Forse nessuno dei filosofi del'900 è stato oggetto di attenzione da parte dei teologi come Martin Heidegger (1889-1976). Non sempre però vi è stata la preoccupazione di comprendere la ragione più profonda dell'interesse teologico: ci si è limitati a cogliere affinità di prospettive oppure a usare alcune tematiche in lui presenti. Ricercare tale ragione sembra l'impresa più produttiva per il pensare teologico, e a questo si dedica il volume. In questione non è anzitutto questo o quel contenuto, bensì lo statuto epistemologico della teologia con il quale Heidegger si misura fin dai primi anni della sua formazione e che poi riformulerà radicalmente oltre lo stesso cristianesimo, mettendo in evidenza l'incapacità del pensare teologico cristiano a mantenere unite due istanze imprescindibili, benché divergenti: l'indeducibilità e alterità del fondamento, da una parte, e il ruolo irrinunciabile del soggetto umano, dall'altra.
Si tratta di una provocazione alla quale i teologi non possono sottrarsi, pena non riuscire a mostrare che la loro "scienza" è un'impresa culturalmente seria.
Giacomo Canobbio
Il presente studio affronta la questione dell'anima alla luce degli esiti delle neuroscienze, che hanno l'obiettivo di comprendere e spiegare le facoltà superiori dell'essere umano e la conoscenza dettagliata dei meccanismi cerebrali. I numerosi dati neuroscientifici indicano come la mente non emerga solo dalla somma delle attività neuronali, ma dalla relazione con il corpo, l'ambiente, gli altri. E l'anima? L'originario significato biblico-teologico del concetto di anima esprime una visione unitotale e dinamica dell'uomo: in relazione con sé stesso, con gli altri e con Dio. Nuovi scenari, dunque, sembrano delinearsi: l'esigenza del dialogo tra le diverse scienze per una comprensione globale dell'uomo.
Gli studi tomisti cui Lonergan si dedicò per gran parte degli anni ’40 del secolo scorso sono assai più che un’interpretazione storica magistrale di alcuni punti cruciali del pensiero di san Tommaso, spesso ignorati o fraintesi. Quegli studi, in realtà, costituiscono il fondamento storico genuinamente tomista su cui sono costruite la filosofia di Insight e la metodologia di Method in Theology. Ma soprattutto, essi si manifestano sempre di più come la scoperta di una via che permetta di cominciare a saldare l’enorme frattura creatasi tra mondo antico e medievale da una parte, e mondo moderno e contemporaneo dall’altra.
In quest'opera vengono presentate le riflessioni che, sull'amicizia, dall'antichità ai nostri giorni, filosofi e scrittori, poeti e santi, politici e mistici hanno affidato ai loro scritti. E', dunque, una storia delle più importanti idee che sull'amicizia sono state avanzate nel corso degli ultimi tremila anni. Ne emerge un panorama che consente di cogliere le molte dimensione dell'amicizia, di individuare il lento evolversi delle funzioni e delle caratteristiche di questo importante sentimento dell'animo umano. E, infine, consente di comprendere meglio il ruolo che l'amicizia è chiamata ad assolvere anche nella società elettronica, una società ricca di fattori che favoriscono l'isolamento, ma anche di strumenti che annullano le distanze.
Il volume è una biografia che intende facilitare l'approccio alla personalità ricca e complessa di Lonergan ed essere una chiave di lettura per comprendere il contesto e l'evoluzione del suo pensiero. L'autore è stato discepolo di Bernard Lonergan.