Dopo quanto è stato pubblicato (il primo volume in due tomi 1914-1923) e il primo tomo (1924-1925) del secondo volume, l'Istituto Paolo VI di Brescia pubblica il secondo tomo che presenta in edizione critica e con ricco apparato di note il Carteggio per il biennio 1926-1927. Il carteggio è di grande importanza non solo per la storia religiosa, civile, culturale dell'Italia e dell'Europa negli anni del fascismo e del nazismo, ma è anche fonte ricca e preziosa per la conoscenza della spiritualità di Montini, e per quella delle diffili condizioni materiali di studio universitario di molti, sulle quali le lettere aprono vivi, personali spiragli.
Cos'è il liberalismo? Difesa della libertà personale, della libertà privata, anti-statalismo, concorrenza, bene comune, tolleranza, sussidiarietà? Niente di tutto questo. Il liberalismo è una ribellione nei confronti della legge naturale, in particolare delle sue declinazioni morali e religiose. Durante la Guerra Fredda l'ideologia liberale e il cattolicesimo hanno avviato un processo di avvicinamento in funzione anti-sovietica. Ora, a trent'anni dalla caduta del muro di Berlino, questa alleanza ha ancora senso? Cattolicesimo e liberalismo sono compatibili? È possibile essere contemporaneamente cattolici e liberali? Quali sono i punti di contatto, e quali le differenze tra queste due filosofie? L'ideologia che ha vinto il confronto con il comunismo e che, dopo la caduta della «cortina di ferro» sembrava destinata a governare il mondo, pare aver perso gran parte del suo fascino. Liberato da quello che sembrava essere il suo antagonista, il comunismo marxista, il liberalismo ha mostrato ai popoli un volto meno amichevole e invitante, sempre più simile a quello dell'antico avversario. Quale, quindi, può essere il giudizio della Chiesa sul liberalismo e sulla sua versione economica, il liberismo? Che rapporto può intercorrere tra i cattolici e il liberalismo? La risposta è nella definizione di liberalismo che lo psicologo Roberto Marchesini fornisce con questo suo lavoro approfondito e documentato, tuttavia semplice e accessibile a chiunque. Una Introduzione di Stefano Fontana, direttore dell'Osservatorio Internazionale Cardinale van Thuân, impreziosisce il volume.
L'Italia carismatica è storia del cristianesimo, ma anche di donne e di uomini italiani, attraverso i percorsi più diversi: popolari, personali come l'incontro con il mistero, devoti o militanti. Religiosità popolare, religione dei pellegrini, pietà, iniziative carismatiche, movimenti, fondazioni, ma anche miracoli, visioni, santuari e immagini sacre. È un mondo che il libro esplora, con la consapevolezza che questa Italia ha un posto nella storia religiosa del paese, ma anche in quella sociale e civile. L'Italia carismatica è storia dell'entusiasmo religioso: da una fondatrice come Chiara Lubich alla testa del Movimento dei Focolari, ai devoti di padre Pio, stigmatizzato santo della preghiera, a Zeno Saltini e alla sua rivoluzione cristiana, ma anche a don Lorenzo Milani, don Oreste Benzi, Luigi Guanella e tanti altri. È la storia di Giorgio La Pira, costruttore di incontri geopolitici e interreligiosi, ma anche visionario di nuove dimensioni dei rapporti internazionali. È un mondo complesso e diversificato, verso il quale la Chiesa istituzionale ha guardato con interesse e preoccupazione. Seguire i percorsi delle personalità carismatiche, cogliere le connessioni spirituali, riflettere sul ruolo dei santuari è entrare nel mondo popolare e "segreto" di quell'Italia carismatica e far luce su persone, traiettorie e luoghi di un cattolicesimo rimasto troppo in ombra.
A lungo si è parlato di congiura del silenzio in merito alla morte di Giordano Bruno, a causa della scarsità di documenti relativi al suo rogo, nonché del dominio quasi esclusivo di una testimonianza, la più controversa di tutte: una lettera di Kaspar Schoppe a Konrad Rittershausen, pubblicata per la prima volta nel 1621 in un pamphlet dal titolo «Machiavellizatio», inserito in seguito nell'«Index librorum prohibitorum».Tuttavia, a partire dalla fine del XIX secolo - dopo l'affaire Campo de' Fiori - e fino agli anni più recenti, sono stati pubblicati ulteriori documenti sulla morte del Nolano, di cui il volume intende offrire una ricognizione. L'analisi di tali fonti consente di ricostruire quanto avvenne dopo la condanna del filosofo da parte del Tribunale dell'Inquisizione e dimostra che l'eco della morte di Bruno fu certamente più ampia di quel che si crede.
«Ora et labora»: collegando ascetismo e vita attiva, il monachesimo benedettino fondato a Montecassino nel VI secolo ha avuto un impatto duraturo sulla società, l'economia, la politica e la concezione stessa dell'uomo nella civiltà cristiana occidentale. Il volume racconta la storia dei benedettini dal loro leggendario fondatore Benedetto da Norcia e dalla Regola con cui definì la vita religiosa dell'ordine, alle più importanti forme della vita benedettina: dai ricchi monasteri dell'età carolingia al movimento di riforma di Cluny e dei cistercensi, dall'impegno nell'istruzione e nelle missioni alle moderne comunità di preghiera. Con uno sguardo che abbraccia l'intera storia dell'ordine, da Benedetto all'età presente, il volume mette in luce come, pur affrontando ripetutamente nuove sfide, esso sia riuscito a rimanere fedele alle proprie origini.
