Oggi l'Italia è una grande economia industriale, integrata nell'area dell'euro. Questo libro offre un sintettico atlante ragionato delle condizioni economiche dell'Italia, aggiornato in questa nuova edizione al dopo-euro; racconta il cammino che ha portato il nostro paese dall'instabilità e dai conflitti degli ultimi anni '70 ai ritrovati equilibri macroeconomici della fine degli anni '90; elenca e discute infine quelli che appaiono oggi i migliori nodi irrisolti del nostro sviluppo.
A guardarle da vicino le cifre del made in Italy ci restituiscono l'immagine di una realtà economica ricca, dinamica e variegata. Oltre che nella moda l'Italia infatti vanta un alto grado di specializzazione per qualità, innovazione, design e prezzi competitivi nei macrosettori arredo-casa, tempo libero, alimentazione, utensileria e meccanica strumentale. Ma ciò che rende particolare il made in Italy sullo scenario della competizione globale è l'essere riuscito a valorizzare le molteplici tradizioni artigianali del nostro paese. Un arcipelago di piccole e medie imprese che ha tradotto in produzione industriale antichi mestieri, ha saputo esportare i nostri prodotti arricchendoli di quel valore aggiunto che è il marchio made in Italy.
Il 15 novembre 1975, nel castello di Rambouillet vicino a Parigi, si incontrano per un vertice economico i capi del governo dei sei Paesi più industrializzati: Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Francia, Giappone, Italia. Il vertice tra le potenze economiche mondiali diventerà un appuntamento fisso, rendendo evidente quanto oramai i sistemi economici dei diversi Paesi siano interdipendenti e quanto nel governo dell'economia si rendano necessari un coordinamento e una cooperazione internazionali. Comincia allora la lunga strada dell'economia verso il mercato globale.