Un maestro del cinema contemporaneo, premio Oscar nel 1990 con "Nuovo cinema paradiso", racconta la passione e la professionalità che si nascondono dietro la macchina da presa. Da Kurosawa a Fellini, da Truffaut a Pasolini, i maestri del grande schermo prendono vita in una grande conversazione sull'arte dei sogni di celluloide, un percorso attraverso film e protagonisti che hanno acceso le emozioni di intere generazioni.
Le stragi di Portella della Ginestra, Piazza Fontana, Brescia, Ustica, Bologna o i tentati golpe De Lorenzo e Borghese, i "casi" Mattei, Moro, Ambrosoli e l'omicidio di Pier Paolo Pasolini o il G8 di Genova: sono alcune tra le principali "strane storie" che costellano la vicenda repubblicana italiana, nodi apparentemente inestricabili di un passato/presente che il volume intende ripercorrere proiettandone la visione e l'interpretazione nella cornice del grande schermo cinematografico. Il testo adotta uno sguardo ad ampio raggio capace di rendere conto del cinema d'autore e documentario così come di quello di genere, ma anche di molta produzione televisiva, delineando una mappa completa e dettagliata dei titoli che, nel corso degli ultimi quarant'anni, hanno fronteggiato le questioni più scottanti di un'epoca ancora densa di ombre. I contributi raccolti analizzano in tale prospettiva alcuni capolavori della storia del cinema italiano ma anche film del tutto sconosciuti, evidenziando le modalità in cui, negli uni e negli altri, l'immaginario dei cosiddetti "misteri italiani" ha trovato spazio di trattazione. L'intento è quello di proporre una nuova lettura di uno spaccato di cinema e di storia italiani che possa altresì gettare una pur minima luce sulle zone più buie della nostra "notte della repubblica".
Alle 5 del mattino del 2 ottobre 1960, Holly Golightly cammina per la Quinta Strada in una New York deserta, con gli occhiali da sole scuri e un abito di Givenchy destinato a diventare leggendario: è così che inizia Colazione da Tiffany ed è con questa scena che si apre una nuova era per la società americana. Sam Wasson racconta la nascita, la realizzazione e le conseguenze film. Svela le avventure rocambolesche che sceneggiatore, regista, attori e produttori hanno dovuto affrontare per portare a termine una lavorazione piena di imprevisti; i trucchi messi in atto per passare illesi tra le maglie della censura e le intuizioni geniali che hanno permesso al film di superare un'accoglienza diffidente, di fare breccia nei cuori degli spettatori e di diventare un vero classico. Tutto parte dalla storia di una giovane comparsa che diventa un'icona di stile: Audrey Hepburn, con la sua grazia, riesce a guadagnarsi la fiducia di un pubblico eterogeneo e a conquistare mariti, mogli, genitori e figli. Nel momento in cui la società si sente soffocata nei vecchi panni del primo dopoguerra e scalpita aspettando un cambiamento, Audrey e Colazione da Tiffany propongono un cinema diverso, una moda nuova e uno stile di vita libero da polverosi moralismi. L'autore ripercorre la storia del film, i retroscena più significativi ma anche le sfumature più segrete.
Accolto da un grande successo al momento della sua uscita nelle sale, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Grand Prix Speciale della Giuria al 23º Festival di Cannes e premio Oscar come miglior film straniero nel 1971) è considerato uno dei capisaldi del cinema politico. Il linguaggio cinematografico classico, l’eccellenza tecnica della realizzazione e il robusto piglio narrativo sono al servizio di una storia che racconta l’impunibilità del Potere. Un Potere che ha il volto di Gian Maria Volonté, in una delle sue più celebri interpretazioni.
In questo libro Claudio Bisoni analizza le tecniche di messa in scena, le scelte di montaggio, l’uso particolare del décor, la costruzione della maschera di Volonté e si sofferma sui rapporti che il film intrattiene con la commedia all’italiana e con la produzione hollywoodiana.
