Perché ciò che nella pastorale funzionava fino a ieri, oggi non funziona più? I cattolici devono prenderne atto, riflettere a fondo e intraprendere nuove strade che l'autore individua a partire dalle parole della Evangelii gaudium.
Questo libro nasce da un desiderio realizzabile: che ogni parrocchia sia piena di "angeli", cioè di messaggeri capaci di annunciare la Parola di Dio e il servizio della comunità sul territorio nel modo migliore. Un volume di piccolo formato (presenta gli elementi di base, essenziali, per comunicare con efficacia nei vari servizi pastorali), pratico (non contiene trattazioni di teoria della comunicazione, ma solo suggerimenti concreti e "ferri del mestiere" pronti all'uso) e rivolto alla comunicazione pastorale di base, quella "di parrocchia": come parlare in pubblico nelle diverse occasioni (omelia compresa), gestire riunioni e incontri, usare i social media, dare un'identità attraente a gruppi e attività... Queste e molte altre cose sono esposte in modo chiaro e semplice, a disposizione di catechisti, animatori, laici impegnati, diaconi e preti.
Questo libro è frutto di un progetto ad experimentum realizzato in 12 parrocchie della Diocesi di Roma per l'accompagnamento degli adulti e dei genitori di adolescenti. Qui vengono proposte delle tracce e degli strumenti per improntare un cammino di quattro incontri da condurre in parrocchia attraverso il metodo dialogico. L'obiettivo pastorale è quello di curare l'accompagnamento umano e spirituale dei genitori e dei ragazzi adolescenti delle parrocchie, per essere figure di riferimento per il loro figli e riscoprire dento la dinamica del secondo annuncio, la bellezza della fraternità all'interno della Chiesa.
Questo saggio sulla parrocchia dal volto missionario nasce con l’intento di voler offrire un contributo alla riflessione di tutti coloro che “vivono di parrocchia”, che hanno trovato in essa una casa e, attraverso di essa, hanno scoperto di appartenere alla grande famiglia ecclesiale che ha, nel Dio di Gesù Cristo, un Padre ricco di amore e di misericordia.
Un “cofanetto” di idee e di esperienze, che raccoglie i vissuti e gli insegnamenti di tanti fratelli e sorelle dai quali l’autore ha appreso l’arte della “sequela Christi”. Donne e uomini di Dio che hanno lasciato tracce indelebili ed esemplari di intelligenza del mistero di Dio e di fedeltà all’unico Signore e Maestro della nostra vita.
Quando si sceglie di diventare preti è sempre forte e anche prioritario il desiderio di vivere quale pastore tra le pecore, inebriandosi del loro «odore», direbbe papa Francesco. Ma poi quando l'«ordinazione» ti ci getta in mezzo ben presto si scoprono come ostacoli e opposizione le incombenze amministrative e burocratiche delle parrocchie. I più avveduti e «aggiornati» si attorniano di (bravi e validi) collaboratori laici, ma ugualmente codici e regolamenti ti sbattono contro responsabilità ancora indelegabili. Si deve corre più per quelle faccende che per la gente. Fino a quando poi qualcuno va a perdere del tutto non solo «l'odore delle pecore», ma anche la passione per il proprio ministero. «CredereOggi» stavolta si fa carico di questo tema, che interessa i parroci, i preti (e diaconi) certamente, ma non solo. Infatti se molti laici capissero questa difficoltà diverrebbe per loro molto evidente che la parrocchia non può funzionare con queste remore o, peggio, se la si bazzica come un ufficio pubblico (per documenti) o come spazio «indisturbato» per sbrigare alcune faccende «spirituali» tramandate dai propri avi. Facile dire: siate preti e non funzionari!; siate pastori e non amministratori! Facile criticare: il parroco non molla l'osso... se poi è impossibile anche solo delegare responsabilità (non solo amministrative). La rivista cerca di evidenziare e analizzare il problema giuridico e teologico sotteso a queste questioni «amministrative», indicando possibili diverse impostazioni possano prepararne il superamento.
Andiamo alla messa ogni domenica o ogni giorno; siamo presenti, compiamo segni e pronunciamo parole. Ci siamo mai chiesti il significato di quello che compiamo?
È quello che ci propone l’autrice di questo sussidio, di piacevole lettura e nello stesso tempo ben documentato, con riferimento ai testi normativi dell’Ordinamento Generale del Messale Romano.
La prospettiva è catechetica: attraverso una serie di schede si ripercorre i vari momenti della celebrazione eucaristica, rispondendo alle esigenze di chi vuole celebrare l’eucaristia con sempre maggiore consapevolezza e partecipazione.
