Se è vero che Gesù si è formato nella Sinagoga e che nel quadro del culto sinagogale egli ha inserito l’annuncio della sua messianicità, se è vero che gli evangelisti hanno pregato e ascoltato le letture sinagogali prima di redigere i Vangeli, sarebbe davvero sorprendente se nessuna traccia di questa formazione giudaica non fosse sopravvissuta nei testi. La liturgia è conservatrice per natura. I testi delle preghiere ci sono pervenuti in diverse versioni e l’accostarsi ad essi presenta i problemi comuni a tutti i testi antichi; è necessario dunque scrutarli, se si vuole approfondire lo sfondo culturale del Nuovo Testamento e della Chiesa primitiva.
L’Autore con questo nuovo Saggio sull’Esicasmo si propone di far vedere come la Pratica Esicasta può essere il “Ponte” che unisce l’Oriente e l’Occidente. Infatti, lontani dalle Teorie e dalle Teologie che divengono nemiche dello Spirito Evangelico, cid che ci accumuna é la Pratica e l’Esicasmo é stato praticato fin dall’inizio del Cristianesimo nel Mondo Cristiano, sia in Oriente che in Occidente. Lo Scisma del 1054 ha provocato uno strappo che per molti secoli ha provocato un rapido allontanamento dalla comune Mistica; gli Ortodossi ed 1 Cattolici perseguirono lo Vie Ascetiche dimenticando la comune origine. Da qualche decennio, prima sotto la spinta del Comunismo e poi del Liberismo, c’é stata nei paesi ortodossi e€ poi in quelli cattolici una riscoperta di questa grande Tradizione. Lo studio e¢ la Pratica dell’Esicasmo é divenuta una prassi accettata anche dall’Autorità Cattolica, perchè in fondo nulla ci divide. E’ bene pregare il Rosario ed e bene pregare l'Esicasmo.
Questa Pratica Ascetica che utilizza una Tecnica Psicofisica riunisce in sé 11 Corpo, l’?Anima e lo Spirito ed é quello che desideriamo costruire: un Ponte tra le due Tradizioni Cristiane.
In questo terzo Saggio sull’Esicasmo, l’Autore, desidera far conoscere la Pratica Esicasta in modo aggiornato e pieno. Una rassegna sulla Preghiera Esicasta come modello, precede il significato del Silenzio, dell’Immobilita, della Solitudine e dell’Impassibilità. Si passa quindi a trattare come viene vissuto il Corpo nell’Esicasmo ed il perchè della Posizione da Seduti. Quindi una visione sulla Respirazione e sul modo di possedere una buona Concentrazione, Meditazione e Contemplazione.
A questo punto la Giaculatoria può essere aggiunta alla Pratica. Saranno anche descritte le 10 Lezioni Propedeutiche all’esercizio della Meditazione Profonda secondo il Metodo Esicasta ed ai Ritmi Personali da svolgere a casa.
Ci sarà una ricca Appendice che completerà la Pratica Esicasta con altre tecniche che si possono innestare su di essa. Una Tecnica di Guarigione a distanza; alcune Abluzioni; le Diete Ascetiche, le Posizioni Strane, le Litanie a Maria ed a Gesù, un Questionario ed infine un Esame Serale. In questo modo la Pratica si può affermare che e completa.
Nato dalla vita quotidiana di una comunità monastica benedettina, questo libro vuole offrire a ogni comunità cristiana e a ogni famiglia di battezzati l'opportunità di riscoprire e di praticare la preghiera a tavola.
La preghiera è fondamentale per la vita dell'anima, perché ci unisce intimamente a Dio da cui riceviamo ogni bene, ogni grazia, ogni benedizione e tutti quegli aiuti indispensabili per affrontare la battaglia spirituale di ogni giorno contro le forze del male. Gli Angeli superano in perfezione tutte le creature visibili e sono inviati da Dio «a servire coloro che erediteranno la salvezza» (Eb 1,14). Quale grazia abbiamo ricevuto potendo ricorrere a queste creature meravigliose che sono costantemente «alla presenza della gloria del Signore» (Tb 12,15). Rivolgiamoci a loro, nostri potenti amici, e sperimenteremo la loro presenza meravigliosa ma viva! Questo libro raccoglie sia preghiere della tradizione cristiana agli Angeli sia preghiere composte da Pino di Missaglia per domandare specificatamente la liberazione e la guarigione attraverso l'intercessione degli Arcangeli.
Con l’aiuto dei Padri monastici e in particolare dei Racconti di un pellegrino russo, l’autore intende delineare un percorso per entrare nella preghiera del cuore e farci trasformare da essa. Infatti, per dialogare con Dio bisogna imparare a dialogare con il cuore.
