Christian De Sica, con una manciata infinita di aneddoti, allegri e tristi, divertenti e amari, ha montato la propria autobiografia in cento sketch. Dal Neorealismo e i ladri di biciclette alla gloriosa serie dei film di Natale, alle piccolissime beghe della rottura dei rapporti con Massimo Boldi, De Sica racconta e tesse infinite trame e personaggi. Roberto Rossellini, grande amico di papà, brillantissimo e bugiardo, che lo fa debuttare a sedici anni al cinema. L'entusiasmo, l'eleganza, l'umiltà, la follia, la dolcezza, il genio di un padre amatissimo. La bellezza e lo spirito della madre spagnola, Maria Mercader. Gli incontri con Flaiano, Visconti, Fellini, Pasolini, Sordi, Risi. E poi ancora la sua vita di figlio di papà, che a ventitré anni deve fare i conti con la morte di un padre che non gli lascia nulla, perché si è giocato tutte le sue fortune ai tavoli verdi dei casinò di ogni parte del mondo. In prima liceo De Sica diventa compagno di scuola di Carlo Verdone. Le imitazioni e gli scherzi che i due fanno ai professori del Collegio Nazareno si trasformano nel loro percorso di formazione, un bizzarro Actor's Studio tutto romano. Amici per la pelle, diventano anche una famiglia quando De Sica sposa Silvia, la sorella di Carlo. Tra lo scetticismo di molti, la voglia di fare il cantante, il fallimento a Sanremo, nasce un attore, uno showman, un uomo, il De Sica di oggi: uno tra i più amati attori italiani.
Figura satanica, compagno di lotta della Pulzella d'Orléans, serial killer: chi era veramente Gilles de Rais (1405-1440)? In questa biografia Cazacu racconta le molteplici vite del signore di Rais, ricostruendo la sua brillante carriera militare ma anche l'altro lato della medaglia: rovinato dalle sue folli spese militari e dalla vita lussuosa che amava condurre, Gilles soccombe ai propri demoni, rapisce, tortura, violenta, uccide bambini. Arrestato, fu infine condannato a morte e impiccato. Da quel momento è entrato nella leggenda, considerato come il primo serial killer della storia, e identificato con il terribile Barbablù delle fiabe, reso immortale da Perrault.
Operaio metallurgico, Buenaventura Durruti è stato, nel 1936, uno dei protagonisti della rivolta anarchica catalana e della guerra civile spagnola. Rivoluzionario sin dall'adolescenza, è stato perseguitato, imprigionato, esiliato, ha guidato la leggendaria colonna anarchica sul fronte d'Aragona ed è morto in circostanze oscure. "Mai nessuno scrittore si sarebbe deciso a raccontare la storia della sua vita; rassomigliava troppo a un romanzo d'avventure": così diceva lo scrittore sovietico Il'ja Erenburg sin dal 1931, dopo averlo conosciuto di persona. Quarant'anni più tardi, Hans Magnus Enzensberger raccoglie la sfida e scrive un romanzo "di montaggio", che non rinuncia al respiro epico del personaggio ma al contempo offre gli strumenti per tornare al clima, alla complessità, alle contraddizioni di quella "breve estate" di lotta per la libertà, che tuttora continua a interrogare la nostra memoria storica. È così che l'opera di Enzensberger è diventata un testo indispensabile per riprendere il filo degli eventi, per tornare sulle tracce di una figura straordinaria, e anche per concludere, con serenità e lucidità, che "non si fa due volte la stessa rivoluzione".
