¿Se ha puesto de moda la misericordia? Pues sí, la verdad. Gracias a Dios, sin duda. Pero gracias también al papa Francisco, que quiere arrastrar a la Iglesia del siglo XXI por el tobogán de la misericordia.
Para ello, nada menos que ha convocado un Jubileo de la Misericordia, todo un año especial para desentrañar y experimentar la grandeza del perdón de un Dios que es Padre y vuelca en sus hijos la abundancia de su amor clemente y misericordioso.
El sacramento del Perdón, de la Reconciliación y de la Penitencia es la expresión máxima de la Misericordia de Dios. Nuestro Señor Jesucristo, que lo instituyó durante su paso redentor por esta tierra, ordenó su dispensación a la Iglesia, Madre y Maestra, espejo fiel del Corazón Misericordioso de Jesús.
Anna Katharina Emmerick (1774 - 1824), monaca agostiniana tedesca, è la veggente di Dülmen celebre per i suoi doni spirituali, tra i quali le stimmate e le profonde pene che porta su di sé, per alleviare le sofferenze del prossimo. Innumerevoli sono le visioni bibliche e contemplazioni mistiche raccontate dalla Emmerick, poi raccolte, in una monumentale opera in tre volumi, dal poeta tedesco Clemens Brentano che instancabilmente le rende visita ogni giorno dal 1818 al 1824. La donna possedeva il carisma di operare conversioni, tra le più note si ricorda quella di Luise Hensel, poetessa protestante; del dottor Wesener, medico curante di Anna; del conte Federico Leopoldo Stolberg, scrittore e traduttore e dello stesso Brentano. Il 3 ottobre 2004 Giovanni Paolo II la elevò agli onori degli altari proclamandola beata.
Nuova edizione rivista e aggiornata dell'"Introduzione" all'Antico Testamento. Questo primo volume propone un approccio di ordine globale e al tempo stesso una presentazione di alcuni libri che compongono la prima parte della Sacra Scrittura, cioè il Pentateuco e i libri cosiddetti "storici". L'introduzione generale ricorda l'origine dell'Antico Testamento, come si suddivide, i testi originali, le traduzioni e i commenti, spiegando in che senso esso sia realmente Parola rivelata. Illustra poi il contesto geografico e storico in cui i testi nacquero, furono tramandati e infine fissati per iscritto. Importanti anche le annotazioni sulla maniera di accostarsi a queste pagine. Nell'affrontare i singoli libri, sia i cinque del Pentateuco, sia i "Libri storici", oltre alle introduzioni particolari, il volume presenta l'analisi di alcuni testi più significativi. Superando i limiti della finalità didattica, l'autore si preoccupa anche di aiutare il lettore a capire, accogliere e attuare il messaggio biblico.
L'apostolato dei laici è un tema molto presente nel magistero di Montini, prima da Arcivescovo e poi da Papa. Per lui, nessuno è inutile, nessuno può essere del tutto passivo, nessuno può rimanere inerte e insensibile nella vita della Chiesa. Nessuna categoria di cristiani può sottrarsi a questa vocazione apostolica. L'apostolato è vocazione, è dovere per ogni cristiano. Il discorso del lontano 1957 dell'Arcivescovo Montini conserva ancora oggi tutta la sua freschezza e originalità. La missione è una tensione che coinvolge tutti i fedeli. Un cristiano non può dire "io non c'entro"; sarebbe un insensibile ad un suo proprio personale dovere fondamentale. Possa la lettura di queste parole di Montini risvegliare nei laici il desiderio di dare nuova, entusiastica, attraente testimonianza a Cristo. Perché la società moderna vuole vedere e quasi toccare il messaggio cristiano realizzato concretamente nella vita di chi lo annuncia.
Quello che suor Paola Resta propone in queste pagine è un intenso dialogo con i giovani per mettere a fuoco il loro rapporto con Dio, quel "Padre che è nei cieli" avvertito spesso come lontano, sconosciuto, distante. Un cammino esigente, molto schietto e provocatorio, che parte da obiezioni, domande e proteste che i suoi stessi interlocutori le rivolgono quando si tratta di entrare nelle questioni rilevanti della fede e del credere. Un itinerario ricco di sorprese alla scoperta del significato della preghiera più famosa dei cristiani, a partire dalle pagine della Bibbia, senza mai abbandonare il riferimento a volti e storie concrete di chi "da tempo ha smesso di pregare il Padre, oppure continuando a pregarlo vuole capirci di più".
