La lectio magistralis tenuta da Benedetto XVI all'Università di Ratisbona, dinanzi ad alcuni esponenti del mondo della scienza, continua a rappresentare una frontiera che stimola credenti e non credenti a non disperdere la speranza in un domani dove la ragione e la fede alimentano la fiducia in un mondo migliore. A dare forza a questa visione è stato lo stesso papa emerito, quando nel 2011 ha voluto il "Cortile dei gentili", la struttura che, all'interno del Pontificio Consiglio della Cultura, ha il compito di favorire il dialogo tra credenti e non credenti. Il valore di questa iniziativa, che ha la natura giuridica di una Fondazione e che si avvale di una qualificata consulta scientifica, si esprime nella capacità di affrontare i grandi temi del nostro tempo senza perdere mai di vista la "fonte" ispiratrice di un dialogo maturo, profondo e necessario. La riflessione interculturale sul "Discorso di Ratisbona" si situa in questa prospettiva. Premessa di Gianfranco Ravasi e introduzione di Antonino Raspanti.
Perché il pontificato di Benedetto XVI si è interrotto? A detta del papa tedesco, il motivo è uno solo: "Ingravescentem aetatem", cioè l'età avanzata. Ma nel corso di questi anni, molti si sono chiesti se, oltre al motivo annunciato, si nascondessero altri perché. Il libro indaga questo aspetto, ma anche il pontificato di Ratzinger nella sua totalità. Quattordici interviste a personalità laiche, che interpretano e rileggono papa Benedetto attraverso una convinzione comune: i 2.864 giorni di Ratzinger al soglio di Pietro hanno rappresentato, data l'intensità teologica e culturale, una fase storica per la Chiesa cattolica. Tanto che il pensiero e l'opera di Ratzinger continuano a essere poste al centro del dibattito pubblico. Centinaia di domande e risposte sul papa che si è guadagnato una posizione emerita anche nel cuore dei fedeli. Interviste a Ettore Gotti Tedeschi, Gennaro Sangiuliano, Gaetano Rebecchini, Marco Tosatti, Giovanni Minnucci, Francesco Agnoli, Filippo Savarese, Maria Rachele Ruiu, Jacopo Coghe, Aldo Maria Valli, Marco Luscia, Assuntina Morresi, David Cantagalli, Fabio Marchese Ragona, Giuliano Guzzo, Aurelio Porfiri.
Su Benedetto XVI, come per ogni Papa, è stato scritto molto su ogni ambito del suo Magistero e dei suoi insegnamenti ma poco sulla politica. Eppure lungo il suo pontificato, è stato chiamato a confrontarsi con leader politici di numerosi Stati ed istituzioni internazionali. Da questi incontri è emerso un complesso di riflessioni sull’ordinamento politico e giuridico, tra fede e ragione, tra giustizia e libertà religiosa. Questo libro ha l’ambizione di portare alla luce l’insegnamento di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI sul rapporto tra Chiesa e Politica. I tre capitoli del libro: Chiesa e mondo contemporaneo, Chiesa e Politica, il ruolo della Chiesa e della Politica nelle encicliche e negli insegnamenti di Benedetto XVI vanno in questa direzione. Il volume è corredato da un’appendice, che è una vera pillola di saggezza, sui principi fondamentali della politica e da alcuni discorsi che egli ha fatto in occasione di incontri ufficiali.
"Dalla crisi di oggi nascerà una Chiesa che avrà perduto molto. Diventerà più piccola, bisognerà ricominciare tutto da capo. Tuttavia, nonostante i cambiamenti, la Chiesa ritroverà ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede nel Dio uno e trino, in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo, nell'assistenza dello Spirito, che durerà fino alla fine. Metterà la fede e la preghiera di nuovo al centro e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica." Queste parole, pronunciate a Natale del 1969 ai microfoni della radio dell'Assia, appartengono a uno dei testi di questo libro, che raccoglie una scelta di meditazioni, prediche e conferenze radiofoniche tenute da Joseph Ratzinger quando era ancora "solo" professore, ordinario di dogmatica e storia dei dogmi, la "carriera" che aveva scelto e che ha dovuto poi abbandonare perché chiamato a un compito più grande. A distanza di anni colpisce non solo l'attualità dei temi trattati da Ratzinger - il rapporto della fede con la scienza; i dubbi dell'uomo moderno riguardo a Dio, alla fede e alla Chiesa; il problema dell'accettazione dei dogmi da un lato, la sete di Dio nella solitudine della città dell'uomo dall'altro - ma anche e soprattutto la sua lucida analisi del futuro della Chiesa: la sua visione, all'indomani del Concilio Vaticano II, ha trovato riscontro negli sviluppi post-conciliari. Da queste pagine emergono anche le due anime inscindibili della personalità di Ratzinger, che abbiamo imparato a conoscere negli Angelus e nelle Catechesi del mercoledì: quella del teologo e quella del pastore. Esse contengono in nuce il pensiero del futuro pontefice, segnato dal costante richiamo all'amore paterno di Dio quale "centro della fede cristiana" e costituiscono il lascito spirituale di Benedetto XVI.