La fulminante ascesa del democratico Barack Obama al ruolo di primo candidato di colore alla presidenza è certo l'evento politico più eclatante nella storia odierna degli Stati Uniti d'America. È lui, oggi, l'uomo che incarna le migliori speranze di milioni di persone, non solo elettori: neri e bianchi, giovani e vecchi, poveri e ricchi, progressisti e conservatori, in uno slancio unanime che non si conosceva più dai tempi di Martin Luther King, di John F. Kennedy. David Mendell, firma del "Chicago Tribune", ha seguito ogni momento della sua carriera, guadagnandosi la fiducia e il rispetto del senatore, beneficiando quindi di un osservatorio privilegiato rispetto ad altri commentatori. Dall'infanzia tra le Hawaii e l'Indonesia agli esordi come organizzatore politico a Chicago, dalla nomina a senatore fino a quella a candidato democratico alla presidenza USA, passando per il trionfale viaggio ufficiale in Africa nel 2006: capitolo dopo capitolo, le tappe della vita privata e pubblica di Barack Obama compongono quella che è una biografia imparziale, accurata e ricca di informazioni. Mendell rinuncia al "politichese" e lascia parlare le fonti - per prima la carismatica moglie Michelle - analizzando con grande chiarezza e in ogni suo aspetto il "fenomeno Obama". Un ritratto a tutto tondo dell'uomo e del politico che permette anche al pubblico italiano di leggere i mutamenti della storia statunitense e l'autentica realtà di uno dei suoi più sorprendenti protagonisti.
Questo libro è la biografia di un "sopravvissuto" un po' speciale: due guerre mondiali, sette papi, monarchia, fascismo, prima e seconda Repubblica, e ben sei processi per mafia. È la storia delle due vite (una precedente e una successiva ai clamorosi processi che lo hanno visto imputato per un decennio) di un ex potente, che solo a fatica può definirsi ex, dato che ancora oggi continua a far sentire la propria influenza in Italia. Ma, soprattutto, questo libro è la storia di un pezzo del nostro Novecento, visto attraverso le miserie e la nobiltà della classe dirigente cattolica: nel passaggio traumatico dalle cronache politiche a quelle giudiziarie, si coglie la perdita d'identità non solo di una nomenklatura, ma di un pezzo dell'Italia moderata.
Grasso e goffo, debole e apatico, tirannico e incapace. Queste sono alcune delle caratteristiche che gli storici attribuiscono a Luigi XVI, ma era davvero così? Antonio Spinosa propone una interpretazione del tutto diversa del re detronizzato dalla Rivoluzione del 1789: Luigi XVI non era uno sciocco né un pupazzo nelle mani della consorte Maria Antonietta d'Austria. A dispetto dell'antiquata educazione ricevuta si era rivelato un abile uomo politico, un ottimo stratega navale, un gran conoscitore di geografia, studioso di matematica e di fisica, mecenate di ingegni come Lavoisier e i fratelli Montgolfier. Un ritratto inedito e controcorrente dell'ultimo re di Francia per diritto divino.
Per la prima volta, Oscar Pistorius racconta la sua storia straordinaria di ragazzo normale: gli scatenati giochi d'infanzia, il primo amore, le varie esperienze sportive con il tennis, la pallanuoto, il rugby e infine l'atletica leggera, in cui ha ottenuto risultati che mai nessun amputato aveva raggiunto. E poi le difficoltà - sempre superate grazie al sostegno di una famiglia che gli ha insegnato il coraggio, l'orgoglio e l'ironia -, i momenti bui, la dura battaglia per conquistare il diritto a poter partecipare alle Olimpiadi, e in assoluto a non essere considerato un atleta disabile, ma semplicemente un atleta. E un uomo. Perché, come dice lui, "Tutti abbiamo una disabilità. Magari un problema mentale o fisico. Ma possediamo anche milioni di altre abilità, di talenti che ci possono permettere di superare i nostri limiti e le difficoltà". Questo è il suo sogno. Il sogno che ciascuno di noi dovrebbe avere.
Avido di piacere non meno che di conoscenza, Raffaello Sanzio intuisce molto presto che soltanto nella Roma libera, felice e sfrenatamente sensuale di Giulio II e Leone X il suo talento potrà essere apprezzato. Vi arriva venticinquenne, la incarna e la seduce diventando nel giro di pochi mesi la stella più brillante del suo firmamento intellettuale. La morte, a soli 37 anni, lascia la città nella disperazione che segue la scomparsa di un principe ammirato e amato. In una biografia avvincente come un racconto, Antonio Forcellino ripercorre la fulminante parabola di Raffaello rileggendo i documenti e le testimonianze e interpretando le opere d'arte con l'occhio dell'esperto restauratore. In pagine straordinarie e finalmente libere da pregiudizi, Raffaello si svincola dalle censure che hanno tentato di addomesticarne il mito, e torna a essere uomo e artista.
