Il fenomeno della pandemia ha contribuito tragicamente ad evidenziare anche alla coscienza comune che l'interdipendenza è un dato reale. Non è retorico parlare di destini comuni e della necessità di superare la miopia dei particolarismi. Si tratta di una responsabilità che non è legata soltanto a una ragione di convenienza, perché scaturisce da un'esigenza più profonda di verità e di giustizia. La categoria antropologica capace di intercettare la radice di questo compito è la fratellanza. Il volume raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale del febbraio 2021, con il contributo di giuristi, filosofi e teologi.
Com'era la vita amorosa di re Salomone con le sue 1000 mogli? Come mai si trovano tra gli antenati di Gesù ben due prostitute? Come si faceva l'amore nel paradiso terrestre? Il re Davide era davvero bisessuale? Molti testi della Bibbia non vengono mai letti durante la liturgia, e mai commentati durante la catechesi o l'ora di religione. Soprattutto i racconti in cui si parla di sesso vengono tralasciati sempre. E la cosa è davvero singolare, perché la Bibbia parla sorprendentemente spesso di questa tematica, in tutte le sue varianti. Il libro che tenete tra le mani chiama le cose per nome, descrive i vari aspetti della vita sessuale dei protagonisti dei racconti biblici, e ne discute sia gli aspetti tradizionali, che quelli problematici. Parla di amore romantico, ma anche di violenza sessuale, di intrighi e di amore spirituale e naturalmente riserva non poche sorprese.
Questo saggio di Aristide Fumagalli propone una concezione rinnovata della teologia morale fondamentale, traducendola in una originale trattazione sistematica. La novità della concezione consiste nell'assumere lo Spirito Santo quale chiave di volta per interpretare e valutare l'agire della libertà umana e l'originalità della trattazione consiste nel prospettare la sua indagine articolando sistematicamente l'interazione tra Spirito e libertà. Il saggio contempla quattro parti. Nella prima, di natura prospettica, si studiano congiuntamente lo Spirito e la libertà, quali costitutivi dell'amore che caratterizza la morale cristiana. Nella seconda parte, di natura analitica, si studia lo Spirito nella libertà, indagando come lo Spirito agisca nella libertà quale legge dell'amore. Nella terza parte, anch'essa di natura analitica, si studia la libertà nello Spirito, indagando come la libertà, nel dinamismo dell'agire morale, sia responsabile dell'amore donato dallo Spirito. Nella quarta parte, di natura sintetica, si illustra come la vita in Spirito e libertà attui il cammino nell'amore corrispondente all'agire morale cristiano. Valorizzando la prospettiva pneumatologica per l'elaborazione della teologia morale, il saggio - raccogliendo e sistematizzando lo studio e l'insegnamento di trent'anni - svolge l'affascinante e impegnativo compito di rendere rinnovata ragione della bellezza della morale cristiana.
Da come si guarda il mondo tutto dipende! Un cambio d'epoca impone un nuovo sguardo. Di cui tutti gli uomini di buona volontà sono capaci. Che adotti la carità come via di trasformazione dell'attuale modello di società e abbia come obiettivo la fraternità. La riflessione teologica deve mostrare come fede e società siamo legate da un'unica logica quella della prossimità e della solidarietà. Questo volume invita a vederci come comunità di destino e di condivisione, capaci di mettere in gioco nelle relazioni sociali il buon samaritano che ci abita.
Tutto l'agire morale del cristiano, nel suo fondamentale rapporto con Dio, vive della relazione fra il dono di grazia e la libera risposta, animata dall'amore. L'impegno di amare Dio, e di celebrare il culto cristiano, nasce dal dono di essere in Cristo, che dona la vita di fede, speranza e carità, le sole cose che rimangono. Questo libro vuole illuminare e accompagnare uno sguardo di stupore e responsabilità sul vissuto teologale del cristiano. La vocazione in Cristo si manifesta in una vita teologale animata dalla grazia dell'amore e dall'impegno della carità, un dialogo reso possibile dalla preghiera e dai sacramenti della fede. La riflessione si presenta come teologia ed etica della vita in Cristo, che il cristiano vive e celebra nella sua bellezza creaturale e filiale.
L'autore, ripercorrendo la formazione e lo sviluppo dell'etica sessuale cattolica a partire dall'insegnamento dell'apostolo Paolo fino al nostro tempo, mette in luce come la fedeltà a tale insegnamento può assumere oggi modalità diverse da quelle indicate materialmente da Paolo, sempre tuttavia in obbedienza allo stesso principio di realtà che guidava l'apostolo. In modo particolare si può oggi affermare che la moralità dell'agire sessuale non è in radice stabilita dalla configurazione giuridica della relazione tra le persone ma dalla forma esistenziale di tale relazione prima e indipendentemente dalla configurazione giuridica.
La tradizione cristiana ha molto da offrire alla convivenza sociale e democratica: basti pensare all’esempio delle virtù, queste predisposizioni ad agire bene che sono il frutto di un’educazione. Thomasset si concentra qui su cinque di esse, combinando teoria e pratica: giustizia, solidarietà, compassione, ospitalità, speranza.
«Per una migliore comprensione di alcune virtù sociali, ne illustrerò il radicamento nella tradizione cristiana, specie nella parola di Dio. Il cristianesimo può alimentare dall’interno questi atteggiamenti, che sono fondamentali per il funzionamento della società» (Alain Thomasset).
Descrizione
Da qualche decennio, specialmente nel mondo anglosassone, è stata riscoperta l’importanza dei comportamenti virtuosi. Ce lo diciamo sempre: non esiste convivenza democratica senza spirito di dialogo e senza cura del bene comune, non esiste giustizia senza desiderio di tutela e rispetto della dignità di ciascuno. Le virtù – queste predisposizioni ad agire bene che sono il frutto di un’educazione – contribuiscono a plasmare il nostro modo di essere e di vivere, e perciò di decidere.