Per il fine esegeta Joseph Ratzinger la vicenda umana nel corso dei secoli è Tempo di Salvezza fin dalla creazione del mondo. Dalle origini dell'umanità, attraverso l'avventura del popolo ebraico, la matassa degli eventi buoni e cattivi della Storia ha visto intrecciarsi un filo provvidenziale, che le ha conferito senso, portando a compimento l'incarnazione del Figlio di Dio. Gesù di Nazareth - Alfa e Omega, Principio e Fine di tutte le cose - è la Provvidenza che prevale sul caos, è l'amore di Dio che sostiene l'umanità esortandola a non perdere mai la speranza. Questa raccolta di scritti mai pubblicati in Italia costituisce la sintesi di una riflessione nitida sulle luci e le ombre della modernità: sugli idoli e gli orrori del tempo presente, sul buio interiore di alcune fasi storiche, sull'evoluzione e involuzione delle civiltà, sul confronto sempre aperto fra fede e scienza, sulla scomparsa di quegli "uomini di Dio" che hanno sostenuto in passato la cristianità oggi immersa nella palude dell'indifferentismo religioso. La lunga meditazione è la summa di un percorso teologico e spirituale che ha sostenuto il magistero di Benedetto XVI, oggi papa emerito della Chiesa cattolica. Un percorso affascinante, in cui fedeli e laici sono invitati a diventare lievito buono nella pasta del mondo contemporaneo per riscattare il declino dell'umano che pare oggi inarrestabile.
Questo volume raccoglie gli Atti del Quarto Convegno dell'Associazione "Giovani e Tradizione" sul Motu Proprio Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI, celebrato a Roma il 13-14 giugno 2015 nell'ottica di rivitalizzare e recuperare i tesori liturgici e spirituali del Rito Romano celebrato fino alla riforma liturgica consecutiva al Concilio Vaticano II. Dal momento che la liturgia (come l'annuncio della Parola e l'esercizio della carità) è espressione della vitalità spirituale della Chiesa, un approccio storico al tema "liturgia" è indispensabile: solo in questo modo sarà possibile dare un apporto positivo e propositivo alla questione liturgica e contribuire alla "pacificazione e all'unità interna nel seno della Chiesa", così come auspicato da Benedetto XVI. Il Convegno, intitolato "Un tesoro per tutta la Chiesa", è stato pensato non esclusivamente per gli addetti ai lavori ma anche per quanti amano la liturgia tradizionale latina, in vista della loro formazione teologica e spirituale.
"Nella 'dittatura del relativismo' e nella 'globalizzazione dell'indifferenza' - per riprendere le espressioni di Benedetto XVI e di Francesco - i confini tra verità e menzogna, tra bene e male si confondono. La sfida per la gerarchia e per tutti i membri della Chiesa consiste nel resistere a queste infezioni mondane e nella cura delle malattie spirituali del nostro tempo." (Card. Garhard L. Müller) "Quale tratto comune caratterizza il pontificato di Benedetto XVI e quello di Francesco? La radice teologica, e dunque anche pastorale, di entrambi è, e non poteva non essere, cristologica. Ma i due Sommi Pontefici la specificano con originalità personale, come risulta dai saggi riuniti in questo volume dal Cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede." (Dalla Prefazione di Cesare Cavalleri)
Queste "Ultime conversazioni" rappresentano il testamento spirituale, il lascito intimo e personale del papa che più di ogni altro è riuscito ad attirare l'attenzione sia dei fedeli sia dei non credenti sul ruolo della Chiesa nel mondo contemporaneo. Indimenticabile resta la scelta di abbandonare il pontificato e di rinunciare al potere: un gesto senza precedenti e destinato a cambiare per sempre il corso della storia. In questa lunga intervista con Peter Seewald il papa affronta per la prima volta i tormenti, la commozione e i duri momenti che hanno preceduto le sue dimissioni; ma risponde anche, con sorprendente sincerità, alle tante domande sulla sua vita pubblica e privata: la carriera di teologo di successo e l'amicizia con Giovanni Paolo II, i giorni del Concilio Vaticano e l'elezione al papato, gli scandali degli abusi sessuali del clero e i complotti di Vatileaks. Benedetto XVI si racconta con estremo coraggio e candore, alternando ricordi personali a parole profonde e cariche di speranza sul futuro della fede e della cristianità. Leggere oggi le sue ultime riflessioni è un'occasione privilegiata per rivivere e riascoltare i pensieri e gli insegnamenti di un uomo straordinario capace di amare e di stupire il mondo.
