Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), "vescovo emerito di Roma", si è ritirato nel silenzio e nella preghiera dell’ex-monastero di clausura "Mater Ecclesiae", sulla sommità del Vaticano. Questo libretto vuol essere un piccolo tributo alla sua figura.
Lo spirito di Assisi, icona di pace nel mondo, nel venticinquesimo anniversario dell'evento voluto dal beato Giovanni Paolo II nel 1986, ha ricevuto conferma solenne da parte di papa Benedetto XVI il 27 ottobre 2011. A un anno di distanza, il 29 ottobre 2012, un convegno, a cui è intervenuto mons. Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha approfondito le linee di percorso indicate da papa Ratzinger. Il volume raccoglie gli Atti di quel convegno. L'auspicio, affidato alla forza soave del "Principe della pace", è quello di fare di questi testi il punto di riferimento per ogni ulteriore sviluppo del cammino indicato dal beato Giovanni Paolo II e dal suo successore Benedetto XVI.
A partire dalle linee teologiche di Benedetto XVI e dal suo linguaggio sapienziale, il presente volume propone alcuni tratti e tesi che manifestano un'insospettata ispirazione tomista del suo magistero.
"Finalmente posso consegnare nelle mani del lettore il piccolo libro da lungo tempo promesso sui racconti dell'infanzia di Gesù. Non si tratta di un terzo volume, ma di una specie di piccola "sala d'ingresso" ai due precedenti volumi sulla figura e sul messaggio di Gesù di Nazaret. Qui ho ora cercato di interpretare, in dialogo con esegeti del passato e del presente, ciò che Matteo e Luca raccontano, all'inizio dei loro Vangeli, sull'infanzia di Gesù. Un'interpretazione giusta, secondo la mia convinzione, richiede due passi. Da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico - è la componente storica dell'esegesi. Ma non basta lasciare il testo nel passato, archiviandolo così tra le cose accadute tempo fa. La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: è vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo? Di fronte a un testo come quello biblico, il cui ultimo e più profondo autore, secondo la nostra fede, è Dio stesso, la domanda circa il rapporto del passato con il presente fa immancabilmente parte della stessa interpretazione. Con ciò la serietà della ricerca storica non viene diminuita, ma aumentata. Mi sono dato premura di entrare in questo senso in dialogo con i testi. Con ciò sono ben consapevole che questo colloquio nell'intreccio tra passato, presente e futuro non potrà mai essere compiuto e che ogni interpretazione resta indietro rispetto alla grandezza del testo biblico." (Benedetto XVI)
Il percorso di questo volume intende approfondire il valore della politica, intesa nel suo pieno e vero significato, cioè di azione per il bene comune. Per questo motivo Benedetto XVI la definisce "elevata forma di carità" e, riprendendo l'insegnamento di sant'Ambrogio, indica le due principali caratteristiche che chi si occupa di politica dovrebbe avere: la giustizia e l'amore per la libertà. Come ricorda il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel contributo introduttivo ospitato nel libro "la società italiana sta attraversando una fase di profonda incertezza e inquietudine [...] Abbiamo bisogno in tutti i campi di apertura, di reciproco ascolto e comprensione, di dialogo, di avvicinamento e unità nella diversità".
L'originalità di questo studio scaturisce dalla fusione di due pensieri sui misteri fondamentali della fede cristiana, espressi nella riflessione teologica di Papa Benedetto XVI sul Credo, e nell'esperienza mistica di Concepcion Cabrera de Armida, simbolizzata nella Croce dell'Apostolato.
Alcuni dei più importanti giuristi del mondo di area cattolica si confrontano con i discorsi di papa Ratzinger su giustizia e democrazia, rivelando un pensatore di grande modernità e apertura.
Lungo il corso del suo pontificato, Benedetto XVI è stato chiamato a confrontarsi con i leader politici e culturali di numerosi Paesi europei e delle principali istituzioni internazionali. Da tale confronto è scaturito un consistente complesso di riflessioni sull'ordinamento politico e giuridico liberale, che tocca le problematiche fondamentali della democrazia, del rapporto tra legge, diritto e giustizia, della libertà religiosa e del ruolo dei credenti nella sfera pubblica. In questo volume, che raccoglie per la prima volta tali interventi, alcuni giuristi e intellettuali di diversa estrazione culturale, politica, religiosa e geografica si confrontano con i principali "discorsi giuridici" di Benedetto XVI, a partire da quello di Regensburg del 2006 fino a quello al Bundestag di Berlino del 2011, avviando così una discussione pubblica intorno alla preziosa eredità culturale di un Pontefice particolarmente sensibile alle problematiche della convivenza civile. Il pensiero pubblico di Benedetto XVI rivela, alla luce di questa analisi, contenuti inattesi, che mettono in discussione gli stereotipi più diffusi intorno alla cultura cattolica, al rapporto fede-ragione e alla posizione dello stesso Pontefice di fronte alla contemporaneità. Concepito prima della "rinuncia" di Benedetto XVI, questo volume assume il valore di un omaggio al Papa emerito, testimone di una ragione aperta che consente il dialogo con l'altro.
