Il concilio Vaticano II ha determinato un nuovo rapporto fra la Scrittura e la chiesa cattolica: questa svolta è maturata nella redazione e nel dibattito della costituzione dogmatica "Dei verbum". Da una "venerazione" nei confronti della Scrittura che equivaleva a una sua sostanziale emarginazione dall'universo cattolico, si è passati all'indicazione della necessità di un suo uso costante nella riflessione teologica e nella prassi quotidiana. Contrapposizioni durissime in aula e in commissione, che sottintendevano due visioni divergenti di intendere il rapporto tra la Parola di Dio e la chiesa cattolica, hanno attraversato gli anni 1959-1965: il volume ricostruisce le fasi e il senso di una discussione che ha segnato profondamente il cattolicesimo contemporaneo. Un concilio "pastorale" e "ecumenico", secondo le parole di Giovanni XXIII, ha appreso a discutere della fede anziché arroccarsi nella condanna di teologi ed esegeti; rigettato nel novembre 1962 lo schema preparatorio, il nuovo, elaborato a partire dal dicembre 1963 e approvato nel novembre 1965, è stato il segno più evidente della profondità di questa trasformazione dell'approccio della chiesa cattolica alla Scrittura, non più letta in chiave controversista, ma intesa come base per un nuovo modo di offrire l'atto rivelante al mondo e di approfondire l'ascolto religioso della Parola con le altre comunità cristiane non cattoliche.
Nel centenario della pubblicazione dell'epistola enciclica Quamaquam pluries di papa Leone XIII e nel solco della plurisecolare venerazione per san Giuseppe, Giovanni Paolo II offre in questa esortazione apostolica alcune riflessioni su San Giuseppe. Partendo dal quadro che di San Giuseppe offrono i vangeli il Papa riflette sulla sua figura di "Depositario del mistero di Dio" e "uomo giusto e lo sposo verginale" che santificando la vita quotidiana nella perfezione della carità ha saputo coniugare la vita attiva con quella contemplativa.
Il volume, dopo una ampia introduzione storico-teologica, raccoglie in ordine cronologico i documenti di promulgazione (nell'originale latino e in traduzione) per tutti gli anni santi a partire da quello promulgato da Bonifacio VIII nel 1300, fornendo informazioni bibliografiche specifiche riguardo ciascun giubileo. Le bolle di indizione contengono le indicazioni per le celebrazioni giubilari, con le prescrizioni relative ai pellegrinaggi, ai comportamenti, alle indulgenze.
IL DOCUMENTO PROPONE QUANTO FINORA RACCOLTO DALLE VARIE CONFERENZE EPISCOPALI CIRCA IL PERIODO PROPEDEUTICO PROPOSTO E ATTUATO PER I GIOVANI CHE SI ACCINGONO A ENTRARE NEI SEMINARI MAGGIORI. Da tempo ormai la chiesa si e`accorta che i giovani che si apprestano al cammino nel seminario maggiore presentano diverse lacune in ordine spirituale, culturale e umano. Da qui la raccomandazione espressa dal sinodo dei vescovi del 1990, raccolta dal santo padre nella pastores dabo vobis" al n0 62 che invitava la congregazione per l'educazi one cattolica a raccogliere "tutte le informazioni sulle esperienze iniziali fatte o che si stanno facendo" circa il periodo propedeutico e a comuncarle poi alle conferenze episcopali. La congregazione per l'educazione cattolica, t enendo conto del materiale raccolto, nonche delle informazioni offerte dagli ecc.mi vescovi ha preparato il presente do"
Il documento è stato pubblicato dall'Ufficio Nazionale di Pastorale Scolastica della CEI attorno al 1980. Si rivolge a tutti gli operatori scolastici, in particolare a quelli eletti nei consigli di classe, circoli didattici e d'istituto, ai genitori e agli studenti. Suggerisce degli orientamenti sui criteri, i modi, i mezzi e anche i limiti in cui una corretta educazione sessuale può essere proposta all'interno della scuola, nel rispetto dei ritmi di crescita dell'alunno e delle responsabilità educative delle famiglie.
Il volume raccoglie i più importanti testi che costituiscono il punto di riferimento sicuro per l'approfondimento della dottrina sulla vita religiosa e le sue attuali esigenze. I documenti sono preceduti da introduzioni che le collocano nel loro momento storico e ne rilevano la portata essenziale. Con un pratico indice analitico.
I documenti rispondono a una necessità largamente avvertita di chiarificare e regolamentare la diversità di impostazione degli esperimenti fin qui condotti, sia a livello di discernimento e di preparazione, sia a livello di attuazione ministeriale e di formazione permanente. Le direttive, contenute nei due documenti, riguardano in particolare i diaconi permanenti del clero secolare diocesano e anche i diaconi permanenti membri di Istituti di vita consacrata e di Società di vita apostolica. A cura della Congregazione per l'Educazione Cattolica e della Congregazione per il Clero.