Con le più recenti pronunce della Corte Costituzionale e i principali nuovi provvedimenti di cui si è tenuto conto: L. 25 giu. 2020, n. 70: Conversione del D.L 30 apr. 2020, n. 28, recante misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario; L. 28 feb. 2020, n. 7: Conversione del D.L. 30 dic. 2019, n. 161, recante modifiche urgenti alla disciplina delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni.
La prima edizione di questo manuale di Diritto ecclesiastico, che costituisce ormai un classico della disciplina, fu pubblicata nel 1986, a ridosso dell'entrata in vigore della legge di approvazione della prima Intesa, stipulata dallo Stato italiano con la Tavola valdese, e delle leggi che hanno autorizzato la ratifica ed eseguito le nuove norme derivanti dalla revisione del Concordato lateranense. Per allora l'opera, sulla base delle certezze legislative conseguite sino a quel momento, intendeva offrire un contributo a una trattazione organica e a una soluzione dei problemi rientranti nell'ambito del diritto ecclesiastico. Dal 1986 il panorama normativo in cui tali problemi andavano inquadrati s'è andato chiarendo, sia per il sopravvenire del regolamento collegato alla legge sugli enti cattolici e sulla gestione del patrimonio di essi, sia per l'entrata in vigore di ulteriori leggi esecutive di Intese con varie confessioni religiose, sia per lo sveltimento di talune procedure amministrative consentito da disposizioni di carattere generale, in special modo dall'art. 13 della legge n. 127 del 1997, sia per la riforma del sistema italiano del diritto internazionale privato, sia per l'opera di supplenza svolta dalla giurisprudenza in quei settori, quale il matrimonio «concordato», in cui il legislatore ha mancato di emanare norme applicative. L'ultima edizione (la nona), curata dall'Autore poco prima della sua prematura scomparsa, risale al 2003. Per la favorevole accoglienza che il manuale continua ad avere nella scuola, e per essersi dimostrato punto di riferimento assai autorevole per la soluzione dei problemi che si pongono nella professione forense, l'Editore ha dato incarico di aggiornarlo, mantenendone ferma la struttura originaria, ma tenendo conto delle modifiche legislative e degli interventi giurisprudenziali ulteriormente sopravvenuti, nonché dei più recenti apporti della dottrina.
Il manuale si caratterizza, come risulta dal suo titolo, per una particolare attenzione a formare lo studente di Istituzioni di diritto privato alla comprensione e all'uso consapevole del linguaggio che - come avviene in ogni sapere - è il veicolo del ragionamento giuridico: per una formula celebre, vuole aiutare lo studente a dotarsi dei primi "occhiali del giurista".
La Collana "Il Diritto in Schemi" intende fornire un utile supporto per l'apprendimento e il ripasso delle principali discipline oggetto di esami e concorsi. Gli "Schemi" guidano lo studente e il concorsista nello studio delle materie, aiutandolo a focalizzare l'attenzione sulle nozioni fondamentali e sugli aspetti principali di disciplina di ogni argomento, sulle analogie e le differenze tra gli istituti, sui profili meritevoli di approfondimento perché oggetto di attenzione da parte della dottrina e della giurisprudenza. I volumi sono caratterizzati dalla schematizzazione degli argomenti, che rende possibile una chiara e immediata comprensione e un'agevole memorizzazione, ed in particolare contengono: schemi e tavole sinottiche; tabelle di comparazione tra istituti; box di approfondimento; particolari accorgimenti grafici, quali l'uso di simboli, elenchi puntati e grassetti, per sviluppare la memoria visiva. Tali elementi rendono i volumi una guida pratica per chi vuole prepararsi alla materia partendo dalle nozioni di base e dagli istituti fondamentali o per chi necessita di un ripasso veloce nell'imminenza della prova, fungendo anche da utile strumento da affiancare a manuali e compendi.
Il volume, destinato agli studenti dei primi anni di Giurisprudenza, viene aggiornato ogni anno per seguire le vicende che sono sempre attuali e costituiscono sempre una fonte di riflessione sull'adattamento del Diritto costituzionale alla realtà. È un testo ben collaudato (arrivato alla XXI edizione), che descrive il funzionamento delle istituzioni costituzionali italiane, con frequenti riferimenti storici e comparatistici agli altri ordinamenti e, in particolare, all'ordinamento europeo. È scritto in un linguaggio volutamente semplice, attento a definire sempre i termini tecnici che sono indispensabili: esamina le istituzioni centrali e periferiche della Repubblica, i rapporti con l'Unione europea, il sistema delle fonti del diritto, l'organizzazione della giustizia e della Corte costituzionale, i diritti e le libertà fondamentali. Il testo è supportato da un sito in cui lo studente può trovare tutto il materiale necessario allo studio.
