Questo libro contiene un'intervista sul disagio della mancanza di lavoro dei giovani, a Mons. Nunzio Galantino, Don Luigi Ciotti e Mons. Fabiano Longoni da cui emergono molti spunti, novità, proposte, idee verso e a favore di un sempre rinnovato protagonismo progettuale e positivo.
Questo studio presenta gli insegnamenti ufficiali della Chiesa Cattolica sul dialogo interreligioso, come stabilito nell'enciclica Ecclesiam suam (1964) di Paolo VI, in Nostra aerate e altri documenti del Concilio Vaticano II (1962-1965), in Dialogo e Missione (1984) e Dialogo e Annuncio (1991), con alcune riflessioni sui fondamenti filosofici e teologici del dialogo interreligioso e sullo stato attuale del dialogo nella Chiesa Cattolica. Questo libro può essere utilizzato come un sussidio dagli studenti di teologia cattolica, dai gruppi cattolici e da persone impegnate nella pratica del dialogo interreligioso. Inoltre lo si propone a tutti coloro che sono interessati a conoscere ciò che la Chiesa Cattolica insegna sul dialogo interreligioso, siano non-cattolici, seguaci di altre religioni oppure non-credenti.
Jose Kuruvachira è docente di Filosofia della Religione, Storia delle Religioni (Buddhismo, Induismo e Islam) e Dialogo Interreligioso e Interculturale presso l'Università Pontificia Salesiana di Roma. Ha conseguito un dottorato in filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e una licenza in Teologia Cattolica con una specializzazione nel dialogo interreligioso presso la Pavel Florensky Scuola di Teologia e Ministero (consorzio Euclid), California, USA.
Il libro attraversa cinquant'anni di storia cogliendo nel magistero pontificio, intrecciato alle tormentate vicende storiche, politiche e sociali, l'avvio di una teologia nonviolenta, possibile e necessaria per salvare la dignità umana ed esprimere la nostra ancora inedita umanità. La pace nonviolenta è la gioiosa buona notizia (Evangelii gaudium) che indica la nuova frontiera dell'umanità. In essa molti già abitano aprendo cammini. In essa opera oggi un uomo che viene "dalla fine del mondo".
Le odierne capacità tecnologiche hanno aumentato enormemente le possibilità di intervenire sulle condizioni non solo di salute ma anche di benessere dell'uomo moderno, sollevando però anche difficili e gravi domande di tipo morale e sociale. I due autori vogliono affrontare molte di queste questioni in un dialogo sereno e attento tra visione cristiana e le nuove posizioni morali, per evidenziare i vantaggi e i rischi che la tecnologia possiede per la qualità umana della vita e per la dignità della persona.
Il percorso prendo avvio dalla domanda: "Adamo, dove sei?". L'umano interrogato richiede una lente di ingrandimento per leggere l'umano minacciato e disegnare il cammino della generazione dell'uomo e della donna nel tempo attuale. Questa avviene in una rete di relazioni che costellano il suo cammino: con il corpo, con l'altro, con il noi sociale, con Dio, nel quadro della cura della casa comune. Fino a suscitare la responsabilità e la capacità di far vivere un umano condiviso. Il cammino trova compimento nell'"Ecce Homo!", immagine crocifissa del Dio invisibile.
Un contributo a tenere viva l'attenzione ecclesiale sugli snodi decisivi di un annuncio del Vangelo mediato dalla testimonianza delle famiglie cristiane, di quelle felici e di quelle infelici. Le famiglie felici e le famiglie ferite esigono oggi un atto di intelligenza e di affetto che spinge la Chiesa ad un "parto", per generare forme di linguaggio e di azione capaci di comprendere l'esperienza dei soggetti e di metterla in rapporto con il Vangelo di misericordia. Nelle doglie del parto nasce questa riflessione.
Nato da famiglia poverissima, si trasferisce a Barcellona in giovane età, dopo la morte prematura dei genitori. Qui sente forte la chiamata alla vita consacrata e a vent'anni entra tra i frati francescani. Durante il noviziato cominciano a manifestarsi in lui i primi segnali dei doni straordinari di Dio: la taumaturgia. A causa del clamore delle folle che si recano sempre più numerose da lui, e dell'incomprensione dei confratelli, in contrasto con l'entusiasmo della gente per i suoi miracoli, il povero frate è trasferito di continuo, fino ad arrivare al convento Santa Maria di Gesù di Cagliari, dove i frati lo accolgono con gioia, e dove morirà dopo poco più di un anno.