La tradizione cristiana ha molto da offrire alla costruzione di un “vivere insieme” inteso in senso (pro)positivo, e non tanto come elenco di una serie di divieti.
Le virtù sociali studiate qui, con l’aiuto di esempi concreti e valorizzando il loro radicamento nella Scrittura, non fanno altro che manifestare alcuni volti particolari della carità. Sono le virtù del Regno, da vivere fin da oggi: la giustizia, che orienta tutta la vita sociale; la solidarietà, che riprende un concetto importante delle nostre società laiche; la compassione e l’ospitalità, presenti ovunque nella Bibbia, non appena sono in questione i poveri o gli stranieri; la speranza, che oggi appare come uno degli atteggiamenti più necessari in una società in preda alla disillusione e minacciata dalla disperazione.
Thomasset, combinando abilmente dottrina ed esperienza, dimensione teorica e dimensione pratica, riesce bene a dare corpo e sostanza a una materia che, di primo acchito, potrebbe sembrare astratta.
Il saggio di Claudio Daniele recupera il concetto teologico, derivato dal contributo riflessivo di sant'Alfonso Maria de' Liguori, per cui "la gloria di Dio rappresenta la felicità dell'uomo". La trattazione mette a fuoco come il desiderio, quale istanza antropologica fondamentale, ancora oggi, grazie al contributo della filosofia e della psicanalisi, può essere ricompreso positivamente nella riflessione teologico-morale come pienezza di felicità. La questione a cui si tenta di delineare una risposta è la seguente: l'uomo ancora oggi desidera essere felice e realizzato, come la riflessione teologico-morale può aiutare a ricomprendere questo desiderio in chiave positiva di promessa? Si tratta di una ricerca nell'ambito della teologia morale, che si fonda su criteri di scientificità e rigore analitico, nell'ottica di un discorso interdisciplinare, di dialogo e confronto con i saperi, in particolare con il prezioso contributo della tesi psicanalitica di Jacques Lacan.
"Lampada per i miei passi è la tua parola" (Sal 119,105). La parola di Dio che illumina il nostro cammino è una parola di amore, che ci invita alla comunione fornendoci così criteri validi per le nostre scelte. La prudenza è la virtù che discerne in ogni circostanza ciò che l'amore ci chiama a compiere qui ed ora. Contribuire alla riscoperta del ruolo centrale della prudenza è uno dei tanti meriti del Professor Livio Melina, che questo volume intende onorare. In queste pagine viene valorizzato il suo contributo sia al rinnovamento della teologia morale in generale, sia alla missione e alla promozione del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi su Matrimonio e Famiglia, che egli ha guidato in qualità di Preside per ben dieci anni dal 2006 al 2016. Questo libro raccoglie gli interventi sia di alte personalità di ambito ecclesiastico, che hanno condiviso un cammino importante con il Professor Melina, sia di alcuni suoi colleghi accademici dell'Istituto Giovanni Paolo II e di altre università, nonché di diversi docenti che sono stati i suoi dottorandi. Ognuno di questi contributi testimonia la fecondità di un insegnamento e di una vita al servizio della Chiesa.
Un saggio che sposa un approccio multidisciplinare, per offrire al lettore una straordinaria ricostruzione storico-critica della prospettiva con cui la chiesa, nei secoli, ha interpretato sesso e amore nella propria riflessione teologica e nell'azione pastorale. Dall'enfasi secolare sul fine procreativo del matrimonio - che aveva messo in ombra la centralità dell'amore nelle relazioni coniugali - il volume approfondisce eventi e figure fondamentali della storia e della teologia, fino alle Catechesi sull'amore umano di Giovanni Paolo II e all'Esortazione apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco, per mostrare una rivoluzione nello sguardo e nei significati dell'amore e della sessualità che arriva al cuore della pastorale familiare. Il sesso non è un "periculum" ma neanche un "totem", l'amore non è egoista né fine a se stesso: è oggi possibile, per la comunità cristiana, diventare custode della bellezza della famiglia, con la franchezza dell'annuncio e la tenerezza dello sguardo.
«Giannino Piana testimonia in modo trasparente la bellezza della ricerca, la gioia del credere, l'attrattiva della verità, l'amore per l'essere umano. Se vogliamo uscire dalla soglia della teologia, divenendo partecipi della sensibilità di tante persone in ricerca, potremmo forse applicare a lui un asserto della Critica della ragion pratica di Kant: "L'etica non è esattamente la dottrina che ci insegna come essere felici, ma ci insegna come possiamo fare per renderci degni della felicità"» (dalla Postfazione di Gianfranco Ravasi).
«La questione dell'importanza della fede e della rivelazione per la moralità, della specificità di un'etica cristiana, non ha avuto un ruolo importante nella storia e non ha causato polemiche come nel secolo scorso quando l'enciclica Humanae Vitae divenne un catalizzatore per una discussione sulla competenza del Magistero. Il contributo di Pietro Cognato riprende i tratti fondamentali del problema alla luce anche della presa di posizione di due autori che non sempre sono stati considerati in questa discussione, vale a dire Anselmo d'Aosta e Abelardo. Mentre quest'ultimo è meglio noto per la sua chiara etica degli atteggiamenti (gesinnungsethische Position), Anselmo è probabilmente un autore meno considerato tra i teologi morali. Il libro di Pietro Cognato, per alcuni aspetti, colma una lacuna e, per altri, può aiutare a chiarire e rendere il dibattito sull'autonomia più obiettivo e sereno» (dalla Prefazione di W. Wolbert).