"Del buon uso del tradimento" è il titolo di un celebre libro di Pierre Vidal-Naquet sulla figura e sulla straripante opera del comandante militare, sacerdote, storico Giuseppe Flavio (nato nel 37 d.C. e vissuto fin sotto il regno di Traiano). Straripante e giunta a noi intatta. Come è avvenuta la straordinaria salvazione, caso unico in tutta la storiografia di lingua greca dei quattro secoli che intercorrono tra Polibio e Cassio Dione? Chi prese in carico l'opera e perché? Quale ruolo ebbe in questo prodigioso fenomeno storico-letterario il cosiddetto Testimonium sulla vita e morte di Gesú, inserito nelle Antichità giudaiche di Giuseppe? E cosa intendeva davvero essere quella sottile e tormentata testimonianza? L'interpolazione - se tale è - più controversa della storia dei testi greci racchiude la chiave che può avviare alla soluzione di queste domande. Con qualche sorpresa.
Essere "per tutti" e a misura di ciascuno: è questa la missione dell'Azione cattolica italiana, un servizio da svolgere nella ricchezza delle diversità che l'associazione si propone di tenere insieme. Diverse età e generazioni, diverse realtà culturali e territoriali, diverse sensibilità e competenze, invitate a camminare insieme e a scoprirsi gradualmente "popolo in cammino". Perché essere popolo non è una questione di numeri ma di relazioni autentiche e fraterne. Siamo popolo perché chiamati ad esserlo.
«Per chi, avendo incontrato don Giussani, durante la giovinezza si è aperto all'esperienza che proponeva e lo ha seguito, questo incontro ha costituito il momento decisivo della sua vita. Così per don Negri, come per me e molti altri». Dalla Prefazione di Giuliana Contini Un libro su mons. Luigi Giussani, una delle personalità più significative e determinanti della storia della Chiesa recente, la cui azione educativa e missionaria ha inciso sulla vita di molti, come ricordò il 24 febbraio 2005 l'allora card. Joseph Ratzinger nell'omelia per il suo funerale: «È divenuto realmente padre di molti e, avendo guidato le persone non a sé, ma a Cristo, ha aiutato a migliorare il mondo, ad aprire le porte del mondo per il Cielo». Un libro che è scritto da uno di questi uomini, mons. Luigi Negri, per i quali don Giussani è stato padre, e lo si comprende dalla tonalità di queste pagine. Una memoria vibrante di alcuni dei momenti più significativi del rapporto fra i due attraverso i quali, oltre alla personale esperienza dell'autore, emergono sia l'insegnamento di Giussani sia importanti vicende del Movimento di Comunione e Liberazione. E una memoria viva perché, per chi scrive, la familiarità con il «don Gius» continua nella comunione dei Santi, secondo «una intimità di amicizia che solo Dio conosce»: così l'ha definita don Giussani nel messaggio di auguri inviato a don Negri - e qui pubblicato - in occasione dei suoi sessant'anni.
Per comprendere l'enigmatica lettera inviata da Dante ai cardinali nel 1314 in vista dell'elezione papale non è sufficiente un'analisi letteraria: l'originale ricerca filologica e storica di Potestà permette di accedere al pensiero politico di Dante e alle sue speranze per la Chiesa del XIV secolo.
All'interno del grande bacino mediterraneo, le religioni antiche viaggiano. Viaggiano gli dèi nei racconti mitologici, e viaggiano i culti sulla scia dei profeti, dei migranti, dei deportati, dei rifugiati, di quanti vanno in cerca di fortuna. Le religioni antiche sono una rete di relazioni: vengono trapiantate, si mescolano; gli dèi passano da una cultura all'altra. Attraversando il mondo mesopotamico, egizio, fenicio, giudaico, greco e romano, il volume racconta una quindicina di questi viaggi che mettono in gioco aspetti fondamentali delle religioni antiche: il nome degli dèi, la loro immagine, la loro traduzione, le strategie rituali, il ruolo dei testi, lo statuto delle donne o degli stranieri, l'immaginario mitico, l'atteggiamento nei confronti della morte e dell'aldilà, il radicamento di un santuario, il rapporto con il potere.
La storia del cristianesimo cipriota inizia con la missione di Barnaba nel I secolo. Tuttavia, questa figura emblematica appare nell'agiografia solo durante il V secolo, quando la chiesa cipriota si trova a custodire la sua autonomia a causa dell'ingerenza della sede di Antiochia. Lo sviluppo della leggenda dell'apostolo Barnaba e dei suoi discepoli (Eraclide, Mnasone, Rhodone, Aussibio) è intimamente legato alla storia e al destino dell'isola. Il lavoro inizia con una considerazione sulla storiografia cipriota e sulla sua produzione agiografica. Segue uno studio diacronico, sincronico e filologico dei diversi elementi di un ampio corpus. Il risultato di questo movimento identitario trova un punto di convergenza con l'autocefalia da parte dei ciprioti grazie al principio dell'apostolicità delle sedi episcopali.Lo studio fa emergere risultati di primo ordine grazie al dialogo tra il corpus agiografico e apocrifo, con i dibattiti dogmatici e le sfide ecclesiali, dal V secolo all'invasione musulmana (VII secolo).