Realizzare con le proprie mani i cosmetici e i saponi che si utilizzano ogni giorno è divertente, ecologico e fa risparmiare denaro. Questo manuale - qui presentato in una nuova edizione rivista e aggiornata con nuovi materiali - nasce dalla passione della sua autrice per l'autoproduzione e dalla sua voglia di condividere con gli altri le sue conoscenze in materia di igiene e bellezza. Tatiana Maselli vi insegnerà a leggere le etichette dei cosmetici in vendita, a giudicare qualità e sicurezza delle materie prime contenute nelle diverse preparazioni, a conoscere i bisogni della pelle, a formulare e autoprodurre i cosmetici più adatti per curarne in modo delicato i problemi. Illustrando ricette semplici ed economiche, e guidandovi nel reperimento degli ingredienti e degli strumenti di lavoro, vi aiuterà a confezionare detergenti per il corpo, il viso e i capelli, creme, balsami per labbra, scrub, profumi, shampoo, bagnischiuma, e tanti altri prodotti naturali. L'ultima parte del libro è dedicata alla produzione casalinga del sapone con il metodo a freddo: il meno laborioso, il più veloce e alla portata di tutti, nonché il più ecologico.
Una specie di Dizionario delle opere che si presenta come un Dizionario degli autori: così l'autore presentava la prima edizione delle sue Letture. Questa nuova edizione aggiorna la prima e aggiunge al valutazioni critiche che arrivano fino al 2022. L'attenzione ad alcuni autori come Montale, Kundera, Pound, Raboni assume dimensioni monografiche, ma non mancano libri di autori minori. Un libro venato da uno stile che non fa sconti e denota una curiosità intellettuale che sfocia in personalissime valutazioni critiche.
Carlo Alberto Biggini, professore e costituzionalista, venne scelto da Mussolini, dopo Gentile e Bottai, a guidare il ministero dell’Educazione Nazionale nel delicato passaggio che portò alla formazione della Repubblica sociale italiana con lo scopo di realizzare l'idea di “scuola totalitaria” fascista. Quando i progetti del Duce si scontrarono con la realtà della guerra, Biggini, intellettuale di formazione liberale che aderì al fascismo per la sua visione corporativa della società, provò a salvare la scuola italiana, svincolandola dalle pretese ideologiche del regime e favorendo una “restaurazione culturale” che agevolasse la transizione dal fascismo alla futura democrazia.
"Da pastore preoccupato che ai figli che chiedono un pane non venga data una pietra indigesta ma il pane sostanzioso della Parola, l'unico in grado di nutrire, il cardinale Antonelli osserva con passione e acutezza il complessissimo movimento teologico odierno. In quest'opera, egli presenta i principi fondamentali che dovrebbero ispirare una teologia desiderosa di congiungere fedeltà e rinnovamento, vale a dire una teologia che sappia accrescere l’antico con il nuovo. Il lettore ha in mano un’opera di saggezza che attinge alle ricchezze inesauribili della Sacra Scrittura e della Tradizione della Chiesa, oltre che al patrimonio perenne della filosofia tomista, sviluppato secondo la domanda dei nostri giorni (Dalla Prefazione)
Tra il 1940 e il 1943 circa 70.000 soldati alleati furono prigionieri in Italia. Catturati sui fronti africani, vennero detenuti in quasi tutte le regioni italiane, in campi che rappresentarono uno specifico universo di cattività, indagato qui per la prima volta nella sua interezza. L'Italia della seconda guerra mondiale non fu in grado di rispettare i suoi doveri di potenza detentrice, e la miseria patita dai suoi cittadini ebbe serie conseguenze anche sui prigionieri. In alcuni casi, poi, le autorità dei campi si resero responsabili di veri e propri crimini di guerra nei confronti dei nemici detenuti. La prigionia alleata nel nostro paese, che questo libro ricostruisce, è dunque un altro dei "luoghi" della storia in cui si infrange il mito degli italiani brava gente.
Il volume contiene saggi di Esegesi e di Teologia biblica su Antico e Nuovo Testamento che colleghi e amici offrono a Ermenegildo Manicardi in occasione del suo 75° compleanno.
L'umano cambia, perché l'umano è storia. E noi adesso dobbiamo decidere cosa vogliamo diventare. La rivoluzione tecnologica sta rendendo il nostro mondo uno straordinario laboratorio di futuro, anche se pieno di rischi. Per la prima volta, è la forma stessa dell'umano - i suoi limiti e i suoi confini - a diventare l'oggetto di una trasformazione che sposta il percorso evolutivo della nostra specie dalla storia della natura a quella dell'intelligenza, rendendo le sue prossime tappe solo un risultato delle nostre scelte. Davide Sisto racconta questa svolta in un libro acuto e coraggioso, che dà ragione a chi ha detto che «siamo qui perché le cose devono ancora avvenire», e che tutto il nostro passato sarà presto ridotto «a non più che preistoria».
«Ci vuole molto, molto tempo prima che ciò che è stato cancellato venga alla luce» Patrick Modiano La Shoah si è ormai insediata al cuore della coscienza contemporanea. Ma ciò è accaduto lentamente; in realtà, mentre si consumava, il genocidio degli ebrei è passato quasi inosservato e nell'immediato dopoguerra ha occupato solo una posizione marginale in seno alla cultura del mondo occidentale. Nell'orizzonte di questo «accecamento» sono stati alcuni intellettuali ebrei esuli o reduci dai campi i primi a «pensare Auschwitz». Ripercorrendo il cammino tortuoso della memoria della Shoah, Enzo Traverso ricostruisce la riflessione degli intellettuali che hanno saputo dare voce agli interrogativi sollevati dall'Olocausto: dal suo rapporto con le violenze del XX secolo alla complicità che essa rivela tra modernità e barbarie, tra razionalità tecnica e sterminio di massa.
