La nuova edizione del Volume II, dedicato allo statuto personale e ai diritti reali, tiene conto delle novità che si sono susseguite dei quattro anni intercorsi dalla precedente edizione, proseguendo il lavoro nel ricordo di Franco Mosconi, ideatore e unico autore della prima edizione di questo Volume (1997). Le maggiori novità introdotte riguardano gli aspetti processuali in materia di scioglimento del matrimonio e di responsabilità genitoriale. Dal 1° agosto 2022, infatti, è applicabile il regolamento Bruxelles II ter relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale e alla sottrazione internazionale di minori, che abroga il regolamento Bruxelles II bis. Legate al riconoscimento delle sentenze sono altre due novità connesse l'una a un intervento legislativo, e l'altra alla prassi giurisprudenziale. La prima deriva infatti dal D. Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, l'altra riguarda la circolazione (nell'ambito dello spazio europeo, ma non solo) degli status familiari, con particolare attenzione al riconoscimento di inedite forme di genitorialità sorte all'estero: un tema molto delicato, attualmente all'attenzione delle istituzioni di Bruxelles.
L'analisi dei tratti rivelatori della lesività dell'atto amministrativo riflette un bisogno di tutela, individuale e collettiva, poiché proprio l'identificazione dell'atto lesivo contribuisce a preservare, dalle conseguenze del potere, il bene giuridico alterato dall'atto stesso. La tipizzazione dell'effetto lesivo, pertanto, è volta ad agevolare la reazione dell'ordinamento rispetto al disvalore inveratosi, la stessa atteggiandosi a precipitato di un rapporto amministrazione/cittadino ispirato all'idea di protezione della sfera giuridica del destinatario, quindi, dei suoi beni e delle sue pretese. Il perseguimento di detta aspirazione, però, non è reso agevole da un ordinamento che, nell'astenersi dal definire l'atto amministrativo, non prevede quale atto sia lesivo, rendendo, così, sempre più atipica la scelta amministrativa limitativa, la quale, in quanto priva di un chiaro dato normativo, opera nell'incertezza e nella mutevolezza della prassi. Del resto, l'uso confuso dei termini atto e provvedimento non solo non risolve quanto, invero, acuisce i dubbi e le aporie, rendendo incerto il perimetro dell'oppugnabilità e vulnerando, quindi, il diritto di difesa. L'ordinamento, infatti, non esclude che l'atto lesivo possa non coincidere con il provvedimento, rendendo così la lesività un tratto possibile non solo dell'atto finale, quanto, altresì, dell'atto endoprocedimentale. Di qui, una condizione di generale incertezza, che mal si concilia con una ordinata idea del diritto fondata sul paradigma norma-potere-effetto, laddove la lesività si rivela un posterius, a sua volta, conseguenza di un agire non solo antigiuridico, posta la sua contrarietà alla norma, quanto ingiusto, se per ingiustizia si intende la lesione di un interesse giuridicamente rilevante. Tuttavia, ciò non può né deve indurre a dequotare l'apporto dell'interprete, in quanto si è consapevoli del salvifico ausilio che l'ermeneuta deve assicurare all'applicazione della norma, nel segno, però, di una volontà che solo il legislatore può e deve esprimere onde scongiurare le conseguenze dell'arbitrio. La conoscibilità dell'atto impugnabile risponde, così, ad un'esigenza di certezza, che si fonda proprio sulla conoscibilità del disvalore e sulla prevedibilità delle conseguenze, in seno ad un ordinamento che, se privo di razionalità giuridica, favorendo perplessità ed incertezze, nega giustizia. La tutela diventa, così, corollario del potere, in ragione di una conseguenza lesiva che, determinando la reazione dell'ordinamento, conferisce al destinatario dell'effetto giuridico la pretesa alla salvaguardia della situazione lesa, contrapponendo alla lesività la protezione della sfera soggettiva, alla negazione del valore la sua affermazione. La lesività, pertanto, postulando la contraddittorietà al diritto dell'effetto che la genera, diventa fonte di reazione dell'ordinamento. Sicché, indagare la lesività nei suoi tratti ontologici rende vieppiù attuale l'esigenza di tutelare il diritto nel processo, in un'epoca, come quella in atto, nella quale "il processo non ci appare più in funzione del diritto, ma il diritto in funzione del processo".
La trasparenza e i dispositivi digitali hanno cambiato gli uomini e il loro modo di pensare. Alla comunicazione in presenza, alla capacità di analisi e alla visione del futuro si sono sostituiti interlocutori fantasmatici immersi in un presente continuo e sempre visualizzabile attraverso uno schermo. Il soggetto capace di annullarsi in una folla che marcia per un'azione comune ha ceduto il passo a uno sciame digitale di individui anonimi e isolati, che si muovono disordinati e imprevedibili come insetti. Han si interroga su ciò che accade quando una società - la nostra - rinuncia al racconto di sé per contare i "mi piace", quando il privato si trasforma in un pubblico che cannibalizza l'intimità e la privacy. E su che cosa comporta abdicare al significato e al senso per un'informazione reperibile ovunque ma spesso inaffidabile.
Un supporto aggiornato, chiaro e motivante per portare, all'interno delle aule, la vitalità dell'economia internazionale. Autori prestigiosi (Krugman è stato Premio Nobel per l'Economia nel 2008, Obstfeld insegna a Berkeley e Melitz ad Harvard) e l'attenta curatela di Elisa Borghi e Rodolfo Helg ne hanno fatto uno dei manuali più diffusi nel mondo universitario italiano.
