«Mi ero imbattuto in don Milani per una bocciatura. Da figlio di mezzadri mi ero ritrovato a frequentare il liceo classico e l'impatto fu duro. Finché sei povero tra i poveri non provi infatti il senso odioso della discriminazione di classe, ma quando i tuoi compagni di banco sono figli di avvocati, notai, medici, allora provi sulla tua pelle il classismo, l'emarginazione. Fui così respinto. Qualcuno mi suggerì di leggere Lettera a una professoressa. Questa esprimeva tutto quello che io sentivo dentro ma non sapevo tirare fuori. La grande lezione di don Milani: se un povero possiede la parola è come se possedesse la fionda usata da Davide contro Golia. Da allora mi sono appassionato a don Milani. Ho scritto articoli e libri per un'esigenza interiore forte e ribelle di condividere con altri la mia scoperta. La mia passione. Come una buona notizia, vangelo, annuncio che un nuovo mondo è possibile». Da massimo esperto del priore di Barbiana, Mario Lancisi ce ne dà il ritratto definitivo a cent'anni dalla nascita (1923-2023), attingendo a nuove lettere, scritti e testimonianze, e soprattutto tenendo conto della piena "riabilitazione" di papa Francesco. Emerge così il ritratto di un prete e un maestro straordinari, forse di un grande santo. Sicuramente di un profeta religioso e civile. E disobbediente. Uno che per rovesciare il mondo antico, gli egoismi individuali e sociali, le logiche del potere disobbedì in forza di un'obbedienza salda al Vangelo.
La preghiera del Rosario permette di contemplare tutti gli avvenimenti della vita di Gesù, con gli occhi della Madre di Dio e, grazie a lei, con la forza dello Spirito Santo, incoraggia l'orante a credere sempre di più che la preghiera è la sola cosa necessaria per alimentare la vita del credente. È ciò che santa Bernardette ha vissuto sgranando la sua corona in quella mattina dell'11 febbraio 1858 e nei giorni seguenti, durante i suoi incontri con l'Immacolata. L'auspicio di questo strumento liturgico è che ciascuno, personalmente o in comunità, riprenda il Rosario tra le mani, per riconfermare il proprio "sì" al Signore, insieme a Maria, e di porsi al suo seguito per diventare portatori di luce là dove ci sono le tenebre della malattia, della sofferenza e di ogni forma di male. Presentazione di Alberto Maggi.
Che cos’è la massoneria? Un’associazione filantropica o un occulto centro di potere? Quale l’obiettivo che persegue, la democrazia e l’uguaglianza, o l’imposizione ovunque e a tutti delle ricette di progresso e di felicità elaborate in loggia? Quando i massoni parlano di morale si riferiscono a quella del Decalogo o no? E che cos’hanno in mente quando parlano di libertà?
Il terzo capitolo della Genesi descrive la seduzione che Satana esercita sugli uomini di ogni tempo: il menzognero e omicida dall’inizio invita ognuno di noi a trasformarsi in Dio definendo noi stessi che cosa è bene e che cosa è male. Il frutto di questi suggerimenti è la morte.
Nata ufficialmente a Londra nel 1717 la “Libera Muratoria”, come lo stesso nome indica, ha un’anima “libera”, vale a dire affrancata dalla Rivelazione e dal Magistero. Papi e massoneria: ricorrendo al magistero pontificio illustrato con considerazioni di tipo storico-documentario, Pellicciari fa luce su questo “rapporto” che è e non può che essere, al di là della propaganda, totalmente inconciliabile. In questa nuova edizione ampliata e aggiornata la drammaticità dell’analisi dei Papi risulta in tutta la sua profetica verità.
Dio, che ha mandato suo Figlio Gesù per salvarci dalla morte, ha dato ai Papi zelo e discernimento straordinari per descrivere e analizzare la realtà delle logge, mettendoci così in grado di difenderci da quella forma di gnosi moderna che è la massoneria. Un magistero che vale la pena di conoscere perché di grande attualità.
In questo libro si presenta il ricco e denso pensiero di Guardini sulla Chiesa, usando come chiave di lettura lo stesso metodo a lui caro, cioè quello dell'opposizione polare (Gegensatz). Metodo che consiste nell'identificazione dell'unità degli opposti. Se l'essenza della Chiesa è senza dubbio da trovare nel Signore, la Chiesa è una realtà divino-umana perché continua l'incarnazione di Cristo nella Chiesa attraverso gli uomini. Così la realtà umana che sussiste nella Chiesa non è da disprezzare, ma anzi da apprezzare; è in essa che "si incarna continuamente" il Signore per la Redenzione del mondo.
...il servizio della Parola costituisce la missione principale della Chiesa insieme alla celebrazione dei sacramenti e alla diaconia. Ma l'annuncio deve essere ispirato dalle sfide che ogni periodo storico pone al credente e alla comunità cristiana nel suo insieme. Solo in questo modo l'annuncio, e l'omelia in particolare, possono divenire un evento di salvezza veramente efficace perché sacramento della Parola esattamente equiparabile, sovrapponibile, al sacramento dell'altare. Come il pane e il vino trasformati dallo Spirito santo in Corpo e sangue di Cristo, trasformano e conformano a Cristo il credente e la comunità, così anche la Parola ascoltata nello Spirito santo discende nel cuore e lo plasma, lo rende docile, lo ammorbidisce affinché divenga conforme alla Parola, e in comunione con il Figlio: Parola di Dio. Ma come l'unico pane della nostra mensa eucaristica per comunicarsi a tutti deve essere spezzato, così anche la Parola necessita un «lavoro» che la renda fruibile, digeribile, efficace per gli uomini. Significativa appare dunque l'immagine diventata comune dello «spezzare la Parola» che lega indissolubilmente liturgia della Parola e liturgia eucaristica.
