"Come sopravvivere agli italiani" è una guida per stranieri (e per quegli italiani che ogni tanto si sentono stranieri nel proprio Paese) e ci insegna a sopravvivere al paradosso italico: gli italiani sono affascinati da se stessi, ma nel contempo si parlano male addosso, attività che è ormai uno sport nazionale ("Italiano io? Italiano sarà lei!"). Una guida divertente e impietosa che mostra, o smaschera, bizzarrie e ossessioni dei nostri connazionali. E conclude che in fondo sopravvivere agli italiani è possibile. Ma è possibile anche sopravvivere bene? Sì, perché l'Italia è uno Stato. Mentale.
Il mondo in cui viviamo è pieno di storie, eventi grandi e piccoli, che raramente abbiamo vissuto in prima persona, ma che crediamo veri. Anche le notizie trasmesse da giornali, radio, tv, libri o scambiate attraverso internet o diffuse con il passaparola le accettiamo come vere e credibili, ma spesso si rivelano infondate o addirittura inventate. Dal conflitto in Iraq alle leggende della Seconda guerra mondiale passando per il Vietnam, l'Aids e la Sars, tra epidemie e contaminazioni spaventose. Paolo Toselli, responsabile del "Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee", autore di numerosi articoli apparsi su riviste internazionali e collaboratore del mensile "Focus", offre un catalogo di queste "bufale".
Un manuale per vincere il caos in casa e in giardino. Con una serie di consigli pratici, il testo propone centouno attività per organizzare ogni zona della casa, per realizzare le stanze ideali e per scoprire le aree più disordinate.
Le passioni, le amicizie, l'amore per Laura, i viaggi avventurosi: dalla Toscana alla Provenza, da Avignone a Milano, da Praga a Parigi fino all'approdo alla pace di Valchiusa. Almo Paita, autore di saggi sulla vita quotidiana nei tempi passati, a lungo impegnato in Rai per la realizzazione di sceneggiati storici televisivi e programmi culturali, offre un saggio che è anche un romanzo, una biografia che è anche il racconto di una grande storia d'amore. In appendice, il testo presenta una bibliografia completa delle opere del Petrarca, facile da consultare e alla portata di tutti.
Un libro sul viaggio che mostra quel che di solito non si vede. Offre consigli per avere un invito al ballo dell'Opera a Vienna o evitare il flamenco per turisti a Siviglia. Una guida che non fornisce solo gli orari di apertura o i prezzi, ma aiuta a capire perché un quadro di Caravaggio si trova in Prussia o chi era la modella ritratta da Picasso e perché il pittore l'amava. E chi sono le ragazze in vetrina nel quartiere del peccato di Amburgo e dove trovare le miniere d'ambra sul Baltico. È una guida d'Europa nel suo insieme, dai luoghi delle battaglie storiche ai vecchi confini scomparsi, che fa vedere anche quel che non c'è più, il ponte di Giulio Cesare sul Reno o il Bunker di Hitler a Berlino. Una guida agli europei, alla loro identità e alla loro storia.
Molti grandi nomadi, prima o poi, si lasciano sfuggire la vera motivazione della loro irrequietezza: la ricerca di un posto ideale dove vivere. Nel caso di Robert Louis Stevenson, questa ammissione ha preso forma nel 1884 in un breve testo, "La casa ideale", in cui le caratteristiche di questo luogo immaginario - costruito però con i frammenti di molti paesaggi visti e attraversati - vengono elencate con estrema precisione. Usando la voce narrante dello scrittore, Tullio Pericoli ha deciso di girare un documentario per immagini apparentemente fisse. E per farlo ha scelto un formato che ricorda quello dei cinematoscopi, le curiose scatole magiche usate per vedere le forme prima immobili prendere vita all'improvviso.
All'apparire di questo saggio, nel 1967, la scena letteraria italiana si presentava piuttosto agitata. Lo spazio era diviso fra i difensori di un establishment che vantava come glorie opere spesso mediocri e i propugnatori della neoavanguardia. Manganelli fu assegnato (e si assegnò egli stesso) a quest'ultimo campo. La sua letteratura rivendicava un'ascendenza più remota e insolente: quella della letteratura assoluta. Una concezione per cui la ricerca del "vero" risultava interessante, in quanto materiale per nutrire una finzione onniavvolgente quale è, nella sua ultima essenza, la letteratura. Questo saggio portava allo scoperto la natura menzognera della letteratura, analizzando autori come Carroll e Stevenson, Nabokov e Dickens, Dumas e Rolfe.
Alla fine del XIX secolo la Francia è spaccata in due sull'Affaire Dreyfus, l'ufficiale ebreo ingiustamente condannato per alto tradimento. È soltanto l'iceberg di una questione antisemita più radicata. Fra i primi a sollevarsi in difesa di Dreyfus c'è Bernard Lazare, un giovane intellettuale di idee anarco-socialiste, pure lui ebreo, che proprio negli stessi anni dà alle stampe un saggio in due volumi sull'antisemitismo dove, fra le altre cose, imputa agli ebrei una parte di responsabilità nell'origine del fenomeno, come conseguenza del loro "comportamento asociale". In realtà, l'Affaire Dreyfus è l'inizio di una presa di coscienza per Lazare della condizione di "paria" in cui versa l'ebreo nelle società europee tra fine Ottocento e primo Novecento.
Oggi parliamo fin troppo di insegnamento, educazione e formazione, ma molto poco di "maestri". Certo, la figura del maestro è avvolta da un'aura retorica che può intimidire, e porta con sé l'asimmetria del rapporto con il discepolo e quella tensione erotica che li lega. Attraverso una serie di figure esemplari George Steiner individua tre modalità fondamentali di questa relazione e risale fino ai due maestri che, pur non avendo lasciato una sola riga scritta, hanno fondato la tradizione occidentale: Socrate e Gesù.
La guerra del Golfo, il Kossovo, l'Intifada, il conflitto arabo-israeliano, l'Afghanistan, l'Iraq. Ci sono ragioni per combattere con giustizia? Ci sono atti di aggressione e di crudeltà a cui abbiamo il dovere di opporci? L'uso della forza militare per fermare i massacri in Rwanda sarebbe stato, ad esempio, un caso di guerra giusta? Secondo l'autore, la guerra può essere in alcuni casi giustificabile, ma la sua condotta deve essere assoggettata alla critica morale. Walzer discute un tema moralmente ambiguo e complesso per affermare che della teoria della "giusta guerra" abbiamo bisogno, poiché essa consente di affrontare azioni eticamente problematiche, restringendone le occasioni e regolandone la condotta.
"Occidente" nel mondo moderno è sinonimo di spirito critico, limitazione della forza attraverso il diritto, rispetto delle regole. Tutto questo è messo in discussione dalla guerra in Iraq. Il pericolo è che l'Occidente sia concepito come una fortezza, sotto il monopolio americano, che si impone nel mondo contro i resistenti o semplicemente i "diversi". Una forma di fondamentalismo occidentale, la ripresa di un uso politico del concetto di civiltà che tanti orrori ha prodotto nel corso dei secoli. Una sorta di giacobinismo reazionario che unisce modernizzazione e luoghi comuni conservatori, spirito anti-secolare e business. Questo studio analizza il processo di delegittimazione dei principi occidentali compiuto in nome dell'Occidente stesso.
Una guida alle tecniche del giardinaggio con più di cinquanta progetti, descritti con chiarezza e corredati di istruzioni "passo passo", realizzabili nell'arco di un fine settimana. Ricco di idee creative per vasi, prati, sentieri, pavimentazioni e siepi, il manuale insegna a trasformare senza sforzo il giardino.