Il profilo che emerge è quello di un’opera che riflette sul ruolo perverso dell’autorità nella nostra società, e che, interrogandosi sul nesso eros/politica, contribuisce a tracciare alcune delle coordinate lungo le quali continueranno a muoversi, nell’arco di un decennio, il cinema italiano e la cultura cinematografica.
Claudio Bisoni insegna Storia e metodologia della critica cinematografica presso l’Università di Bologna. Si occupa dei rapporti tra critica, estetica e processi culturali. Tra le sue pubblicazioni: Brian De Palma (Recco, 2002); La critica cinematografica. Metodo, storia e scrittura (Bologna, 2006); Gli anni affollati. La cultura cinematografica italiana (1970-1979) (Roma, 2009). Suoi saggi e articoli sono apparsi in volumi collettivi e su varie riviste, tra cui «La valle dell’Eden», «Fotogenia», «Close-up». Per Lindau ha pubblicato (con Roy Menarini) Stanley Kubrick. Full Metal Jacket (riedito nel 2010).
I padri tornano alla ribalta. Il cinema italiano, e non solo, indaga e riscopre la figura del padre. Una panoramica attraverso una ventina di film ed una decina di interviste ad attori, attrici e registi come: Luca Argentero, Anita Kravos, Diane Fleri, Pupi Avati, Alessandro Angelini.
«Shining assomiglia in modo esemplare al labirinto che il protagonista Jack Torrance osserva agli inizi della sua follia, di cui si crede dominatore, ma da cui gli sarà impossibile uscire. Nel momento in cui tutto sembra finire e crediamo di esserne fuori, basta un’immagine a ricacciarci al suo centro, in quel groviglio di contraddizioni irrisolte che è l’Uomo, lo specchio opaco in cui ogni risposta, lungi dall’essere risolutiva, è parziale e sfuggente, elusa con la stessa cura con cui vengono edificate le domande.»
Giorgio Cremonini
L'AUTORE
Giorgio Cremonini (Bologna 1936), già docente di Geologia presso la facoltà di Scienze dell’Università di Bologna, collabora con numerose riviste, tra le quali «Cinema Nuovo», «Cinema e Cinema»,«Cineforum». Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Buster Keaton (1995), Stanley Kubrick. Arancia Meccanica (Lindau 1996), Playtime. Viaggio non organizzato nel cinema comico (Lindau 2000), Viaggio attraverso l’impossibile. Il fantastico nel cinema (2003), Dracula (2007).
C'è una questione che preoccupa i genitori di bambini che crescono: che cosa vedere e che cosa far vedere ai propri figli? Il libro propone una ricca selezione di film da scoprire insieme. Attorno a quattro nuclei tematici: - la famiglia come dono per la comunità - il rapporto genitori-figli - crescere insieme - famiglia e identità personale Sentieri del Cinema ha selezionato 55 film mettendo in luce di ognuno la trama e i tratti che possono favorire uno sguardo tenero e vero su di sé, sulla vita e sulla propria famiglia. Guardare insieme un film in famiglia può diventare così un'occasione preziosa; attraverso un mezzo di forte impatto comunicativo e artistico esso consente di offrire ai bambini e ai ragazzi i primi criteri di giudizio, che nascono da un paragone tra quello che si vede e la propria esperienza alla luce delle esigenze più vere e profonde della persona. Prefazione di Domenico Pompili.
