Chi è il protagonista di quel grande acconto che è la Bibbia? In verità, spiega l’autore, i protagonisti sono due, Dio e l’uomo: Dio che viene incontro agli uomini per piantare la sua tenda in mezzo a loro, e noi, gli uomini e le donne che, lungo i secoli, camminiamo in esodo dalle nostre terre e da noi stessi, verso di Lui, per abitare infine nella sua casa.
Attraverso un’acuta analisi di alcune tra le pagine più significative dell’Antico e del Nuovo Testamento, scopriamo di poter contemplare il farsi della storia di Dio nel farsi della storia dell’uomo, sino a che quest’ultima, la storia dell’uomo, diventa il luogo e il racconto della storia di Dio.
La Madonna chiede al mondo la Consacrazione al suo Cuore Immacolato per farci, a sua imitazione, santi. È Lei stessa che vive in colui che a Lei si consacra e gli trasmette la Vita e la Santità di Dio.
Il volume contiene una raccolta di saggi che indicano nuove piste di ricerca e di rivalorizzazione di aspetti già noti ma non ancora considerati sul Filioque. Nell'anno 1014 l'imperatore Enrico II introdusse tale clausola nell'uso liturgico del Credo anche a Roma. L'inserimento romano segnò la definitiva consacrazione della formula che in seguito sarà anche definita come dogma di fede dai Concili ecumenici. Il millenario 1014-2014 di quell'importante momento nella storia del dogma è passato inosservato così la Facoltà di Teologia dell'Ateneo Pontificio "Regina Apostolorum" di Roma ha deciso di dedicarvi il proprio convegno annuale che ha studiato il Filioque sia da un punto di vista storico, patristico, teologico, ecumenico, sia da un punto di vista filosofico, liturgico e morale. La riapertura del dossier sul Filioque richiama la questione ecumenica del dialogo con gli ortodossi rilanciato da papa Benedetto XVI e continuato oggi da papa Francesco.
Studio sul "De Trinitate" di Ilario di Poities: col suo carattere speculativo e il suo ampio respiro teologico, il testo dimostra quanto Ilario sapesse sollevarsi al di sopra della polemica per una ricerca volta all'approfondimento delle verità della fede e per una risposta il più possibile esauriente al problema religioso del suo tempo.
La genesi e gli sviluppi del dibattito teologico, sul tema, nella teologia del XX secolo. Il termine kenosi - svuotamento - viene generalmente associato in teologia alla Seconda Persona della Trinità, il Figlio, che nell'incarnazione ha "svuotato se stesso" (Fil 2,7) della sua natura divina. Bulgakov è stato il primo ad aver applicato tale categoria allo Spirito Santo dando così inizio ad un riflessione originale e feconda per la comprensione dei rapporti intra-trinitari che attraversa tutta la teologia del XX secolo. Bua ripercorre la genesi e gli sviluppi di tale dibattito, cominciando dalla Russia ortodossa di Bulgakov per approdare all'America metodista di Dabney, attraverso la Francia della diaspora russa, dove dagli anni Venti ripara proprio Bulgakov, seguito da Lossky, la Svizzera tedesca di Balthasar, la Germania cattolica di Mühlen e quella riformata di Moltmann, cioè quella Mitteleuropa che e stata soprattutto nel "secolo breve" il fecondo "laboratorio" di una teologia "nuova".
Oggetto di studio del volume è la dottrina trinitaria nella sua parte strettamente dogmatica, ovvero quella parte che spiega i dogmi della Chiesa e li riconduce alle fonti della rivelazione. A questo scopo sono stati scelti cinque punti che vengono esposti in cinque tesi: (1) la consostanzialità del Figlio con il Padre; (2) la divinità dello Spirito Santo; (3) le tre persone consostanziali distinte attraverso le loro proprietà relative; (4) la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio; e (5) la profondità stessa di questo mistero che supera la comprensione della mente umana.
Il volume intende avviare allo studio della formazione, all'interno di una complessa riflessione ecclesiale, della dottrina intorno al mistero della Trinità. In specie, l'autore sottolinea l'apporto storico-teoretico delle comunità credenti e oranti. La trattazione, infatti, si riferisce anzitutto alla professione di fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo presente nell'esperienza liturgica della Chiesa e nella preghiera personale cristiana. Grande spazio è stato dato alla ricerca delle "tracce" trinitarie presenti nell'Antico Testamento e ai testi ritenuti trinitari del Nuovo Testamento. Il cammino di approfondimento che, a partire dall'età apostolica, ha caratterizzato la storia del pensiero teologico cristiano, viene seguito quindi nei protagonisti maggiori e negli eventi cruciali. L'approccio, attento alle esigenze didattiche della ricostruzione storico-dottrinale, risulta particolarmente avvincente nella messa a fuoco dei fattori contestuali all'origine delle formulazioni dottrinali comunque tese ad accrescere la centralità, nella religione cristiana, della teologia trinitaria.
La letteratura, la poesia, la pittura, la musica… i luoghi per parlare di Dio all’uomo contemporaneo.
