La difficile eredità di una proposta cristiana di non agevole imitazione nel corso dei secoli trasforma la memoria del Poverello nella dualità tra frate Francesco in sé e san Francesco per noi. Il volume indaga alcune modalità con cui la letteratura francescana ha affascinato taluni ambiti della cultura italiana, e non solo, del XX e XXI secolo in un processo di metamorfosi caratterizzato da una attrattiva “forza di contemporaneità” in un contesto assai spesso definito di “analfabetismo religioso”. Come si spiega questa apparente contraddizione? Il paradosso viene affrontato in un libro-ponte tra passato e presente attraverso molteplici sguardi (filosofia, arte, cinema, musica, teatro, psichiatria, letteratura, devozione, politica e propaganda) muovendo da un ineludibile punto di partenza: le fonti scritte che hanno trasmesso l’avventura religiosa – dal medioevo ai nostri giorni – di un uomo descritto da Tommaso da Celano come «mediocre di statura, piuttosto piccolo; viso un po’ oblungo e proteso; occhi normali, neri e semplici; capelli scuri; lingua mite, bruciante e acuta; voce veemente, dolce, chiara e sonora; barba nera e rada» che, a sua volta, si presenta nei propri affascinanti scritti.
26 proposte di riflessione per il cammino spirituale quotidiano, arricchite dalla sapienza e dalla parola sempre nuova di papa Francesco.
L'autore si propone di descrivere la natura e i caratteri di quella che comunemente è chiamata preghiera contemplativa o di raccoglimento, e che la tradizione francescana ha definito di preferenza orazione mentale. Queste pagine intendono anche suggerire alcune disposizioni interiori per favorire un proficuo itinerario di preghiera personale e far emergere l'intreccio fecondo che esiste tra i due ambiti fondamentali di ogni autentica esperienza cristiana: la preghiera e le relazioni fraterne.
Paolo Ko, francescano coreano, ha elaborato questo studio come tesi per il suo dottorato in teologia spirituale, ottenuto a Roma.
La vicenda spirituale di Francesco d’Assisi viene studiata ed analizzata alla luce delle teorie sull’esperienza mistica del gesuita tedesco Karl Rahner, uno dei più importanti teologi cattolici del XX secolo, morto nel 1984.
Anche attraverso la particolare chiave di lettura costituita dalla teologia rahneriana, l’esperienza spirituale di Francesco d’Assisi manifesta la sua profondità ed originalità.
PAOLO KO è un frate Minore originario della Corea del Sud, paese in cui attualmente vive dopo gli anni di studio a Roma. Svolge attività di insegnamento e di formazione all’interno e all’esterno del suo Ordine.
Commento al Padre nostro nato dalla condivisione con i carcerati della Casa di reclusione «San Michele» (Alessandria).
Con lo schema del gioco a tappe i concorrenti avanzano sul tabellone di tanti passi quanti ne indica il dado che ciascuno tira a turno. Ma il cammino comporta premi e penalità, soprattutto se si incappa nella casella del terribile LUPO di Gubbio che si sposta lungo il percorso rappresentando sempre un pericolo per tutti. Solo chi avrà raccolto tutti i suoi pani (carità, povertà, umiltà e semplicità) nella propria scheda – cesta dei pani e avrà risposto correttamente alle domande sulla vita di san Francesco potrà arrivare alla Perfetta Letizia vincendo la partita! Giocano da due a quattro giocatori, il gioco si può articolare su due livelli: il più semplice senza le domande e il più articolato con le domande a cui rispondere dopo ogni tiro del dado.
Abbiamo tutti, in fondo, una idea parziale, `a fumetti' di Francesco d'Assisi. Il Patrono d'Italia è il frate gentile che predica agli uccelli, che ammansisce il lupo, che danza con i lebbrosi. Certamente è così. Ma non è solo così. Francesco è un personaggio di livida complessità: è il poeta del ruvido Cantico delle creature e l'autore, nel 1221, di una regola di vita rude e rigorosa, che i confratelli faticano ad accettare e che per questo sarà riscritta. In questa antologia riscopriamo il grande 'genio' del cristianesimo, il folle di Cristo che non ammette alcun contatto con il denaro e che accoglie "nel bene" tutti, "amico o nemico, ladro o assassino", in tutta la sua cangiante, sublime contraddizione.