La vita di un ministro nella Chiesa di oggi, occupato nel ministero pastorale e distratto dalla cura dell’amministrazione di una parrocchia, è realmente così assorbente che talvolta fa nascere l’idea che esista una sorta di dicotomia tra l’attività pastorale e la personale vita di preghiera. Esiste uno stile di preghiera adatto per i sacerdoti, che li aiuti a pregare dentro quello che fanno e quello che sono? È ciò che suggerisce padre Taft, proponendo un tipo di preghiera e di vita spirituale che consiste nell’“interiorizzare” il ministero pastorale e liturgico proprio ai sacerdoti, in maniera che ciò che è celebrato diventi il movimento del proprio cuore. Se la vita nuova inaugurata dalla risurrezione di Cristo ci è data nella sua celebrazione sacramentale, la liturgia è allora quella realtà in cui, attingendo alla comunione con il Risorto, in sinergia con Lui, la celebrazione e la vita divengono ormai inseparabili.
Concepito originariamente come un ritiro al Seminario greco-cattolico ucraino di Washington, il libro è ricco di provocazioni soprattutto per i sacerdoti latini, la cui tradizione spesso non si abbevera con una tale profondità alla fonte della liturgia.
Indice: Introduzione * “Signore, insegnaci a pregare” * La preghiera liturgica, icona della nostra vita in Cristo * La preghiera liturgica, icona della nostra vita di preghiera * Il tempio terrestre * La divina liturgia * Maria-Theotokos * La Quaresima * Sii tu l’icona, in fedeltà all’icona della nostra liturgia
I salmi sono preghiere, opera di uomini, in cui la presenza e l'ispirazione di Dio continuano: il «Tu» che parla in essi è veramente Dio, dal quale riceviamo una risposta, una luce, una guida, una consolazione all'interno della storia della comunità e di ciascuno di noi. I salmi sono un dialogo con il Signore sulla storia e sulle situazioni dell'esistenza umana. In essi c'è la voce dello Spirito, e Gesù Cristo li ha pienamente attualizzati, oltre che averli ampiamente pregati. Così anche noi, pregandoli, ci apriamo alla presenza e alla risposta di Dio.
"Cari fratelli e sorelle che soffrite nel corpo e nello spirito, non dimenticate mai che siete preziosi agli occhi di Dio!
La ricompensa che vi attende in Cielo è straordinaria, come straordinaria è, qui sulla terra, la vostra partecipazione alla Passione di Cristo.
Le preghiere raccolte in questo libro vogliono essere uno strumento per sentire Dio vivo e presente nella vostra vita, sempre.
Perseverate nella preghiera e abbandonatevi fiduciosi nelle braccia di Gesù e della sua Santisssima Madre, la Vergine Maria, solo Loro sanno quando è il momento giusto per operare lo straordinario miracolo della guarigione e della liberazione. Abbiate speranza!".
Dalla PREFAZIONE di don Marcello Stanzione:
Ringrazio Pino di Missaglia della benemerita Comunità Nostra Signora di Lourdes e San Luigi Orione di Missaglia che mi ha chiesto di introdurre ai lettori (in questo caso agli oranti) questa utilissima raccolta di preghiere di guarigione e liberazione.
Diversi anni fa, prima di iniziare a frequentare la Comunità guidando le giornate di spiritualità, mi ero messo in contatto con don Bruno, il parroco di Missaglia. Lui non solo mi garantì dell’ortodossia di Pino, ma anche della sua comunione con la Chiesa. Diversi sacerdoti, di cui ha fiducia, collaborano, guidano e sostengono l’attività apostolica di Pino e del suo Centro. Ringraziamo il Signore che provvede a mandare «operai nella sua messe» (Mt 9,38)!
Oggi, sempre più, sta riprendendo quota nella Chiesa cattolica il ministero di guarigione, che è il cuore del Vangelo. Gesù è venuto tra noi per salvare, per guarirci dal peccato, da ciò che è il nostro male o ci causa del male, prima di tutto a livello spirituale, ma anche fisico.
Leggendo il Vangelo, vediamo che Gesù incontra spesso degli ammalati. Non li disprezza, non è indifferente ad essi, ma li cerca, li ama, sa che soffrono e vuole dare loro conforto, attenzione, far loro capire che in Lui avranno sempre l’Amico, il Fratello, Colui che li accoglie, li ama teneramente, li abbraccia e li salva.
Egli nutriva così tanto amore e compassione che non poteva passare accanto a un ammalato, fosse pure un lebbroso, senza tendere la mano per operare la guarigione.
Secondo la legge ebraica esistente a quel tempo, Gesù sarebbe dovuto stare a cinquanta metri di distanza da un malato di lebbra e con il vento alle spalle. Egli invece non rinuncia a entrare in contatto persino con i malati che nessuno voleva avvicinare, i più “miserabili”, gli “intoccabili”, poiché l’amore e la compassione del Padre gli riempivano il cuore.
Gesù è venuto sulla terra anche per darci l’esempio, perché «come ho fatto io, così facciate anche voi» (cfr. Gv 13,15). Vuole che siamo come Lui, che proviamo la sua stessa compassione per gli ammalati, che facciamo entrare nei nostri cuori la Sua preghiera, la preghiera del Figlio di Dio che guarisce.
