A Napoli, tra il 1522 e il 1540, prese forma la Cittadella degli Incurabili, uno dei massimi centri propulsori della riforma religiosa del Cinquecento. A fondarla fu Maria Lorenza Longo, una vedova spagnola che non solo aprì un ospedale per gli indigenti impossibilitati a curarsi dalla «malattia del secolo», la sifilide, ma diede vita anche a una spezieria per sperimentare nuove cure e realizzare farmaci; appoggiò opere di assistenza per i malati mentali, per le famiglie dei condannati a morte, per le prostitute, per le donne incinte. Fondò, infine, l'ordine delle monache Cappuccine. Si ritirò quindi nel monastero da lei voluto, Santa Maria in Gerusalemme, dove ancora oggi le monache ne conservano le spoglie e la memoria. Presentazione di Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli.
Il volume offre un elenco di tutti i santi e beati giovani. Come ricorda il Cardinale Amato nella sua Presentazione del volume: «Sant'Ambrogio diceva: «Ogni età è matura per Cristo». Il martirio, come la santità, non conosce età. Dal tempo dei Santi Innocenti fino ad oggi sono innumerevoli i santi giovani, siano essi martiri o confessori. La lista dei santi giovani è lunga, come fa fede questo prezioso studio, opera accurata di Mons. Maurizio Tagliaferri e della dottoressa Judith Borer. La lettura di queste pagine mostra come la santità giovanile sia presente in tutti i continenti e parla tutte le lingue del mondo. Il Vangelo, infatti, è una buona notizia per tutti. Ed è questo il messaggio che oggi ci consegnano questi giovani santi. Essi invitano a essere fieri del nostro battesimo, a essere coerenti con la nostra identità cristiana, senza paura e senza rispetto umano. Questi giovani non sono "uomini vuoti", senza prospettive e senza ideali. Sono invece persone piene, colme di grazia divina e di straripante esemplarità umana. La lettura di queste pagine infonda entusiasmo nelle famiglie e negli educatori, chiamati al grande compito della formazione cristiana dei giovani alla scuola del Vangelo, fonte autentica di umanità».
Il semplice ma significativo filo conduttore che ha reso diversa l'esistenza del giovane martire pakistano Akash Bashir (1994-2015) è stato il "servizio". Ogni momento della sua vita è stato un atto di servizio, ed è morto servendo la sua gente, dando la sua stessa vita per proteggere e salvare la sua comunità. Akash è la bandiera, il segno, la voce di tanti cristiani che vengono attaccati, perseguitati, umiliati e martirizzati nei paesi non cattolici. È la voce di tanti giovani coraggiosi che riescono a dare la loro vita per la fede nonostante le difficoltà, la povertà, l'estremismo religioso, l'indifferenza, la disuguaglianza sociale, la discriminazione. È un esempio di coerenza evangelica per tutti i giovani cristiani del mondo.
Leopoldo Mandic, è un santo affascinante: frate minore cappuccino a Padova, coltivò sin da bambino due desideri: diventare sacerdote e partire missionario per la Dalmazia. Divenne sacerdote, ma malaticcio, balbuziente, claudicante, dovette stare rinchiuso, per ubbidienza, per tutta la vita in una celletta-confessionale ad accogliere penitenti anche tredici ore al giorno. Il piccolo frate dispenserà la misericordia infinita del "Padrone Iddio" a un numero non quantificabile di anime facendo del sacramento della confessione un capolavoro. Morto per un tumore, dal 2020 Santa Romana Chiesa lo ha nominato protettore dei malati oncologici.
In questo opuscolo, strutturato sotto forma di colloquio di Gesù con l'anima, don Dolindo offre a tutti il segreto per superare ogni tipo di tribolazione, sia spirituale che materiale. Gesù, pensaci Tu: è la giaculatoria che egli ripeteva spesso nelle intricate e dolorosissime vicende della sua vita sacerdotale, ed è il testamento lasciato in eredità a tutti coloro che intendono compiere un serio e proficuo cammino spirituale.
Nel secolo che vide frantumarsi l'unità religiosa d'Europa, il capriccio e la determinazione di un sovrano furono sufficienti a sganciare l'Inghilterra dal suo passato e dalla sua fede secolare. Di fronte alla spettrale imponenza di Enrico si succedono figure di uomini cinici e di persecutori, così come di martiri e santi. Questa nuova indagine su Enrico VIII esamina gli sconvolgimenti che l'Inghilterra dovette affrontare, soffermandosi in particolare sul periodo del «terrore enriciano», troppo spesso silenziato dalla storiografia.
