Un libro per riappropriarsi in bicicletta del paesaggio e delle meraviglie nascoste di Roma e della sua provincia. Dalla Valle del Tevere alla Tuscia, dalla Valle dell'Aniene alla Campagna Romana con le sue riserve naturali, i suoi parchi, le sue ville storiche e monumentali, dai Castelli Romani, con l'annesso parco archeologico dell'Appia Antica, fino ad arrivare al centro storico della Capitale. Venticinque itinerari adatti alle famiglie con bambini e a tutti i cicloturisti; ciascuna meta facilmente raggiungibile in treno. Una guida per riscoprire lo stupore suscitato dalle bellezze naturali e dalle antichità di Roma
Ecco un libro su Roma fuori dal comune. Non è una guida, non è una "storia della città", non è un semplice repertorio di luoghi e indirizzi da scoprire. È un "ritratto" di Roma attraverso i personaggi che l'hanno costruita. La Città Eterna, più di ogni altra metropoli al mondo, è il frutto di progetti spontanei, legati agli interessi personali e alle passioni di imperatori, papi, cardinali e statisti che hanno voluto lasciare un segno indelebile lungo le sponde del Tevere, senza preoccuparsi di seguire un piano urbanistico coerente. Questo fenomeno, che in nessun'altra città al mondo è durato oltre duemila anni, si è rivelato un motivo di straordinario arricchimento, piuttosto che un problema. Chi vive Roma, soprattutto quella storica, si accorge che non esiste un vero centro, non esiste una piazza principale o un percorso stradale più importante di altri. Esistono tanti luoghi incredibili, tracciati sorprendenti, edifici e complessi architettonici meravigliosi... esistono tante anime, che sono il frutto di altrettante personalità. Roma si racconta attraverso i ritratti di questi personaggi, che sono il filo conduttore per descrivere la nascita di intere zone della città e svelarne segreti e aneddoti poco conosciuti al grande pubblico. Più che un libro sulla città, questo è un libro sulle persone che l'hanno costruita e hanno impresso la loro personalità nelle strade, nei palazzi, nei ponti e nelle piazze, che ancora oggi le ricordano.
Il libro ripercorre i luoghi e le manifestazioni legate all'Esposizione Internazionale di Roma del 1911 voluta per celebrare i 50 anni dell'Unità d'Italia e mostrare i progressi compiuti dalla Nazione. Attraverso la "fantasmatica città di tela e di gesso" costruita per l'occasione con i suoi "manufatti provvisori grandiosi e sfarzosi" destinati a scomparire a chiusura dei festeggiamenti, che lasceranno una traccia indelebile nei programmi di sistemazione urbanistica dell'epoca, è così possibile osservare l'assetto iniziale di interi quartieri della Capitale costruiti tra Vigna Cartoni (oggi Belle Arti) e Piazza d'Armi (oggi rione Prati e quartiere Delle Vittorie). L'itinerario proposto si snoda, tra narrazione fotografica e ricostruzione documentaria, tra le opere che in quell'occasione vennero realizzate sotto la regia dei più importanti architetti dell'epoca tra i quali spicca Marcello Piacentini, indagando e ricostruendo un passato che costituisce una tappa fondamentale della nostra cultura e della nostra identità rappresentate nella serie di mostre realizzate per l'occasione, prima tra tutte la vastissima "Mostra Etnografica e Regionale" dalle cui raccolte trarrà origine il nucleo principale delle collezioni del Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari e "l'Esposizione Internazionale di Belle Arti" che determinerà la nascita della Galleria Nazionale di Arte Moderna.
Il volume di Filippo Coarelli inaugura una collezione di "Storia dell'arte romana" in più volumi, che vuole soddisfare l'esigenza di disporre insieme di dati aggiornati e di adeguata riflessione storiografica. Con un metodo originale l'autore basa la sua indagine sul dialogo continuo tra i dati archeologici e la tradizione classica sulle origini di Roma (tradizione elaborata successivamente ma, sostiene, ormai confermata dagli scavi ben più di quanto si pensasse fino a poco tempo fa). Il discorso che ne nasce, ancor prima che formale e stilistico, è anzitutto volto a tracciare un quadro di contesto. Nei secoli più antichi, quelli della Roma dei re, la città si trovava all'incontro di due mondi artistici ricchi e vivaci - quello etrusco a nord e quello greco-italico a sud - e costituiva una periferia artistica dove influenze e modalità espressive di varia provenienza si intrecciavano e interagivano con la sensibilità locale. Nell'età dei re, Roma apparteneva a un territorio relativamente omogeneo, quello dell'Italia tirrenica, i cui segni si colgono nell'urbanesimo, nell'autorappresentazione dell'aristocrazia, nella celebrazione del sovrano, nei templi e nell'introduzione della scrittura. Nella prima parte dell'età repubblicana iniziano a prender forma componenti proprie, in un continuo scambio di somiglianza e differenza rispetto ai mondi circostanti. Il quadro politico è cambiato, con il mutamento di regime politico all'interno, con l'espansione nel Lazio e la creazione di colonie.
Il volto femminile e meno noto di Roma negli sguardi delle protagoniste della sua storia. Una guida per scoprire una diversa città eterna.