Quando si festeggia un compleanno, di solito durante il brindisi ci si rivolge al festeggiato e gli si augura "Cento di questi giorni!". Il riferimento, per lo più simbolico, è a una vita piena di soddisfazioni e di bene, nel ricordo di un giorno speciale, quello della nascita. E quando si festeggia il compleanno di una persona con disabilità intellettiva, qual è lo sguardo con cui si considera il suo futuro? "Cinquanta di questi giorni" è una provocazione a riflettere sul fatto che talvolta il nostro modo di pensare alla vita delle persone con disabilità intellettiva è limitato, .dimezzato.. "Cinquanta di questi giorni" è il titolo del cortometraggio scritto e diretto dai registi Matteo Maffesanti e Davide Pachera - con la supervisione scientifica di Angelo Lascioli - e prodotto da Paolo Filippini. Il volume "Cinquanta di questi giorni. Per pensare la sessualità del disabile intellettivo", scritto da Angelo Lascioli in collaborazione con Rosangela Pezzetta, Fabio Tosini e Catya Flori, offre ai lettori una guida ragionata al filmato e un percorso per guadagnare culturalmente il valore e il rispetto del diritto all'affettività e alla sessualità per le persone con disabilità.
Un elegante volume in cofanetto che illustra l'opera omnia di Franco Zeffirelli: teatro, opera, cinema.
Il fidanzato vi ha lasciato? Avete litigato con vostra suocera? Il vostro capo è un bastardo? Il computer vi fa impazzire? Vorreste tanto essere James Bond o Carrie Bradshaw?
Ogni stato d’animo, ogni occasione della vita, ogni umore, ogni incontro, ogni disavventura ha un suo film. Anzi, non un solo film, ma un mucchio di film che rispecchiano esattamente quello che sentite, sperate, desiderate, amate o detestate. Magari li conoscete già, i film che vi parlano dei vostri amori o delle vostre delusioni, della vostra famiglia o dei vostri sogni, dei vostri passatempi e delle vostre passioni. Oppure vi farebbe comodo qualche consiglio. Questo è il libro nel quale trovarli: suddivisi per categorie che corrispondono ad altrettanti “stati d’animo”, i film da vedere o rivedere in dvd, da soli, in coppia o in compagnia, per trovare altre parole per esprimere quello che sentite.
E, magari, piangere un po’ o, finalmente, riderci su.
Non un dizionario, ma una guida di “film del cuore”, elaborata con ironia, intelligenza e precisione critica, con un tanto di cattiveria ma, sempre, con molto affetto per gli oggetti di cui si parla, rivolta al comune e delicato “materiale umano” di cui tutti siam fatti... Un gioco e insieme uno strumento, questo è un libro da tenere accanto al televisore, da regalare per scherzo o per affetto... o da tenere per sé!
Dall’introduzione di Emanuela Martini: “Film Therapy”? Più o meno: perché, come dicevano nel secolo scorso François Truffaut e Woody Allen, i film non possono cambiare la nostra vita, ma certamente ci possono aiutare a vivere meglio. O, per i più “ottimisti”, aiutarci a sopravvivere. (...) Questo libro è una piccola guida ai film “giusti” per quelle sere in cui avete voglia di sentirvi raccontare il vostro problema con parole diverse dalle vostre, oppure volete condividere un sentimento, un dubbio, una felicità, un dolore. Che so, se proprio vostra sorella è un’arpia, consolatevi con le sorelle Bette Davis e Joan Crawford in Che fine ha fatto Baby Jane?; se non riuscite a trovare un lavoro decente, potreste sentirvi solidali con i ragazzi del call center di Tutta la vita davanti; o se pensate che il nostro clima sia degenerato, controllate le previsioni meteo (piovose) per il 2019 di Blade Runner. E, qualche giorno prima delle nozze, potrebbe esservi utile scoprire cosa capita all’eterna fidanzata di Kevin Kline in In&Out...
Cosa vedere se...
... ti hanno lasciato
... ti piace cucinare
... il tuo capo ti tratta a pesci in faccia
... sei una casalinga disperata
... vuoi cambiare vita
... viaggi spesso in aereo
... certe mattine non vorresti mai svegliarti
... ti senti una vamp
... ti senti un sopravvissuto
... hai problemi con i vicini
... non riesci a smettere di fumare
... il rock ti ha salvato la vita
... cerchi idee per un viaggio
.... e molte altre ancora!
