Cosa hanno in comune l'ordine dello spirituale e quello del politico? La riflessione cristiana intorno allo Spirito di Dio non è estranea a questo interrogativo. La dimensione spirituale non rimanda propriamente alla sfera dell'interiorità e dell'intimità, ma allo spazio aperto e inclusivo delle relazioni possibili. La crisi generalizzata che sta interessando i sistemi economici e politici globali può essere attraversata immaginando nuovi sistemi di socialità e dando vita a inedite imprese comuni. L'azione dello Spirito è forza e principio di ispirazione per l'edificazione della comunità. Lo Spirito non solo connette, unisce e avvicina, ma avvia processi di fecondità relazionale aprendo spazi inauditi di prossimità, generatività e inclusione.
"In realtà, mi sono reso conto che la mia unica possibilità di rendere legittima la testimonianza [di fronte a Israele] era quella di immergersi nell'oceano del Talmud, di ascoltare la sua immensa musica, di capire e di far capire le sue risonanze possibili con la fede cristiana" (P. Lenhardt, 2006).
Da qui si può capire il tema trattato nelle tre parti di questo volume. Nella prima parte, l'autore inizia dall'Unità di Dio proclamata nello Sema' attingendo all'insegnamento delle fonti ebraiche omiletiche ed esegetiche, di cui è un profondo conoscitore. Nella seconda parte egli legge alcune risonanze della fede trinitaria nell'Unità di Dio e della sua Shekinah (la sua presenza nel Primo e nel Secondo Tempio e nel mondo) e nell'Unità della Shekinah e dello spirito Santo (la Bat Qol, la voce che viene dal cielo). Nella terza parte, infine, affronta direttamente la fede trinitaria dei cristiani mettendo in risalto, a partire dalla tradizione d'Israele, che Dio è, per così dire, dipendente dalle site creature.
È importante sottolineare che il punto di partenza di ciascuna delle tre parti è sempre neotestamentario (Mc 12,28-34; Lc 3,21-22; 9,28-36).
1 numerosi testi della tradizione ebraica (biblica, talmudica, midrashica, mistica, preghiera sinagogale) sono introdotti, tradotti e commentati così che il lettore si trova ad accostare le posizioni differenti che rischiano invece di scomparire nella visione unilateralmente speculativa della teologia trinitaria.
L'esperienza dello Spirito - che Karl Rahner cerca di rendere possibile nelle tre meditazioni proposte in questo testo - non è l'esperienza di pochi eletti, di fronte ai quali il cristiano "ordinario" può soltanto inchinarsi pieno di rispetto. L'esperienza dello Spirito si verifica anche là dove conduciamo una vita normale e sono numerose le esperienze concrete che possiamo farne, lo sappiamo o no. L'autore, in poche pagine, ci invita ad affinare l'orecchio per percepire questa esperienza e vivere così da uomini dello Spirito, consapevoli che il significato della vita non si esaurisce nella felicità di questo mondo, ma lo si trova soltanto quando cerchiamo Dio e ci abbandoniamo alla sua volontà.
"Questo libro nutre alcune ambizioni: vuole aiutare a riflettere, in chiave di storia della salvezza oggi, sulla vita e dei ragazzi e degli adolescenti, offrendo elementi che possono aiutare i loro educatori (pastori, catechisti, genitori, animatori di pastorale giovanile, responsabili delle associazioni ecclesiali...) a far sviluppare la loro crescita "integrale", anche dopo la recezione dei sacramenti dell'iniziazione.
Il volume, che raccoglie i contributi presentati in occasione del 'Convegno di Ontologia Trinitaria' tenutosi presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano nei giorni 28-30 aprile 2015, intende in primo luogo ricostruire il concetto di Dio-Trinità quale si è formato ed è evoluto nell'àmbito della storia del pensiero europeo, in particolare nell'antichità cristiana, con uno sguardo anche alle riflessioni medievale e moderna. Si cerca anche di prendere in esame i diversi linguaggi e le diverse logiche con cui, di volta in volta nelle diverse epoche della cristianità, il mistero trinitario è stato detto e concepito. Il saggio propone un ampio percorso in cui vengono alla luce e sono confrontati i tentativi dei più grandi teologi e filosofi europei di pensare la Trinità, nelle letture di autorevoli interpreti italiani.
Il presente lavoro compie un'analisi critica dell'idea di communio elaborata da Gisbert Greshake e da lui considerata il concetto-chiave di tutta la teologia. Attraverso un'attenta lettura della prima sezione di Der dreieine Gott (Il Dio unitrino), sono valutati la portata, la consistenza, le potenzialità e i limiti di una categoria di sicuro interesse per la riflessione sul Dio Unitrino e sul senso dell'essere, evidenziando le aree problematiche e le prospettive che da essa si aprono.
