"Da piccolo, nel futuro che sognavo per me, alla musica non assegnavo alcun ruolo." Riccardo Chailly ha undici anni quando il padre Luciano, compositore, lo porta con sé all'Auditorium del Foro italico, dove per caso assiste all'esecuzione della Prima sinfonia di Mahler. Investito da una fascinazione assoluta, da quel momento dedicherà la vita a inseguire febbrilmente quell'"altrove" misterioso e inebriante che, attraverso percorsi imperscrutabili, solo la musica sa creare. Di curiosità vorace e tempra d'acciaio, rigorosissimo e irregolare, Chailly è oggi uno dei maestri più contesi dai teatri di tutto il mondo: ha diretto con le più importanti orchestre straordinarie esecuzioni di Beethoven, Mahler, Mendelssohn e Brahms, ottenendo i maggiori riconoscimenti internazionali. Ha osato contaminazioni geniali e insolite, portando Gershwin davanti al pubblico del Gewandhaus di Lipsia, il tempio della musica romantica. E si accinge ora a una sfida eccezionale: la direzione della Scala di Milano. In queste pagine Chailly per la prima volta si racconta, offrendoci lo scorcio di un'epoca e di un ambiente artistico con i suoi protagonisti: dai maestri Claudio Abbado e Franco Ferrara ai colleghi Bruno Walter, Léonard Bernstein, Herbert von Karajan e ai grandi registi Franco Zeffirelli e Luca Ronconi. Fino a pianisti del calibro di Claudio Arrau, Maurizio Pollini e Marta Argerich...
Rilettura delle sette grandi opere composte tra il 1781 e il 1791 in cui traspare la loro profonda somiglianza con la Commedia di Dante e con il cammino che il poeta compie accanto a Virgilio e a Beatrice attraverso l'inferno, il purgatorio e il paradiso. La musica di Mozart umana, incarnata e consolatrice al massimo grado, offre un assaggio della felicità alla quale ogni essere umano aspira. L'emozione musicale destata dal semplice ascolto non basta però a innescare questo risveglio, è necessario soffermarsi a pensare e riflettere. Questo esplorano i due autori: la mirabile potenza spirituale della musica di Mozart, con una chiarezza espositiva che rende il libro accessibile anche al neofita. Un'esortazione a immergersi nell'ascolto della musica "immortale" di Mozart.
Dopo anni passati a eliminare i suoni indesiderati nei luoghi pubblici, Trevor Cox, uno dei massimi esperti inglesi di ingegneria acustica, si rende conto che, invece di provare a cancellare i suoni rari e i rumori bizzarri, dovremmo preservarli e conoscerli come veri e propri tesori acustici. Pianeta acustico è un viaggio nei misteri delle meraviglie sonore del mondo. Nel deserto del Mojave, l'autore scopre dune che cantano, in Francia, un'eco che racconta barzellette, in California una strada musicale. E nelle cattedrali di tutto il mondo capisce come l'acustica abbia potuto cambiare la storia della musica sacra e della stessa Chiesa. Muovendosi con agilità tra fisica e musica, archeologia e neuroscienze, biologia e design, Cox spiega come nascono i suoni, come vengono modificati dall'ambiente e come reagisce il nostro corpo a particolari rumori, da quelli più bizzarri ed esotici ai suoni altrettanto unici e sorprendenti prodotti dall'ambiente in cui viviamo. In una realtà dominata dal "visivo", questo libro ci invita a riscoprire il mondo dei suoni, a non essere solo ascoltatori passivi ma ad aprire le nostre orecchie e la nostra mente alla maestosa cacofonia che ci circonda. Prefazione di Andrea Frova.
Il legame tra teoria musicale e conoscenza scientifica si presenta nel suo sviluppo storico come un affascinante dialogo tra due saperi che nel corso dei secoli si consolidano separatamente, ma nello stesso tempo si collegano in modo sempre più stretto. Questo dialogo, questa invenzione a due voci, si trasforma poi gradualmente in una polifonia a quattro voci, perché intervengono anche altri due ambiti a lungo esclusi dalla relazione tra musica e scienza: il mondo della musica suonata, cantata, danzata e il mondo della liuteria, della creazione e del perfezionamento degli strumenti musicali. Gli incontri e gli scontri tra queste quattro voci sono l'oggetto del libro.
Milioni di dischi venduti, megatour negli stadi e una popolarità a livello mondiale sono solo gli sviluppi di una storia che parte da molto lontano e, inizialmente, addirittura fuori dalla madre patria. Nessun libro dedicato ai Genesis aveva ancora affrontato accuratamente e con la devozione del fan accanito uno dei passaggi cruciali della loro carriera, ovvero le loro prime, movimentate tournée nel nostro paese. Questo volume colma la lacuna offrendo un resoconto dettagliato di tutti i concerti italiani dei Genesis degli anni Settanta, arricchito dai contributi forniti dalla stessa band, dai loro staff e da testimoni dell’epoca. Il libro è corredato da un apparato iconografico senza precedenti, proveniente dalla collezione dell’autore e da celebri professionisti del settore come Armando Gallo, Carlo Massarini e Roberto Masotti, rendendolo opera unica nella pur vasta bibliografia genesiana.
