Il 2 dicembre 1923 nasceva Maria Callas, la "Divina", regina indiscussa e icona immortale della lirica. In occasione del centenario della nascita, il libro si concentra su un aspetto poco esplorato della vita del grande soprano: la sua spiritualità, in particolare la sua fede in Dio. Attingendo a una grande quantità di documenti, lettere, testimonianze, immagini, e soprattutto alla sua conoscenza personale della celebre cantante greca, Renzo Allegri ne disegna un ritratto unico e coinvolgente, ripulito anche dallo strato di dicerie, pettegolezzi e falsità che nel corso degli anni sono stati detti e scritti sulla Callas. Prefazione di Cecilia Gasdia.
Questo libro non è un catalogo di storie esemplari. È invece una sequenza di vicende che più normali di così non potrebbero essere. Dentro queste pagine ci sono persone che dovreste e potreste conoscere perché camminano per le stesse strade dove camminiamo tutti e tutte, fanno le stesse cose che facciamo noi e a qualunque sguardo superficiale apparirebbero del tutto prive di quella misteriosa luce di predestinazione che dovrebbe distinguere una persona speciale dalla massa di chi speciale non è. Sono tutte storie così, semplici al punto che brillano solo se qualcuno se ne accorge e le racconta, e hanno protagonisti con nomi comuni.
La Fede di un Brigatista Rosso, poi arruolato nella Folgore e che ha operato per lunghi anni nella Sezione Speciale Antiterrorismo dei Carabinieri e in altri Apparati dello Stato, con l'aiuto spirituale della Chiesa e delle focolarine legate a Graziella De Luca, è al centro dei più importanti risultati nella lotta al terrorismo brigatista e alla pacificazione degli anni di piombo. Prefazione di Angelo Picariello.
Conosciuta per La mia Africa, il libro più apertamente autobiografico, la scrittrice danese Karen Blixen è stata insuperata autrice di racconti in cui ha sublimato la propria vita irrisolta. Così facendo si è lanciata oltre le sofferenze, oltre l'amore atteso e negato, oltre il corpo che, nella malattia, si affinava per diventare voce. Una voce irresistibile che ha ricamato senza posa sui temi più cari: la sfida al destino, il crepuscolo di una classe aristocratica nel secolo delle guerre mondiali, la nobiltà dell'animo oltre le convenzioni opprimenti, nel tentativo di rispondere alla domanda «chi sono?». Un quesito che Karen ci rimanda, intatto. Rossella Pretto completa il profilo con un diario di viaggio a Rungstedlund: con sguardo mimetico e onirico ci restituisce la terra natale dell'autrice nel suo incanto.
In queste pagine Gennaro Giudetti, operatore umanitario, racconta in prima persona il viaggio che da quattordici anni ha scelto di compiere ogni giorno, vivendo a fianco di chi è considerato ultimo. Un viaggio che comincia in mare, con i salvataggi dei migranti, e prosegue nei campi profughi della Libia e in Colombia, in Ucraina e negli ospedali di Codogno e dello Yemen, durante l'emergenza Covid, e in Kenya tra gli ultimi degli ultimi, dove chi non rispetta le regole viene bruciato vivo nei copertoni abbandonati delle auto. Storie che parlano di possibilità, di assenza di pregiudizi, di desiderio di comprendere, vivendo con loro, come loro, nei campi profughi, sotto le bombe della guerra, nelle case famiglia. Storie vere, vissute dal protagonista sulla propria pelle.
Dialogo tra donne e uomini, tra cristiani di diverse confessioni; dialogo tra culture e religioni, in particolare con musulmani ed ebrei. Dialogo come stile di vita e forma del pensiero.
E, ancora, la sfida della nonviolenza nel Medio Oriente insanguinato dai conflitti. La vita di padre Paolo Dall’Oglio e le sue ultime parole prima della drammatica sparizione sono un appello, talvolta un grido disperato. Sono parole di speranza nonostante il fallimento sia dietro l’angolo e tracciano una via. La più difficile, la più evangelica.
«La vita di Paolo Dall’Oglio è stata una spinta incessante a ricercare la condivisione, l’incontro, la giustizia, l’unità,
in nome della persona, di ogni persona, della sua integrità, della sua inviolabile dignità.»
Sergio Mattarella
Il volume è la testimonianza di un medico che ha dovuto affrontare innumerevoli sfide fin dall'inizio della carriera per preservare la propria integrità. L'autore rivela le umiliazioni subite in un sistema sanitario permeato da favoritismi e ingiustizie, alimentati da interessi e relazioni non sempre trasparenti. Queste difficoltà hanno continuato ad affliggerlo nel corso degli anni, sia durante il lavoro in ospedale sia nelle attività di consulenza giudiziaria, esperienze segnate da ripetute e gravi forme di intimidazione. Il racconto illustra i rapporti con valorosi magistrati che hanno sacrificato tutto nella lotta contro la criminalità organizzata. Inoltre, mette in luce la prepotenza di una parte del mondo sanitario, determinata a mantenere i privilegi e a ostacolare l'integrazione di una nuova generazione di professionisti che non si piega al sistema esistente. Alla fine, emerge la sensazione di solitudine di un individuo che, nonostante opportunità allettanti, è rimasto saldo nel difendere i suoi principi e la sua integrità.
I1 2024 è un anno degasperiano perché ricorda 70 anni dalla scomparsa del grande statista Alcide De Gasperi, cui tanto l'Italia post-fascista deve.
Fra i molti scritti in sua commemorazione che sono apparsi, il libro a firma di Leonardo Brancaccio che il lettore ha per le mani si distingue per una esplicita missione, quella di offrire una ricostruzione della figura e delle opere di De Gasperi capace di parlare ai giovani di impegno, responsabilità, valori, tolleranza€ spirito di unione, visione di lungo periodo, dimensioni quanto mai necessarie per affrontare molti problemi attuali.
(Dalla prefazione di Vera Negri Zamagni)
A 70 anni dalla sua morte, forse non abbiamo bisogno di un nuovo De Gasperi e non ci è nemmeno chiesto di essere noi i nuovi De Gasperi. Ci è chiesto di vivere il nostro tempo con la libertà e con la responsabilità che abbiamo incontrato nelle pagine della sua biografia, scegliendo con consapevolezza e onestà, cercando di stare in equilibrio tra passato e futuro.
(Dalla postfazione di Marco Odorizzi)
Quando sono i padri e le madri a seppellire i figli, c'è qualcosa che non va, quell'addio fa più male. Il 19 marzo del '94, quando uccisero Peppe Diana giovane prete, la separazione fu dolorosa. Un padre e una madre, insieme a tante persone, accompagnarono al cimitero la bara del proprio figlio ancora nel pieno della vita. La morte taglia tutti i rapporti? Gli affetti, l'amicizia? Dell'altro, resta solo il ricordo? E nel ricordo non resta forse anche qualcosa di ciò che è stato? Solo nostalgia del passato? O anche del futuro ... delle tante cose che più non saranno! Ciò che avete da lui ricevuto, ora in suo nome donate! «Penso che avresti fatto volentieri a meno della medaglia del Presidente, come di tutte le altre onorificenze che verranno, tu che tanto amavi la vita. Un giorno, forse, la chiesa santificherà il tuo martirio. Sarà abbastanza per la vita che ti è stata tolta? Per le parole che non hai potuto dire ai tuoi fedeli, agli amici? Per le parole che non ci siamo più detti?»
Giovanni Pascoli (1857-1912) è stato forse il più grande poeta italiano moderno: è l'orizzonte da cui muove questa nuova ricognizione che, tenendosi lontano dalle ormai abusate analisi linguistiche e psicanalitiche, riporta in primo piano uno scrittore di portata europea e dallo "sguardo cosmico" che rivoluzionò il linguaggio, i temi e le strutture della poesia del suo tempo. Questo Profilo, scritto con l'estro e la libertà di uno scrittore di vaglia come Bruno Nacci, è arricchito da un commento delle più celebri poesie dell'autore di Myricae e punta al cuore del mistero della sua poesia.
Giulia Farnese fu una delle donne più belle e più potenti del suo tempo. Fu la vera artefice della fortuna dei Farnese che, per mezzo del suo ascendente su Alessandro VI Borgia, da piccoli aristocratici di provincia diventarono una delle più grandi famiglie italiane del Rinascimento. Proprio per questo fu ricordata con gli appellativi di «Venere papale» e «Sposa di Cristo», ma nell'ultimo periodo della sua vita diventò «Illustrissima domina», un'abile imprenditrice e amministratrice dei suoi beni, dotata di un grande senso di carità e di protezione verso le donne del suo feudo di Carbognano. In occasione del cinquecentesimo anniversario della sua morte, l'autore ha voluto ricordare la sua vera storia, aggiornata agli ultimi studi e arricchita di capitoli inediti, dalla quale emergono chiaramente il suo processo di «purificazione» e di riscatto, i suoi sentimenti più intimi e la sua forte carica spirituale.
Per oltre 20 anni Luciano Regolo ha condotto ricerche su Casa Savoia e ora riporta in libreria, interamente rivista e arricchita, la biografia della Regina Elena pubblicata per la prima volta nel 2000. Il libro contiene nuovi inediti e si fonda su fonti di prima mano, consultate col permesso della famiglia reale, come un epistolario di Elena, autografi di Vittorio Emanuele III, l'archivio Olivieri, segretario della regina, e l'archivio Jaccarino, le testimonianze di Nicola Romanoff e di Simeone di Bulgaria. Un ritratto completo tra vita pubblica - gli incontri con Mussolini, Hitler, don Orione, il cardinale Roncalli -, guerra, carità e vita privata a partire dal matrimonio felice con Vittorio Emanuele III.