Chi cerca nella Bibbia una storia di consolazione nelle ore di smarrimento, può trovarla nel libro di Rut, ricco di riferimenti alla solidarietà, alla giustizia, alla scoperta dell'opera di Dio nella vita quotidiana. Noemi, originaria di Betlemme, è sposa di Elimelech, da cui ha avuto due figli, Maclon e Chilion. In seguito a una carestia, si trasferisce con la famiglia nelle campagne di Moab, dove rimane presto vedova. I figli sposano due donne moabite, Orpa e Rut, ma dopo circa dieci anni anch'essi muoiono. Noemi si ritrova dunque sola, in terra straniera, con le nuore. Finita la carestia, decide di tornare a Betlemme e congeda le due donne affinché non si sentano costrette a seguirla: Orpa resta in Moab, mentre Rut decide di non abbandonare la suocera. Noemi scopre così nella propria vita un'altra vedova e con lei condivide un tratto di strada e il resto degli anni. Presentazione di Paola Bignardi.
La fede collega il passato e il futuro, trasformando la memoria di ciò che Dio ha fatto in fiducia nella tenuta del suo amore nel tempo presente. "Oggi" è una delle parole - chiavi del Deuteronomio, Il libro del Pentateuco che rilegge l'alleanza offerta da Dio al popolo d'Israele "Ricordati del signore tuo Dio, perché Egli ti dà la forza per acquistare ricchezze, al fine di mantenere, come fa oggi, l'alleanza che ha giurato ai tuoi padri" (DT 8, 18) "Oggi" dice che la promulgazione della Torà è l'impegno della sua osservanza non sono un episodio del passato, ma si rinnovano ogni volta che popolo e individui se ne sentono interpellati.
Gli scritti dell'Antico Testamento, che possono essere considerati la "biblioteca nazionale dell'antico Israele", raccolgono tradizioni sulla creazione dell'universo, la vocazione di Abramo e la saggezza che appartiene al patrimonio comune del Vicino Oriente antico attraverso una pluralità di generi letterari: racconti, leggi, storie, novelle, poesie, preghiere, proverbi, riflessioni sull'attualità e sull'esistenza. Tuttavia, non vi è nulla di paragonabile all'epopea di Gilgamesh in Mesopotamia, né all'Iliade e all'Odissea in Grecia o all'Eneide di Virgilio. I racconti dell'Antico Testamento rifiutano la forma epica e il culto dell'eroe, privilegiando uno stile prosaico vicino a quello delle narrazioni popolari. Dal Pentateuco ai libri storici, dai testi poetici e sapienziali a quelli profetici, proprio questo sguardo originale e unico delle pagine bibliche fa della "biblioteca di Israele" un grande codice della cultura religiosa, spirituale, letteraria e artistica dell'Occidente. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Dal punto di vista giuridico si configura come una monumentale raccolta di leggi. Sul piano storico, come un grande affresco che inizia con la creazione del mondo. Sotto il profilo letterario, come la "biblioteca nazionale" del popolo d'Israele. La ricchezza delle pagine dell'Antico Testamento viene proposta attraverso sedici tappe che suggeriscono temi, letture e approfondimenti su uno dei testi fondamentali della cultura occidentale. L'itinerario muove dalla creazione e dall'idea del tempo nel pensiero greco e nelle pagine della Genesi, prosegue con le figure dei patriarchi e il racconto del diluvio, si sofferma sulle genealogie e sull'amore nelle società del mondo antico. Le riflessioni sulla schiavitù d'Egitto, l'esperienza del deserto e il lavoro nella terra promessa anticipano i capitoli riservati al giubileo, ai pellegrinaggi, al rapporto tra il diritto e la legge, alle dinamiche del potere e al racconto della costruzione della torre di Babele. Il testo si conclude prendendo in esame il ruolo degli anziani e dei sacerdoti, la dinamica dei sacrifici e i volti insoliti di Dio. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
L'accostamento alla Parola di Dio costituisce un esercizio indispensabile per la crescita di ogni giovane nella fede. Per questo, ogni anno il Servizio Giovani della Pastorale Giovanile ambrosiana, all'interno di un progetto organico che prevede in più anni la lettura dei testi fondamentali della Bibbia, propone l'accostamento di un libro particolare della Sacra Scrittura. Nella collana Scuola della Parola in questi anni abbiamo proposto le meditazioni sui libri della Genesi, dell'Esodo, del Deuteronomio e sui Libri Storici. Quest'anno offriamo un percorso sul libro dei Salmi. Soffermarsi a meditare e interiorizzare queste antiche preghiere che la tradizione ci ha consegnato e che spesso preghiamo nella liturgia delle ore o nella celebrazione eucaristica, ci aiuterà ad approfondire ancora di più la nostra relazione con Dio dando voce a queste parole che hanno attraversato i secoli. I salmi, mentre ci dicono qualcosa della situazione dell'orante, ci aiutano a mettere a fuoco chi è il Dio che ci sta innanzi. Entrando nell'Anno Giubilare della misericordia vorremmo, attraverso queste preghiere, fare esperienza dell'amore infinito di Dio, un amore che è fedele per sempre.