È il 1814, siamo a Vienna, è in corso il Congresso che ridisegnerà la carta dell'Europa come la vorranno i vincitori di Napoleone - lo zar, l'imperatore d'Austria, il re d'Inghilterra, il re di Prussia. Un giovane, che è arrivato nella capitale al seguito del Segretario di Stato del Papa, scrive a suo zio del Congresso e del clima politico e artistico viennese. Attraverso le sue lettere scopriremo la musica di Beethoven, autore di sinfonie dalla dirompente carica innovatrice. È un momento di svolta: da qui in poi la musica non sarà più affare di pochi aristocratici. Il virtuosismo diventa in questo momento la chiave di volta per la conquista di un nuovo pubblico borghese. Le regolari stagioni sinfoniche e le regolari stagioni da camera che si diffonderanno ovunque nella seconda metà dell'Ottocento hanno una delle loro più importanti radici nella Vienna del Congresso. Fa da contraltare alla potenza di Beethoven, la musica di Schubert, l'"escluso", il prodigioso giovane musicista incapace di farsi largo nel mondo e di cui il mondo non s'accorge.
Nuove composizioni per cantare la speranza e il trionfo della vita sulla morte nella liturgia e a servizio delle comunità, perché queste vivano la celebrazione eucaristica come incontro fiducioso e gioioso con la misericordia di Dio. I brani, composti per coro polifonico con accompagnamento dell'organo, sono eseguibili anche dall'assemblea grazie a melodie orecchiabili. I testi sono tratti dalle Sacre Scritture e dagli scritti di sant'Anselmo d'Aosta. L'opera è composta da due prodotti acquistabili separatamente: questo volume con le partiture per il coro a quattro voci e l'accompagnamento d'organo, e il CD musicale con la registrazione dei canti.
Decenni vissuti tutti d’un fiato. Dagli anni sessanta alla fine degli ottanta, la discografia italiana ha vissuto una golden era esaltante, che ha inciso profondamente sui gusti e i costumi non solo giovanili.
Dalle melodie sanremesi alla rivoluzione dei cantautori, dall’irriverenza di Battiato a Battisti che sbanca il tavolo del pop italiano, agli scimmiottamenti prima rock poi punk, alla mistica delle primedonne: un susseguirsi di personaggi, canzoni e avvenimenti che hanno segnato la storia personale e pubblica di almeno tre generazioni.
Lucio Salvini, che di quest’epoca è stato un protagonista alla guida delle più importanti aziende discografiche italiane, ha vissuto in prima persona la scoperta e il lancio di tanti artisti, i successi e qualche errore: un’epopea fantastica, che ci racconta rievocando accadimenti sconosciuti, bizzarrie, astuzie e curiosità appassionanti e divertenti.
Da Sassi di Gino Paoli al Cane con i capelli di Jannacci, dai dervisci in Genesi di Franco Battiato all’orata al sale di De André, alla dieta truffaldina dell’Equipe 84, è una galoppata che si legge d’un fiato con la musica nella mente e negli occhi la nostalgia di un mondo che non c’è più.
Lucio Salvini è nato a Milano. Dopo studi ed esperienze a Londra, Parigi e Francoforte è stato giornalista e autore televisivo.
Entrato alla Ricordi come responsabile dell’ufficio stampa, ne è stato direttore generale per diciassette anni, per poi passare un decennio come amministratore delegato alla Fonit Cetra. Con Franco Franchi e Tinin Mantegazza ha pubblicato Filibusta (Milano 1974).
Giovanni Choukhadarian è nato a Sanremo. Giornalista, ha scritto e scrive su “la Repubblica”, “il Giornale”, “Il Foglio”, “L’Indice dei libri del mese”. Ha pubblicato numerosi studi sulla storia della canzone italiana.
Il volume, venduto congiuntamente ad un cd dove l'autrice esegue brani dei più grandi musicisti del novecento, giunge come corollario di un intenso lavoro di ricerca svolto dall'autrice e musicista attraverso l'attenta analisi di brani di diversi compositori della musica del 900', brani magistralmente eseguiti dall'autrice stessa nel cd allegato al libro. Ognuno dei brani del cd viene analizzato e descritto, riportando il riferimento alla traccia corrispondente, per permettere al lettore, musicista o meno, di seguire il filo del discorso. Nel corso del libro emerge poi il sottile collegamento tra Bartok, Debussy, Ligeti e Messiaen nella magia di quel momento in cui la matematica e' diventata musa ispiratrice di questi compositori.
"Un giorno ricreerò quella magia." Claudio Abbado aveva sette anni quando, nel loggione del Teatro alla Scala, i Nocturnes di Debussy diretti da Antonio Guarnieri gli strapparono quella promessa. Ne aveva trentacinque quando della Scala divenne direttore artistico. E cinquantasei quando raccolse da Herbert von Karajan la direzione dei Berliner Philharmoniker. Una carriera luminosa fatta di musica, viaggi, curiosità, impegno: dagli esordi nella Milano degli anni Sessanta, tra utopie e contestazioni di piazza, ai 90.000 alberi chiesti nel 2010 al posto del cachet per tornare nella sua città; dal podio del Concerto di Capodanno con i Wiener a quello del concerto di compleanno di Fidel Castro a Cuba; dal rilancio del Festival di Lucerna alla creazione dell'Orchestra Mozart a Bologna. Tutto questo nonostante la malattia, accettata come una nuova occasione per rimettersi in gioco, quasi una nuova avventura. Nel vivido puzzle di memorie composto da Giuseppina Manin non c'è solo l'artista, ma l'uomo: un Claudio Abbado che ci appartiene e ci interpella più che mai. È vivo il suo messaggio di difesa della natura: lui stesso confessava di sentirsi, in fondo al cuore, "un giardiniere". Sono vive la battaglia per una musica libera e per tutti, e la filosofia del silenzio e dell'ascolto. Sono vivi i suoi passi nei luoghi che amava, dai magici boschi dell'Engadina alle coste ventose della Sardegna. Perché il viaggio, per i veri viaggiatori, non ha fine.