Il libro aiuta a riscoprire la bellezza del sacramento del perdono, offrendo alcune chiavi di lettura per riflettere, verificare e purificare la mente dalle molteplici idee distorte che, per abitudine e per mancanza di un adeguata formazione, hanno inquinato e trasformato il suo significato. Un percorso di guarigione che vuole aiutare a comprendere come la misericordia di Dio non è ancora finita e che, lì dove arriva, ha il potere di trasformare la vita di un uomo aiutandolo a ritrovare la giusta collocazione nei confronti di Dio e del mondo. Inoltre il libro si sofferma sulle parti che compongono il rito per cogliere maggiormente la sua ricchezza teologica e spirituale. Mentre a conclusione viene proposta una breve antologia di brani scelti e uno schema per l'esame di coscienza, per nutrire la meditazione e la preghiera personale e il desiderio di sperimentare sempre più la misericordia infinita di Dio Padre.
Il libro apre un altro squarcio di luce sulla vita della Venerabile Enrichetta Beltrame Quattrocchi (1914-2012), attraverso l'intensa esperienza di amicizia vissuta con la signora Maria Vittoria Casa (1927): un'amicizia-avventura, gioiosa, forte e contagiosa, durata quasi settant'anni. Fondamento dell'amicizia è la virtù, con la quale le persone devono accordare il pensiero e l'azione. In queste pagine traspaiono la generosità e la freschezza di quel rapporto autentico, genuino, disinteressato, intelligente, audace, proteso verso l'Assoluto, che ha saputo affrontare le sfide della vita lasciandosi orientare dalla creatività fedele di Dio, dalla famiglia e dai buoni consiglieri.
Una carrellata di vite di santi (o giù di lì) raccontate in modo vivace e curioso. S. Antonio da Padova, S. Edith Stein, S. Teresa di Lisieux, S. Charles De Foucauld, S. Padre Pio... ma sono anche riportate figure più inedite, come quella di Igino Giordani o di Carmen Hernandez, rendono questa piccola antologia ancora più preziosa. Una sorprendente allegoria intessuta attorno al cagnolino Otto, in appendice, è un bellissimo annuncio che spiega in modo molto semplice ed efficace cosa sia il "non vivere solo per sé stessi". L'autore ha il pregio di scrivere con uno stile kerigmatico, efficace, che va dritto al punto senza giri di parole, capace di suscitare curiosità e movimento del cuore.
Un pamphlet sui mali dell'Italia. Una denuncia all'individualismo, al populismo, al disinteresse verso la cosa pubblica, all'indisponibilità alla partecipazione, alla perdita dell'identità, all'inettitudine dell'«italianetto» medio. Un atto di accusa verso ogni malcostume della nostra società. La cultura ci salverà! Nasce come un "Pamphlet" e, quindi, in ossequio al genere, risulta essere un'opera passionale e ricca di ideali. Autore delle riflessioni in essa contenute è Mario R., uno strambo "indagatore del sociale", il quale a volte direttamente, a volte per il tramite dell'amico fraterno ed alter ego, cui ha consegnato il suo prezioso manoscritto pochi istanti prima di togliersi la vita, analizza la situazione economica, politica e sociale dell'Italia di oggi, vera protagonista del racconto. Quello che appare come un Paese ormai alla deriva, ha ancora una possibilità: rimettere la Cultura al centro del dibattito, unico elemento in grado di ridare vigore, prospettive e credito ad una Italia spenta e senza più identità.
Con Gesù la morte è strada per la Vita. Questo è il testamento spirituale di Santa Rita e il cuore del messaggio che le sue monache, dal monastero agostiniano di Cascia, condividono con chi affronta un lutto. Attraverso storie vere, le claustrali guidano oltre il vuoto e il dolore chi ha perso una persona cara, facendosi eco della voce di Santa Rita che ci chiede di non fermarci alla Passione ma di guardare alla Risurrezione, perché davanti a noi non c'è la morte, bensì la Vita nuova.
La scuola è finita e cominciano le vacanze. E qual è il posto migliore per le avventure estive? Dalla zia Marika. Vera, Sara, Isa e Dorotea fondano la Compagnia dell'Avventura Estiva e allora tutto può accadere. Perfino un'indagine segreta! Età di lettura: da 5 anni.
È la fine del mondo o un'invasione di marziani? Questa volta è qualcosa di molto meglio. Un tesoro! Un vero tesoro! Qualcuno però ha intenzione di rubarlo. Riuscirà Michele a trovare il ladro e a catturarlo? Recupererà la coppa d'oro? Età di lettura: da 6 anni.
Il libro, che in modo semplice e immediato racconta l'amore e la devozione della Beata Elisa Martinez (fondatrice dell'Istituto delle Figlie di Santa Maria di Leuca) nei confronti dell'Eucaristia, nasce con lo scopo di ricordare per sempre il gesto d'amore di Gesù nell'ultima sua notte passata con i suoi discepoli e che l'Eucaristia, perno di ogni nostra giornata, contiene vivo e reale il Cuore di Gesù che si è voluto esprimere con un dono così grande.
Con questo piccolo volume, l'autore ripercorre le tappe principali della storia della Serva di Dio Suor Maria Cira Destro e del suo amore appassionato per Cristo Crocifisso e per i bisognosi.
Un piccolo libricino per accompagnare i più piccoli nella preghiera attraverso semplici testi che richiamano la tradizione cristiana e gli affetti più cari dei bambini. Un piccolo itinerario per imparare a pregare, ringraziare e perdonare. Contiene disegni e funzioni interattive per ascoltare le preghiere. Età di lettura: da 8 anni.
Un piccolo libricino per accompagnare i più piccoli nella preghiera attraverso semplici testi che richiamano la tradizione cristiana e gli affetti più cari dei bambini. Un piccolo itinerario per imparare a pregare, ringraziare e perdonare. Contiene disegni e funzioni interattive per ascoltare le preghiere. Età di lettura: da 8 anni.
"Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?" A partire da questo pensiero già definitivo, scritto in una lettera all'amico Oskar Pollak da un Franz Kafka appena ventenne, Mauro Covacich insegue lo scrittore praghese in un corpo a corpo tra vita e letteratura. Kafka scrive in una lingua che non era la sua, ma il tedesco dell'impero austro-ungarico imparato a scuola: "ogni lingua è un mondo. Se scegli quella di un altro, ti aggirerai tutta la vita per un mondo non tuo. E anche quando ti capiterà di rispecchiarti nelle vetrine, ti accorgerai che quel tizio riflesso non sei tu". Questa estraneità rispetto alla vita, rispetto all'amore, rispetto al padre Hermann e alla famiglia, scolpisce la scrittura e l'immaginario con cui Kafka concepisce i suoi capolavori: La metamorfosi, Nella colonia penale, Il processo. Ma anche le pagine di diario in cui annota i sogni, i libri letti, le serate con gli amici e le visite ai bordelli; e proprio in un postribolo della Trieste teresiana, Franz potrebbe avere incontrato James Joyce. Il soggiorno triestino di Kafka rivive nell'indagine letteraria di Covacich, fino agli archivi delle Generali dove la grafia del praghese sembra seguire l'alienazione di un lavoro d'ufficio che non gli lasciava tempo per l'immaginazione. Con una prosa esatta - che unisce autobiografia e racconto - Mauro Covacich affronta il suo grande amore letterario, una lunga passione cresciuta fin dall'adolescenza. Covacich segue Kafka nel vento dell'est con la complicità con cui si guarda a un fratello, rincorre le inquietudini della mente di un genio che non avrebbe voluto essere letto, e che qui rivive "la certezza di non essere una chimera".