La teologia è animata da sempre dalla continua tensione tra il “dire Dio” e la sua “indicibilità”. Da tale presupposto scaturisce l’interrogativo che è all’origine del presente studio: dove attingere nuovi argomenti, fatti, esperienze umane, nei quali maturare la viva esperienza del divino? Belardinelli individua in particolari forme espressive, come la letteratura, la poesia, la pittura o la musica, il luogo di originali stimoli di riflessione, cogliendo in ciò opportune occasioni di “rilancio” della teologia, occasioni per parlare di Dio all’uomo contemporaneo, senza tradire il nucleo fondamentale della Verità. «…la Parola viene così calata nel cuore della contemporaneità attraverso parole e concetti che le sono propri, in una nuova forma linguistica di prossimità evangelica: un “dire Dio” capace di scrutare tra le pieghe della vita e scorgervi – non importa quanto tenui – bagliori di quella Parola, affievolita tra i rumori di un mondo frammentato in molteplici luoghi» (dall’Introduzione)
Il Concilio Vaticano II può essere considerato un concilio trinitario? Il presente volume tenta di rispondere a questo interrogativo attraverso un'attenta lettura teologica dei suoi principali documenti. La straordinaria lezione conciliare insegna che Dio non è un mistero irraggiungibile, ma è comunione di Persone che si rivela e si dona all'uomo per renderlo partecipe della sua stessa vita divina. L'intenzione dei Padri conciliari infatti è quella di mostrare il Dio di Gesù Cristo come orizzonte di senso dell'esistenza umana e fondamento ultimo delle relazioni interpersonali. La Chiesa - Familia Dei - si configura allora come icona della Trinità capace di delineare un nuovo modo di vivere l'ecclesialità, i cui segni distintivi sono la sinodalità, la condivisione e la fraternità.
Un teologo e un filosofo a confronto sul tema della Trinità. Una riflessione a due voci - tra un filosofo e un teologo - che intende offrire una pista di riflessione sull'Europa nell'attuale contesto storico e culturale. Perché una riflessione sulla Trinità? La tesi che Coda e Donà da prospettive diverse sostengono è quella di un dinamismo trinitario qualificante la storia del pensiero europeo. All'origine dell'Europa c'è una storia che vede l'incontro tra Atene, Gerusalemme e Roma, un passato che è spazio di incontro e di dialogo e di cui il dinamismo trinitario è l'Anima.
pensate per l'uomo e per il cristiano di oggi, spesso investiti da informazioni senza valori nè schemi interpretativi coerenti, queste 70 Voci riconducono al nucleo dell'esperienza cristiana trinitaria, per una nuova cultura e teologia "personalista", in comunione tra noi e il volto proprio di ciascuna delle tre Persone divine.
Questo GLOSSARIO vuole essere un prezioso contributo culturale e teologico, sia ecumenico, per l'unità di tutti i cristiani nella stessa fede biblica-ecclesiale, sia interreligioso, per una vera e coerente identità del cristianesimo, in dialogo con le scienze umane psicosociali, pe rla promozione di un umanesimo globale, meno materialista e più "personalista", in comunione e solidarietà fraterna.
Si tratta di un umanesimo cristiano, perché riflette la Persona di Gesù Cristo, nella fedeltà ai segni di verità ("ortodossia"), nel fare il bene ("ortoprassi") e nel godere della bellezza, che rende lieta l'esistenza ("ortoestetica").
In tale prospettiva "personalista triassica", troviamo pure le prime parole di papa Francesco agli operatori delle comunicazioni sociali, che invita "non a comunicare noi stessi, ma questa triade esistenziale che conformano verità, bontà e bellezza" (conferenza stampa del 16-03-2013).
Compendio storico, trattato di teologia e riflessione poetica sulla fede e sull'esistenza, La discesa della Colomba è il racconto vertiginoso e visionario di quasi duemila anni di storia cristiana. Il suo autore, Charles Williams, ancora poco noto ai lettori italiani, è stata una figura eccentrica eppure straordinariamente influente della cultura del Novecento: poeta, romanziere teologo, apparteneva alla cerchia di Lewis e Tolkien e fu amato da Auden, Eliot e Yeats. Questo libro, scritto mentre l'Europa si preparava al secondo conflitto mondiale, è forse la sua opera più ricca e complessa. Protagonista, occulto e presente, è lo Spirito Santo, la terza Persona della Trinità, il Paracleto al quale, nel Vangelo di Giovanni, Gesù consegna l'umanità la notte prima della Passione. Lo Spirito è la forza che accompagna Agostino e Dante, Paolo e Lutero, Costantino e Kierkegaard, è il soffio di Dio, il suo manifestarsi nel mondo, riconoscibile in trasparenza attraverso la lettura degli eventi. "Tutto quello che possiamo fare è decidere in che cosa credere" ha scritto, e lui scelse di credere nel Cristianesimo. Ma la religione di Williams, anglicano devoto e cultore delle scienze occulte, è un sistema proteiforme, aperto a mille influenze, attraversato da sottili ambiguità. Al centro del suo pensiero c'è il concetto di coinerenza, il mutuo scambio tra la natura umana e quella divina, la comunicazione delle anime tra di loro e dell'anima con il corpo.