C'è una Parola che può guarire la ferita nascosta nel cuore dell'uomo, una Parola che viene incontro all'uomo e che lo viene a cercare proprio nel suo mistero di dolore, di sofferenza e di bisogno di salvezza. La Parola che risana ci accompagna durante l'Anno Liturgico, con tenerezza e delicatezza, permettendoci di entrare nel mistero di vita che questa Parola viene a consegnarci, senza aver vergogna della nostra vulnerabilità e della nostra inadeguatezza. Possiamo lasciarci condurre a questo incontro, non come semplici spettatori, ma come Figli che chiedono al Padre di ricevere vita, vita in abbondanza (cf. Gv 10,10).
Dopo Le nove impronte dell'anima, Cristiano Marcucci torna con un secondo libro sulla mappa spirituale dell'Enneagramma. Nove personaggi biblici assegnati ai nove enneatipi. Nove narrazioni sacre avvincenti, con oracoli, chiamate, profezie e destini, per decodificare come viviamo nel mondo, ma soprattutto per svelare la nostra anima. Un Enneagramma biblico, un testo che unisce insegnamenti, tecniche di meditazione, rituali e pratiche sacre. L'autore ha maturato grande esperienza, negli oltre vent'anni in cui propone incontri, percorsi e approfondimenti esperienziali in giro per l'Italia. Tutte iniziative di natura spirituale, che promuovono la partecipazione attiva delle persone, superando il classico approccio psicologico. Questo libro, come i suoi precedenti, è un viaggio dentro sé stessi. I limiti, capovolti e giustamente incanalati, diventano qualità. Le caratteristiche che prima operavano in modo negativo (peccato), dopo la conoscenza, l'educazione e la trasformazione, diventano virtù (grazia).
«Capisci quello che stai leggendo?» (At 8,30). La domanda che Filippo rivolge all'eunuco sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza nasconde un presupposto ermeneutico fondamentale: ogni tessuto di segni che chiamiamo "testo" veicola un messaggio o contenuto intelligibile. A ciò corrisponde la nozione generale di "senso", che nella riflessione cristiana sulle Scritture ha conosciuto uno sviluppo particolare. Cosa vuol dire comprendere davvero un testo? A partire dall'insegnamento di Gesù e degli apostoli, i cristiani hanno provato a distinguere un primo senso, chiamato letterale, da altri non letterali, di solito invocati nella lettura cristologica dell'Antico Testamento. La presente monografia ripercorre la storia dell'esegesi biblica seguendo il filo rosso delle definizioni dei sensi della Scrittura, specialmente di quello letterale. Intende mostrare come la comprensione di cosa sia il senso letterale contenga in modo più o meno esplicito una teoria ermeneutica. Il percorso getta luce sulle forti difficoltà incontrate dai biblisti nella Chiesa nella prima metà del ventesimo secolo, percepibili ancora oggi.
Le pagine di questo libro raccontano, sul filo di una lunga e intensa amicizia, uno degli aspetti più veri e autentici di Ágnes Heller (1929-2019), la grande filosofa ungherese: la bellezza di viaggiare, conoscere, costruire relazioni, visitare città e fermarsi a contemplare i paesaggi naturali per respirare a pieni polmoni il flusso gioioso dell'esistere. La spasmodica ricerca di libertà e leggerezza (il sogno che l'ha accompagnata fin da piccina, come ci ricorda nella Prefazione la figlia, Zsuzsa Hermann) è l'esito non scontato di una vita vissuta fra le pieghe della storia: il male radicale sperimentato durante gli anni del nazismo quando lei, ebrea quindicenne, venne confinata con la madre nel ghetto di Budapest (il padre venne ammazzato in una camera a gas ad Auschwitz); gli studi filosofici all'Università di Budapest sotto la guida di György Lukács, di cui era divenuta l'assistente; la persecuzione nell'Ungheria sotto l'influenza sovietica, che non poteva capire il suo discorso sui bisogni radicali dell'uomo; la fuga in Australia prima e poi a New York. Nel quinto anniversario dalla morte, il libro ci consegna uno sguardo inedito su Ágnes Heller, uno spirito laicamente "mistico", testimone di un'etica della bontà e della prossimità dal sapore squisitamente evangelico.
