L'Atlante è l'esito di circa venti anni di ricerche - condotte da una équipe di specialisti dell'Università di Roma "La Sapienza" in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma - volte alla comprensione e quindi alla restituzione del vero volto, aggiornato e talvolta inedito, della capitale di un impero. Un ruolo decisivo, "visuale", gioca l'apparato iconografico eseguito appositamente per questa edizione. Oltre ai rilievi, ai grafici e alle numerose fotografie delle opere, interessanti e innovative dal punto di vista scientifico, sono le piante di fase che permettono una visione sinottica delle emergenze architettoniche relative alle diverse aree urbane mentre di sicuro impatto risultano le tante ricostruzioni tridimensionali dei monumenti più significativi, di grande formato. Nel primo volume (Testi e immagini) viene indagata la città nel suo insieme: il paesaggio naturale e quello storico con i suoi confini sacri e le suddivisioni politico-amministrative, quello economico con i luoghi della produzione e del commercio, il paesaggio sociale, le infrastrutture e le aree verdi in un'analisi che si spinge fino al Medioevo. Nel secondo volume (Tavole e i indici) viene accuratamente descritta l'Urbs nelle quattordici regiones augustee. Ogni capitolo consta di un testo chiaro e narrativo che traccia la storia della singola regio.
Le tendenze e i luoghi scelti per voi dagli inviati speciali Marco Polo. Tutta la città in tempo reale: siti, blog e forum per scoprirla con un click. Il viaggio dalla A alla Z con informazioni pratiche puntuali e aggiornate. Con atlante stradale e carta estraibile della città.
In questo libro viene svolta un'analisi del percorso che ha portato, nel 2008, il centrosinistra alla sconfitta elettorale nella Capitale e al successivo fallimento dell'esperienza di Alemanno sindaco. È un percorso attraverso la metamorfosi di Roma da città a metropoli ma è anche il tentativo di dare ragione del sorgere e dell'esplodere delle contraddizioni insite in tale percorso. La tesi politica che emerge è che nel 2008 abbia prevalso un voto reazionario. Che abbia vinto la reazione alla modernizzazione perseguita dal 1993 in una città pigra, sonnolenta e provinciale, trasformatasi in fretta, che ha cominciato a confrontarsi con la dimensione di una metropoli sempre più internazionale. Che dopo un lungo periodo in cui a Roma si era imposta l'immagine positiva di una città in crescita e più aperta al mondo, anche in coincidenza con una crisi internazionale, si sia manifestato sempre più con forza il sapore aspro della globalizzazione. Un retrogusto fatto di crude contraddizioni, di una nuova dimensione multietnica, di una violenza urbana prima sconosciuta, di solitudine individuale. In conclusione si cerca di evidenziare come in un sistema di Stati e di istituzioni logorate, esista un nuovo spazio che la società civile cerca di occupare, senza mediazioni e che tale processo debba essere lo stimolo per organizzare tali energie e creare le condizioni di un'inedita collaborazione tra la società civile, la politica e lo Stato. Prefazione di Giovanni Minoli.
Nessuna città più di Roma si può raccontare attraverso statue, palazzi, templi: leggendone i monumenti esemplari come fossero pagine di un diario storico, ci si immerge nel suo splendore antico. Il sepolcro degli Scipioni narra la lotta per il predominio sul Mediterraneo e la Colonna Traiana si erge sulla sanguinosa guerra contro i Daci. L'Ara Pacis è il simbolo del potere assoluto, la Domus Aurea è il primo "palazzo imperiale", con tanto di lago artificiale, dove Nerone dava le sue feste e, secoli dopo, artisti come Raffaello si addentravano nelle stanze sotterranee per copiare le splendide decorazioni. E l'arco di Costantino, costruito per onorare la visione della croce che riportava l'iscrizione "in questo segno vincerai". In un libro che conduce il lettore alla scoperta dei miti nascosti e svelati, nel ricordo di poeti e viaggiatori che vi s'ispirarono... Postfazione di Vincenzo Farinella.
