Una riflessione sul mistero del peccato per comprendere ancora meglio la misericordia di Dio e il suo perdono.
Chi o che cos'è il peccato oggi? Che cosa c'entra con la mia vita di fede? E quale ruolo occupa nel mio rapporto con Dio?
L'autore propone una riflessione sul mistero del peccato affrontando temi quali l'attuale oblio del peccato, il suo mistero a partire dai testi biblici., la liberazione dai peccati per opera di Gesù Cristo e il sacramento della Riconciliazione. Per concludere, il libro chiarisce che la misericordia di Dio e il peccato dell'uomo sono strettamente legati tra loro.
Un saggio che tocca una delle questioni più importanti nella vita della fede, perché, prendendo a prestito le parole di Paolo, "io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me" (Rm 7,21).
Padre Raffaele Ruffo (Genova 1966)appartiene all'Ordine dei Frati MinoriCappuccini. Ha studiato teologia a Genova e a Roma e conseguito mil dottorato di ricerca in teologia spirituale presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale nel 2011. Ha insegnato Storia e Teologia della vita consacrata presso lo studentato intercongregazionale di St. Laurent (Bouar, RCA). Attualmente risiede in Francia, nel convento del Clermont-Ferrarnd. Fra le sue numerose pubblicazioni si possono ricordare: Francesco uomo della lode (2011); Le virtù francescane. Un itinerario di gioia per un nuovo stile di vita (2013); Perché Dio è amore. Piccolo trattato di teologia dell'amore (2013); Francesco d'Assisi. Un santo dai mille volti (2014); Capire per credere. Una fede da ri-pensare (2014); Non voglio essere ladro. Francesco d'Assisi e la restituzione dei beni (2015).
Secondo la Bibbia, l'omicidio commesso da Caino nasce da una collera repressa, sfociata in un gesto di violenza cieca. L'"ira funesta" accompagna l'esordio dell'Iliade e la guerra di Troia, il gesto tragico della Medea di Euripide e il furioso accanimento di Orlando quando scopre l'infedeltà di Angelica. Passione complessa e misteriosa che assale come un vento impetuoso, divampa come un fuoco divorante e si abbatte con la violenza di una tempesta, l'ira può essere causata dall'ingiustizia, dall'orgoglio, dal desiderio, dall'inganno, dall'umiliazione. Essa può raggiungere il confine della follia, ma è di solito una perturbazione dell'animo limitata nel tempo, che non si mantiene a lungo e pertanto si distingue dall'odio e dal risentimento. Poiché ha a che fare con le relazioni ed è rivelatrice della nostra vulnerabilità, l'ira consente di conoscere noi stessi e può anche essere un sentimento psicologicamente buono, in grado di fornire un'energia che la sola ragione non può suscitare. In passato, nella liturgia funebre, si cantava la sequenza del Dies irae, il giorno dell'ira di Dio, la "giusta ira" che non mira a distruggere, ma ad affermare e custodire l'irriducibile differenza tra il bene e il male.
«Un comandamento nuovo vi do: che vi amiate gli uni gli altri; come io ho amato voi, anche voi amatevi gli uni gli altri» (Gv 13, 34). Il comandamento nuovo rappresenta la caratteristica specifica e la novità più profonda di tutto l’ethos cristiano e, addirittura, il suo «vertice» (cf. MD 7). Come mai, allora, esso non è trattato in maniera chiara e ampia nella riflessione teologica tanto che si potrebbe dire che questo specifico comandamento di Gesù sia passato quasi inavvertito lungo i secoli? Convinti della sua centralità e della sua importanza per la vita cristiana, il libro analizza questo studio sul pensiero di Chiara Lubich e sulla sua proposta di vita centrata sulla prassi del comandamento nuovo. Da questa prospettiva è possibile prendere, poi, spunto per approfondire il valore di tale comandamento come fondamento per un possibile orientamento esistenziale.
Il volume si concentra sul tema della “libertà”, definita come “autodeteminazione” (prima parte) e come “autorealizzazione” (seconda parte). Libertà e autodeterminazione come padronanza di sé come “persona”, capacità di volere (volontà) ciò che si è in grado di capire (intelligenza), possibilità di scegliere (libero arbitrio) in un contesto di “libertà creata e redenta”.
Un saggio di teologia morale con un impianto di ampio respiro rivolto ad un pubblico di studenti, professori e insegnanti di religione
Mauro Cozzoli, sacerdote diocesano, è professore di teologia morale nella Pontificia Università Lateranense e nell’Accademia Alfonsiana. È autore di numerose pubblicazioni di carattere teologico-morale, tra cui Virtù sociali (1984), La natura e la vocazione sociale della persona (1985), Chiesa, Vangelo e Società (1996), La legge naturale a difesa della vita (2002), Per una teologia morale delle virtù e della vita buona (2002), Etica teologale (20033).
L'autore, ripercorrendo la formazione e lo sviluppo dell'etica sessuale cattolica a partire dall'insegnamento dell'apostolo Paolo fino al nostro tempo, mette in luce come la fedeltà a tale insegnamento può assumere oggi modalità diverse da quelle indicate materialmente da Paolo, sempre tuttavia in obbedienza allo stesso principio di realtà che guidava l'apostolo. In modo particolare si può oggi affermare che la moralità dell'agire sessuale non è in radice stabilita dalla configurazione giuridica della relazione tra le persone ma dalla forma esistenziale di tale relazione prima e indipendentemente dalla configurazione giuridica.