«Il problema dei 'silenzi' non è solo una questione del mondo ebraico, ma riguarda tutti, anche i cattolici». Pio XII è una figura controversa. Da un lato protagonista di azioni riconosciute a tutela delle vittime del nazifascismo, in particolare nei mesi drammatici dell'occupazione di Roma; dall'altro accusato per i troppi 'silenzi' a fronte delle notizie drammatiche che arrivavano in Vaticano, già dal 1939, dai territori occupati da Hitler, a partire dalla Polonia. Andrea Riccardi ricostruisce la storia e le ragioni di quei silenzi, avvalendosi di una ricca documentazione consultabile per la prima volta. Solo nel 2020 l'Archivio Apostolico Vaticano ha, infatti, reso accessibili agli studiosi i documenti del pontificato di Pio XII. Frutto di questa straordinaria opportunità di ricerca e a firma di uno degli storici più accreditati sulla materia, l'analisi e l'interpretazione di un nodo rilevantissimo della storia del Novecento.
Res sacrae è un'espressione che comprende una molteplicità di oggetti legati al culto, cui in ogni religione vengono attribuiti poteri spirituali e poteri materiali di protezione. Questo volume si concentra sui tre principali strumenti della devozione in ambito cristiano, le reliquie, le immagini, l'eucarestia, indagando sulla fonte del potere loro attribuito, sul ruolo avuto nella vita religiosa delle società medievali, in un arco cronologico che va dall'età tardo antica al secolo XIV, quando si afferma il culto eucaristico. Il lungo percorso di ricerca nella storia della santità, del culto dei santi e dei santuari permette all'autrice di inserire a pieno titolo le res sacrae tra gli oggetti degni di attenzione da parte della storiografia.
Frate Francesco è ancora attuale e conserva una reale "forza di contemporaneità". Un frate Francesco fratello, un frate aperto all'ascolto, che sa predicare con parole povere, con un dire credibile, con un linguaggio semplice di parole asciutte, di cuore. Un frate se vogliamo dalla "personalità complessa", ma che non castiga, che non si sente superiore, che sa farsi piccolo, "prossimo". Uno straordinario e inedito dipinto del ritratto di Francesco d'Assisi. Per farlo, l'autore ha usato tutte le fonti più antiche e le ha confrontate con le più accreditate interpretaioni contemporanee. Ne viene fuori un profilo che attrae e insieme interroga ogni lettore. Lo stesso Francesco si definisce fratello, servo, piccolo, spregevole. Non vi è nessun dubbio: si tratta di un uomo umile. Eppure quest'uomo umile, che ha una bassa considerazione di sé, ha un'ambizione straordinaria: vuole parlare ai reggitori dei popoli, a tutti coloro che hanno il potere. E parla loro con autorità.
Edizione rivista e ampliata con testi inediti dopo la morte di Benedetto XVI. Un'occasione per guardare finalmente con occhi nuovi a un Pontefice che i media hanno spesso presentato con vecchi stereotipi. È questa l'operazione compiuta da Mimmo Muolo, nel presentarci uno Joseph Ratzinger diverso da quello percepito. Un Papa del coraggio, a partire proprio dal suo gesto più coraggioso: la rinuncia.
Bratislava, 12 settembre 2021, ore 17.30. Papa Francesco, in visita pastorale in Slovacchia, incontra i gesuiti della regione. La prima domanda è un semplice "Come sta?". Ma la risposta di Bergoglio è tutt'altro che banale: "Ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave. Pazienza! Grazie a Dio, sto bene...". Il riferimento del papa riguarda il suo intervento al colon, all'inizio del luglio precedente, al Policlinico Gemelli. Durante il ricovero era anche rimbalzata la "notizia- circa la possibilità di sue dimissioni perché gravemente ammalato... rispedita al mittente dallo stesso pontefice. "Io personalmente posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore, ma la Chiesa non si merita questo: è opera del diavolo. Io l'ho anche detto ad alcuni di loro", aggiunge il papa, che lamenta pure maldicenze e accuse in molti circoli cattolici. Gavino Pala ha deciso di vederci chiaro: quali sono i "problemi" che, secondo alcuni, il papa procurerebbe alla Chiesa? Come si è manifestato in questi anni il dissenso nei suoi confronti, sia nei modi leciti sia in quelli meno leciti? Quali caratteristiche del magistero e dell'azione pastorale di papa Francesco rimarranno nel ricordo di tutti e saranno un'eredità, anche scomoda, per il suo successore?
La Chiesa cattolica ha una dottrina politica? Una domanda di questo genere oggi fa spaventare molti fedeli e, soprattutto, molti ecclesiastici, anche di alto e altissimo rango. Eppure, la Chiesa ha sempre pensato di averla, e solo oggi questa consapevolezza è in grave crisi, perché nella cattolicità sono entrate da tempo errori e idee che contrastano tale possibilità. Questo manuale di dottrina politica cattolica affronta il problema in forma sistematica e innovativa, con brevi domande e risposte, sul modello del Catechismo di San Pio X: così facendo, prende per mano il lettore e lo guida, passo dopo passo, a scoprire il pensiero politico cattolico.
Dal testo:
"Cari fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci animi in questa Quaresima nell’ascesa con Gesù, per fare esperienza del suo splendore divino e così, rafforzati nella fede, proseguire insieme il cammino con Lui, gloria del suo popolo e luce delle genti".