Quella di Margherita Salatino (1819-1876) è una storia nascosta, è la storia degli umili che nel silenzio compiono grandi opere. È una bravissima e competente maestra di scuola nell'educandato di S. Marcellino a Napoli, quando, nel 1862, le nuove disposizioni del governo italiano, in fatto di istruzione e religione, costringono lei e la maggior parte delle maestre a lasciare l'insegnamento. Margherita con alcune compagne sono sistemate in un'abitazione da p. Ludovico da Casoria (oggi santo) che segue e forma spiritualmente la piccola comunità per un anno intero. Nasce così la congregazione delle "Francescane Elisabettine Bigie", guidate proprio da Margherita. In poco tempo la loro opera si diffonde in Napoli e sulla costiera sorrentina. Madre Margherita, energica, infaticabile, operosa, intraprendente e mite, diviene il braccio destro di p. Ludovico nelle sue molteplici opere di carità.
Attorno ai 30 anni Antonio De Vita (1925-2006) ha una crisi profonda di valori e di senso dell'esistenza. Inizia così un percorso di conversione che lo porterà a decidere di consacrarsi a Dio. Entra tra i Frati Minori francescani, diventando frate Bernardino Maria. È poi inviato ad Assisi alla Porziuncola, luogo del quale si innamora perdutamente. Ordinato sacerdote, vivrà, nei vari conventi, con abnegazione e passione il suo ministero, in particolare nel sacramento della Riconciliazione e nell'apostolato di carità verso gli orfani e i giovani in difficoltà.
Trabzon, 5 febbraio 2006. Don Andrea Santoro, sacerdote cattolico in missione in Turchia, ha appena finito di celebrare la Messa. Un giovane entra in chiesa, si avvicina al sacerdote e gli spara a bruciapelo freddandolo sul colpo. Tempo prima aveva scritto: "Siamo persone anzitutto, prima di essere cristiani o musulmani... Avverto in me motivi per amare gli uni gli altri, motivi per tenerli serrati nello stesso calice e radunarli ai piedi della stessa croce". Questo agile e commovente libretto presenta i tratti essenziali della vita di un testimone della fede dei nostri giorni.
Marcello Stanzione, sacerdote e autore di numerosi libri, ritrae in queste pagine una delle più grandi mistiche del Diciannovesimo secolo, il suo rapporto con l'angelo custode e le sue numerose visioni del mondo dell'aldilà. Attraverso queste pagine scopriamo la vita di questa donna forte nella fede che, nell'incontro di tutte le difficoltà, ha seguito con decisione la sua vocazione.
La sua beatificazione da parte di Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004 conferma che la sua vita è un incoraggiamento per gli uomini del nostro tempo.
Il Signore Gesù ha rivelato alla sua serva Luisa Piccarreta il meraviglioso valore del vivere nel Volere Divino. Vivere nella Volontà Divina è imitare l'operato eterno di Dio nelle nostre preghiere e opere, azione che conferisce loro una qualità eterna, per cui le preghiere e le opere buone a favore degli altri esercitano un forte influsso su tutte le anime del passato, del presente e del futuro contemporaneamente. Il pregare per gli altri assume così un valore e ottiene un beneficio che va oltre lo spazio e il tempo. Come non lasciarsi conquistare dalla grandezza di questo dono che ci permette di fare del bene a tante anime? Oltre alle rivelazioni di Gesù a Luisa Piccarreta, questo libro ci presenta l'esperienza di altri mistici contemporanei all'apostola del Divin Volere che, come lei, avevano una particolare sensibilità verso le anime in Purgatorio: Beata Maria della Passione, Beata Edvige Carboni, Suor Josefa Menendez, Venerabile Lucia Mangano, Beata Alexandrina Maria da Costa, Suor Erminia Brunetti, Beata Maria Bolognesi, Fra Modestino, Teresa Musco. In appendice del libro, alcune delle più belle preghiere a favore delle anime in Purgatorio.
Attraverso lo studio e l'analisi delle lettere di padre Pio a una sua figlia spirituale gli autori evidenziano il metodo del santo nel condurre la direzione spirituale e la catechesi a distanza di quasi sessant'anni dalla morte e venti dalla canonizzazione. Nell'arco ben delimitato di due anni si vede come padre Pio prende per mano l'anima da lui diretta e la conduce fino alla perfezione stabilita da Dio. Il carteggio avviene tra il santo e la nobildonna foggiana Raffaellina Cerase vissuta tra fine ottocento e inizi del novecento.