La ricerca del Bene, della Bellezza e della Perfezione in Platone e Plotino, evidenzia come ogni persona abbia una dimensione spirituale che deve essere nutrita e sviluppata per raggiungere la piena maturita.
Il volume e utilissimo a tutti coloro che intendano capire come l'unita del sapere verta intorno al nucleo centrale della cultura cattolica e del suo rapporto con la scienza. Ruggero Bacone si colloca in uno di quei punti nodali della storia d'Europa che hanno determinato, di fatto, lo sviluppo del pensiero moderno, scientifico, filosofico e teologico. La filosofia di Bacone si pone a ragione come un punto nodale per l'inizio delle teorie scientifiche dell'eta moderna.
Analisi approfondita del concetto di "intenzione", di quanto e come influisca nel determinare un'azione. Il saggio occupa un posto di primissimo piano nel campo dell'etica contemporanea. Questo testo, pubblicato per la prima volta in italiano, è stato definito da alcuni come il più importante trattato sull'azione dopo Aristotele. Rappresenta uno dei capolavori della filosofia anglosassone del ventesimo secolo ed ha ormai acquisito lo statuto di un classico del pensiero filosofico. Le conclusioni a cui perviene la Anscombe in questo libro hanno schiuso un'intero panorama di indagine filosofica, oggi comunemente noto come teoria dell'azione.
Ci troviamo di fronte ad un libro - afferma l'autore - dal titolo generico: Introduzione alla filosofia. Esso appartiene, dunque, ad un genere letterario coltivato con una certa insistenza da poco più di un secolo; però si distingue non poco per contenuto e per struttura dalle opere pubblicate che hanno lo stesso titolo. La ragione di questa differenza non proviene da un mero desiderio di originalità o di miglioramento, bensì da una diversa idea della filosofia e, ancor più, dal senso stesso che ha il parlare di un'introduzione ad essa. La filosofia nacque in un periodo di radicale incertezza, quando i greci persero fiducia nel mito e nella tradizione, sostituendoli con la ragione. Anche la nostra è un'epoca di incertezza radicale e dato che l'introduzione alla filosofia è "la scoperta e costituzione, nella nostra circostanza concreta, dell'ambito del filosofare - anch'esso concreto - che essa richiede", deve per forza iniziare dallo "schema della nostra situazione" - come si intitola uno dei capitoli più suggestivi del libro - che si caratterizza dalla necessità di essere in cerca di una verità radicale. In altri libri di questo genere ci troviamo di fronte ai problemi della filosofia già costituiti, senza però che ci venga detto perché sono sorti e perché si sentì la necessità di meditare su di essi, come se la filosofia e i filosofi fossero frutto di un capriccio...
Con una riedizione delle due opere più famose di Thibon, Diagnosi e Ritorno al reale, ritorna un testo che è allo stesso tempo una pietra miliare, una pietra di paragone e una pietra di inciampo per il mondo e l'uomo moderni. Thibon, che non ama la definizione di "autodidatta", ha avuto per maestri i libri, anche se apprese il latino, il greco, il tedesco, lo spagnolo leggendo Seneca, Platone, Holderlin e Cervantes, mentre lavorava nei campi. Il testo rappresenta un salutare antidoto all'irrealismo della nostra società, dove la relativizzazione dell'esistenza si è ormai sostituita a quella visione reale e naturale della vita di cui forse i nostri padri ricordano con nostalgia i brandelli. La scoperta del filosofo-contadino ha segnato per molti una svolta decisiva. Il pensiero di Thibon, come del resto ogni grande pensiero cristiano, riguadagna quella dimensione creaturale dell'esistenza - il riconoscersi creatura e il contemplare la creazione - che riconnette a Dio mediante l'innamoramento al reale.
La teologia naturale" o "filosofica" è quella parte della metafisica che affronta il problema di ciò che sappiamo di Dio con le sole risorse della ragione, a prescindere da un'eventuale autorivelazione di Dio stesso."
L'opera prende in esame le radici dell'ateismo nel pensiero occidentale, completando l'itinerario di studio avviato della "Storia dell'ateismo moderno" di C. Fabro. Nel pensiero presocratico si evince, accanto ad una presenza del teismo, un prevalente orientamento agnostico, con suggestioni ateistiche. L'opera è un autorevole contributo agli studi di filosofia antica e offre una valutazione di questa alla luce di una tensione etico-politica, che ha sullo sfondo il problema religioso.
Febbraio 1996: l'ottantasettenne Isaiah Berlin riceve una lettera di Ouyang Kang che gli chiede un compendio delle sue idee per un volume collettivo sulla filosofia angloamericana contemporanea. Stimolato dalla rilevanza storica, e anche simbolica, dell'iniziativa, Berlin decide di rompere un silenzio creativo di quasi un decennio e comincia così a dettare, aiutandosi solo con un foglietto di appunti, i suoi pensieri a un registratore. Il risultato sarà "Il mio itinerario intellettuale" ovvero il suo ultimo saggio, apparso postumo nel 1998. Giustamente posto da Henry Hardy come "ouverture" del "Potere delle idee", "Il mio itinerario intellettuale" è molto più di un'introduzione al pensiero di Berlin.
Che cosa vuoi dire comprendere? Che cosa vuol dire comprendere sé, che cosa vuoi dire comprendere l'altro? Che cosa vuoi dire non comprendere e non essere compresi? La domanda viene discussa in questo libro alla luce dei dibattito tra l'ermeneutica di Gadamer e la decostruzione di Derrida. Ma la tesi di una utopia del comprendere, che Donatella Di Cesare sostiene, si delinea sullo sfondo della tradizione filosofica ebraica, in un dialogo serrato con Paul Celan, con la sua riflessione sulla poesia e sul linguaggio. La domanda diventa allora: che cosa vuoi dire comprendere dopo Auschwitz? È a partire da qui che, attraverso un ripensamento filosofico e politico di concetti come promessa, futuro, avvenire, può essere attribuito un nuovo valore all'utopia.