Annegata nell'illegalità, strozzata dal traffico e dall'abusivismo, umiliata dal servilismo e dal clientelismo, Napoli muore: ma siccome muore da troppi anni nessuno ci fa più caso. "Napoli è un caso a parte", "Napoli è sempre stata così": se Napoli è unica ed eterna, allora non ci riguarda e comunque nulla si può cambiare. La verità che Giorgio Bocca ha scoperto era sotto gli occhi di tutti, bastava andare a vederla: Napoli ha, elevate a potenza, malattie molto simili a quelle del resto d'Italia. Il suo problema più grave non è la camorra: è l'immoralità e la vigliaccheria della politica, che fa affari, che cerca il consenso costi quel che costi, che fa finta di non vedere.
"Il discorso è angoscioso, ma mi sembra giusto farlo, dal momento che sulla questione ho riflettuto molto e riguarda noi tutti. Perché siamo caduti così in basso? Non per orgoglio né per presunzione, ma per 'disperazione sociale' mi rivolgo ai miei concittadini per esortarli a fare uno spietato esame critico della coscienza civile evitando ogni formula consolatoria. E la premessa per uscire dall'abisso." Un uomo e un intellettuale che è stato grande protagonista del dibattito pubblico passa a tutti gli Italiani il suo testimone, in pagine memorabili e di raro impegno. Paolo Sylos Labini, uno dei maggiori intellettuali italiani, è considerato economista di fama mondiale.
Da qualsiasi angolo provengano - dalle sale borsa o dai laboratori di ricerca, dagli studi dei giuristi o dalle pagine di internet - le descrizioni della scena contemporanea concordano nel tratteggiare una situazione che si sottrae a qualsiasi forma di controllo. Forse per questo, paradossalmente, il diritto produce leggi a un ritmo senza precedenti nella storia conosciuta. E forse per questo dove il diritto viene disatteso si invoca il rimedio dell'etica. Ma diritto ed etica possono molto poco per arginare comportamenti che ovunque assumono sempre più spesso le forme di un'illegalità diffusa e diffusamente accettata. In questo libro l'autore ricerca una possibile via d'uscita dal labirinto in cui sembrano intrappolate le società in cui viviamo.
"Aldo Carboni ha scelto i protagonisti delle sue interviste guidato da un istinto di sapiente intuizione. Nomi conosciutissimi si alternano in queste pagine ad altri noti solo a pochi. Un progetto che parte da una semplice, ma forte idea centrale: offrire uno spaccato nazionale attraverso i volti e la voce di cittadini spesso comuni, ma tutti fortemente impegnati nel costruire, ciascuno sul proprio talento individuale, il futuro del paese. Una sorta di mappa dell'Italia di oggi. L'Italia dei mestieri, delle professioni, dei successi, dei progetti, delle aspirazioni. Un'Italia più che possibile, perché in buona parte c'è già." (Salvatore Settis)
"Vietato leggere" è una raccolta di brevi scritti sull'industria culturale, dal punto di vista di uno scrittore in esilio. "L'esilio," scrive Ugresic, "è una condizione letteraria; non solo fornisce una ricca lista di citazioni letterarie, ma è una citazione letteraria". Dubravka Ugresic, romanziera e saggista, scrive nella sua introduzione che una delle sue maschere è quella di "una brontolona dell'Europa dell'Est confusa dalle dinamiche del mercato globale del libro", ma il suo tono è leggero, vivace e pungente nel raccontarci i difficili rapporti fra uno scrittore e i suoi mediatori letterari. E ci rivela la strada accidentata che ogni libro deve compiere per cadere nelle mani del lettore.
Quali sono i pregiudizi che emergono dalla rivista del razzismo italiano, "La difesa della razza", pubblicata sotto l'egida del Ministero della Cultura tra il 1938 e il 1943? Il razzismo italiano era solo un'appendice del razzismo tedesco o aveva una sua originalità? Si è mai pensato a una razza propriamente italiana? Quali erano gli argomenti del razzismo di allora? Argomenti biologici - la presunta superiorità genetica - argomenti spirituali - uno sviluppo più avanzato dell'anima italiana - o argomenti culturali - un maggior progresso dello stato di civiltà della nostra nazione? Attraverso l'esame dei discorsi dei pensatori razzisti italiani, da Evola ad Almirante, il testo illumina uno dei momenti più cupi della nostra storia.
Tre risposte nette, forti, senza compromessi ai tre libri della trilogia fallaciana contro l'islam. Questo pamphlet vuole parlare alle coscienze e ai cuori senza rabbia né orgoglio, ma con la sola forza della lucidità critica, e con il coraggio della provocazione. In questo libro c'è tutto quello che manca nei volumi della Fallaci. L'osservazione ravvicinata della realtà musulmana, che l'autore Stefano Allievi, sociologo esperto dell'islam italiano ed europeo, ha maturato in anni di lavoro "sul campo". Questo libro si rivolge a tutti quelli che da molto tempo volevano ascoltare una voce di risposta autorevole e chiara alle tesi fallaciane.
Il volume propone parte delle «note settimanali» e delle interviste redatte dall'autore inviato dell'agenzia di stampa Sir a Strasburgo e Bruxelles nel periodo giugno 2003-ottobre 2005.