Giuseppe De Veuster (poi padre Damiano di Molokai, 1840-1889), belga, operò come missionario nelle Isole Hawaii, al servizio dei lebbrosi. Contrasse la malattia divenendo così un servitore sofferente, lebbroso con i lebbrosi, durante gli ultimi quattro anni della sua vita.
Pancrazio nasce verso la fine del 289 a Synnada (Frigia - Turchia), da una ricca famiglia romana. Rimasto orfano e adottato dallo zio Dionigi, giunge con lui a Roma dove diventa cristiano. Giudicato durante la terribile persecuzione di Diocleziano, dopo aver professato coraggiosamente la sua fede in Gesù, viene condannato e messo a morte nel 304. Pancrazio è modello di santità soprattutto per i giovani di ogni tempo.
Contemporanea di Caterina da Siena, Ruysbroeck e Suso, Santa Brigida di Svezia ebbe un impatto considerevole sulla vita spirituale, la letteratura e l’arte del Medioevo. “Una donna di grande coraggio – come disse Giovanni Paolo II – poiché possedeva una fede libera, un amore offerto con tutto il cuore”.
Questo libro propone una meditazione al giorno – tratta dagli scritti di questa mistica, tra cui le sue Rivelazioni – per penetrare l’essenziale del messaggio della Santa, che non smise d’invitare i cristiani del suo tempo alla conversione e alla penitenza, richiamando l’urgenza di ritornare al Vangelo.
L'autobiografia di S. Ignazio di Loyola, nota anche come "Il racconto del pellegrino", è un testo fondamentale della spiritualità ignaziana, e una risorsa indispensabile per conoscere la personalità del fondatore della Compagnia di Gesù. S. Ignazio era un uomo umile e riservato, che non amava parlare di se stesso. Se raccontò la storia della sua esperienza personale, fu solo perché la richiesta insistente di alcuni giovani confratelli gli fece comprendere che gli ascoltatori e i futuri lettori, intuendo il significato universale di quanto era a lui accaduto, avrebbero potuto trovare aiuto e orientamento per il loro cammino umano e spirituale.
Questo volumetto ospita gli interventi di studiosi e artisti di san Giuseppe che attestano l'attualità del Santo per diversi aspetti, con l'aiuto di pagine evangeliche, delle arti figurative e di tradizioni devozionali o folcloriche tuttora vive. Sono lavori che evidenziano nelle opere letterarie e artistiche prese in esame la non marginalità della figura di san Giuseppe all'interno della Sacra Famiglia e nella Chiesa, bensì il suo ruolo primario di padre e custode.
Bresciana (1813-1855), svolse un fecondo apostolato con le giovani e le fanciulle, e si dedicò con generosità all'assistenza dei malati.
Un autentico discepolo-missionario del Sacro Cuore di Gesù, una vita spesa alla ricerca permanente della volontà di Dio messa in pratica nella vita di ogni giorno (1797-1863).
Nato in Cappadocia tra il 275 e il 280 da genitori cristiani, Giorgio entrò nell'esercito romano. Rifiutatosi di sacrificare agli dèi, fu martirizzato nel 303.
Un "uomo-ponte" dei cambiamenti culturali del Cinquecento che traghettarono il Medioevo nell'Età Moderna. E' anche considerato uno dei precursori dell'ecumenismo.
Le regioni italiane sono costruzioni artificiali o entità territoriali che appartengono alla nostra memoria culturale? La questione, oggetto di dibattito politico e storiografico sin dal Risorgimento, fa da sfondo a questo volume, incentrato su una fonte significativa per gli studi della storia delle identità regionali: le raccolte territoriali di vite di santi. Forgiate tra la fine del medioevo e la piena età moderna nelle officine degli ordini religiosi e nel fuoco delle controversie dottrinali, tali opere ridisegnano, in continuità con la cultura umanistica, le entità regionali della penisola, dal Piemonte alla Calabria, dalla Toscana alla Lucania, dall'Umbria alle isole maggiori. Gli eruditi agiografi, attraverso un intenso lavoro di scavo archivistico e l'uso combinato di una pluralità di testimonianze archeologiche, cronachistiche, epigrafiche, iconografiche -, promuovono antichi e nuovi luoghi di culto, creano narrazioni identitarie, disegnano inediti paesaggi sacri: una inventio, qui intesa nel duplice senso di "riscoperta" e "invenzione", di tradizioni, spazi e confini regionali, sostenuta non di rado da una sensibilità di tipo geo-cartografico.
Fra tanti santi, tra tante persone pure, forti, generose ecco una santa, tutta partenopea, Maria Francesca delle Cinque Piaghe, sempre dedita a seguire Cristo e il suo Vangelo, tutta innamorata di Dio e infiammata dell'amore per i fratelli. A Napoli la santa continua la sua missione di pace, di gioia, di servizio, mentre i fedeli la invocano nel piccolo santuario in Vico Tre Re a Toledo, dove sempre ricevono conforto, aiuto, speranza.
Le notizie sulla sua vita ci sono note dalla Legenda beate Agnetis de Monte Policiano, redatta nel 1365 in lingua latina da Raimondo da Capua, domenicano noto soprattutto per la sua biografia di santa Caterina da Siena. A nove anni entrò nel monastero delle monache dette "del Sacco" (dalla ruvidezza dell'abito) di Montepulciano. Dopo cinque anni si trasferì nel nuovo convento di Proceno (Viterbo), divenendone superiora a soli quindici anni, con approvazione pontificia, "per la visibile forza esercitata dalla sua santità", secondo le parole di fra Raimondo. Nel 1306 fondò a Montepulciano un altro monastero intitolato a Santa Maria Novella, inizialmente soggetto alla Regola di sant'Agostino, ma presto passato sotto la cura dei Domenicani. Divenutane priora, mantenne la carica per il resto della vita. Molti sono i miracoli che le sono stati ascritti sia in vita sia dopo la morte.