Responsabile dei diritti umani all'Onu? Economista alla Banca Mondiale? Funzionario alla Commissione europea? Le possibilità di lavoro nelle organizzazioni internazionali, ma anche in quelle non governative, le cosiddette Ong, sono tante e per le più svariate specializzazioni: dal fisico all'agronomo, dal medico al giurista. Ma per chi vuole lavorare all'estero non esistono solo Onu e Unione europea. Ci sono anche le ambasciate e il vasto mondo delle multinazionali. In questo libro tutte le informazioni pratiche, i consigli, le opportunità per i giovani, anche attraverso la testimonianza diretta di chi ce l'ha fatta.
Il libro si propone come contributo alla formazione di coloro che vogliono entrare a far parte del personale tecnico-amministrativo delle università e di coloro che già vi operano, con l'obiettivo di far capire l'importanza che ogni singolo individuo ha per il successo dell'organizzazione in cui opera. Oltre ad una sintetica base teorica, arricchita da un glossario riferito alle terminologie della qualità e della vita universitaria, il testo punta a fornire alcuni spunti di riflessione per favorire un approccio culturale dinamico al lavoro, nella consapevolezza che lavorare per la pubblica amministrazione è molto più gratificante che lavorare nella pubblica amministrazione; la scelta su quale preposizione adottare appartiene al singolo
Sebbene i porti del nord Europa abbiano fino ad ora monopolizzato la scena dei trasporti e della logistica, Friuli, Venezia Giulia, Slovenia e Istria possono costituire una straordinaria opportunità per l'alimentazione dei mercati europei dal Mediterraneo, se sono in grado di sviluppare una politica dei trasporti comune ed efficiente, supportata da una innovativa politica di intervento pubblico. Per concretizzare un flusso di traffici nel porto di Trieste, sono assolutamente necessarie scelte di politica dei trasporti che coinvolgano le infrastrutture di alimentazione (i corridoi europei di coesione), i terminali retroportuali di stoccaggio ed i mercati di riferimento (bavarese, austriaco e centro europeo). La pubblicazione ha quindi come obiettivo quello di sollecitare e dare fondamento a scelte impegnative e coraggiose per portare avanti un progetto ambizioso che coinvolga il porto di Trieste, con le sue peculiarità geografiche e giuridiche, valorizzando e sfruttando l'entroterra regionale
Perché un'organizzazione, ampliata la propria visione, possa realizzare gli obiettivi che si propone, quanti vi lavorano, a tutti i livelli, devono essere motivati a perseguire e realizzare nuovi traguardi, il che è possibile solo con un sistema integrato di stimoli a 360 gradi. Per creare motivazione nei collaboratori ci vuole ben altro che il vecchio approccio del bastone e della carota. Il manager di oggi deve capire per quali ragioni i collaboratori lavorano e offrire loro le ricompense che desiderano, essere pronto, cioè, a motivare i collaboratori in decine di modi e a creare un ambiente in linea non solo con le proprie necessità ma anche con il loro desiderio di affermazione professionale.
Argomenti trattati: il ruolo informativo ed i principi generali di redazione; lo Stato patrimoniale; il Conto economico; i criteri di valutazione; la Nota integrativa; le relazioni allegate al bilancio di esercizio; il bilancio di esercizio in forma abbreviata.
"Deaglio ci proietta in un futuro inquieto e ostile. Rimedi? Il libro configura tre esiti possibili per evitare la 'fine della storia'. Da leggere come un thrilling." (L'Espresso) "Deaglio ha il merito di esporre in modo equilibrato e documentato i benefici e i costi sociali della globalizzazione." (Corriere della Sera). Mario Deaglio è professore ordinario di Economia internazionale all'Università di Torino.
Da quando esiste l'economia e il potere del denaro, gli ingranaggi della creazione della ricchezza trascurano gli interessi della maggior parte dell'umanità. A dispetto, almeno in Occidente, della lunga tradizione democratica, le forze dominanti dell'economia tendono a fare i conti solo con se stesse, senza considerare i diritti e le necessità vitali di chi non ha potere economico né vera rappresentanza politica. Ma qualcosa, scrive William Greider in questo libro, sta cambiando. L'autore spiega perché oggi non siamo più impotenti di fronte alle ingiustizie del potere economico. E come possiamo rendere il capitalismo più rispettoso dei bisogni reali delle persone.
Saper comunicare in modo efficace è diventato vitale in una società che si fonda sulla comunicazione, eppure la maggior parte delle persone non ne è capace o comunica in modo insoddisfacente. È una situazione molto comune ma non immutabile, perché si può apprendere, con risultati sorprendenti, il "come", il "che cosa" e il "quando" che fanno la differenza nella comunicazione, che costituiscono lo spartiacque fra successo e insuccesso nel comunicare. Il libro si rivolge a imprenditori, professionisti, dirigenti e quadri di aziende private e pubbliche, a lavoratori che vogliono migliorare la loro condizione o che devono gestire i rapporti con i clienti-utenti, a studenti universitari o di corsi post-laurea e post-diploma, a tutti coloro insomma che sentono il bisogno di comprendere i meccanismi della comunicazione e di acquisire competenze e abilità per controllarne processi ed esiti
L'espressione "capitalismo personale" mette insieme due termini contraddittori, che in passato si è cercato di separare. La natura impersonale del capitale lo identificava con l'azienda, mentre la persona apparteneva allo spazio proprio della vita privata. Oggi però il capitale ha sempre più bisogno delle persone, che si impegnino nelle aziende utilizzando al meglio le proprie capacità e sviluppando autonomie crescenti: una grande opportunità, non indenne tuttavia da rischi e sofferenze. Sommando diverse categorie, la metà del lavoro prestato oggi in Italia è riconducibile, secondo le stime del Censis, a figure di "capitalisti personali". Si tratta di una vera e propria rivoluzione, che gli autori documentano con le parole dei protagonisti.