Se la scuola deve servire a formare buoni cittadini, per essere pedagogicamente efficace dovrebbe affrontare soprattutto quegli aspetti che agli occhi dei bambini e degli adolescenti rivestono una immediata familiarità e importanza: l'Italia, la sua storia, la sua geografia, la sua cultura. In una parola, la sua identità. Un tema visto negli ultimi decenni con profonda diffidenza, soprattutto per ragioni ideologiche, e che invece è al centro della proposta di insegnamento presentata in queste pagine. Non una semplice formulazione di nuovi contenuti didattici né un modo nuovo di articolare quelli tradizionali, ma qualcosa di più grande e diverso: dare un significato del tutto nuovo al senso dei programmi di alcune materie d'insegnamento dei primi due cicli della scuola dell'obbligo e, forse, all'intero ambito dell'istruzione nel nostro Paese.
Che Origene sia il teologo ed esegeta più dinamico del cristianesimo antico non dubita nessuno: ma occorre rimarcare, anche a beneficio degli studi classici, che è anche il più dinamico dei filologi. Riconosciuta come tratto visibile della sua opera, ma di fatto marginalizzata come strumento accessorio, ridotta entro la sola dinamica tra "lettera" e "allegoria", l'attitudine filologica di Origene è in realtà l'architrave del suo pensiero: consente di verificare, senza scorciatoie banalizzanti, il suo rapporto con la tradizione pagana; di accertare la profondità e l'estensione della sua cultura e come funzionasse quindi la scuola in epoca imperiale; di comprendere i presupposti della sua teologia, della sua esegesi, della sua filosofia del linguaggio. Permette soprattutto di misurare l'impatto rivoluzionario di un uomo che ha imposto alla Chiesa, nel tormentato equilibrio tra le attese del teologo e le esigenze del filologo, l'obbligo della ragione critica. Frutto di una dissertazione dottorale in Filologia classica presso l'Università di Berna, questo ormai classico studio di Bernhard Neuschäfer costituisce in tal senso un contributo capitale alla storia del cristianesimo, della filologia e della scuola antica.
«E come potrebbero non ricordarlo con gratitudine commossa quelli che sono stati i suoi amici, i suoi figli e discepoli? Grazie alla sua paternità sacerdotale appassionata nel comunicare Cristo, essi sono cresciuti nella fede come dono che dà senso, ampiezza umana e speranza alla vita. Don Giussani è stato padre e maestro, è stato servitore di tutte le inquietudini e le situazioni umane che andava incontrando nella sua passione educativa e missionaria. La Chiesa riconosce la sua genialità pedagogica e teologica, dispiegata a partire da un carisma che gli è stato dato dallo Spirito Santo per l'"utilità comune"» (Papa Francesco, 15-10-2022). Il presente volume vuole ampliare la conoscenza di una personalità straordinaria, nel panorama ecclesiale e civile, grazie alle testimonianze di coloro che ne hanno avuto una conoscenza diretta, che lo ricordano nella sua umanità generosa, nella sua fede limpida, nella sua passione cristiana.
Gerolamo è una strana creatura, un ragazzo di venticinque anni che vive in una città di mare, abita da solo, mangia spesso dalla zia. Ha qualche amico e nessun lavoro, esce di sera e di notte, dorme la mattina. Aspetta, ma non si sa bene cosa. Lo agita un desiderio quasi violento di diventare adulto e al tempo stesso porta dentro di sé un Gerolamo precedente, bambino e adolescente, che non lo vuole abbandonare. Eppure nella sua attesa, nell'immobilità, nell'indecisione sospesa tra dubbi e inesperienza, nella paura costante di perdersi, Gerolamo è travolto dall'intensità e dalla meraviglia di quanto gli accade. Ha un amico che sta molto male, un altro che finalmente si è innamorato, un pappagallo da accudire per qualche giorno, la ragazza del piano di sopra sul punto di partorire. Fuma molte sigarette, beve volentieri, ma soprattutto Gero spera che giunga un momento in cui le cose cambino, in cui per lui e per tutti quelli intorno a lui arrivi il «punto di rottura», un bagliore di chiarezza che squarcia le nubi piene di pioggia, la realtà finalmente tirata a lucido, la vita che si mette a scorrere nella direzione giusta. Alla sua seconda opera Bernardo Zannoni racconta il mondo degli umani con la fantasia e la profondità emotiva con cui aveva narrato la società degli animali ne "I miei stupidi intenti". Scrive un romanzo che ha i tempi scomposti e incoerenti della giovinezza, lo sguardo in cui si fondono dolcezza e crudeltà di chi ha fame di vita, la comicità e l'assurdo delle menti che si avviluppano su se stesse. Dalle sue incursioni appassionate, fiabesche, avventurose, scaturisce un disegno di sorprendente realismo, un ritratto pieno di curiosità e di premura, al tempo stesso divertito e sgomento di fronte a quegli strani esseri che compongono il genere umano.