Quando Katharine Hepburn ha finalmente deciso di rendere pubbliche le proprie memorie, non ha voluto ricorrere a biografi specializzati o a giornalisti di cronaca mondana, ma se ne è occupata personalmente. Nata in una famiglia progressista del Connecticut, Katharine Hepburn ha fin dall'inizio portato il marchio dell'originalità: spirito indipendente, anticonformista, decisa, battagliera, è sempre stata fedele a se stessa, offrendo l'immagine di una donna colta, intelligente, dinamica, ma soprattutto fortemente contraria agli stereotipi di femme fatale e agli scandali da rotocalco imposti dallo starsystem. Con piglio vivace l'attrice ripercorre le tappe della propria intensa e fortunata esistenza.
Tra i maestri indiscussi del pensiero sociologico, Durkheim ha esercitato una profonda influenza anche su molte altre discipline, dall'antropologia alla storia, dall'economia politica alla linguistica. L'autore fornisce le chiavi di accesso all'opera e al pensiero di Durkheim, collocandoli nel loro contesto storico, passandone in rassegna le tappe principali, dipanandone il filo conduttore, discutendone criticamente gli esiti.
A partire da qualche antica pendenza coniugale irrisolta, Colette imbastisce una vicenda di debiti e crediti che oppone il seduttore Herbert d'Espivant alla bella e non più giovane ex moglie Julie. Le schermaglie, i battibecchi, i reciproci inganni dei due danno luogo a una commedia in quattro atti, da cui l'autrice lascia a poco a poco trasparire un impietoso autoritratto.