Lo studio nasce dalla diffusa consapevolezza che è necessaria oggi una teologia che nasca dal vissuto del credente, attenta ai segni dei tempi; una teologia che metta, cioè, in atto un dialogo fondato nell'esercizio rigoroso dell'intellettualità, ma insieme radicato nell'esperienza vitale del dono reciproco di sé. La teologia "in" Gesù nasce là dove ciascun teologo è talmente "povero" di sé da far vivere Gesù nella e come Chiesa, e cioè nella comunione fra tutti. I contributi tracciano un ricco e illuminante percorso di riflessione. A conclusione segue un suggestivo approfondimento della Chiesa anglicana, sul rapporto tra unità e verità in ambito ecumenico.
Opera di uno dei protagonisti dell'odierna ricerca sul Gesù storico, questo volumetto espone le considerazioni e sovente i dubbi di uno studioso che pur avendo sempre scritto da storico per storici, qui indossa l'abito del cristiano che scrive per cristiani. La domanda che guida le riflessioni di Dale Allison è di quale utilità possa risultare il cosiddetto Gesù storico per la teologia cristiana, anche alla luce dell'atteggiamento che grandi e piccoli teologi hanno tenuto e tengono nei confronti della ricerca storica. Tra questi non è raro incontrare chi nega che la proclamazione del vangelo possa mai trovare una base sicura nei risultati provvisori della ricerca storica. Ma a dire dell'autore la ricerca del Gesù storico ha qualche importante lezione da dare anche alla teologia, e se è lecito chiedersi se dove due o tre storici sono riuniti insieme il Cristo biblico possa trovarsi tra loro, certo è che un Gesù non indagato neppure merita d'essere posseduto.
Gesù lo si può vedere come il Gesù degli ebrei, il Gesù della Chiesa, il Gesù dei santi. Questo libro sviluppa i tre temi, in tre capitoli, ponendo l'accento sul loro legame
L'Autore ci mostra come la comprensione che Gesù ha di se stesso e della sua opera incide sulle culture odierne e sui loro valori. Nel libro si approfondiscono le questioni fondamentali che i cristiani si trovano di fronte.
I brevi testi di questo opuscolo si possono paragonare a dei "frammenti": l'intero è il mistero di Cristo, di cui sant'Ambrogio invitava a scoprire i tesori nascosti e che oggi appare smarrito, abbandonato e persino si direbbe deliberatamente accantonato. Ora, un primo manipolo di "frammenti" riguarda Gesù risorto da morte e quanto da lui irraggia o in lui si risolve. Sono gli argomenti umani e cristiani fondamentali e sempre urgenti, d'altronde interpretabili e comprensibili unicamente alla luce del Crocifisso glorioso, come: il destino dell'uomo, la sua vita e la sua morte, il demonio e il male, l'inferno e il paradiso. A far da guida in queste riflessioni è proprio sant'Ambrogio con le sue intuizioni acute e folgoranti, che ne fanno in cristologia il dottore più perspicuo di tutti i dottori della Chiesa. Una seconda raccolta di testi ha come argomento la teologia, considerata in una molteplicità di aspetti e sullo sfondo del pensiero debole contemporaneo che, deprimendo l'intelletto e offuscandone lo splendore, rende impossibile la sacra dottrina. E qui la guida è Tommaso d'Aquino, nel quale limpidità e profondità si fondono, ma che, secondo Inos Biffi, è ancora largamente da scoprire. L'ultima parte dell'opuscolo è un incontro con alcuni santi e dottori che hanno trovato e illustrato con intensità e finezza singolari i "tesori nascosti in Cristo": da Ambrogio, che già conosciamo, a Bernardo di Clairvaux, a Bonaventura, e ancora a san Tommaso...
Chi è Cristo? E' figlio di Dio? E' un profeta o un uomo illuminato? E' rivoluzionario? Alcuni filosofi, teologi, intellettuali anche di altre religioni con opinioni e idee molto diverse si confrontano su questi temi.
Il presente tomo è introduttivo, esponendo le basi teologiche della divina rivelazione nella sua eccezione di novità che sconvolge le categorie umane. Gesù Cristo, crocevia della storia, ha portato la novità donando se stesso. Lo studio cerca di indagare, in una visione d'insieme, il titolo cristologico Gesù Kathegetés (Mt 23,10) che è affiancato al trinomio via-verità-vita proprio del Vangelo di Giovanni (Gv 14,6). L'accostamento è stato fatto dal Beato Giacomo G. Alberione (1884-1971).
"Ed ecco si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero". Sono le parole con cui l'evangelista Luca ci riferisce dell'esperienza stupefacente dei due discepoli di Emmaus, passati dalla mestizia del dubbio alla gioia del re-incontro con Gesù. È l'esperienza che oggi, in un momento di crisi profonda per l'intera civiltà occidentale e per la fede, anche molti di noi sono chiamati a fare. Per sottrarci al disincanto delle tante sirene che un mondo, divenuto indifferente quando non ostile al cristianesimo, ci propone e realizzare nuovamente quell'incontro con il "Verbo di Dio fatto carne" che è ancora tra noi, ma spesso celato ai nostri occhi appannati. Un percorso che parte dalla fede in Gesù per riscoprirne, insieme alla solidità razionale e storica, anche il valore per il senso profondo della nostra vita. Che poi si sofferma su quella grande e fondata speranza che ne deriva, capace non solo di rasserenare i nostri giorni ma di aprire l'orizzonte umano alle dimensioni dell'eternità. Per giungere infine a quella carità che, aiutandoci a scoprire la via dell'amore autentico, ci consente di essere davvero uomini e donne secondo il cuore di Dio.
Se Gesù fosse stato a-sessuato, gli sarebbe mancato il fondamento umano della tensione globale verso l'altro e gli altri, la struttura di base che ci permette di sentire in noi stessi la gioia, il timore, la tenerezza... La sessualità non è un ostacolo alla relazione, ma la radice di essa.
Un testo di teologia della Croce.
In prima edizione italiana il volume di Lonergan che tratta dell'incarnazione. Prendendo in esame le diverse tesi che hanno attraversato la storia della chiesa.