Perchè Dio permette il dolore e la sofferenza? L'Autore di questo saggio tenta di dare risposte a tutte le domande che spontaneamente sorgono in chi fa esperienza della sofferenza.
Uno fra i tanti aspetti dell'aborto volontario o procurato che la sanità deve risolvere e gestire è anche la drammatica questione dei resti mortali degli aborti, è giusto che tali resti siano smaltiti come un qualsiasi rifiuto speciale ospedaliero? L'onore e la pietà verso i bambini non nati costituiscono un piccolo gesto, forse il più semplice nell'opera della promozione della vita umana, ma si tratta di un atto certamente imprescindibile. Un atto basilare di amore e di pietà umana, che sta alle fondamenta di quella civiltà della vita e dell'amore auspicata dal Beato Giovanni Paolo II nell'Enciclica "Evangelium Vitae".
Analizzare la nozione di bene del paziente significa soffermarsi su un concetto cardine della pratica medica: nell'esercizio della propria professione il medico è infatti chiamato ad agire nel miglior interesse del malato, astenendosi dall'arrecargli danno o ingiustizia. Al tempo stesso, tale approfondimento apre un ventaglio di riflessioni sull'uomo e sulla sua costitutiva finitezza, perché il tema della vulnerabilità umana emerge a chiari caratteri proprio nel momento in cui egli si ammala e diviene paziente. Intrecciando queste due linee di ricerca e collocandole nella cornice dell'esperienza etica, il testo propone un'analisi terminologica, storico-concettuale e normativa della beneficenza in ambito clinico, con l'obiettivo di offrire una lettura della stessa che eviti di porla in contrapposizione all'autonomia. A tal proposito, l'autrice riprende il modello normativo della beneficenza-nella-fiducia elaborato da E.D. Pellegrino e D.C. Thomasma e mostra come questo paradigma riesca sia a dialogare con la realtà medica contemporanea sia a volgere lo sguardo all'avvenire, fornendo spunti di riflessione dinanzi alle sfide poste dal potenziamento genetico.
Questa pubblicazione raccoglie gli interventi del Convegno, tenutosi il 9 marzo 2012 presso il Palazzo ONU di Ginevra, sul tema Preserving the Universality of Human Rights". Testi originali e reportage fotografico dell'evento. " L'evento, organizzato dalla Permanent Observer Mission of the Holy See, unitamente alla Permanent Mission of the Order of Malta e al Forum of Catholic-Inspired Organizations, prende in considerazione il tema della tutela dei dirtti umani con riferimento al contesto degli orientamenti sessuali e all'idendità di genere, con lo scopo di rendere nota la costante preoccupazione della Chiesa Cattolica di tutto il mondo verso un argomento così delicato.
Il volume prende in esame l'importanza della bioetica, con l'obiettivo di comprendere i motivi per cui è diventato un tema così precocemente obsoleto. L'intento dell'autore (scrittore e poeta, docente di bioetica presso l'Università La Sapienza di Roma e il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum) è di riabilitare questo importante argomento, proponendo dapprima una concisa analisi degli ostacoli allo sviluppo della bioetica e offrendo poi quelle che secondo lui possono essere le soluzioni al problema, come l'assunzione nella bioetica del linguaggio filosofico e della letteratura tout court.
Quando si posano gli occhi sull'uomo e sul mondo, con il cuore attento di chi sa fermarsi ad ascoltarne i gemiti, non sfuggono le molte ferite che lo solcano e lo abitano. I segni indelebili sono incisi sul corpo malato, sofferente, ferito. Dinanzi a tale situazione appaiono due categorie di persone: le prime non ne vogliono sapere, chiudono gli occhi o al massimo esclamano: Ma Dio dov'è? Le seconde, invece, che hanno il coraggio della verità che si presenta loro, non si rassegnano a tale evidenza, si sentono toccati chiedendosi: E io che posso fare? C'è chi - e non sono pochi - dinanzi alla sofferenza si schiera dietro l'antica argomentazione del silenzio di Dio. Ma forse è possibile azzardare andare oltre; compiere un passo ulteriore; non smettere di riflettere. E allora è possibile intuire una voce, meglio parola, quella Parola che non rimase in silenzio e che si fece carne se non altro per affermare che dinanzi al male, al dolore, alla malattia, alla sofferenza, alla morte, proprio lì, si misura l'impotenza dell'uomo, la condizione reale del suo esistere.
