Il volume è l'edizione, riveduta e aggiornata, del testo del 2010 e affronta in maniera accessibile e, allo stesso tempo, scientifica le principali questioni introduttive sul Pentateuco e sui Libri Storici: i problemi letterari, la paternità mosaica del Pentateuco e la storia relativa agli studi sulla sua formazione, lo status quaestionis e le attuali convinzioni sulle tradizioni del Deuteronomista e del Cronista. Nella seconda parte del manuale, si offrono sette saggi di esegesi che consentono di accedere direttamente al testo biblico: i racconti della creazione e della caduta (Gn 1-3), il Decalogo (Es 20), la festa liturgica dell'espiazione (Lv 16), lo Sema? Ysr?'?l ("Ascolta Israele", Dt 6), la nascita della monarchia (1Sam 8) e il rientro dall'esilio (Esd 9). Questo abbinamento tra introduzione ed esegesi costituisce il valore aggiunto di questo manuale, perché offre le conoscenze basilari per entrare nel mondo dell'Antico Testamento: esso nasce dall'insegnamento e si rivolge agli appassionati della Bibbia, e a tutti coloro che desiderano dissetarsi all'acqua viva della Tôrâ.
L’importanza che il Cantico dei cantici riveste nell’ebraismo è testimoniata dal fatto che ancora oggi e a partire dall’VIII secolo della nostra era, esso viene letto nella festa di Pasqua, quando il popolo di Israele ricorda l’evento fondante della sua storia.
L’uso di leggere il Cantico dei cantici è stato fatto proprio anche dalle comunità cristiane dei primi secoli, che vi trovavano molti elementi per formare la spiritualità, far crescere la fede, educare alla vita i catecumeni che nella notte di Pasqua sarebbero stati battezzati.
In questo libro Francesca Cocchini propone di leggere il Cantico secondo il metodo interpretativo della tradizione ebraica e della più antica tradizione cristiana, che può essere sintetizzato nella famosa espressione «La Bibbia si interpreta con la Bibbia». Esso richiede che, per poter comprendere in profondità il significato di un determinato passo della Scrittura, l’interprete lo metta in rapporto con altri che gli si possano accostare a motivo della presenza, in tutti, di almeno uno stesso termine: in tal modo il significato viene non solo approfondito, ma ampliato a dismisura, nella convinzione che esso sia inesauribile.
Sommario
I. Il Cantico dei cantici. Una lettura commentata. Una parola ha detto Dio, due ne ho udite (Sal 62). Un dialogo nel Monte degli Ulivi. Nella storia: la liturgia. Nella storia: tra un «già» e un «non ancora». Il lavoro della vigna. Il «dove» dell’incontro. Che io conosca me, che io conosca te. Una storia in attesa di compimento. Lo stupore di un combattimento. Il giardino. Una voce e un rifiuto. Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia (Rm 5,20). Un’ultima descrizione. L’umanità redenta e il suo operare nella storia. II. Testo integrale del Cantico dei cantici.
Note sull'autore
Francesca Cocchini, professore ordinario di Storia del cristianesimo all’Università di Roma «La Sapienza», fa parte dell’Association Internationale d’Etudes Patristiques e del Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la tradizione alessandrina. È professore invitato all’Istituto Patristico Augustinianum. Per EDB dirige la collana «Primi secoli» e ha pubblicato di recente Le sei parole di Maria (2019).
Capita, leggendo l’AT, di trovarsi di fronte ad affermazioni che fatichiamo a comprendere. Alcune di esse riguardano anche la preghiera. Perché parole buone non ottengono i risultati sperati? La nostra indagine studia brevemente la preghiera nell’AT in genere, per poi presentare alcuni casi in cui, sotto la superficie delle espressioni, è possibile cogliere aspetti problematici, false sicurezze che rendono inautentica la relazione con Dio.