I Quaderni Francescani editi dall'Associazione Cardinal Peregrosso raccolgono gli Atti dei Convegni che si tengono con cadenza annuale a Pozzuolo Martesana nella chiesa di San Francesco. Santa Chiara, nel suo Testamento, accenna a scritti accompagnati da melodia che san Francesco aveva composto per le clarisse di San Damiano. L'indicazione di santa Chiara, confermata anche dalla autorevole testimonianza della Compilatio Assisiensis, ha avuto pieno riconoscimento con il rinvenimento della breve esortazione in volgare Audite poverelle: lauda riportata alla luce nel 1978 dal padre Giovanni Boccali e che viene studiata nel primo saggio. A Chiara e alle sue sorelle Francesco indica il cammino da percorrere per una esistenza vera e autentica, guidata dallo Spirito del Signore, e attenta alle necessità del prossimo. Il secondo saggio sposta l'attenzione su altri testi, tra cui la lettera di frate Elia scritta all'indomani della morte di Francesco o le biografie di Tommaso da Celano e di san Bonaventura: sono canti - commossi e affettuosi - di lode e di celebrazione delle virtù del Santo. Nella conclusione del suo scritto l'autore evoca anche il Cantico, le Lodi di Dio altissimo, la Regula non bullata e la Lettera ai fedeli, in cui è Francesco a lodare Dio, con rendimento di grazie per tutti i Suoi doni. Le Laudi in onore di Francesco presenti in Guittone d'Arezzo e Iacopone da Todi sono l'argomento del saggio successivo. Guittone, il primo a strutturare le sue poesie in un 'canzoniere' e probabile inventore della lauda, nel'unico componimento dedicato a Francesco, pur avvertendo i limiti della parola umana, si impegna a cogliere la grandezza cosmica del Santo. Francesco quindi è visto nella totale assimilazione a Cristo, attraverso le stimmate. Diversa la posizione di Iacopone nelle due laudi francescane. A Iacopone manca la francescana accettazione della comunione con tutte le creature. Ma l'uomo - pur nella sua nullità - può incontrare la Divinità perché Dio si è fatto uomo. In qualità di riformatore religioso, Francesco offre il modello di come sottrarre il mondo al maligno, mentre le stimmate sono l'immagine perfetta dell'unione con Cristo, della identificazione con il crocifisso. Due componimenti in onore di Francesco sono presenti nel Laudario di Cortona, oggetto di segnalazione nel quarto e ultimo saggio. Il Laudario di Cortona ha il pregio di avere una prima parte in cui oltre al testo c'è anche l'accompagnamento musicale. San Francesco è presentato solo a partire dalla conversione. Tra i momenti più significativi della sua vita si insiste soprattutto sulla fondazione dei tre ordini, sulle stimmate e sui miracoli. Le quattro relazioni si intrecciano quindi a formare l'immagine di un santo tutto compenetrato in Dio e, insieme, vicinissimo all'uomo.
Una lettura dei respiri dello spirito in Francesco d'Assisi nel suo Cantico delle Creature. Una meditazione, quasi una porta segreta per vivere, in piccolissima parte, ciò che possiamo cogliere nel rapporto con il suo Signore, cantando le lodi con "le opere delle sue dita". Il nome del Signore è: "Altissimo". Francesco diverrà proposta e strumento per riedificare la Chiesa del suo tempo liberandola dalle strettoie del denaro e proponendo una liberazione dalle cose che hanno invaso ingiustamente ed impropriamente gli spazi dello Spirito. Padre Francesco Zambotti, camilliano vicino ai poveri e agli emarginati in Italia e nel mondo, trova urgente operare per un rinnovamento, per recuperare la linea del vivere e promuovere il Vangelo di Gesù come "lievito, sale e luce della terra".
Quando intravede un tipo in cima a un pendio intento ad accarezzare un lupo, Francesco intuisce che quest'anno le vacanze non saranno come tutte le altre. Quella che vede è una statua, è vero, la statua di san Francesco, eppure sembra che stia parlando e gli dica "guarda... è lì... sì è lì che devi andare!". E "lì" è il convento dei frati cappuccini di Monterosso. Pochi giorni, quelli trascorsi a Monterosso, che apriranno il cuore di Francesco a piccoli ma meravigliosi segreti e lo porteranno a riflettere su alcuni importanti valori della vita. Età di lettura: da 8 anni.
L’obiettivo del lavoro è quello di esaminare la complicata questione attinente ai rapporti tra vescovi, clero e Ordine francescano, nel secolo XIII, sulla base delle Cronache di Giordano da Giano, Tommaso da Eccleston e Salimbene de Adam. Lo studio si compone di quattro capitoli. Il primo ripercorre le tappe più importanti che scandiscono la vita dell’Ordine a riguardo del tema analizzato. Il secondo prende in considerazione il Trattato di Giordano da Giano che descrive la missione francescana in Germania nel 1221. Segue il Trattato di Tommaso da Eccleston ambientato nell’Inghilterra del Duecento. L’ultimo capito esamina l’affascinante figura di Salimbene che, fornendo ampie notizie su prelati, vescovi, clero e frati, occupa uno spazio notevole nel lavoro svolto. Le tre Cronache prese in considerazione costituiscono fonti uniche e considerevoli per la storia francescana del secolo XIII.
Tutto ha inizio quando Viola, una bambina di dieci anni, regala ai nonni una scatola di mostaccioli, i biscotti preferiti di san Francesco. Sembra una confezione di dolci come tante altre e invece è una scatola speciale. Infatti, insieme ai biscotti, permette di “gustare” tante simpatiche storie che parlano degli incontri di san Francesco con gli animali. È proprio il “famosissimo lupo di Gubbio” che accompagnerà Viola a conoscere questi amici di san Francesco.
Paola Savino, mamma e nonna, è stata insegnante della scuola primaria; ora in pensione, vive a Torino. Nella bella stagione, con il marito Mario, si trasferisce a Villaretto in val Chisone per godere delle bellezze della montagna e fare lunghe passeggiate in compagnia del loro cane, adottato sette anni fa. Ha insegnato catechismo, è una Francescana secolare e ha voluto scrivere questo libro per parlare ai bambini, con semplicità, del grande amore per gli animali di san Francesco che “chiamava tutte le creature, per quanto modeste, con il nome di fratello e sorella”.