Tra fede e analisi letteraria, un percorso contro la distruzione del nostro patrimonio spirituale, alla ricerca dell'autentica ricchezza umana: l'amore per l'altro. L'uomo, essere imitativo, apprende la vita con gli occhi. Ecco perché - in ogni tempo e in ogni luogo - ha sempre puntato lo sguardo su qualcun altro per capire se stesso. Nascono così le grandi storie: l'Iliade e l'Odissea, ma anche i testi sacri come la Bibbia e il Corano; e poi la Divina Commedia, le opere di Shakespeare, passando per Il Signore degli Anelli e Harry Potter. Testi che raggiungono, sollecitano e guidano, attraverso i secoli e le generazioni, l'immaginario collettivo. Tra tutte queste opere, tuttavia, ce n'è una che si presta forse più delle altre a fungere da chiave di lettura per il presente: si tratta dell'Eneide di Virgilio. Tra riscrittura e riflessione, "La scelta di Enea" illumina quindi il ruolo di un'opera fondante della nostra cultura come strumento per interpretare la contemporaneità: una lente attraverso la quale analizzare l'inverno che la nostra società sta attraversando, in attesa di una nuova primavera.
Introduzione ricca, variegata e appassionata della spiritualità e del carisma del laico domenicano. Il laico domenicano non è un frate, ma è un battezzato, giovane o adulto, celibe o sposato, che è chiamato a vivere il carisma della Parola di Gesù nel suo contesto sociale e lavorativo.
I laici domenicani sono stati molti, alcuni anche molto noti: come Giorgio La Pira, professore universitario e sindaco di Firenze, Titina de Filippo, attrice e sorella di Peppino ed Edoardo, Piergiorgio Frassati, Aldo Moro, la beata Margherita da Città di Castello, la beata Osanna Andreasi, e santa Caterina da Siena, per limitare il nostro esempio alla sola Italia.
Il Venerabile Giuseppe Picco (1867-1946) è stato l'Apostolo dell'Eucarestia e del Sacro Cuore, il Servo di tutti e l'Angelo Consolatore delle umane miserie nel Novarese e nell'Alta Valle Po. A diciott'anni entra nel Noviziato della Compagnia di Gesù, iniziando il lungo periodo di formazione dei Gesuiti. È ordinato sacerdote nel 1901. Dopo aver esercitato il ministero in vari collegi, nel 1912 è destinato alla Casa di Esercizi di Gozzano, dove rimarrà fino al termine della sua vita.
Vivere l'esperienza della vita cristiana senza mascherarsi da cristiano. Un invito ad "osare", ovvero, impastare ogni cosa con il Vangelo: relazioni, gesti, parole, progetti...L'approfondimento spirituale della parabola del Buon Samaritano e il commento di alcuni Proverbi sono i binari su cui si svolge il corso dell'opera. La rivisitazione dell'invito liturgico alla preghiera del "Padre Nostro" (Obbedienti alla parola... osiamo "vivere") è un richiamo a prendere sul serio la gioia proposta da Gesù.
Sant'Agostino aveva il cor inquietum finché non trovò il motivo di esistenza della sua vita. Quel motivo era l'Amore, la Verità che da sempre lo cercava e lo stanò dalla sua vita vagabonda per riportarlo sulla strada dell'amore alla Verità, e per amore della Verità all'amore verso i suoi fratelli. Una volta trovato l'Amore poté dire: «Ama e fa' ciò che vuoi». L'amore è la verità dell'uomo, che incarnato in un corpo, pensa, vuole, si relaziona, lavora, spera, tutto perché si sente attratto da un polo magnetico di valore. E l'attrazione è l'inizio del processo di amore. Tutto si compie perché ci si sente attratti da un motivo di amore. L'uomo può pure soddisfarsi per le mete particolari, ma non potrà mai placarsi in esse, poiché queste non esauriscono tutto. Egli sente che solo l'inesauribile valore dell'amore può placare il suo insaziabile cuore. Solo nell'amore l'uomo trova la risposta alla domanda sulla vita. E nessuna vita è inutile e vuota se è amata, nessun uomo è inutile se può donare amore e si riconosce nel progetto di costruzione, insieme agli altri, dell'umanità dell'amore. Prefazione di Vincenzo Pelvi.
Un approfondimento sul mistero della Trinità, frutto di un intero anno di formazione di giovani in cammino. Arricchito da meditazioni bibliche e spunti teologici, questo è un libro che va meditato. Non va letto tutto d'un fiato ma consumato piano piano, per avere il tempo di comprendere il dono. Prefazione di Mons. Domenico Battaglia e postfazione di don Francesco Cristofaro.
L'azione catartica dei versi che improvvisamente nascono dal cuore si rivela, quasi sempre, non soltanto come un beneficio liberatorio personale, ma estende il suo "balsamo" anche sugli altri che, leggendo, sentono un coinvolgimento positivo del proprio io che si distende in quell'armonia. Da queste considerazioni nasce questa silloge: quattro persone che si sono sentite in comunione nell'arte poetica. Quattro modi di presentare l'emozione del cuore, che anche se espressa in modo differente, nell'essenzialità li accomuna nell'amore per la poesia.
Seguendo un percorso che si snoda tra le pagine dall'Antico e del Nuovo Testamento, l'autore prende come criterio di lettura della vita e della storia umana il mangiare.
Nouwen ha scritto e parlato molto di comunità nel corso della sua vita, svolgendo il ministero di prete e di docente. Una ricerca di comunità ha alimentato gli scritti di questo autore prolifico e molte delle sue scelte di vita più importanti - compresa la decisione di lasciare l'incarico all'università per fare da cappellano in una comunità de L'Arca in Canada. Lì, vivendo a fianco di persone con disabilità intellettive e dello sviluppo, in compagnia dei loro assistenti, la sua comprensione della comunità, ma anche dell'impegno che richiede la vita comune, sono giunti a maturazione. Stranamente, però, Nouwen non ha mai dedicato un libro completo all'argomento. Solo adesso, attingendo a conferenze e articoli apparsi nel corso degli anni - con materiali inediti per l'Italia -, Comunità fornisce un quadro esaustivo della visione che Nouwen aveva della comunità cristiana. E dà ragione del perché egli la percepisse come una parte ineliminabile della vita spirituale, in tutte le sue varie dimensioni.
Il dono della sapienza non ha nulla a che vedere con il pallido conformismo di cui talvolta è circondata la fede cristiana. La sapienza di Dio è audace, creativa e persino un po' "folle". Ci conduce nell'emozionante avventura del vangelo, che non consiste nel proclamare certezze né dare risposte preconfezionate, ma nel correre il rischio di amare, di credere e di sperare.
Ci sono momenti in cui abbiamo l'impressione che Dio esageri. Le difficoltà si accumulano e non possiamo fare a meno di gridare: Oggi, Signore, non ne posso più!?". Purtroppo molte prove ce le procuriamo noi, con la nostra impazienza, con la nostra gelosia, con il nostro orgoglio. Questa Guida pratica propone un ricettario di spiritualità quotidiana in 12 lezioni. Come avviene con i malanni cronici, anche per superare le difficoltà della vita la cura si può ripetere magari ogni quindici giorni?