Illuminati dalla narrazione biblica, guidati dal magistero ecclesiale e con l'apporto del dibattito contemporaneo, diventa possibile parlare di Dio che vive, a modo suo, la sofferenza umana, e che fa diventare la propria Chiesa ripensata alla luce del Vaticano II - una comunità che è sacramento della compassione divina, 'luogo' di solidarietà, di giustizia, di liberazione e di esperienza viva del Dio compassione, popolo della condivisione del dolore e della vicinanza agli ultimi.
Il tema della filiazione divina dell'uomo è di grande attualità perchè pone al centro l'uoo offrendone una concezione antropologica di alto valore intellettuale, spirituale ed esistenziale.
Questo trattato, proposto in edizione aggiornata e significativamente ampliata, intende offrire un chiaro punto di riferimento per approfondire le delicate questioni della teologia trinitaria. Si rivolge al pubblico dei lettori con due attenzioni fondamentali: offrire una sufficiente informazione sui principali dati neotestamentari, della tradizione e del magistero della Chiesa, nonché dei principali contributi sistematici sul tema; articolare l'abbondante materiale in una sintesi coerente che mostri la relazione che lega le diverse questioni e la loro cruciale attualità.
Questo breve lavoro sul mistero trinitario si pone sulla scia di quei trattati, di pensatori cristiani, che hanno voluto chiarire, attraverso gli esempi dell'amore umano, il mistero del Dio che si propone come Uno e Trino. Tenendo presente l'infinita distanza che intercorre tra Dio e la creatura umana, segnata dalla fragilità e dal peccato, è possibile scoprire un'analogia, tra la vita di Dio, che è comunione d'amore tra Persone, e la vita degli uomini che condividono e sono ispirati da questo amore. Mentre il punto di partenza per conoscere il mistero trinitario è la Rivelazione che Dio ha voluto donarci in Cristo: chi vede Cristo vede il Padre, ci ricorda l'Evangelista Giovanni (cfr. 14,9-10), i percorsi che portano ad approfondire tale mistero possono essere tanti: la via dell'analogia dell'amore è quello privilegiato in queste pagine.
Si tratta di riflessioni sull'amore umano che proiettano luce anche sull'esistenza amorosa di Dio. Riflessioni che sgorgano dalla meditazione, ma che non hanno la pretesa d'aggiunger niente al dogma trinitario, se non un chiarimento in più, memori dell'esortazione rivolta ai cristiani dall'Apostolo Pietro di dare ragione della speranza che è in noi (cfr. 1 Pt 3,15).
L'Autore propone una presentazione essenziale del mistero del Dio trino.
Come può il credente raffigurarsi lo Spirito Santo nel concerto della Trinità? Lo Spirito non è che il partner di una preghiera nella liturgia, la quale riconduce tutto al Padre, pur facendosi talora la concessione di indirizzare alcune preghiere direttamente al Figlio. Le preghiere della Chiesa rivolte allo Spirito Santo non sono che tardive: Veni Creator Spiritus! o Veni Sancte Spiritus!
Questa difficoltà indica l’esistenza di un problema teologico. Lo Spirito Santo è rivelato e mostrato come la terza «persona» della santissima Trinità. Ma, mentre vediamo bene come il Padre e il Figlio possano essere considerati «persone», ossia interlocutori viventi della nostra fede e della nostra preghiera, ci troviamo disarmati di fronte allo Spirito. Che cosa si dice veramente quando si afferma che lo Spirito è una persona?
Destinatari
Docenti e studenti di teologia, sacedoti e cultori di teologia.
Autore Bernard Sesboüé, nato nel 1929 a Suze-surSarthe, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1948 e, dopo gli studi filosofici e teologici, ha insegnato in varie università teologia e patrologia. Ha fatto parte della Commissione teologica internazionale, è copresidente cattolico del Groupe de Dombes e professore emerito presso il “Centre international d’études pédagogiques” di Sèvres. È autore di numerose opere, di cui molte pubblicate in italiano dalle Edizioni San Paolo: La personalità dello Spirito Santo. In dialogo con Bernard Sesboüé (a cura di S.Tanzarella, 1998); «Fuori dalla Chiesa nessuna salvezza». Storia di una formula e problemi di interpretazione (2009); L’avvenire della fede. La teologia del XX secolo (2009).