Il magistero di Benedetto XVI raccolto in un dizionario tematico che presenta tutto i suoi insegnamenti teologici e spirituali. Le parole di questo Papa, semplici ma chiarissime in questi tempi di confusione e relativismo, riflettono i grandi temi che la Chiesa si trova ad affrontare (l’ecumenismo, il rapporto con il mondo, la pace, il sacerdozio, i preti pedofili, l’ecologia) e mettono in guardia dal pericolo di un’umanità poco interessata alla verità e al senso profondo dell’esistenza. Una vera e propria sintesi della fede della Chiesa, della sua morale e del suo lavoro pastorale da parte di un “umile lavoratore nella vigna del Signore” che ha costantemente richiamato i fedeli a riscoprire la misericordia e l’amore di Dio.
Amato e discusso in ogni fase della vita, Joseph Ratzinger è stato uno dei grandi protagonisti della seconda metà del Novecento e della svolta del millennio. Nato in Germania nel 1927, la sua vita venne segnata dall'ascesa del nazismo, dalla guerra, dal comunismo, come quella di Giovanni Paolo II che, dopo la sua sorprendente elezione, lo volle insistentemente al suo fianco. Eletto a sua volta papa nel 2005, Ratzinger decise di chiamarsi Benedetto XVI a indicare la scelta per Dio, la via della pace operosa nel rispetto degli uomini e del creato. Alla Chiesa, colpita dagli scandali sessuali e finanziari, propose un percorso di purificazione; all'Europa suggerì ripetutamente di valorizzare le radici cristiane; alle religioni domandò un atteggiamento di dialogo al servizio dei popoli e delle nuove urgenze dell'umanità. Da molti non compreso, nel 2013 Benedetto XVI stupì il mondo con le dimissioni dal papato, un gesto clamoroso che a tanti sembrò il segno del tramonto del cattolicesimo. Era, al contrario, il seme sotto la neve, il passaggio obbligato per aprire la Chiesa a una dimensione più universale, a un rinnovamento cui sta lavorando il suo successore, Francesco. Elio Guerriero, che da molti anni ha un rapporto di consuetudine con il papa emerito, ha tracciato un ritratto a tutto tondo del pensatore e uomo di Chiesa che molti hanno appreso ad amare e rispettare dopo le sue dimissioni. Prefazione di papa Francesco.
Questo piccolo libro, che riscosse grande successo in Germania, è il risultato di tre conferenze tenute da Ratzinger poco prima della sua nomina a cardinale di Monaco. Dopo la lunga crisi della devozione a Maria nella Chiesa, egli ci mostra il suo fondamento e spazio nella teologia come nella vita spirituale dei cristiani. Siamo così portati a scoprire una teologia della donna nel Vecchio Testamento; proprio attraverso le grandi figure di donne - Eva, Sara, Rachele, Anna, Ester e Giuditta - prende concretezza la promessa del Messia. Ovviamente il Vecchio Testamento trova il compimento nel Nuovo, ma questo non vuol dire la dissoluzione della Scrittura, e se Cristo è il nuovo Adamo, Maria è la nuova Eva. La mariologia, conclude Ratzinger, ha un proprio spazio nella teologia e non deve essere considerata un'imitazione, quasi un sottoprodotto della cristologia. Vengono infine presi in esame i principali dogmi mariani, in cui è visibile l'unità del vecchio e del nuovo popolo di Dio e, più profondamente, il mistero di creazione e alleanza.