Scriveva padre MacNutt (Rinnovamento Carismatico Cattolico): “Io credo che ogni cristiano battezzato possa essere potenzialmente adoperato per operare una guarigione. Chi guarisce è Cristo, e dal momento che Egli, il Padre e lo Spirito Santo risiedono in ogni battezzato, Essi possono al momento opportuno operare attraverso le preghiere di qualsiasi cristiano”.
«Tutto è possibile a chi crede» (Mt 9,23) ha detto Gesù. L’importante è avere fede!
Pensiamo all’episodio della guarigione dell’emorroissa. Questa donna, «che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: “Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata”. E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male» (Mc 5,25-29). Quando Gesù chiede chi lo ha toccato, lei «impaurita e tremante, gi si gettò davanti e gli disse tutta la verità» (Mc 5,33). Ed ecco la risposta di Gesù: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male» (Mc 5,34).
«Figlia...», è la tenerezza di Gesù! “Sei salva, puoi vivere nella pace ora, sei guarita da ciò che ti causava tante sofferenze”. Com’è bello sentire rivolte a noi queste parole di Gesù! Dobbiamo prima di tutto, però, avere la fede.
Il più famoso dei Carismatici Cattolici, il defunto padre Emiliano Tardif, ha scritto: “Da noi stessi, non siamo capaci neanche di togliere un mal di denti. Ma se preghiamo tenendo gli occhi fissi in Gesù, e se il malato fa la stessa cosa, la potenza di Dio potrà manifestarsi”. Oltre alla fede, è fondamentale la preghiera. Se non chiedi, come puoi ottenere?
Siamo tutti invitati a pregare per ottenere le guarigioni. In particolare siamo chiamati a pregare per quanti ci sono in qualche modo più vicini: Dio adopera le preghiere fatte dai genitori per i figli, quelle fatte dal marito per la moglie e viceversa. Anche gli amici posseggono un particolare legame di amore, che Dio utilizza per ottenere la guarigione, attraverso la preghiera vicendevole.
“È così - scriveva p. Tardif - che Gesù continua la sua opera passando attraverso i suoi discepoli. Il dono di guarigione è proposto a tutti i battezzati. Non è privilegio di nessuno in particolare. È un servizio per il popolo di Dio. Tutti noi possiamo essere aperti a questo carisma dello Spirito Santo. È il privilegio di tutti coloro che hanno della compassione per i malati e si concedono del tempo per pregare per essi. Non aspettiamo di aver ricevuto il carisma di guarigione per cominciare a pregare per gli ammalati, perché esso non può venire come un dono di Dio, se non quando il Signore vede che noi siamo al servizio degli ammalati e già stiamo pregando per essi”.
Ogni volta che preghiamo per la guarigione, noi siamo consapevoli che il Signore compirà il passo successivo, aprendo quella persona a dare o a ricevere più amore, rendendo la malattia ancora più redentrice, se è una malattia redentrice, oppure operando la guarigione. Bisogna sempre quindi pregare per i malati e sui malati.
Saper ascoltare le inquietudini di un cuore in crescita, saper vedere oltre l'indisciplina, saper fare rete con i colleghi... oltre alla responsabilità di dare voti equi, di scegliere libri di testo adeguati, di trovare le parole giuste per trattare con i genitori... davvero insegnare è molto più di un mestiere! L'autrice di queste pagine, insegnante appassionata, trasforma in preghiera ogni affanno, preoccupazione, dubbio, gioia trovando alimento e forza in Colui che ha detto: «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò riposo» (Mt 11,28).
Una raccolta di preghiere che nasce dal lavoro e dall'esperienza di due esperti esorcisti della Diocesi di Milano: don Paolo Ciccotti e mons. Sante Babolin. Uno strumento semplice per accompagnare le persone nel loro concreto cammino di guarigione e liberazione.
In poche parole: Una raccolta di testi ascetici e mistici della tradizione occidentale sull’importanza della preghiera.
La Filocalia (che significa letteralmente “amore per la bellezza”) è una raccolta di testi di ascetica e mistica della Chiesa ortodossa, risalente alla fine del Settecento. Per i lettori occidentali, dotati di una sensibilità diversa, fino a ora mancava però un’analoga selezione di scritti della propria tradizione spirituale. A colmare questo vuoto ecco quest’opera che propone i migliori passi di autori di area monastica occidentale dei primi dodici secoli: questa scelta è stata dettata dalla volontà di mantenere una continuità con il mondo orientale, che entro questi secoli presenta un linguaggio comune a quello occidentale dal punto di vista della ricerca spirituale. Solo il ritorno alla bellezza può infatti dare forma alla nostra vita frenetica e spaesata, facendoci approdare sulle rive di quel mondo di meditazione, introspezione e dialogo con l’Altro che per primi i Padri della Chiesa hanno raggiunto e sperimentato attraverso la preghiera.