Era la sera del 25 settembre 1988. Sulla strada statale 640 che conduce da Agrigento a Palermo, un agguato di mafia crivellò con 46 proiettili Antonino Saetta, Presidente della prima sezione della Corte di Appello, e suo figlio,mentre in auto tornavano a Palermo. Una triste storia di mafia. Il giudice, sentendosi in pericolo, aveva chiesto di essere trasferito ad altra Corte d’Appello,ma la sua richiesta non venne accettata.Aveva obbedito, pur vivendo nel timore della morte violenta, e aveva condotto a termine quella fase del gravissimo e difficile processo con coscienza e col suo scrupolo abituale. È stato definito un eroe, un martire della giustizia.Anche Papa Giovanni Paolo II,quando si recò ad Agrigento vari anni dopo,pronunciò quella indimenticabile condanna degli uomini della mafia invitandoli a convertirsi ed evocando il giudizio di Dio, ed esaltò le vittime e il loro sacrificio di innocenti. Questa consapevole accettazione del pericolo da parte del giudice
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Carmelo Sciascia Cannizzaro, ex funzionario di banca, vive e opera a Canicattì (AG), dove è nato e promuove svariate iniziative di carattere culturale e sociale. Scrive su giornali e riviste e ha pubblicato diversi volumi,fra cui:Padre Angelo Brucculeri da Canicattì (1997), una biografia del sociologo e studioso gesuita per quarant’anni tra gli scrittori de La Civiltà Cattolica;Antonino Sciascia tra i grandi della scienza (1999), che ripercorre la vicenda umana e intellettuale dello scienziato scopritore della Fototerapia, per la quale ad altri venne assegnato il premio Nobel; Il Risorgimento di Macaluso(2005),la testimonianza di un patriota dell’Unità d’Italia e dei diritti umani ed ecclesiali; Sulle orme della storia (2006), una raccolta di saggi che spazia su vari aspetti delle vicende umane. Attualmente è Presidente dell’Università della Terza Età di Canicattì.
Questa biografia si basa su una lunga ricerca durata cinque anni, su un'analisi rigorosa delle fonti, molte delle quali inedite, e sulle testimonianze di chi conobbe il Che. In un libro che è contemporaneamente un saggio, racconto d'avventure, giallo, Kalfon, con una scrittura giornalistica e letteraria allo stesso tempo, fa emergere un'immagine del Che inedita che va oltre gli stereotipi, per consegnarci la storia di un uomo collocato nel suo tempo, nella sua famiglia, nella sua malattia, che tanta parte ebbe nel forgiare il suo carattere e che così profondamente influenzò le sue scelte di vita. Il volume contiene una prefazione di Manuel Vázquez Montalbán.
L'arco di anni che racchiude la vita di Machiavelli (1469-1527) si presenta come un'età di profonde trasformazioni, che investono la stessa visione del mondo fino allora dominante. Le grandi navigazioni e i viaggi di scoperta spalancano orizzonti sconosciuti. Nel frattempo, l'Italia e l'Europa attraversano vicende cruciali: la Francia, superato il secolare conflitto con gli inglesi, ristabilisce la sua potenza; i regni spagnoli si uniscono sotto una sola corona che si avvia a imporre la propria egemonia in Europa; gli Stati italiani sono travolti da guerre che ne mettono in crisi radicale l'autonomia. E nel 1517 si accende in Germania la rivoluzione religiosa protestante, destinata a mettere in luce ì cambiamenti profondi avvenuti nelle credenze e nei sentimenti popolari, e a proiettare sul futuro dell'Europa le sue conseguenze più drammatiche: le guerre di religione e l'offensiva della Controriforma cattolica. Machiavelli è consapevole delle trasformazioni che stanno alterando la scena del mondo, e avverte l'esigenza di adeguare ad essa le istituzioni e le regole della vita politica. Cogliere il nesso fra la sua attività e le sue opere, divenute ben presto fondamentali per comprendere le vicende degli uomini uniti in società politiche, è il motivo dì fondo di questo libro: fondata sulla lezione delle cose antiche e sull'esperienza delle cose moderne, l'opera del Segretario fiorentino si mostra così in grado di promuovere una migliore intelligenza dei tempi e del mondo.