Leggere oltre il tempo è profezia, leggere il presente è scienza. Dopo circa trent’anni dalla diffusione pandemica dell’AIDS, la vita apre spiragli non più a malati isolati dalla società, ma a persone in lotta per il futuro. Il libro presenta un sentiero di carità umanamente arricchente per tutti, sani e malati; una strada al termine della quale si scopre che solo l’uomo spirituale sa rispondere appieno alle esigenze, alle povertà, alle ferite, alle domande dell’uomo malato.
La TMA è una terapia che usando l'acqua come attivatore emozionale, sensoriale, motorio, capace di spingere il soggetto con disturbi della comunicazione e autismo ad una relazione significativa, permette di entrare in contatto con bambini che presentano difficoltà sociali e poca motivazione ad apprendere e modificare quindi i loro schemi comportamentali disfunzionali. Il tutto in un ambiente ludico, quale è quello delle piscine pubbliche. Il testo racconta di questo particolare approccio che facilita la gestione delle emozioni e l'integrazione sociale, favorendo allo stesso tempo la rieducazione e la modificazione degli schemi cognitivi, comportamentali, comunicativi, emotivi e senso-motori. Il volume è una guida pratica che intende fornire delle risposte alle esigenze dei genitori, degli operatori (educatori, terapisti, psicologi) e di quanti interagiscono con bambini e ragazzi con disturbo autistico e disturbi della relazione, offrendo una nuova prospettiva sia a chi si accosta per la prima volta ad un testo dedicato a questi argomenti, sia a chi, pur avendone familiarità, vuole sapere di più di questa nuova modalità di intervento.
Non è mai semplice prendersi cura di una persona malata, spesso non si sa cosa dire, come procedere, come comportarci. E il più delle volte ci sentiamo a disagio.
Sappiamo per esperienza quanto questo compito sia arduo ed impegnativo. Quando poi chi soffre è un bambino, il problema diventa come se dovessimo scalare una montagna: ci si trova di fronte al mistero del dolore che non ha età, non ha luogo, né forma.
Molti sono allora gli interrogativi che ci assalgono e fanno nascere domande che riguardano la fragilità, la sofferenza innocente, la morte ed il senso della nostra condizione esistenziale.
Il fenomeno con i suoi nuovi volti e le sue diverse modalità, fino al suo intreccio criminale con la tratta degli esseri umani. Postfazione di Luigi Ciotti.
Si dice che ogni assistente sociale - quelli di cinquant'anni fa sicuramente, ma anche quelli di oggi - ha consumato sette paia di scarpe, per comprendere le storie delle persone e delle comunità, per comprendere la sofferenza, il disagio, per riallacciare relazioni, suscitare e orientare risorse capaci di offrire sollievo, per ricostruire il tessuto sociale. Sette paia di scarpe hanno condotto gli assistenti sociali a esplorare ogni miseria fin dall'inizio della storia repubblicana del nostro Paese. Sette paia di scarpe ci sono volute per arrivare a ottenere il riconoscimento della professione, essenziale a chi ha meno, ma spesso ignorata dai potenti che hanno molto. In sette capitoli l'autice ripercorre la sua storia e insieme la storia di tutto il servizio sociale.
Ragazzi disabili a scuola è un saggio narrativo nel quale vengono ricostruite le tappe più significative che, dal Dopoguerra ad oggi, hanno caratterizzato l'evoluzione dell'integrazione scolastica e dell'inclusione sociale degli alunni con deficit. L'obiettivo del volume è quello di far conoscere agli studenti, ai docenti, ai genitori, agli operatori degli Enti Locali e dei Servizi specialistici le trame di un cammino costellato di problemi, ma anche di tante straordinarie conquiste. Lo scopo è soprattutto quello di appassionare il lettore alle storie vere e alle narrazioni letterarie raccontate nel libro. Per pensare con fiducia al futuro, occorre dedicare grande cura alla comprensione del passato, in particolare alla memoria della nostra educazione. Come sosteneva Don Lorenzo Milani: "La scuola siede tra il passato e il futuro e deve averli entrambi presenti".
Il volume intende affrontare il tema complesso e ricco della disabilità, trattandolo secondo molteplici profili, che trovano la loro unità intorno alla questione antropologica.
Myriam è una ragazza come tante. Le sue giornate sono riempite di impegni: università, famiglia, amici, parrocchia... e dall’entusiasmo dei suoi ventidue anni. Ma Myriam è soprattutto una ragazza che ha una straordinaria capacità di avvicinare il mondo della disabilità e di muoversi in esso. Con naturalezza, rispetto, passione, dedizione e un’incredibile creatività.
Questo libro è il diario della sua avventura con i disabili.
Giorni presi a caso, che abbracciano un arco di tempo di quattro anni circa, nei quali Myriam traccia la storia del suo «costruirsi interiormente» e del suo «formarsi culturalmente» per conoscere sempre più la realtà delle persone disabili, naturali «pezzi della sua vita».
Giorni nei quali i successi sono spesso accompagnati da amarezze, per lei e per i suoi amici, ma la sua tenacia, il suo coraggio – alimentato da un’incessante inventiva –, le fanno scoprire grandi «lezioni di vita».