In questo breve contributo vengono riassunti i maggiori temi di fine vita non in maniera ideologica, ma dando spazio alle diverse posizioni, favorendo la libertà di una opzione, illuminata dalla sana ragione.
Rimettere al centro dell'agire politico le problematiche giuridiche ed etiche legate al grande tema della vita ha rappresentato il focus del Manifesto dell'Associazione Scienza & Vita, anno 2011-2012. Il titolo, "Scienza e cura della vita: educazione alla democrazia", può essere tradotto anche come l'invito a rivedere i compiti specifici della biopolitica, quando questa non si limiti ad una semplice elaborazione di leggi e regolamenti in tema di pratica medica. Questo Quaderno, attraverso la raccolta di riflessioni interdisciplinari, maturate in diversi contesti, mette in campo vari soggetti: la democrazia, innanzitutto, nel suo costante riferimento alla Carta costituzionale, poi le pratiche mediche in ordine alla cura della salute dei cittadini ed infine il quadro valoriale alla base della crescita morale per una nuova umanizzazione della medicina, sorretta da un nuovo compito educativo.
Il testo tratta in modo sistematico i temi di ordine bioetico in ambito pediatrico. Anche se le singole tematiche affrontate sono state oggetto di varie pubblicazioni mancava a tutt'oggi un'opera che le affrontasse globalmente, con un approccio rigoroso sotto il profilo etico-professionale. "Bioetica in pediatria" valorizza fondamentalmente gli aspetti clinici della bioetica in modo tale da offrire al pediatra (ma anche agli specializzandi, al personale infermieristico e ai cultori della materia) un manuale pratico con cui poter trovare risposte ai principali dilemmi etici che la pratica quotidiana presenta. Prefazione di Roberto G. Burgio.
Questo libro è costituito da undici saggi su vari aspetti della bioetica, un argomento fonte di aspri dibattiti ai giorni nostri. Come in ogni altro campo, anche qui è il concentrarsi sui fondamenti a determinare tutto il discorso e le argomentazioni. È questo il motivo per cui il libro inizia con la domanda riguardo alla vera origine dell'uomo e con lo scopo che ha assicurarne la salute. L'attenzione è poi rivolta alla duplice difesa della vita, naturale e soprannaturale. I capitoli dal quarto al settimo riguardano specificamente la bioetica, con la sua necessità di consistenza, con i suoi autentici fondamenti etici, con la sua essenza, che è legata all'essenza dell'essere umano, e con il suo futuro, che è il futuro dell'anima. Nei tre capitoli seguenti si posa lo sguardo, successivamente, sulle metamorfosi della dignità umana, sugli aspetti parassitari della società moderna e sulle, sfortunatamente, vane speranze che l'estremo bisogno di una bioetica adeguata sia ampiamente riconosciuto e tradotto in pratica. L'ultimo capitolo pone in rilievo il ruolo di Maria nell'incarnazione, come il fattore, spesso non adeguatamente compreso, che costituisce, per coloro che veramente credono in Cristo, la ragione della loro viscerale opposizione all'aborto. Viene ripetutamente ricordato il passaggio dal libro del Siracide, il quale afferma che se lottiamo fino alla morte per la verità, il Dio della verità combatterà per noi.
"Avevo appena poche settimane. Quante? Non lo so. Le ricordi tu? Probabilmente dodici. E annunciai la mia presenza... Sai perché mamma tu mi pensi, anche se non nomini mai il mio nome? Perché io vivo in te. Nei tuoi ricordi? Certamente. Ma non solo nel tuo ricordo, mammina mia. Sono presente in te, nel tuo corpo, con le mie cellule. Tra me e te, mammina bella, c'è un legame biologico che terremo unito fino a quando tu sarai viva su questo pianeta. Io sono mescolato in te."
Storie vere, vissute, descritte con partecipazione, penetrando nel profondo, per affermare e dimostrare che scegliere di vivere o scegliere di morire in nome della sacralità della vita o del diritto all'esercizio del libero arbitrio, anche sulla vita e sulla morte, non sono opzioni che attengono solo alla libertà individuale, ma ai principi fondanti di un Paese moderno. È un libro che permette di vedere, attraverso gli occhi di un medico, il sottile equilibrio tra l'essere padroni della vita e la capacità di accoglierla come dono.