L'urgente bisogno di dialogo e di senso dell'uomo moderno spiega il crescente e molteplice interesse per i libri sapienziali (Proverbi, Giobbe, Qohelet, Siracide e Sapienza) un tempo "cenerentola" degli studi biblici, ritenuti letteratura inferiore. La sapienza biblica è "un'offerta di senso" all'esistenza dell'uomo, alla sua storia e al mondo in cui vive, un'offerta fatta soprattutto attraverso il dialogo. La sapienza biblica, ben lungi dall'essere erudizione, è dunque indagine e comprensione profonda e "saporosa" dell'esistenza.
Accanto a Ercole e Maciste, Sansone è stato nel ’900 l’eroe di decine di film popolari incentrati sulla sua imponente forza, ma anche l’ispiratore di grandi opere d’arte, dai dipinti di Rubens e Rembrandt ai brani del compositore Saint-Saëns. Smisurato nella forza e nell’amore, protagonista di episodi che sfiorano il grottesco – come il trasporto delle porte di Gaza fino a Hebron – Sansone è una singolare figura biblica che merita di essere approfondita. Il volume, che si sofferma su quattro capitoli del libro dei Giudici, consente di intrecciare due tipi di lettura: la prima è sincronica e privilegia l’analisi del racconto, mentre la seconda è diacronica e propone una radiografia del testo nella sua densità storica.
Questo celebre libro del teologo francese Jean Daniélou, apparso in edizione originale nel 1956, costituisce una vera teologia missionaria, aperta e dialogante. Ricorda infatti a tutti che esiste una quantità di figure straordinarie – personaggi né ebrei né cristiani, apparentemente estranei all’alleanza di Abramo e di Cristo – che popolano quel grande e supremo ‘martirologio’ in cui sono registrati, accanto ai «144.000 di ogni tribù dei figli di Israele», anche tutti i membri della «moltitudine immensa e innumerabile di ogni nazione, razza, popolo e lingua».
L'edizione quadriforme del libro della Genesi, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone: il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basata prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008; il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo; il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica; il testo della Bibbia CEI 2008, normativa per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico; la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
"Ma è possibile che io riconosca nella Scrittura il senso della mia storia qui e ora?" si chiede l'autore. Questo libro è un'occasione per provare a farlo, seguendo un filo rosso di personaggi dell'Antico Testamento, che sono stati scelti dal Signore. Adamo, Caino e Abele, Abramo e Sara, Giacobbe ed Esaù, Giuseppe, il popolo d'Israele, Geremia. La libera iniziativa di Dio è evidenziata in diverso modo in ogni testo di elezione. A volte è un fatto puntuale, immediato, altre una progressiva rivelazione che si serve di mediazioni umane. Così avviene anche oggi nella vita di ogni consacrato. Un testo per ricordare che, da sempre, le chiamate di Dio scaraventano nell'arena e sbaragliano gli incerti. Ma promettono vittoria: la sua, e a modo suo. Ed è così che si forma un profeta.
Il volume approfondisce un aspetto della vita sociale e politica del popolo di Israele dal VI secolo a.C. all’inizio del II secolo d.C.: la monarchia di Davide, associata al rilievo che la figura del sovrano assume sia nelle Scritture sia nel contesto messianico.
Il racconto prende le mosse dalla violenta distruzione dello stato giudaico e dalla soppressione della dinastia davidica e termina con le rivolte contro l’Impero romano in Giudea e nella diaspora; l’attenzione si focalizza sul ruolo del re nella memoria collettiva e nella vita politica, oltre che sulla sua figura eroica presente in scenari escatologici fondati sulla restaurazione di un passato idealizzato.
Il libro illustra infine i tentativi per ripristinare la dinastia sotto la dominazione babilonese e persiana ed esamina il modo in cui la figura di Davide catalizza la resistenza spirituale e fisica contro Roma, la nuova Babilonia, prima delle rivolte del 66-73 d.C. e di Bar Kokhba sessant’anni dopo.