La storia della Roma imperiale è costellata da decine di grandi figure femminili che non hanno brillato solo di luce riflessa, ma, dietro le quinte o in prima linea, hanno influenzato le sorti della capitale del mondo nei suoi anni d'oro. Nell'antichità romana, in modo assai simile a oggi, le compagne dei politici assolvevano il fondamentale compito di promuovere l'immagine "domestica" del marito, ma erano anche carismatiche opinion-leaders, icone di stile, celebrità dall'esistenza estrema e movimentata. Annelise Freisenbruch, in perfetto equilibrio tra rigore storico e sensibilità narrativa, traccia i profili a tutto tondo di queste donne affascinanti raccontandone la vita pubblica e le abitudini in camera da letto, sullo sfondo di una società in cui l'universo femminile stava mettendo a segno le sue prime, faticose conquiste. Si parte da Livia, consorte del primo imperatore Augusto, assurta a exemplum di moglie virtuosa in grado di ottenere privilegi fino ad allora sconosciuti per una donna (possidente, mediatrice politica, oggetto di culto divino dopo la morte), e si arriva a Elena, madre di Costantino, ispiratrice di un nuovo modello di femminilità intellettuale e ascetica, passando per Messalina, la moglie di Claudio affetta da sfrenata ninfomania, e Agrippina Minore, l'ambiziosa madre di Nerone protagonista di incredibili e truculenti intrighi a palazzo. "Principesse del popolo" e madri irreprensibili, scandalose party-girls e colte protofemministe...
"Come si viveva nell'Impero romano? Che tipo di persone avremmo incontrato nelle sue città? Come sono riusciti i romani a creare un Impero così grande, unendo popolazioni e luoghi così diversi? Il libro che avete in mano è, idealmente, la prosecuzione di 'Una giornata nell'antica Roma'. Lì si raccontava la vita quotidiana nella capitale attraverso lo scandire delle ventiquattro ore. Ora immaginate di alzarvi la mattina seguente e di partire per un viaggio attraverso tutto l'Impero. Per compiere questo viaggio basterà seguire un sesterzio. Soffermandoci sulle persone che via via entrano in possesso della moneta, scopriremo i loro volti, le loro sensazioni, il loro modo di vivere, le loro abitudini, le loro case. Il viaggio è ipotetico, ma del tutto verosimile. I personaggi che incontreremo sono realmente vissuti in quel periodo e in quei luoghi. I loro nomi sono veri e svolgevano effettivamente quel mestiere. Tutto è il frutto di un lavoro di ricerca su stele tombali, iscrizioni e testi antichi. Allo stesso modo, pressoché tutte le battute che sentirete pronunciare da tali personaggi sono 'originali': provengono infatti dalle opere di famosi autori latini come Marziale, Ovidio o Giovenale. E tappa dopo tappa, scoprendo il 'dietro le quinte' dell'Impero, ci accorgeremo di quanto il mondo dei romani, la prima grande globalizzazione della storia, fosse in fondo molto simile al nostro." Alberto Angel
Un libro per riappropriarsi in bicicletta del paesaggio e delle meraviglie nascoste di Roma e della sua provincia. Dalla Valle del Tevere alla Tuscia, dalla Valle dell'Aniene alla Campagna Romana con le sue riserve naturali, i suoi parchi, le sue ville storiche e monumentali, dai Castelli Romani, con l'annesso parco archeologico dell'Appia Antica, fino ad arrivare al centro storico della Capitale. Venticinque itinerari adatti alle famiglie con bambini e a tutti i cicloturisti; ciascuna meta facilmente raggiungibile in treno. Una guida per riscoprire lo stupore suscitato dalle bellezze naturali e dalle antichità di Roma
Ecco un libro su Roma fuori dal comune. Non è una guida, non è una "storia della città", non è un semplice repertorio di luoghi e indirizzi da scoprire. È un "ritratto" di Roma attraverso i personaggi che l'hanno costruita. La Città Eterna, più di ogni altra metropoli al mondo, è il frutto di progetti spontanei, legati agli interessi personali e alle passioni di imperatori, papi, cardinali e statisti che hanno voluto lasciare un segno indelebile lungo le sponde del Tevere, senza preoccuparsi di seguire un piano urbanistico coerente. Questo fenomeno, che in nessun'altra città al mondo è durato oltre duemila anni, si è rivelato un motivo di straordinario arricchimento, piuttosto che un problema. Chi vive Roma, soprattutto quella storica, si accorge che non esiste un vero centro, non esiste una piazza principale o un percorso stradale più importante di altri. Esistono tanti luoghi incredibili, tracciati sorprendenti, edifici e complessi architettonici meravigliosi... esistono tante anime, che sono il frutto di altrettante personalità. Roma si racconta attraverso i ritratti di questi personaggi, che sono il filo conduttore per descrivere la nascita di intere zone della città e svelarne segreti e aneddoti poco conosciuti al grande pubblico. Più che un libro sulla città, questo è un libro sulle persone che l'hanno costruita e hanno impresso la loro personalità nelle strade, nei palazzi, nei ponti e nelle piazze, che ancora oggi le ricordano.