Con la collaborazione di Pier Maria Bocchi, Silvia Colombo, Gualtiro De Marinis, Mauro Gervasini, Luca Malavasi
”Tra i libri che non scriverò mai c’è questa specie di sillabario del mondo secondo il cinema: tutte le esperienze, i sentimenti, i modi di fare, le frasi, le azioni che solo il cinema ha reso possibile. Il bacio, il viaggio, il sesso, la passeggiata, la cena, fare a pugni, il salvataggio all’ultimo secondo, lei che parla a lui dandogli le spalle. Cose che si vedono solo al cinema, e che solo il cinema ha reso reali: la nostra vita sub specie cinematografica” Vincenzo Buccheri
La scienza del sogno raccoglie alcuni dei principali scritti critici di Vincenzo Buccheri, usciti tra il 1992 e il 2009. Si tratta di una raccolta di recensioni, saggi, provocazioni, distillati di ironia, intuizioni fulminee o riflessioni ampie e organiche: pagine intensissime, in cui il cinema riesce a essere insieme un oggetto d’amore e un luogo del pensiero.
Un libro essenziale per capire che cos’è la critica e come interpretarne i luoghi più frequentati: l’autore, il cinema postmoderno, il trionfo del midcult, il destino del cinema italiano. E per dare un senso alla nostra posizione di spettatori.
La scienza del sogno rappresenta, a più livelli, un autentico atto d’amore per il cinema: prima di tutto in quanto espressione diretta di un articolato e suggestivo laboratorio di idee e molteplici spunti di riflessione, di uno sguardo ostinatamente libero e personale sul cinema, da parte di un critico e studioso di grande acume e sensibilità; a un secondo livello, più privato e profondo, questo libro rappresenta anche un appassionato ricordo collettivo, animato da attenzione e cura scrupolose nei confronti della memoria e del lucido pensiero di uno studioso e amico, da parte di alcuni vicini “compagni di viaggio”.
“Sto preparando nella mia mente e anche sulla carta la formazione di nulla meno che un romanzo. Il protagonista dovrebbe essere un ragazzo della mia età (17 anni), [...] i tipi fondamentali li ho già trovati e sono gente che ho conosciuto e osservato. [...] ci vorrà un anno e più; ma sono sicuro che quando l’avrò finito avrò fatto qualche cosa di buono.”
Alberto Moravia, lettera ad Amelia Rosselli del maggio 1925
Alberto Moravia era legato per nascita ai fratelli Rosselli: Carlo e Nello, assassinati in Francia su mandato del fascismo italiano. Con loro, suoi cugini, e con tutta la famiglia Rosselli, in particolare con la zia Amelia, Moravia intratteneva un costante carteggio, qui raccolto con circa 60 lettere: Amelia Rosselli (1870-1954) svolse un ruolo decisivo nella formazione umana e intellettuale del giovane scrittore. Molte lettere sono state scritte da Moravia durante la degenza al sanatorio di Cortina e testimoniano della sua sensibilità di adolescente e della formazione letteraria e culturale nel periodo della lunga convalescenza. Quel che ne emerge, insieme ad altre lettere familiari e ai primi esercizi poetici, è un vero e proprio ritratto dello scrittore da giovane – quando già letture e interessi facevano presagire il futuro di grande scrittore che di lì a poco lo aspettava. Le lettere registrano infatti la crescente minaccia del regime, che sin dagli anni Venti si abbatte con violenza sui Rosselli, protagonisti della lotta antifascista, e negli anni Trenta in modi più circospetti anche sul loro cugino, divenuto ormai l’autore famoso degli Indifferenti. Il rapporto tra Moravia e i Rosselli prosegue oltre la morte di Carlo e Nello e presiede nel ’50 al discusso romanzo Il conformista. Un capitolo ineludibile del Novecento italiano.