La collana Romàntìca è composta da più volumi organizzati in testi introduttivi di guida alla consultazione e in un repertorio di schede illustrate chiare ed esaurienti ordinate secondo un criterio topografico. Il primo titolo "Cercando tra pietre e parole" è dedicato ai più di cento monumenti archeologici di competenza comunale presenti in città e nel suburbio: dalle mura ai templi, dai sepolcri agli acquedotti, dalle statue parlanti ai mitrei contemplando luoghi celebri (come ad esempio il teatro di Marcello, l'Ara Pacis, i Fori Imperiali). La collana è rivolta agli appassionati ma anche agli studiosi del settore, guidati, come in un viaggio ideale, attraverso la storia millenaria della Capitale. Le mappe in coda al testo aiutano nella ricerca dei luoghi mentre alcuni box di approfondimento contribuiscono alla ricostruzione passato-presente e riportano curiosità e notizie, utili a stimolare l'interesse del lettore nei confronti di una città unica al mondo.
Ci sono luoghi e monumenti che attraversiamo quotidianamente nelle nostre città e che nella fretta di una meta da raggiungere manchiamo di cogliere. Porte, piazze e fontane, palazzi storici o edifici di nuova costruzione e di futura bellezza, chiese, tutto ci passa sotto gli occhi e poco o nulla si ferma nella nostra memoria. Vittorio Sgarbi compie un'opera di ricognizione totale delle bellezze architettoniche di Roma e ci consegna una guida straordinaria per la quantità di edifici e autori citati. Con oltre 650 schede di autori e 1500 opere segnalate "Le meraviglie di Roma" è una guida alle architetture della capitale e uno strumento prezioso di conoscenza non solo della città del passato, ma anche di quella a venire, grazie alla segnalazione dei tanti progetti in corso di realizzazione. A turisti e abitanti di Roma non resta altro che alzare gli occhi e, fosse anche solo per pochi secondi, fermarsi a godere con consapevolezza le mirabilia della città eterna.
Nel giugno 1939, Pio XII (Eugenio Pacelli) annuncia ufficialmente l'avvio degli scavi sotto le fondamenta della basilica vaticana: proprio lì dovrebbe trovarsi, come attesta una tradizione antichissima, la tomba dell'apostolo Pietro, deposto sul colle Vaticano al tempo di Nerone (64 d.C). L'operazione è condotta in un clima di riservatezza assoluta. Il segreto continua e si rafforza negli anni più critici della seconda guerra mondiale, persino quando Roma, dopo il crollo del fascismo e la firma dell'armistizio con gli Alleati, viene occupata dai nazisti. Tutto ruota intorno alla figura di Ludwig Kaas, il monsignore a cui Pio XII affida la direzione di quei delicatissimi scavi. Kaas è in contatto diretto e confidenziale con Josef Mùller, un ignoto avvocato di Monaco: pur essendo estraneo al Vaticano, Muller scenderà più volte in aereo da Berlino fino a Roma e sarà ammesso a visitare la necropoli, mentre l'ingresso agli scavi resta inaccessibile a tutti, compresi i cardinali del Sacro Collegio. Barbara Frale ricostruisce una vicenda complessa e a tratti oscura. Proprio come accade durante le complicate fasi di uno scavo archeologico, quando un detrito o un frammento, di per sé marginali, acquistano di colpo un significato profondo e insperato, così l'indagine dell'autrice sul rapporto tra Pio XII, il nazismo e la persecuzione degli ebrei si arricchisce pagina dopo pagina di nuovi dettagli e ipotesi interpretative, spesso trascurate dalla ricerca storica.
Questo denso e agile volumetto spiega in maniera chiara e divulgativa quanto sappiamo sulla struttura della comunità ebraica di Roma, illustrando allo stesso tempo il contesto storico e politico in cui essa si sviluppò. Impresa non facile, a causa della carenza dei dati che ci sono pervenuti; con grande onestà Elsa Laurenzi non nasconde questo problema, né presenta ricostruzioni "facili" ma infondate. Accompagna invece il lettore alla scoperta di una società che mantiene i propri costumi e la propria cultura vivendo all'interni di un'altra più vasta società, tanto profondamente diversa quanto tollerante, che seppe integrare realtà varie e contrastanti. Si basa sulle varie fonti disponibili, gli scrittori antichi, i testi epigrafici, le testimonianze archeologiche e fornisce, mediante un glossario distribuito all'interno del testo, utili e puntuali spiegazioni di termini non a tutti noti.
Il Tevere è all'origine di Roma. Sulle sue rive è nata la città. Ma il suo corso si sviluppa dall'ultima striscia territoriale della Romagna, tocca la Toscana, attraversa le valli umbre e termina nel Lazio. Numerosi affluenti collegano il fiume ad altre regioni, come Marche e Abruzzo. In questo suo lungo percorso, il Tevere accarezza una varietà paesaggistica unica: colline, valli, pianure, vitigni, pinete e querceti, paludi, laghi, cascate... Ripercorrendo tale tragitto, dalle sorgenti alla foce, Claudio Rendina descrive le importanti vie che s'intrecciano tra caratteristiche naturali e archeologiche, artistiche e folcloriche, con riferimento alla flora e alla fauna, nonché ai personaggi che hanno animato e animano il territorio fluviale, fino all'Agro Romano, ovviamente, con uno sguardo particolare sulla Capitale, le sue strutture urbanistiche e la sua storia: da ponte a ponte, tra muraglioni e lungotevere, monumenti e ambienti che hanno fatto e fanno la storia del fiume e della città.