Il libro ripercorre i luoghi e le manifestazioni legate all'Esposizione Internazionale di Roma del 1911 voluta per celebrare i 50 anni dell'Unità d'Italia e mostrare i progressi compiuti dalla Nazione. Attraverso la "fantasmatica città di tela e di gesso" costruita per l'occasione con i suoi "manufatti provvisori grandiosi e sfarzosi" destinati a scomparire a chiusura dei festeggiamenti, che lasceranno una traccia indelebile nei programmi di sistemazione urbanistica dell'epoca, è così possibile osservare l'assetto iniziale di interi quartieri della Capitale costruiti tra Vigna Cartoni (oggi Belle Arti) e Piazza d'Armi (oggi rione Prati e quartiere Delle Vittorie). L'itinerario proposto si snoda, tra narrazione fotografica e ricostruzione documentaria, tra le opere che in quell'occasione vennero realizzate sotto la regia dei più importanti architetti dell'epoca tra i quali spicca Marcello Piacentini, indagando e ricostruendo un passato che costituisce una tappa fondamentale della nostra cultura e della nostra identità rappresentate nella serie di mostre realizzate per l'occasione, prima tra tutte la vastissima "Mostra Etnografica e Regionale" dalle cui raccolte trarrà origine il nucleo principale delle collezioni del Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari e "l'Esposizione Internazionale di Belle Arti" che determinerà la nascita della Galleria Nazionale di Arte Moderna.
Il volume di Filippo Coarelli inaugura una collezione di "Storia dell'arte romana" in più volumi, che vuole soddisfare l'esigenza di disporre insieme di dati aggiornati e di adeguata riflessione storiografica. Con un metodo originale l'autore basa la sua indagine sul dialogo continuo tra i dati archeologici e la tradizione classica sulle origini di Roma (tradizione elaborata successivamente ma, sostiene, ormai confermata dagli scavi ben più di quanto si pensasse fino a poco tempo fa). Il discorso che ne nasce, ancor prima che formale e stilistico, è anzitutto volto a tracciare un quadro di contesto. Nei secoli più antichi, quelli della Roma dei re, la città si trovava all'incontro di due mondi artistici ricchi e vivaci - quello etrusco a nord e quello greco-italico a sud - e costituiva una periferia artistica dove influenze e modalità espressive di varia provenienza si intrecciavano e interagivano con la sensibilità locale. Nell'età dei re, Roma apparteneva a un territorio relativamente omogeneo, quello dell'Italia tirrenica, i cui segni si colgono nell'urbanesimo, nell'autorappresentazione dell'aristocrazia, nella celebrazione del sovrano, nei templi e nell'introduzione della scrittura. Nella prima parte dell'età repubblicana iniziano a prender forma componenti proprie, in un continuo scambio di somiglianza e differenza rispetto ai mondi circostanti. Il quadro politico è cambiato, con il mutamento di regime politico all'interno, con l'espansione nel Lazio e la creazione di colonie.