Un volume composto da numerosi studi multidisciplinari, che omaggia l'impegno del prof. Giorgio Giordani nella predicazione della parola di Dio e la sua capacità educativa nel suscitare l'impegno profetico.
"Se è vero che ogni Scrittura è ispirata da Dio (theopneustos) e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia (cfr. 2Tm 3,16), parimenti tutta la Terra del Santo è utile a insegnare, a riprendere, correggere? E se la sua Parola è theopneustos, non credo che sia così ardito affermare che anche la Terra della Rivelazione, dell'Incarnazione, imbevuta della sua Parola, segnata dal suo passaggio e fecondata dal suo Sangue, sia theopneustos. Le scelte di Dio, le sue parole, i suoi gesti, non sono mai casuali. E, come la parola di Dio 'rimane per sempre' (cfr. 1Pt 1,25), così i luoghi dove ci ha dato appuntamento sono quelli dove torna a darci appuntamento. Questa è la 'geografia della salvezza', 'il quinto Vangelo'" (Paolo VI). Il volume si presenta in due parti. Nella prima l'oggetto è la Galilea, la Samaria e il deserto di Giuda. Nella seconda l'oggetto è il rapporto di Gesù con la città di Gerusalemme attraverso i vangeli di Matteo, Marco e Luca, la salita di Gerusalemme, il tempio, il campo di sangue. Denominatore comune è il passaggio di Gesù che ha risignificato la santità della 'terra', affidando a quella terra d'oltremare i segni del suo passaggio, 'perché ne seguiamo le orme' (1 Pt 2,21). Nel volume i saggi di Ester Abbattista, Claudio Arletti, Carlo Bazzi, Giancarlo Biguzzi, Matteo Crimella, Giulio Michelini, Giacomo Violi.
Contenuto
Il gran finale di qualsiasi composizione musicale è di solito molto emozionante, ... anche la Bibbia termina con un coro finale, in crescendo che riassume tutto il messaggio biblico:
«Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano.
E gridavano a gran voce, dicendo: “La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello”» (Ap 7:9–10)
E' la colonna sonora dell’intera Bibbia e questo libro di C. Wright intende esaminare con cura le profondità nascoste di ogni sua parola. Non è un coro lungo ma riassume una storia molto lunga. E' un coro che non vorremo lasciar svanire dalla nostra mente né dal nostro cuore, per tutta l’eternità ...
Christopher J.H. Wright è Direttore di Langham Partnership International ed è stato Presidente del Gruppo di lavoro sulla teologia del Movimento di Losanna e uno dei principali artefici de L’Impegno di Città del Capo (2010). Le Edizioni GBU hanno pubblicato dello stesso autore L’unicità di Gesù Cristo (2005) e il commentario a Deuteronomio (2009).
La lectio divina propone una lettura vocazionale degli inizi della lettera agli Efesini. La pagina paolani aiuta a cogliere la grandezza dell'amore di Dio per ogni essere umano. Nella solenne benedizione rivolta al Padre ci sono tutte le tappe del progetto salvifico di Dio e della sua relazione con gli uomini: elezione, predestinazione, mistero pasquale di Cristo, figliolanza adottiva, redenzione, remissione dei peccati, dono dello Spirito Santo, salvezza universale, eredità finale. A questa benedizione seguono il ringraziamento e l'intercessione a favore della Chiesa. In questa pagina l'Apostolo riassume il senso teologico della vicenda umana e la misericordia con cui Dio ha toccato il cuore dell'uomo. La misericordia divina genera la risposta vocazionale illuminando la consapevolezza di essere chiamati a rispondere con fedeltà all'amore del Padre.
Il matrimonio è nelle Scritture la realtà originaria dell'immagine e della somiglianza di Dio. L'Antico Testamento ne percorre lo sviluppo spesso tortuoso e contraddittorio, intravedendo, grazie alla riflessione profetico-sapienziale, la sua natura "sacramentale" e la direzione del compimento in Cristo Gesù e nel suo corpo ecclesiale.