In queste pagine ci occuperemo dell'estasi non tanto come esperienza religiosa ma come esperienza emotiva. Ne parleremo come stato di coscienza umano, dal risvolto emotivo peculiare ma di dominio sostanzialmente comune. "Il nuovo mistico ha le sue estasi all'interno di aeroplani, tra la folla caotica e muta delle metropoli, sulla rampa di una scala mobile".
Gianfranco Maria Chiti (1921-2004) è stato per vocazione prima militare, chiudendo la carriera col grado di generale, quindi consacrato nei frati cappuccini. Da soldato, durante la Seconda guerra mondiale ha combattuto al fronte e ha vissuto le vicende della Repubblica sociale italiana, conoscendo la sofferenza dei campi di concentramento e dell'epurazione. Riammesso nell'esercito, per l'umanità costante dimostrata da ufficiale nei confronti dei partigiani e degli ebrei, è stato ufficiale comandante per generazioni di nuove leve. Da sacerdote si è rivelato confessore e predicatore richiestissimo, divenendo fra l'altro cappellano dei "suoi" granatieri di Sardegna. Ha restaurato il convento dei Cappuccini di Orvieto. Il lettore ripercorre in queste pagine, nel confronto serrato con gli avvenimenti degli ultimi cento anni, un'intera esistenza vissuta senza cedimenti, fedele agli impegni presi, sempre attenta al rispetto e alla promozione dell'altro, libera da ogni ideologia. La Chiesa ha dichiarato Gianfranco Chiti Venerabile il 24 gennaio 2024 spianando la via verso la Beatificazione. Su padre Chiti Ares ha già pubblicato Il generale arruolato da Dio di Vincenzo Manca, Gianfranco Chiti. Lettere dalla prigionia di padre Rinaldo Cordovani e, sempre per la curatela di padre Haddad, il profilo spirituale Gianfranco Maria Chiti. Spiritualità e virtù.
La "bianca" solitudine, interiore, creativa, e la solitudine "nera", dolorosa, la solitudine-isolamento, sono i due aspetti che si manifestano nella nostra esistenza. Si separano e si intrecciano nella vita di ognuno, nelle esperienze positive della pace interiore e della vita mistica, ma pure nella sofferenza psichica e fisica, nella malattia, nell'affrontare il mistero del vivere e del morire. Queste 31 meditazioni ne passano in rassegna le diverse tipologie, evidenziando l'importanza della solitudine positiva, ricercata e accettata, e suggerendo come gestire la solitudine negativa, sdrammatizzando e aiutando ad aprire cammini verso una vita più serena e libera.
La tecnología está transformando el mundo que nos rodea y a nosotros mismos: la Era Digital es la nueva era de la historia de la humanidad. ¿Cuáles son sus herramientas? ¿Cuáles son sus lenguajes? ¿Quién es el nuevo ser humano de la Era Digital? ¿Qué relación existe entre tecnología y calidad de vida y entre la cultura pop actual, los jóvenes y la familia? Paolo Benanti, experto en inteligencia artificial y ética de las tecnologías, nos regala un apasionante viaje a través de la realidad virtual, la comunicación veraz y fiable y las fake news, la robótica, el transhumanismo y el nuevo concepto de ser humano. Un verdadero viaje al corazón del hombre contemporáneo, tratando de comprender cómo busca hoy la verdad, cuál es su actitud ante la finitud y radicalidad de la existencia humana.
Un libro idóneo para todos aquellos que sientan la necesidad de encontrar las coordenadas del tiempo en que viven para captar los cambios que se están produciendo e imaginar hacia dónde vamos.