Il libro affronta tre temi "classici" in profonda trasformazione nell'attuale società: amore, sesso, libertà. L'autore, con la competenza e la chiarezza che gli derivano dai suoi studi e dalla docenza universitaria, approfondisce il tema del cambiamento delle relazioni di intimità e le esperienze dell'amore favorite dall'attuale "società aperta". Coglie, inoltre, il disagio della modernità (Charles Taylor) che si traduce nella distinzione tra "società dell'onore", di tipo "ottocentesco" (in cui la libertà era "controllata" dalle autorità e l'amore era condizionato dal controllo sociale) e a "società della dignità" (che si fonda sulla eguaglianza).
Il card. Carlo Caffarra (1938-2017) è stato uno dei teologi moralisti italiani più importanti dopo il concilio Vaticano II. In questo volume l'autore approfondisce le tesi di Caffarra sui temi del matrimonio, della famiglia e della procreazione responsabile individuandone i fondamenti teologici, antropologici ed etici. Analizzando in modo critico i temi centrali del pensiero di Caffarra, li mette a confronto con le posizioni di alcuni autori autorevoli nel dibattito teologico-morale degli ultimi sessant'anni come B. Häring, J. Fuchs, K. Demmer e B. Petrà e con quelle di papa Francesco nell'Amoris laetitia, per arrivare alle conclusioni prospettiche per una morale sessuale cattolica nell'inscindibilità della dottrina dalla pastorale. L'autore cerca di compiere un itinerario della coscienza per una nuova evangelizzazione nella riscoperta della verità e della fecondità della metafisica del dono inscritte nella persona.
«Non sono i fatti che accadono a contare nella vita, ma ciò che grazie ai fatti si diventa» (Etty Hillesum). Troppo spesso ci sentiamo "dannati" e fatichiamo a camminare in una positività possibile per la nostra vita, a causa di questa drammatica consapevolezza. Questo libro, ricchissimo di idee e di umanità reale, ci propone un viaggio di conoscenza dei sette vizi capitali, come la tradizione cristiana li ha elaborati e come Dante, nella Divina Commedia, ce li ha riconsegnati. Don Cristiano Marcucci ci introduce, incrociando la narrazione dantesca con la propria vicenda personale e di esperto delle relazioni, in un percorso di attraversamento del nostro Inferno personale (blocchi, limiti e storture umane), che rappresenta la fase della cecità e della chiusura; per poi passare al Purgatorio, fase della conoscenza di noi stessi e del cambiamento/conversione; per salire infine al Cielo (conoscenza di Dio), che rappresenta la fase della liberazione delle risorse personali, dell'esperienza dell'amore di Dio. Attraverso l'incanto e la potenza della poesia della Commedia si svela, così, all'uomo un cammino spirituale non oppressivo, ma capace di liberare la nostra umanità più profonda, trasformandola e aiutandoci a comprendere che gli ostacoli, i limiti e i peccati possono diventare preziosi elementi e forze incredibili che ci permettono di realizzarci e persino di intuire il disegno divino su di noi.
«Giannino Piana testimonia in modo trasparente la bellezza della ricerca, la gioia del credere, l'attrattiva della verità, l'amore per l'essere umano. Se vogliamo uscire dalla soglia della teologia, divenendo partecipi della sensibilità di tante persone in ricerca, potremmo forse applicare a lui un asserto della Critica della ragion pratica di Kant: "L'etica non è esattamente la dottrina che ci insegna come essere felici, ma ci insegna come possiamo fare per renderci degni della felicità"» (dalla Postfazione di Gianfranco Ravasi).
I grandi problemi, che oggi assillano l’umanità, dalla terza guerra mondiale a pezzi, denunciata da Papa Francesco, al terrorismo sempre incombente, dalla produzione incontrollata di armamenti all’ineguale distribuzione della ricchezza mondiale, dalla miseria e dalla fame ampiamente diffuse agli esodi biblici di intere popolazioni, dalla distruzione dell’ambiente naturale all’aggressione feroce, scagliata contro i fondamentali diritti dell’uomo e della famiglia, a incominciare dal diritto dei diritti, quello alla vita, sono, nel loro fondamento, problemi di natura morale e vanno affrontati e risolti prima di tutto sul piano morale. Ora, nessuno più e meglio di san Tommaso d’Aquino ha proposto, descrivendolo nei suoi particolari, un sistema morale in grado di offrire risposte e soluzioni definitive ai grandi problemi che angosciano il tempo presente. Non per nulla, la “perenne” attualità del pensiero di san Tommaso è stata sempre riconosciuta dalla Chiesa cattolica e, ultimamente, da san Giovanni Paolo II. Questo primo volume, dedicato alla vita morale secondo san Tommaso, incomincia col delineare i fondamenti, sui quali viene innalzato un possente edificio filosofico e teologico. Per renderlo più facilmente accessibile, si è seguita una metodologia espositiva, tesa a facilitare la lettura e l’acquisizione dei concetti.
Il libro nasce dall'ultimo lavoro dell'autore legato al dottorato in teologia morale, che purtroppo non è riuscito a terminare. Il tema affrontato è quello dell'omosessualità da un punto di vista psicologico, antropologico e teologico. Il testo è arricchito dal contributo di altri significativi autori, come il moralista Giuseppe Trentin e lo psicologo Stefano Guarinelli che scrivono altrettante Postfazioni, e con la ricca Introduzione dell'attuale vescovo di Chioggia, Mons. Giampaolo Dianin, allora relatore della tesi. Il libro vuole essere un contributo alla riflessione sull'omosessualità, ma anche uno stimolo per la Chiesa per affrontare tale tematica.