La storia di Nunzio Sulprizio sembra tratta da un romanzo di Dickens: un'esistenza tragica e commovente, umile, pura, straordinaria. In soli 19 anni egli, passando attraverso tremende sofferenze fisiche e morali, riesce a realizzare e a santificare la sua vita, diventando un modello da imitare per conservare l'amore anche nelle avversità della vita e per desiderare la santità.
Dona al tuo servo, Signore, <<un cuore in ascolto>>, sono le parole del re Salomone in 1Re 3,9 rivolte a Dio per ottenere il dono di un cuore docile, reso capace di ascoltare la voce del suo Signore. Esse ben sintetizzano l'itinerario proposto nel presente volume: da una parte il profeta è colui che è chiamato ad ascoltare la parola di Dio per farsene strumento ed interprete presso il popolo d'Israele e dall'altra Salomone è la figura del re saggio spesso ripresa dai testi sapienziali come icona del giusto sapiente.
Nella tradizione giudaica il movimento profetico e quello sapienziale diventano ripresa. sviluppo ed approfondimento della Torah. Per questo motivo le due ampie parti del Primo Testamento qui proposte possono essere presentate insieme. Da una parte dunque la profezia in Israele si articola intorno ai cosiddetti profeti scrittori, proponendo però un messaggio teologico ed un vocabolario proprio già presente in periodo monarchico con le figure di Samuele e Natan. Da questo nucleo originale si è giunti poi ad un profetismo definito attraverso i tre periodi del pre-esilio, dell'esilio e del post-esilio, in cui la voce di Dio, attraverso il ministero profetico, guida il suo popolo che rischia di perdere la sua identità di proprietà esclusiva del Signore.
Dall'altra parte il movimento sapienziale, interrogandosi sulle questioni fondamentali della vita, della sofferenza, del senso, del rapporto creatore-creatura. della morte, affronta il confronto con la cultura ellenista diffusa in Israele dopo la conquista da parte di Alessandro Magno. La sapienza diventa davvero magistra vitae nell'indicare non solo una buona pratica dell'esistenza, ma il cammino per giungere all'autentico timore del Signore, all'amore che dona pienezza, benedizione e vita.
Profezia e sapienza diventano così per Israele le due principali direttrici per avere un cuore in ascolto, capace di rendere efficace e feconda la voce di Dio presente nella storia della salvezza.
Gabriele Maria Corini (1975), dottore in Teologia biblica, ha compiuto i suoi studi presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale a Milano ove attualmente insegna Ebraico e Introduzione ai Profeti e Scritti.
Membro dell’Associazione Biblica Italiana è direttore dell’ISSR di Albenga-Imperia e dell’Ufficio Regionale per l’Educazione, Scuola e Università della regione Liguria. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Dt 28,69-30,20: la «nuova» alleanza in Moab. Israele tra memoria ed identità (Edizioni Glossa 2010); L’amico dello sposo. Storia di un’amicizia straordinaria con Carlo Maria Martini (Edizioni In Dialogo 2013); presso Paoline Editoriale Libri Non di solo pane. Parole ed Eucaristia, alimento nel cammino (2007) e Educati all’amore. Itinerario biblico (2010). Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Contro la sciatica del cuore. Spunti biblici sulla divina misericordia (2015).
Non è, questo lavoro, un semplice sunto del Catechismo della Chiesa Cattolica, pur seguendone lo schema. È un ripensamento - in termini pastorali, esperienziali e più ancora esistenziali - del Credo, per farne riemergere tutta la valenza storica, ecclesiale e vitale dei suoi contenuti. L'autore non nuovo a questi saggi di approfondimento teologico - corrobora la verità di fede contenute del Simbolo con numerosissimi riferimenti biblici, patristici e della tradizione ecclesiale, che lasciano emergere la valenza delle verità stesse, facendole gustare alla ragione e inducendo il cuore ad una adesione ad un tempo motivata e convincente.
Un'amplia raccolta delle parole e del grido di pace, dai primi martiri cristiani a oggi: attraverso san Francesco, Desmond Tutu, Óscar Romero, papa Francesco e molti altri. Nessun cristiano può trovare alibi per giustificare la violenza e la guerra.
Biografia su Anna Maria Fulgida Bartolacelli. I temi trattati riguardano il significato della sofferenza e del male in generale, il senso della vita in condizioni di gravi disabilità, il rapporto del malato con la società e infine il valore salvifico della sofferenza dell'uomo unita a quella di Cristo.