La noticia es terrible: sacerdotes y líderes católicos, venerados por su fe, alabados por su apostolado, practicaban en secreto una mística perversa. Las víctimas de sus abusos hablaron. Los periodistas investigaron sus abusos y encubrimientos. Los historiadores empezaron a investigar los embrollos eclesiásticos de los que se beneficiaron. La sociedad entera se escandalizó. Pero, ¿cómo interpretar espiritualmente el hecho de que semejantes crímenes fueran encubiertos con apariencia de sacralidad? Utilizando todos los recursos de su aguda mente y estilo, el filósofo y teólogo más original de su generación, Fabrice Hadjadj, nos sumerge en las raíces del mal, donde, según el Evangelio, "los lobos se disfrazan de corderos", sin minimizar nada de lo grave que tiene, sin descuidar lo que esconde de gracia.
Una denuncia de la mentira, la impostura y la credulidad. Un alegato a favor de la fe. Un ensayo vigorizante, ejemplar por su lucidez y sobriedad. Si hay un buen uso para el abuso, es conseguir que nos cuestione personalmente.
Florentino Pérez Embid (1918-1974) fue consejero de Juan de Borbón, diputado en las Cortes de Franco, director general de Información y director general de Bellas Artes.
Fue catedrático de Historia de América y rector de la Universidad Internacional Menéndez Pelayo, y perteneció a una generación empeñada en favorecer la conexión de España con los países americanos y europeos.
Su vinculación al Opus Dei en 1943 representó un elemento relevante para entender su manera de trabajar y de inspirarse en sus acciones cotidianas. Fue la primera persona del Opus Dei en ocupar un cargo público (en 1951 y como director general de Información), mucho antes de los llamados tecnócratas.
El autor ha consultado numerosos archivos y ha tenido acceso a documentación inédita, lo que le ha permitido esclarecer pasajes poco conocidos de su vida, tales como la promoción de jóvenes valores (por ejemplo, Jesús de Polanco y Carmen Díez de Rivera), las gestiones para la llegada a España del Guernica de Picasso, o la dirección de Ediciones Rialp y de la revista Atlántida.
En términos filosóficos, un planteamiento sin crítica es un planteamiento estéril. Peor aún, superfluo. Lo más relevante de la contribución de Pieper se desgrana en este texto, por su capacidad comunicativa y su búsqueda de la verdad. Pieper hace fácil lo difícil, trata de descifrar el misterio con simplicidad, y en eso recuerda a Tomás de Aquino. Por eso su atractivo no deja de crecer.
El descubrimiento de la realidad es un estudio sobre el fundamento de la ética. Incluye dos ensayos: “La realidad y el bien” y “La verdad de las cosas”. El término “descubrir” alude a algo que merece ser visto tal cual es. Y el horizonte de la actividad humana es “la realidad”, el ser. Por eso Tomás de Aquino fundamenta la moral en la aceptación de la verdad de las cosas. El bien, dice Pieper, “es lo conforme con la realidad”, y tiene por ese motivo una profunda fuerza de irradiación.
Detengámonos un momento e intentemos pensar en la frecuencia con la que nos encontramos abrumados por deberes y plazos, sin tiempo para nosotros mismos. ¿Cuántas veces buscamos un equilibrio adecuado entre velocidad y lentitud, y nos concedemos algo de silencio y de aburrimiento? Son dos dimensiones temidas, pero también necesarias e inevitables.
¿Cuándo fue la última vez que nos detuvimos a reflexionar sobre nuestra felicidad y contemplamos las maravillas que hay a nuestro alrededor? La belleza del arte, la plenitud de una castidad que es libertad y posesión, amor y amistad...
En un mundo sufriente en el que el hombre se ha colocado por encima de toda criatura, deberíamos, con humildad, aprender del pequeño caracol, y redescubrir nuestro ritmo natural, escucharlo, respetarlo.
Partiendo del éxito de su catequesis sobre “los cinco pasos del misterio”, Maurizio Botta nos invita a meditar la grandeza de la vida cotidiana y la necesidad de proteger un espacio de serenidad en el frenesí de nuestro tiempo.