Uno strumento prezioso per chi è chiamato, nella catechesi o nell’animazione liturgica, ad aiutare altri a compiere lo stesso cammino. Lo sviluppo segue la celebrazione eucaristica nei suoi diversi tempi e riti e offre suggerimenti o interrogativi utili al gruppo liturgico che vuole svolgere il suo servizio ecclesiale nel migliore dei modi.
Alla vita teologale di fede, speranza e amore – considerata anche in rapporto alla sfida educativa a essa connessa – sono consacrati i testi raccolti in questo volume: si tratta di sette lettere pastorali scritte da Bruno Forte ai fedeli della diocesi di cui è pastore, e ora messe a disposizione «di chiunque voglia meditare sullo specifico dell’esistenza resa partecipe della comunione trinitaria nella Chiesa voluta dal Signore».
Il legame tra doni divini e accoglienza umana esprime perfettamente il raccordo evangelico con la vita concreta, quotidiana e redenta. E, come dice l’autore, «l’impegno che continuamente va vissuto nel proporre e accogliere questo dono può ben a ragione essere indicato come “sfida educativa”, su cui si gioca la vita tutta della Chiesa e la missione dei discepoli, chiamata a portare con la parola e con le opere l’annuncio della buona novella fino alla fine del tempo e agli estremi confini della terra».
In questi giorni in cui la riscoperta del valore educativo è al centro del dibattito non solo ecclesiale, queste pagine si offrono come una riflessione originale e feconda.
La seconda Edizione di questo libro, adottato da molti Parroci come Manuale e usato in tanti uffici amministrativi delle Curie diocesane, esce dopo poco più di un anno dalla prima pubblicazione, con aggiornamenti e integrazioni. Gli aggiornamenti riguardano la nuova legge sul Terzo settore – il decreto legislativo 117 del 2017 - che porterà alla scomparsa delle ONLUS, sostituite dalle nuove forme associative previste dalla riforma, nonché un accenno al Regolamento dell’Unione Europea 2016/679, in fase ancora di progressiva applicazione, sulla protezione dei dati personali. Sono stati aggiunti tre capitoli: uno dedicato alle sponsorizzazioni, un altro allo sviluppo del tema legato al cosiddetto “sbattezzo” e un terzo alla videosorveglianza in Parrocchia e alle forme di sovvenzione previste.
Un percorso per le comunità che accettano la sfida lanciata da papa Francesco della nuova chiesa in uscita: passare da una Chiesa dei sacramenti a una comunità dai sacramenti. Questi tre vocaboli: integrazione, accompagnamento e discernimento costituiscono la spina dorsale su cui costruire una parrocchia/comunità da terzo millennio. Ecco un testo per quelle comunità parrocchiali che intendono camminare insieme come laici e come sacerdoti.
Piccolo sussidio pastorale per stare in parrocchia con il giusto stile... In Parrocchia ci si può stare in tanti modi, da quelli simpatici e coinvolgenti, a quelli antipatici e scostanti, tanto che anche se le porte della comunità sono aperte a tutti, non è detto che quanti si danno da fare in essa siano altrettanto aperti e accoglienti tra loro e con gli ultimi arrivati. Ecco, allora, l'idea un po' bizzarra di stendere una specie di Galateo parrocchiale, giusto per ricordarci reciprocamente quanto sia importante curare il proprio stile di appartenenza alla Chiesa, un'attenzione che potrebbe risvegliare in molti cristiani il gusto di stare bene in Parrocchia e ai lontani la voglia di ritornare a casa. Perché no? Un miracolo è ancora più bello se accompagnato da un sorriso e da una delicatezza di compagnia; ed oggi nella Chiesa abbiamo tutti bisogno di sentirci prossimi gli uni degli altri.
L’Autore si ispira all’immagine di Chiesa che emerge dagli Atti degli Apostoli come ideale a cui ispirarsi per un cammino di parrocchia in dialogo con la contemporaneità. Secondo l’Autore è necessario vivere il cambiamento culturale in atto per trovare soluzioni pastorali adeguate.
A San Martino le campane della chiesa non suonano più da quando il vescovo ha trasferito don Angelo. Lentamente, tra mille incertezze, alcune donne prendono l'iniziativa per tenere viva la loro tradizione religiosa e la loro comunità, fino all'arrivo di Angelo e Irene. «Ma lo sapete che voi state facendo una cosa bellissima? Diglielo te» e si rivolse ad Angelo «che idea ci siamo fatti». «Ci sembra», aprì finalmente la bocca Angelo, «che siate come i primi cristiani, quelli di duemila anni fa». Un piacevolissimo racconto per riflettere su un tema scottante, il calo delle vocazioni, e sulla partecipazione dei laici «all'opera salvifica della Chiesa». Una narrazione schietta e genuina da cui traspare l'amore di un parroco per la sua gente.