Punti forti
Il messaggio che la persona vale al di là delle sue qualità o menomazioni fisiche.
Destinatari
Operatori sociali educatori animatori genitori giovani.
Autrice
Myriam Altamore, è nata a Milano nel 1988. Studentessa presso la facoltà di scienze dell’educazione e della formazione all’Università Cattolica, è attiva nel campo del volontariato e attenta ai problemi dei giovani disabili.
“Ero costretta ad affrontare la realtà: mio figlio era un tossico. Era incomprensibile. Dovevo accettarlo, ma come fa una madre ad accettare di perdere il figlio?” Questo il dolore che lacera Libby, educatrice di professione e genitore premuroso, quando vede il suo brillante Jeff trasformarsi nell’immagine sbiadita di ciò che era. Al principio la droga è solo una bravata da ragazzini, ma presto prende il sopravvento e mostra il suo volto più feroce: la dipendenza, la schiavitù. Tra alti e bassi, Jeff riesce a mantenere un profilo rispettabile: nessuno può immaginare che dietro a quell’uomo affermato si nasconda un’esistenza miserabile fondata su un bisogno che non si può saziare. Ma quando Libby lo vede alla sua porta esausto, quando gli carezza la fronte durante l’ennesima crisi d’astinenza, fatica a riconoscere il figlio in quel corpo scheletrico, violato e senza forza. Combattente nata, non si perde d’animo: rivuole il suo Jeff. In un intenso percorso di scoperta personale e familiare, Libby si spinge fino alle sue radici e riscopre il legame con l’Italia: al primo viaggio ne seguono molti altri, per periodi sempre più lunghi, durante i quali entra in contatto con la comunità di San Patrignano. È qui che riceve l’insegnamento più prezioso: “Stagli vicino”. Dopo quattordici anni di perdizione e sconforto, di suppliche e minacce, di disintossicazione forzata e inevitabili ricadute, le viene chiesto il sacrificio più grande: credere nel figlio al punto tale da lasciarlo andare. Solo Jeff può decidere di liberarsi. Con sincerità disarmante, Libby racconta la sua storia di madre ossessionata dai sensi di colpa e dall’impotenza, la sua lotta per salvare un figlio deciso a perdersi e la faticosa risalita che glielo restituirà forse meno perfetto ma degno di un amore ancora più grande.
Il Rapporto 2010 Caritas Italiana - Fondazione "E. Zancan" guarda alla povertà delle famiglie in Italia e in Europa, ai volti attuali della povertà, a come si è modificata, alle emergenze e urgenze, mentre continua la crisi. La famiglia è la chiave di lettura: quanto sono impoverite le famiglie e come, malgrado le difficoltà, sono proprio le famiglie che contribuiscono ad arginarla e contrastarla. Le proposte nascono da alcune domande. Come viene affrontata la condizione delle famiglie povere dalle istituzioni e dal mondo delle Caritas? Ci sono soluzioni? Come si stanno muovendo le regioni? Quale quadro emerge dai Centri di ascolto? L'analisi guarda all'Europa, come spazio comune di iniziativa e confronto, per individuare elementi positivi e innovativi, in grado di qualificare le risposte nelle politiche sociali. Il Rapporto è diviso in due parti. La prima parte, curata dalla Fondazione Zancan, considera le dimensioni territoriali della povertà, le capacità di risposta delle regioni, guardando ad alcuni stati europei. Propone una lettura della povertà familiare, delle politiche per contrastarla, degli strumenti di solidarietà per lottare in modo più efficace, in un quadro istituzionale di decentramento delle responsabilità, delle risorse, dallo stato alle regioni e agli enti locali. La seconda parte, curata da Caritas Italiana, approfondisce il legame tra comunità ecclesiale e povertà. Sono analizzate le conseguenze della crisi economica sulle famiglie, i dati sugli utenti dei Centri di ascolto. Le analisi sono integrate con proposte di riflessione teologica-pastorale, di accompagnamento e animazione territoriale. Sono descritte anche numerose azioni di Caritas nazionali, programmate per la campagna "Zero Poverty", promossa per il 2010 da Caritas Europa.
La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Chiesa italiana che opera dal 1971 per promuovere la testimonianza della carità e l'amore preferenziale per gli ultimi. Ciò si traduce in iniziative di educazione alla solidarietà, alla mondialità, all'interculturalità e alla pace; azioni di ricerca, sensibilizzazione e stimolo delle istituzioni e, se necessario, denuncia delle ingiustizie; interventi concreti di solidarietà locale o internazionale in situazioni di emergenza o sottosviluppo. La Fondazione "Emanuela Zancan" è una onlus di ricerca scientifica di rilevante interesse sociale. In questa veste realizza dal 1964 studi, ricerche e sperimentazioni nell'ambito delle politiche sociali, sanitarie, educative, dei sistemi di welfare e dei servizi alla persona. Svolge le sue attività grazie al contributo di molti studiosi ed esperti italiani e stranieri. Collabora con enti statali, regioni, province, aziende sanitarie, comuni, università, centri di studio italiani e internazionali e con soggetti privati operanti nell'area dei servizi alle persone.