Il Vangelo di Marco è il testo che presenta Gesù a chi non ha familiarità con la storia del Nazareno. È il racconto della vicenda di Cristo per quanti vogliono sperimentare la vita piena che egli dona. La lettura che Silvano Fausti offre del Vangelo «missionario» per eccellenza è un sapiente e appassionante viaggio incontro all'uomo-Dio che ha vissuto in Medio Oriente duemila anni fa. Diventa un invito - seguendo i testimoni della fede descritti da Alex Zanotelli - a mettersi sulla scia di colui che ha servito fino all'ultimo gli ultimi, trovando in questa vocazione una libertà più forte della morte.
Leggere il Vangelo insieme al Papa. Il Vangelo di Marco, il secondo dei sinottici nell'ordine canonico, commentato da Papa Francesco, passo dopo passo, ripercorrendo gran parte dei momenti della vita e della predicazione di Gesù. Il commento del Papa mette in luce il significato dei brani evangelici per gli uomini del nostro tempo, alla luce del messaggio di misericordia e di apertura alle periferie sociali ed esistenziali portato avanti dal Papa. Il Vangelo diviene così concreto strumento di ausilio per la pratica della lectio divina, guida quotidiana per i momenti bui, dono di gioia per gli attimi più lieti, e soprattutto sentiero per quella santità della vita quotidiana dischiusa dall'ascolto della Parola. Con la curatela della filologa Alessandra Peri.
Si può avanzare l'ipotesi che il Vangelo secondo Marco sia stato composto a Roma, subito dopo la morte di Pietro e durante la persecuzione di Nerone. In tal caso risalirebbe agli anni 64-70 d.C. Quasi tutti gli studiosi ritengono infatti si tratti del primo tra i Vangeli canonici a essere stato messo per iscritto. Nel racconto di Marco Gesù si stupisce, si commuove, si indigna. Volge lo sguardo alle persone ora con tristezza, ora con tenerezza. Osserva in silenzio, ascolta, fa domande, prega, sceglie i suoi discepoli, insegna, guarisce e impone il silenzio sulla sua persona.Del Vangelo di Marco il volume propone: il testo della Bibbia CEI 2008 con introduzione e note tratte dalla Bibbia di Gerusalemme; il testo greco tratto dall'edizione interconfessionale The Greek New Testament (GNT), basato prevalentemente sul codice manoscritto B (Vaticano), risalente al IV secolo; la versione interlineare in lingua italiana eseguita a calco, che cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo greco, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica.Il volume consente anche a chi non conosce o conosce solo parzialmente la lingua antica di cogliere le specificità e il ritmo del Vangelo di Marco, per una fruizione più piena di un contenuto che non è solo testo sacro ma è anche opera letteraria. Il testo, come pure gli altri della stessa collana, è adatto anche a un pubblico laico.
Con "Marco" la collana "Il Sale" dà il via alla pubblicazione del ciclo di lezioni che mons. Luciano Monariha dedicato ai Vangeli. Si tratta di un lungo percorso, che ha visto l'autore impegnato in un cammino di presentazione durato quattro anni. Le sue non sono state semplici relazioni, ma letture appassionate e coinvolgenti del racconto della vita e della missione terrena del Figlio di Dio. Relazioni, approfondimenti e spiegazioni non riservate solo agli "addetti ai lavori". Grazie alla passione che Monari ha per la "Parola" sono diventate parole che possono aiutare ogni uomo a entrare nel mistero di Gesù Cristo, nel suo messaggio che provoca e scuote oggi più che mai.
Nei primi secoli del cristianesimo era diffuso il convincimento che il Vangelo di Marco fosse un riassunto di quello di Matteo e solo nel XX secolo le peculiarità di questi antichi scritti sono state evidenziate e approfondite. Se nel secondo evangelista la vita di Gesù e la fede sono legate al "paradosso" e al "mistero", due termini che danno coerenza all'intera struttura del testo, nella narrazione di Luca, composta da Vangelo e Atti degli apostoli, la grande metafora di riferimento è il viaggio di un Dio che si mette sulla strada dell'uomo fino alla meta finale. Gli stessi Atti non si configurano come una "biografia di personaggi eminenti della Chiesa primitiva", ma come il racconto del viaggio - geografico e soprattutto teologico - che la Parola di Dio compie tra Gerusalemme e Roma. Il volume presenta e commenta i vangeli di Matteo e Marco, nonché tutta l'opera lucana e raccoglie i contributi che l'autore ha già offerto separatamente per ogni libro biblico.