Questa nuova edizione del Manuale di Diritto Processuale Penale è stata scritta in piena emergenza sanitaria mondiale, per la ormai tristemente nota pandemia da COVID-19. Nel libro si è dato conto delle misure legislative emergenziali, adottate in materia di processo penale e di organizzazione degli Uffici Giudiziari negli ultimi mesi, nonché delle norme che sono state emanate in tema di esecuzione ed ordinamento penitenziario.
Nel Manuale sono state inserite anche le recenti novità in materia di intercettazioni e si è dato anche atto della proroga, l’ennesima, della efficacia della riforma stessa. Infine, si è dato conto delle più rilevanti novità legislative, successive alla Riforma Orlando ed alla Legge «spazzacorrotti», come l’entrata in vigore delle norme del cd. «Codice rosso».
Nell’aggiornamento, inoltre, si è dato conto dei più significati interventi giurisprudenziali intervenuti sui più diversi ambiti interpretativi.
Punto di forza del Manuale resta sempre il dettagliato indice analitico alfabetico, che permette di individuare e reperire con immediatezza l’argomento di interesse.
Con l’occasione, si rinnovano i ringraziamenti alla Redazione per la sua fattiva e costante collaborazione.
Il Compendio di Diritto Ecclesiastico costituisce uno strumento di studio indispensabile per conoscere il rapporto tra ordinamento giuridico statale e confessioni religiose, in un momento storico caratterizzato dal pluralismo culturale e religioso.
In tal senso, la dizione «diritto ecclesiastico» andrebbe sostituita con «diritto delle religioni e dei culti» in modo così più conforme ai principi della Costituzione, che riconosce e garantisce l’identità di ciascuna confessione religiosa.
Si avverte oggi il superamento di quel confessionismo che non consentiva all’ordinamento italiano di adeguare la propria legislazione alle mutate esigenze sociali. Basti pensare a quanto accaduto con le unioni civili (eterosessuali e omosessuali) che hanno ottenuto il riconoscimento giuridico dopo aver avuto per anni una parziale tutela solo grazie all’opera della giurisprudenza, soprattutto costituzionale.
Il Compendio, comunque, pur presentando un’analisi critica del diritto ecclesiastico, conserva una trattazione tradizionale per mettere il lettore in condizione di prepararsi al meglio in vista dell’esame di abilitazione di avvocato nonché di esami universitari.
L'ottava edizione del Compendio tiene conto delle novità intervenute nel tempo trascorso dalla precedente, mantenendone inalterato l'impianto complessivo. L'evoluzione della legislazione, della dottrina e della giurisprudenza è stata riportata seguendo fedelmente il metodo collaudato dal Prof. Francesco Tesauro in trent'anni di redazione di manuali. Tra le novità di maggiore rilievo, si segnalano, nei capitoli sull'attività amministrativa, istruttoria e avviso di accertamento le modifiche normative relative all'estensione del contraddittorio procedimentale, e ai nuovi accertamenti esecutivi in materia di tributi locali, con i conseguenti riflessi sull'istituto dell'ingiunzione fiscale. I capitoli sulle sanzioni tributarie amministrative e penali contengono riferimenti alle novità normative introdotte nel 2019 in tema di ravvedimento parziale, misure delle pene detentive e limiti di punibilità, mentre il capitolo sul processo illustra in sintesi le nuove formalità del processo telematico.
Il ricorso gerarchico è un'impugnazione mite, modesta; non gli appartengono tutte le formalità e le opposizioni di un processo giudiziale; è fondato sulla fiducia che il Superiore, di fronte alle ragioni addotte, può riconsiderare la decisione già presa. Solo dopo aver esperito il ricorso gerarchico si apre la via al processo giudiziale, al contenzioso amministrativo presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Lo scopo del testo è innanzitutto pratico: illustrare come nella Chiesa il ricorso gerarchico si propone, come si evolve nel procedimento e come si conclude con la decisione del Superiore. La trentennale esperienza dell'Autore presso la Segnatura Apostolica ha mostrato quanta distanza si crei in molti canonisti tra il richiamo ai principi supremi del diritto canonico e la mancata conoscenza delle più elementari procedure per agire nell'ordinamento della Chiesa. Il testo conserva il carattere di appunti per le lezioni che l'autore tiene da anni alla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana.