Presunta morte naturale" è l'epitaffio di Stefano Cucchi, morto a Roma il 22 ottobre 2009 all'ospedale-carcere "Sandro Pertini". Una settimana prima era stato arrestato per spaccio: sette giorni nelle mani dello Stato, dai carabinieri alla polizia penitenziaria, dai magistrati ai medici di carcere e ospedale. La famiglia lo rivedrà dietro una teca di vetro: sul suo corpo, inequivocabili segni di percosse. Ma lo Stato, dopo averla alzata, nasconde la mano, negando la propria responsabilità. Ne è prova la sentenza di primo grado del processo, che commina pene lievi ai medici, assolvendo i tre agenti di polizia penitenziaria imputati solo per lesioni. Il pestaggio, infatti, è riconosciuto ma resta "orfano". Un'inchiesta dalla parte dei "vinti" che minuto per minuto, attore per attore - recupera le testimonianze accantonate, le ragioni delle parti civili e depura i fatti da ogni omissione. Ma non solo: affronta temi quali l'"esercizio esclusivo della forza" da parte dello Stato, il reato di tortura, la legge Fini-Giovanardi sulle droghe. Prefazione di Luigi Manconi e Valentina Calderone. Testi di Ilaria e Giovanni Cucchi, Patrizio Gonnella (Antigone), Mauro Palma (giurista) e Lorenzo Guadagnucci (giornalista).
I testi e i dati biografici di Stefano Harding, nato in Inghilterra poco dopo la metà del XI secolo, che fu uno dei fondatori del monastero di Citeaux.
Il cattolicesimo liberale e il liberalismo di cultura laica si sono variamente intrecciati nella storia dell'Italia contemporanea, sperimentando il dissenso teoretico ma anche una profonda comunanza di valori morali. Il volume ripercorre la complessità di questa relazione, intellettuale e religiosa oltreché politica, attraverso la lunga amicizia fra Stefano Jacini e Benedetto Croce, che ne costituisce uno dei momenti più intensi e significativi nella prima metà del Novecento. Esponente del Partito Popolare e della Democrazia Cristiana, Jacini si impegnò ad approfondire culturalmente il rapporto fra cattolicesimo e libertà dall'esperienza modernistica del "Rinnovamento" agli studi sulla politica ecclesiastica del Risorgimento, nati dal confronto con la grande storiografia crociana durante il fascismo. Fu proprio la "religione della liberta", teorizzata da Croce in chiave laica e immanentistica, il riferimento dialettico al quale Jacini contrappose il cattolicesimo liberale ottocentesco come antecedente e fondamento di quello antifascista.
Tutti abbiamo dei bisogni, genitori e figli, grandi e piccoli: gli uni non sono più importanti o più urgenti degli altri. Conoscere i propri bisogni è per i bambini, come per gli adulti la condizione necessaria per poterli soddisfare. Da sola però non basta. Quando si è consapevoli dell'importanza del rispetto di tutti i bisogni, degli altrui come dei propri, si stabilisce quella danza basata sul dialogo e fatta di comprensione che dà a ciascuno la sicurezza e la tranquillità di essere ascoltati fino in fondo. Grazie a questo incontro autentico con l'altro sarà allora possibile trovare insieme delle soluzioni soddisfacenti per entrambi. Gli ultimi tre libretti della collana "Bisogni e Strategie" mostrano un possibile percorso di dialogo e di attenzione reciproca, di una danza tutta da creare e da provare insieme. Una storia in cui i protagonisti si comprendono reciprocamente nei loro bisogni di attenzione e comprensione. Età di lettura:
Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché.
Una figura (1909-1950) semplice ed eroica insieme, una persona amabile, disponibile, generosa, ma anche esigente sopratutto con se stesso. Un prete della misericordia, sempre pronto a portare conforto e consolazione. Una vita sobria e austera, fatta di un'effettiva povertà e un'assidua preghiera.