Questa storia è scritta per trasfigurare la storia. Giona è inviato a salvare il Nemico per sovvertire una mentalità, scuotere un mondo di sentimenti feriti, con la sua forza persuasiva e fascinosa, godibile e divertente. La potenza evocatrice e provocatoria del racconto vuole trasformare i lettori e, attraverso di loro, il mondo in cui vivono. Per ebrei e cristiani (e tutti coloro che condividono la saggezza del libro) si profila una missione di riconciliazione in un mondo ferito dalla malvagità e dalla violenza. "Il libro combina un'analisi esegetica storico-critica con una attenta e chiara analisi narrativa. Si aggiunga una grande capacità di scoprire le tracce di intertestualità presenti nel libro di Giona. Nuova è la lettura teologica di Giona fatta alla luce del procedimento profetico del rîb, della disputa giudiziale: Dio accusa il nemico, in realtà per perdonarlo. Il libro di Marino ci svela così tutta l'attualità di un piccolo testo biblico" (dalla Prefazione di Luca Mazzinghi)
Il volume raccoglie gli Atti del XXIV Congresso, celebrato ad Assisi, dal 31 agosto al 4 settembre del 2015, a cura dell'Associazione Teologica Italiana, sorta nel 1967 con «lo scopo di promuovere la scienza teologica in Italia, nello spirito di servizio e di comunicazione inculcato dal Concilio Vaticano II». Centrale per il cristianesimo, il tema della salvezza è anche oggi in questione: per il contesto culturalereligioso in cui la si annuncia, per la difficile scelta dei modelli teorici con cui pensarla e dei linguaggi con cui esprimerla, per l'avvertita esigenza di ricomprenderla in relazione alla figura del Salvatore. L'analisi delle matrici storiche dell'orientamento gnostico, la ricostruzione di alcune figure emblematiche della riflessione medievale, così come l'esame dei principali modelli soteriologici contemporanei trovano il loro focus teorico nella ripresa dell'evento cristologico, indagato nell'orizzonte della dinamica della storia, che si distende nel rapporto fra l'origine e il compimento. La discussione di quale "ontologia" sia implicata nella comprensione cristiana della salvezza apre la rivisitazione di due tematiche decisamente attuali e oggetto di vivaci discussioni: quelle di "sacrificio" e di "apocatastasi".
Nel XXI secolo ha ancora senso analizzare testi in cui si menzionano il diavolo e le potenze maligne? E ancora, si può parlare di Dio, di Cristo e dei cristiani usando un linguaggio militare? Il volume si concentra sull'esortazione di Ef 6,10-20 nel suo insieme e ne commenta dettagliatamente i vv. 10-13.
Riportare Giovanni sulla terra: è quanto si cerca di fare con questo libro, invitando il lettore a entrare in un testo nato per alcune comunità rimaste fedeli alla tradizione del discepolo che Gesù amava, voluto dalla chiesa per tutti i credenti e riconosciuto come patrimonio universale dalla successiva storia del pensiero. Come ogni altro strumento simile, anche questa Guida al vangelo di Giovanni persegue una ben precisa finalità: essere in qualche modo utile a entrare nel testo del quarto vangelo rispettandone l'originalità e riconoscendone il carattere teologico. Entrare nel quarto vangelo significa anche familiarizzare con studiosi che, sia pure molto diversi tra loro per estrazione culturale e per formazione scientifica, hanno intessuto intorno a questo scritto una trama investigativa fatta di questioni e di problemi, di ricerca e di tentativi di soluzione. Depositato nell'alveo della tradizione come lievito che fa fermentare la massa, il vangelo di Giovanni continua del resto a interpellare tutti quelli che, pur non avendo visto, vogliono credere. Un vangelo che, da quasi duemila anni, non finisce di appassionare gli studiosi per la sua problematicità e di interpellare i credenti con la sua intensità.