L'affermato Matematica di Angelo Guerraggio si rivolge agli studenti che, nei vari corsi di laurea, devono sostenere un esame di Matematica generale o, comunque, di Calcolo.
Vista in una lunga prospettiva storica, la costruzione dell'Europa comunitaria si arricchisce di significati culturali e politici e riesce più facile comprendere i termini entro i quali si pone oggi, nel passaggio dall'Europa economica a quella politica, il problema dell'identità europea. La narrazione copre il cosiddetto "tempo storico" e termina nel momento in cui, con la firma dei trattati di Roma, giunge a compimento l'opera dei "padri fondatori". È alle basi poste allora, con grande consapevolezza della necessità di superare i nazionalismi e creare un nuovo stile di convivenza fra i popoli della Piccola Europa, che occorre rifarsi oggi per recuperare il senso della meta, la finalità politica dell'integrazione europea. Senza una vera unione politica, fatta d'identità di politica estera e di difesa e di leadership coesa, non si cementa la solidarietà e non si sviluppano i valori comuni.
A quarant'anni dalla prima edizione, Principi di neuroscienze di Kandel et al. continua a essere il punto di riferimento indiscusso nella conoscenza della disciplina. Questa quinta edizione italiana rinnova le caratteristiche che hanno fatto grande quest'opera e le hanno permesso di fornire un quadro completo, ben strutturato e approfondito dei principi di base delle neuroscienze, senza disperdersi in una conoscenza enciclopedica - una sfida ambiziosa se si considera la crescita esponenziale della ricerca negli ultimi anni. L'opera è suddivisa in nove parti, che guidano nel mondo delle neuroscienze con l'aiuto di un ricco apparato iconografico e una chiarezza espositiva fuori del comune, in grado di trasformare l'esposizione della disciplina in una narrazione coinvolgente. Le prime tre parti forniscono una panoramica sulle tematiche più rilevanti, tra cui l'organizzazione anatomica del sistema nervoso e le basi genetiche delle sue funzioni e del suo comportamento. Segue una parte in cui si affronta il complesso tema della percezione sensoriale e di come gli stimoli captati dagli organi periferici vengano trasmessi al sistema nervoso centrale, mentre nella parte quinta si considerano i meccanismi neurali che permettono il movimento, dalle proprietà delle fibre muscolari scheletriche alle modalità con cui sono raggiunte dai comandi motori. Nelle quattro parti successive si analizzano i processi cognitivi di livello superiore, iniziando con il controllo omeostatico, le emozioni e la motivazione, per passare allo sviluppo del sistema nervoso e all'origine del comportamento, fino a una trattazione congiunta di apprendimento, memoria, linguaggio e cognizione, che comprende anche un capitolo sui temi complessi di decisione e coscienza. L'ultima parte affronta i meccanismi neurali alla base delle principali patologie del sistema nervoso, perché malattie che sembravano non correlate, come le malattie neurodegenerative e i disturbi del neurosviluppo, hanno in realtà alcuni principi in comune.
«Non si uccidono le anime» è l'invocazione che risuona fra le pagine di questo pamphlet pubblicato da Giuseppe Lombardo Radice nel 1915, una sorta di "breviario pedagogico" coraggioso e caustico che denuncia i metodi educativi meccanici, nozionistici e nemici del nuovo. Nell'anno tragico della Prima Guerra Mondiale, il grande pedagogista siciliano si rivolge a tutti gli insegnanti affinché si impegnino in una scuola innovativa, collaborativa, basata sul rispetto dell'infanzia e sul principio problematico della ricerca didattica come punto di incontro fra la scuola e la vita. Il testo di Lombardo Radice è qui ripubblicato in una edizione critica che dà conto delle varianti apportate dall'Autore nell'arco di un quindicennio.
Sbaglieremmo se pensassimo che le vere First Ladies americane siano solo quelle ritratte a colori. Eleanor Roosevelt, l'unica ad aver trascorso alla Casa Bianca ben quattro mandati, dal 1933 al 1945, ha saputo impressionare l'immaginario con la sua schiettezza, specie in ordine alle questioni razziali, la sua autonomia di pensiero - essendo stata la prima consorte presidenziale a scrivere regolarmente su giornali e periodici e a condurre programmi radiofonici -, la sua abilità diplomatica e politica in qualità di delegato degli Stati Uniti all'Assemblea Generale dell'ONU. Come Presidente della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, è universalmente considerata la madre della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 ed è ancora oggi un fulgido esempio di libertà e determinazione femminili. Da queste prolusioni, tenute in diverse università americane e francesi fra il 1948 e il 1958, affiora la sua capacità visionaria fuori dal comune e il convincimento ideale con cui riuscì a promuovere il dialogo fra nazioni e culture diverse per la costruzione della pace, quando il mondo era appena sopravvissuto agli orrori della Seconda guerra mondiale e un nuovo totalitarismo contendeva alle democrazie il dominio della Terra.
Il libro ripercorre le vicende politiche dell'area che va dal Marocco all'Iran, una regione strategica per la presenza del petrolio e lacerata da molteplici conflitti. Sono tracciati due secoli di storia: dalla spedizione napoleonica in Egitto e dalle riforme dell'impero ottomano fino alla caduta del califfato, dall'espansione coloniale ai processi di decolonizzazione, alle svolte della rivoluzione iraniana e alla crisi irachena; dal conflitto arabo-israeliano fino agli avvenimenti più recenti, segnati dalle primavere arabe, dall'emergere dell'ISIS e dal fallito golpe turco.