Nelle società che finalizzano l'economia alla crescita della produzione di merci il consumismo non è un vizio privato, ma una pubblica virtù, perché se la domanda non crescesse di pari passo con l'offerta occorrerebbe ridurre la produzione e l'occupazione, innescando una crisi che si aggraverebbe progressivamente. In queste società l'atto di acquistare travalica la sua funzione utilitaristica e diventa un valore in sé. Non importa cosa si compra. Importa che si compri. Secondo uno slogan pubblicitario, non a caso in inglese, "Shopping is life". Ma gli acquisti possono soddisfare solo le esigenze materiali della sopravvivenza, non possono dare un senso alla vita. Nel 1968, in un discorso pubblico, Robert Kennedy affermò che «il Pil misura tutto, ma non ciò che rende la vita degna di essere vissuta». Solo la spiritualità, che è una dimensione costitutiva degli esseri umani (e non va confusa con la fede in qualcosa che non è dimostrabile razionalmente), consente di appagare le esigenze esistenziali più profonde e di vivere come una conquista la riduzione della dipendenza dal consumismo compulsivo, che è la causa principale della crisi ecologica. Valorizzare la spiritualità significa oggi promuovere una forma di disobbedienza civile.
Di fronte a un presente incerto e contraddittorio due sono le risposte possibili: chiudersi impauriti nei propri steccati o cercare, al contrario, di affrontarlo con senso di responsabilità e speranza. Leggere il presente con gli occhi di domani ci permette, così, di immaginare un mondo ispirato a un ideale di fraternità e sororità universali e ci spinge a muoverci in questa direzione. Pubblichiamo qui l'adattamento della conferenza pronunciata alla Caritas ambrosiana il 18 marzo 2023.
La recta comprensión teológica de la función que tiene el derecho canónico en la vida y en la
misión de la Iglesia, para llevarla a buen término con efectividad pastoral, es hoy, como ayer, de
una importancia crucial y eclesiológicamente insustituible. Solo desde y en la vivencia honda
del misterio de la Iglesia como comunión, vertebrada canónicamente, brota la fuerza interior, surgida de la gracia y de los carismas del Espíritu Santo, que hace posible y gozosa la evangelización del hombre y del mundo de nuestro tiempo. Este volumen analiza la fundamentación teológica y significado
pastoral del derecho canónico, como un elemento esencial e irrenunciable para vivir la comunión de la Iglesia y llevar a cabo su misión evangelizadora.
Secondo una leggenda, i Magi che resero omaggio a Gesù appena nato non erano tre, ma quattro. Il quarto saggio, Artaban, partì portando con sé pietre preziose da donare al Messia, ma smarrì la strada e arrivò a Betlemme quando già la Sacra Famiglia era fuggita in Egitto. Vagò per il resto della vita alla ricerca di Gesù senza mai incontrarlo. Capitò però a Gerusalemme proprio nei giorni della Passione del Nazareno e quando, la mattina di Pasqua, il Risorto gli apparve, egli non aveva più nulla da donargli, perché aveva utilizzato i doni destinati a Gesù bambino per aiutare poveri e perseguitati. Ma Gesù gli disse: «Ogni volta che hai fatto questo ai tuoi fratelli, tu l'hai fatto a me». Artaban comprese allora che la sua ricerca era conclusa. Ora finalmente avrebbe potuto seguire, e non più inseguire, il Risorto.
La vita di Chiara, 15 anni, già complicata per una serie di vicende familiari, viene stravolta dall'arrivo di una mail inaspettata. Da quel momento, una serie di misteriose coincidenze la costringeranno a trasferirsi da Milano a Rasiglia, un minuscolo paesino dell'Umbria, dove verrà a conoscenza di inquietanti dettagli sul passato della sua bisnonna e proverà per l'ennesima volta la sensazione di avere il mondo sulle spalle. Non c'è da stupirsi che si senta prosciugata come certi fiori dimenticati sui balconi! È con questo stato d'animo che Chiara si troverà catapultata nel mondo di Acqua, dove scoprirà di essere l'erede diretta dell'ultima Cercatrice. Il suo unico pensiero sarà trovare il modo di tornare a casa, ma per riuscirci il prezzo da pagare sarà alto. Sarà disposta ad affrontare il più subdolo e ingannatore dei nemici, rischiando di perdere tutto, anche se stessa, per i suoi amici? Un'avventura tra il mondo reale e un mondo "altro", un viaggio alla ricerca di sé e del senso della vita, attraversando le proprie paure e l'eterna lotta tra bene e male. Età di lettura: da 11 anni.
Il volume raccoglie le relazioni tenute da una teologa, un'economista e una canonista al Consiglio di cardinali di papa Francesco nell'ultimo degli incontri sulla presenza delle donne nella Chiesa, il 17 giugno 2024. Al centro dei loro contributi il tema del potere e la necessità di smascherarne gli abusi, anche nella Chiesa, per intraprendere vie di giustizia, ben-essere e fioritura per tutte e tutti, mettendo fine a ogni discriminazione, in primis quella di genere. Il diritto e l'economia hanno, in questo, un contributo fondamentale: le loro analisi mostrano quanto le disparità pesino nella concreta vita delle persone e delle comunità, e le loro migliori prospettive indicano come cambiare rotta.
Poco dopo Natale, dal presepe allestito in una piazza romana qualcuno sottrae la statuetta di Gesù Bambino. Il commissario Mariotti, già alle prese con una fastidiosa serie di furti negli appartamenti, è costretto a intervenire. Ma per ripicca affida le indagini al più iellato dei suoi agenti, Rocco Gargiulo. L'elenco dei sospettati è lungo. Nel quartiere, infatti, sono in molti a non avere in simpatia il presepe e il suo ideatore, don Eugenio. Ma qualcuno pensa invece a un collegamento con i furti. Gargiulo troverà un insperato aiutante in Antonio, un bambino di dodici anni che vive con il fratello. E dovrà calarsi nelle storie dei diversi personaggi, tutti legati tra loro da un invisibile filo.
La fede cristiana non conosce soltanto, nella preghiera, le forme della gioia e dell'elevazione spirituale. Conosce anche le forme dell'angoscia o dell'oppressione, il dolore del grido disperato, gli accenti della richiesta che viene dal profondo. In questo libro Johann Baptist Metz spiega con parole lucide un tratto irrinunciabile della preghiera cristiana: la «sensibilità al tempo e al dolore». Descrive una preghiera che è luogo dove abitare la memoria e riscoprire la concretezza del credere, uno spazio in cui le istanze di libertà, pace, giustizia, riconciliazione diventano una critica potente verso una fede forse troppo astratta. La preghiera così come raccontata da Metz tiene insieme professione di fede ed esperienza di vita. Evitando stucchevoli frasi fatte, così, il pregare si carica di una tensione e di una drammaticità che non possono lasciarci indifferenti. Il pregare ci rende responsabili proprio perché ci invita non a chiudere, ma ad aprire gli occhi sulle nostre sorelle e i nostri fratelli. Pagine in cui la preghiera perde un'aura ingenua, incantata e sognante, facendosi invece concreta e persino ruvida.