L'"Emilio", insieme al "Contratto sociale" l'opera più famosa e più diffusa di Jean-Jacques Rousseau, fu pubblicato nel 1762. Trascorsi oltre due secoli, nulla di Rousseau è andato perduto. I temi fondamentali della sua ricerca sono ancora attualissimi; anzi, hanno conosciuto una vitalità straordinaria anche nei nostri anni, quando si è avvertita universalmente la necessità e l'urgenza di difendere la naturalità dell'uomo dalle sovrastrutture che minacciano di soffocarla.
Il volume, opera di tre specialisti di storia economica e politica, storia sociale e storia della cultura, traccia un dettagliato panorama del secolo di storia francese che va dalla fine dell'avventura napoleonica allo scoppio della Grande guerra, da Waterloo a Sarajevo. L'opera divide in due il secolo individuando nella svolta del 1848 il trapasso da una Francia rurale e romantica a un paese che si apre all'industria e alla democrazia. Il volume è suddiviso in capitoli sulla politica, la posizione internazionale, la demografia e la società, la cultura.
Quando i ragazzi entrano nell'età adulta, la società trasmette loro metodi di comprensione che rischiano poi di limitarne la capacità di acquisire nuove conoscenze. Come possono gli adulti liberarsi dai vincoli di apprendimento imposti dalla società? Jack Mezirow, una delle voci più autorevoli in questo campo, propone qui una nuova teoria dell'apprendimento adulto. Descrive le dinamiche attraverso cui liberarsi da modelli di percezione opprimenti che ostacolano il cambiamento e mostra come gli adulti possano imparare traendo significato dalle proprie esperienze.