Lungo una narrazione storica variata e avvincente, con il tono apparentemente leggero e distaccato dell'humor, il piccolo libro di Giona enuncia una delle tesi più estreme che l'Antico Testamento conosca: Dio raggiunge e chiama a salvezza le oscure lontananze umane, i luoghi più "atei" della storia. Giona, figura carica di tradizione e dottrina, si scontra con la paziente pedagogia di Dio: non si rassegna ad accettare un Volto misericordioso, preferendogli quello del giudice inesorabile. Ecco allora che, attraverso il pennello di un'ironia talora pungente, da protagonista il profeta diventa anche destinatario di un messaggio che richiama la dimensione totale dell'amore e della misericordia: è Dio stesso che lo cerca, lo provoca, lo insegue. Dentro alle faticose domande di Giona ci ritroviamo tutti e sono queste vicissitudini interne che fanno del piccolo libro un racconto di straordinaria attualità, prossimo ad una "Chiesa in uscita", sulle orme di Dio, verso la vita di ogni persona, così com'è.
Siete pronti a rendere la vostra vita di coppia e familiare un capolavoro? Volete sapere come? Trovate uno spazio per vivere e condividere con la vostra famiglia dei momenti di preghiera, di perdono, di festa e di gioco. Chiedete a Gesù di moltiplicare il vostro amore, dicendo: «Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano», perché l’amore quotidiano degli sposo è il pane, il vero pane dell’anima, quello che vi sostiene per andare avanti.
Sta proprio in questo la peculiarità dI "Preghiere per la famiglia": rivolgersi anzitutto alla coppia, che sperimenta ogni giorno le fatiche e le gioie dello stare insieme. A partire dal punto di vista privilegiato della vita concreta, propone preghiere e spunti di riflessione, per scrivere nelle pagine della propria storia matrimoniale la bellezza del Vangelo della famiglia.
Il manoscritto è uno dei pochi testimoni di quello che fu il canto di Roma nei primi secoli della Chiesa. Sebbene la redazione deo manoscritto perrino sia tardiva (circa XII secolo), il suo repertorio è ben più antico. Costituisce, perciò, una importantissima fonte liturgica e musicale che ripercorre quello che fu liete liturgico annuale della basilica di San Pietro, dei canonici vaticani, del Papa stesso.
Con motivo de la Beatificación de Mons. Álvaro del Portillo, presidida por el Cardenal Amato en Valdebebas (Madrid) el 27 de septiembre de 2014, la Universidad de Navarra edita esta compilación de las intervenciones en la vida académica del que fuera su segundo Gran Canciller, desde 1975 hasta su fallecimiento en 1994. En ocasión similar, la Beatificación de Mons. Josemaría Escrivá de Balaguer, Fundador de la Universidad y primer Gran Canciller, presidida por Juan Pablo II en Roma el 17 de mayo de 1992, la Junta de Gobierno de la Universidad le dedicó una publicación análoga. La autoría del prólogo de ese volumen, Josemaría Escrivá de Balaguer y la Universidad (EUNSA, 1993), corresponde precisamente a su más estrecho colaborador, el Beato Álvaro del Portillo. El conjunto de los escritos del Beato Álvaro del Portillo recogidos en el presente libro, previamente aparecidos en distintas publicaciones, está compuesto por diez textos académicos de distinta naturaleza: cinco discursos, una carta, una conferencia, dos homilías y el mencionado prólogo. Los discursos fueron pronunciados en ocasiones diversas: en dos actos en memoria de Mons. Josemaría Escrivá de Balaguer (12 de junio de 1976 y 26 de junio de 1985); en dos investiduras de Doctores honoris causa (29 de enero de 1989 y 29 de enero de 1994); y con ocasión del XXV aniversario de la Facultad de Derecho Canónico (12 de junio de 1985). La Carta dirigida a la Facultad de Teología (31 de octubre de 1992), también en su XXV aniversario, hace referencia obligada al entonces nuevo Beato Josemaría Escrivá de Balaguer, que tanto rezó y trabajó para que la Universidad de Navarra contase con un Centro de investigación, estudio y formación teológica. La conferencia, que despertó gran expectación por tratarse de la primera intervención personal del Gran Canciller en una reunión científica, constituye su aportación al simposio sobre la «Formación de los sacerdotes en las circunstancias actuales», uno de los Simposios Internacionales de Teología, que tuvo lugar del 18 al 20 de abril de 1990. Las