Facendo seguito alla prima parte edita dalla Marcianum Press nel 2014, l'opera affronta i cc 9-16 del Vangelo secondo Marco. Il commento mira non solo alla comprensione letterale del testo, ma anche a recepire il suo messaggio teologico per aiutare la maturazione della fede. Inoltre, pur concentrandosi sulle dodici icone individuate nel testo, si estende anche ai restanti brani per dar modo al lettore di avere un quadro organico del pensiero di Marco. L'analisi è corredata da brani di approfondimento pastorale o biblico-teologico e da brani presi dal Catechismo della Chiesa cattolica per sviluppare linee di approfondimento catechetico.
Questo testo del Vangelo di Marco è adatto soprattutto ai giovani e a chi è lontano dalla Chiesa, e a chi, seppur credente, sta attraversando un momento di indifferenza e di sfiducia.
"Non dirlo" è l'ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie, la chiave del segreto di personalità che costituisce la trama della sua avventura terrena. Il Vangelo di Marco è il Vangelo d'azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile. Sandro Veronesi spreme fino all'ultima stilla il succo di questo testo e lo propone nella sua scintillante modernità. Scritto a Roma per i romani, il Vangelo di Marco è, nel racconto di Veronesi, una raffinata macchina da conversione, sintonizzata sull'immaginario dei suoi destinatari e per questo più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia. È una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla. Sandro Veronesi ha tratto da "Non dirlo" un monologo teatrale: proprio come il Vangelo stesso la sua destinazione è la comunicazione orale, "da bocca a orecchio, con la fondamentale messa in gioco del corpo e del contatto visivo tra autore e uditore".
L'appartenenza a un luogo concorre a definire l'identità di una persona ed è principio di senso per chi lo abita oltre che filtro dal quale transita la sua visione del mondo. Ciò è vero anche per la figura storica di Gesù.
Da questo punto prospettico il volume analizza alcuni ambiti del Vangelo di Marco che consentono di riconoscere la relazione tra i «luoghi» del ministero e l'avvicinarsi del Regno: l'area geopolitica (Galilea, Nàzaret, Gerusalemme), quella topografica (cielo e terra, il monte, il mare, la strada, il villaggio, la città) e quella architettonica (la sinagoga, la casa, il tempio, la stanza, il cortile, la tomba).
Tra i metodi ermeneutici applicati, speciale rilievo viene dato all'approccio letterario, che valorizza il testo ed entra nell'universo narrativo di Marco, e a quello antropologico, che consente di collocare la vicenda narrata nel suo proprio mondo culturale e sociale. Un ruolo di primo piano riveste la dimensione cristologica. Questa storia appare costantemente percorsa da un'intelligenza «credente», consapevole di raccontare una vicenda unica ed esclusiva, quella del misterioso ingresso di Gesù, profeta, messia, figlio dell'uomo e Figlio di Dio, nel tempo e nello spazio degli uomini.
L'opera si inserisce nel solco della lectio divina e costituisce in una sintesi originale un valido strumento per lo studio dell'evangelo secondo Marco e una guida per crescere nella vita di fede. L'approccio proposto rende accessibile anche ai non esperti il testo greco e la sua esegesi, enfatizzando nella suggestiva traduzione gli aspetti etimologici e accostando il Nuovo Testamento all'Antico. È destinato a quanti vogliano porre a fondamento della propria esistenza la Parola di Dio e l'esperienza dell'umano, alimentando un sincero amore per l'unità della Chiesa nella sua varietà.
Descrizione dell'opera
Il vangelo secondo Marco è uno dei testi più ricopiati e letti di tutta l’umanità.
Destinato a un uditorio poco colto e scarsamente incline alla lingua greca – nonostante l’educazione retorica del suo autore – potrebbe essere stato concepito per accompagnare il conferimento del bagno battesimale e del pasto eucaristico oppure per essere letto interamente in occasione della veglia di Pasqua.