Prefazione di Giorgio Napolitano.
Il testo raccoglie tutti i discorsi, i messaggi, gli indirizzi di saluto che Benedetto XVI ha rivolto all'Azione Cattolica (e anche al Fiac e agli altri movimenti della famiglia associativa) negli otto anni del suo pontificato: dagli incontri con i ragazzi dell'Acr alle Assemblee nazionali, da "C'è di più" ai 140 anni dell'Ac. L'attenzione e l'affetto del Papa per l'associazione traspaiono in ognuna di queste pagine, ricche di messaggi importanti, accomunate da un invito forte: "Siate scuola di santità e di evangelizzazione".
Benedetto XVI lascia al suo successore Francesco un magistero che tratta in modo sistematico tutti i grandi temi della vita cristiana. Dall'interpretazione del Concilio Ecumenico Vaticano II come "riforma nella continuità" discende anzitutto un'intransigente difesa della libertà religiosa, una nozione che Benedetto XVI fonda e spiega contro ogni relativismo. Alla denuncia della "dittatura del relativismo" corrisponde un grande rilancio della dottrina sociale della Chiesa intorno ai "princìpi non negoziabili", vita, famiglia, libertà di educazione, a sua volta radicato in un ritorno alla teologia della storia che mostra le tappe di un processo di scristianizzazione dal Rinascimento all'Illuminismo, dalle tragiche ideologie del secolo XX a quelle non meno insidiose dell'era postmoderna. Come antidoto a questa grande crisi, papa Ratzinger propone il ritorno alla fede. Per tanti cattolici italiani è stata quella di Massimo Introvigne la voce che quotidianamente ha presentato e spiegato il magistero di Benedetto XVI. Con questo libro Introvigne propone una sintesi degli insegnamenti degli ultimi anni di papa Ratzinger: un'eredità preziosa per il nuovo pontificato che si apre.
Questo agile testo è il primo volume di una collana che la Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger inizia a pubblicare. Sono raccolti gli scritti dei tre studiosi che hanno ricevuto dalle mani di Benedetto XVI il premio Ratzinger 2011. Curato da Justinus C. Pech e Camillo Ruini. Scopo di questo testo è presentare ad un pubblico più vasto i profili dei tre autori vincitori del primo Premio Ratinger: Manlio Simonetti, Oleario Gonzales de Cardedal e Maximilian Haim, già noti agli esperti del settore per i loro studi teologici.
A distanza di 50 anni dalla sua apertura, il Concilio Vaticano II si trova tuttora al centro di un serrato dibattito affinché possa essere debitamente compreso per imprimere un maggior dinamismo alla Chiesa di oggi. Sin dal 1978 Joseph Ratzinger, allora consultore teologico per il Concilio Vaticano II, ha incontrato i suoi ex studenti del dottorato per uno scambio di idee, consuetudine che ha mantenuto anche quando è stato eletto Papa. Nel presente volume sono raccolti in particolare gli interventi della riunione del circolo degli studenti di Benedetto XVI tenutasi nel 2010 a Castelgandolfo. È presente inoltre un corposo contributo del Card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per l'Unita dei Cristiani, che in quell'occasione è stato invitato come relatore. Il libro offre dunque a tutti i lettori un'occasione unica per conoscere più da vicino il punto di vista di Papa Benedetto XVI sul Concilio Vaticano II.
Uniti fin dall'infanzia, i fratelli Georg e Joseph Ratzinger diventarono sacerdoti nella stessa data. Ancora oggi trascorrono insieme le vacanze e si sentono al telefono quasi ogni giorno. Nel racconto di una vita vissuta pressoché in simbiosi, Georg - da sempre il confidente più vicino a papa Benedetto XVI - tratteggia il volto del pontefice senza tralasciare i particolari più intimi, commoventi e privati: le serate trascorse a suonare il pianoforte e a guardare il Commissario Rex, le passioni giovanili mai abbandonate per la lettura, i gatti e le passeggiate nei boschi. Sono rievocati gli anni spensierati dell'infanzia nell'Alta Baviera, l'educazione religiosa ricevuta dai genitori e la precoce consapevolezza della fede. I due fratelli, arruolati nelle forze armate, affrontano poi il duro periodo del regime nazista, costretti a una forzata militanza nella Hitler Jugend, la Gioventù Hitleriana. Finita la guerra, Georg si dedica alla musica, mentre Joseph si consacra agli studi di teologia e, dopo aver ottenuto il dottorato e l'abilitazione all'insegnamento, diventa vescovo, cardinale e infine prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, in Vaticano, su espressa volontà di Giovanni Paolo II. Una rapidissima ascesa, che lo porterà al soglio pontificio nel 2005. Un ritratto affettuoso, preciso nei dettagli, che non tralascia episodi lievi e che svela un Benedetto XVI mai raccontato.