dos homilías señalan dos hitos en la vida universitaria. La primera corresponde a la Misa pontifical, en honor a Santa María, del entonces Gran Canciller, Mons. Álvaro del Portillo, Obispo Prelado del Opus Dei ?nombrado Obispo por Juan Pablo II el 7 de diciembre de 1990?, que reunió en el Edificio Polideportivo a cinco mil profesores, empleados, estudiantes y amigos de la Universidad (7 de septiembre de 1991). La segunda fue pronunciada durante la Misa de la Solemne Dedicación del Altar del Oratorio Mayor de la Clínica de la Universidad de Navarra, en presencia de la Junta de Gobierno de la Universidad y de numerosos profesionales de la Clínica (14 de febrero de 1992). El corpus de las intervenciones del Beato Álvaro del Portillo viene precedido, a modo de presentación, por los discursos pronunciados en los dos actos académicos celebrados el 25 de septiembre de 2014 ?dos días antes de su Beatificación? en la Universidad de Navarra: la «Jornada Académica con motivo de la Beatificación de Mons. Álvaro del Portillo», que tuvo lugar en el Aula Magna del Edificio de Facultades Eclesiásticas, por la mañana, y el solemne «Acto Académico en Homenaje a Mons. Álvaro del Portillo», que se celebró por la tarde en el Aula Magna del Edificio Central. Los distintos participantes señalaron la relevancia del legado universitario y eclesial del nuevo Beato. Prologan el libro unas palabras de Mons. Javier Echevarría, Obispo Prelado del Opus Dei y Gran Canciller de la Universidad de Navarra, en las que destaca la fidelidad del Beato al surco trazado por su predecesor, manifestada en sus desvelos para que la Universidad de Navarra continuara destacando por su amor a la verdad y por un profundo sentido cristiano de servicio en su misión docente e investigadora. Los textos reproducidos corresponden en cada caso a su última versión revisada. Tan sólo se han corregido algunas erratas y se han unificado ?en la medida de lo posible y evitando romper la unidad interna de cada escrito?las distintas formas de entrecomillado, la acentuación ?a favor de la opción más presente, no siempre la actual?, y sobre todo, el aparato de notas, para lo cual se han completado algunas y se han simplificado otras, manteniendo siempre las características propias de cada texto. Debido a los nombramientos del nuevo Santo Juan Pablo II y del Beato Pablo VI, citados en algunos de los escritos, se ha aprovechado la unificación de las notas bibliográficas para la introducción de estos cambios que, lógicamente, no se ha llevado a cabo en los textos. Quedarían incompletas estas líneas si no dejaran constancia del inestimable consejo del Prof. José Luis Illanes, autor también de uno de los escritos, en la preparación de esta edición, así como de la colaboración de la Dra. Yolanda Cagigas (Archivo General de la Universidad de Navarra) y de D. Manuel Castells (Archivo Fotográfico). Igualmente, cabe señalar la valiosa ayuda que ha supuesto la Biblioteca Virtual Josemaría Escrivá de Balaguer y Opus Dei para las consultas bibliográficas.
Una buena apotación sobre este tema siempre abierto: ¿cómo nos ayudan el espacio y su distribución a vivir las celebraciones? Fernando López Arias (Málaga, 1982) es presbítero incardinado en la Prelatura del Opus Dei. Arquitecto por la ETS de Arquitectura de Madrid-UPM y doctor en Teología litúrgica por la Pontificia Universidad de la Santa Cruz (Roma). Actualmente desarrolla su actividad docente y de investigación en el Instituto de Liturgia de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, que compatibiliza con el asesoramiento litúrgico en proyectos de edificación de nuevos templos.
L'anima della vita è una delle più grandi opere dell'ebraismo moderno. Opera fondamentale della cabala, è un'introduzione magistrale alla mistica ebraica, ricondotta alle sue origini bibliche e talmudiche. L'autore riesce a far dialogare la cabala e il cassidismo, ponendo in una sintesi equilibrata la preghiera e lo studio della Torah, illuminando i segreti dell'essere umano e la sua ricerca di Dio. Offriamo qui, per la prima volta in italiano, la traduzione del Primo portico che dà il titolo a tutta l'opera.
Frasi bibliche e parole nuove per esprimere l'emozione e la gratitudine per le meraviglie del creato e ricordare il nostro compito di custodi. Età di lettura: da 7 anni.