La disposizione delle parti mette in luce la questione cristologica del secondo vangelo e lo studio dei motivi pasquali rivela un vero canovaccio catechetico che conduce il destinatario a riconoscere, per tappe successive, l’identità di Gesù. Questa presentazione viene drammatizzata nell’episodio di Cesarea di Filippo, in cui Pietro, pur riconoscendo la vera identità di Gesù, inciampa sullo scandalo delle sofferenze del Messia. Tutta l’articolazione della parte centrale del testo riposa su questa forte antitesi: Gesù è veramente il Messia, ma il suo destino è sofferente e terminerà con la morte ignominiosa sulla croce, prima di passare alla gloria del Padre. L’adesione alla fede cristiana non è solo la confessione di un credo cristologico, ma l’esigenza di entrare nella pratica del Regno, che è abbandono, servizio e morte «per la moltitudine».
Sommario
Prefazione. Introduzione. I.Studio della composizione. 1. La composizione nell’antichità. 2. La composizione del Vangelo di Marco. Studio dell’insieme. 3. Analisi di due ricorrenti procedimenti di composizione. 4. La composizione delle tre grandi parti del vangelo. II.Verso la determinazione del genere letterario. 1. Racconto, discorso e dramma nella letteratura contemporanea di Marco. 2. Marco, un «dramma apocalittico»? 3. Marco e la biografia ellenistica. 4. Marco e la testimonianza di Papia. 5. Il Vangelo di Marco e i suoi destinatari. III. Marco e la liturgia.
Note sull'autore
Benoît Standaert osb (1945), monaco benedettino dell’abbazia di Saint-André di Bruges (Belgio), ha insegnato Sacra Scrittura e Cristologia dal 1973 al 1996 all’Istituto pastorale Gaudium et Spes dello stesso monastero; per tre anni è stato docente di Nuovo Testamento a Sant’Anselmo (Roma); dal 1976 partecipa ai Colloqui ecumenici paolini di Roma; ha diretto dal 1978 al 2003 la rivista di spiritualità Heiliging. È attualmente uno dei massimi esegeti del Nuovo Testamento. Unisce grande acume spirituale a una profonda conoscenza delle lingue e degli ambienti biblici. Tra le sue pubblicazioni tradotte in italiano:Il Vangelo secondo Marco (Borla 1984); Le tre colonne del mondo (Qiqajon 1992); Lo spirito dell’apostolo (con C.M. Martini e G. Danneels, Àncora 2002); Lo «spazio Gesù». Esperienza, relazione, consegna (Àncora 2004). Per EDB ha pubblicato Marco: Vangelo di una notte vangelo per la vita (ed. in tre voll. 2011; vol. unico 2012).
Le ricerche sul primo cristianesimo e lo studio dei vangeli come fonti bibliche hanno portato in luce la ricca stratificazione redazionale con cui essi si sono formati e la loro origine nel mondo giudaico. Questo volume, risultato di un accurato lavoro di scavo filologico, copre un tassello particolarmente significativo quale è il Vangelo di Marco, concentrandosi sul contesto storico-culturale da cui proviene, quello dell'età del Secondo Tempio, e facendo emergere la forza dell'insegnamento di Gesù rispetto alle prime comunità di seguaci. In tale prospettiva il Vangelo di Marco diventa un osservatorio privilegiato per ricostruire la figura del Gesù storico, proprio perché appare come il frutto di una tradizione orale più che di un autore, tanto da potersi considerare "scritto da Gesù stesso". Di qui si evince poi una categoria-chiave del giudaismo e del cristianesimo - l'impuro - che, ricorrendo con sfumature diverse nei vangeli, racchiude significati che confluiranno nella teologia successiva e nella dottrina cristiana. Il tema dell'impurità viene esaminato in alcuni episodi della vita di Gesù: il battesimo di Giovanni Battista, Gesù nel deserto, i miracoli e le guarigioni, le parole di Gesù nelle quali si scorge l'abisso tra interpretazione umana e legge di Dio. L'impuro non è in sé negativo, non è sinonimo di peccato, ma va letto nella dialettica intrinseca con il puro: la poliedricità con cui si presenta nella Bibbia (sul versante fisico e dello spirito)...