Celso Costantini (1876-1958) è una figura geniale oggi riscoperta. Integrò profili diversi e di assoluto rilievo. Fu pastore esemplare, scultore rinomato, scrittore fecondo, protagonista nell'arte sacra del secolo XX. Durante le due guerre mondiali fu insigne operatore di carità e pace riuscendo a salvare molte vite, dai "figli della guerra" a personaggi come Alcide De Gasperi. Amministratore apostolico di Fiume, fronteggiò Gabriele D'Annunzio evitando un bagno di sangue alla città martoriata. Primo delegato apostolico in Cina, vi compì gesta indelebili. Convocò e presiedette il Primo - finora unico - Concilio Cinese a Shanghai nel 1924. Accompagnò a Roma i primi sei vescovi autoctoni per essere consacrati dal Papa e da lui stesso nel 1926. Fondò il primo istituto religioso clericale indigeno nel 1927. Inaugurò L'Azione Cattolica Cinese nel 1928. Diede vita all'Università cattolica di Pechino. Sviluppò un intenso dialogo con le autorità politiche, sfociato nelle piene relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Cina. Nel 1946 rinunciò a ricevere la porpora a favore del primo Cardinale cinese. Da segretario del dicastero missionario della Curia romana dal 1935 al 1952, incentivò la decolonizzazione religiosa, promosse il clero indigeno e favorì l'inculturazione cristiana nei paesi di recente evangelizzazione. Divenuto Cardinale Cancelliere di Santa Romana Chiesa, fu tra i più stretti collaboratori di Papa Pio XII nell'ideare una casa comune europea, nel sostenere un ordine mondiale giusto e benefico e nel costruire un "ponte" stabile tra l'Oriente e l'Occidente del pianeta.
L'Anno Santo 2025 "orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù". Lo scrive il Papa, nella Bolla di indizione Spes non confundit. Il Papa aggiunge inoltre: "stabilisco che la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano sia aperta il 24 dicembre del presente anno 2024, dando così inizio al Giubileo Ordinario." Il Giubileo Ordinario terminerà con la chiusura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano il 6 gennaio 2026, Epifania del Signore.
L'autore ritiene che debba essere affrontata oggi una riflessione quanto mai urgente sulla vita consacrata e sul suo futuro. Si deve andare in profondità, riformulando l'identità della stessa secondo il bisogno di una società completamente diversa da quella che l'ha vista crescere nella storia. Da qui propone di fare spazio alle tante domande di religiosi e religiose ai quali, in ragione dell'età, appartiene il futuro. Il libro vuole essere un contributo alla riflessione sul futuro della vita consacrata.
“Chiesa in uscita”, chiamata a vivere la conversione missionaria per annunciare il Vangelo oggi. Il Vaticano II ha rilanciato la centralità dell’evangelizzazione e dell’accompagnamento degli adulti nella fede. L’incontro tra la realtà socio-culturale ed ecclesiale italiana con un teologo del Concilio, M.-D. Chenu, invita a riscoprire l’identità teologale della catechesi e a rivisitare il rapporto tra dottrina e pastorale, tra teoria e prassi, tra teologia e agire pastorale. Padre Chenu offre anche al nostro tempo la freschezza del Vaticano II con espressioni quali: discernere i “segni dei tempi”, la “Chiesa in stato di missione”, ritornare all’essenziale della Parola, l’ascolto dei poveri, una teologia induttiva, il principio dell’incarnazione... L’approfondimento si colloca nell’ambito della teologia pratica.
Un libro ":di parte": e ":di denuncia":. Trattandosi dei giovani, un libro di parte: sin dall’:inizio vuole esplicitare la simpatia per le nuove generazioni che ispira ogni sua pagina, cercando di smascherare quelle immagini che diffondono di loro una visione sociale (ed ecclesiale!) stereotipata, piuttosto che aiutare a comprendere veramente la vita delle ragazze e dei ragazzi. E occupandosi di pastorale giovanile, un libro di denuncia: l’:identità: di questa giovane disciplina nata e cresciuta all'ombra della catechetica, infatti, corre oggi il rischio di dileguarsi (possa questo lavoro provocare –: o contenere tra le pieghe della denuncia –: almeno un pizzico di profezia!). La pastorale giovanile costituisce una sfida cruciale per la prassi cristiana, se non la sfida per antonomasia, il punctum dolens più: delicato e decisivo per la Chiesa. Stando così: le cose, il ragionamento dell'autore si muove sia nella direzione dell’:identità: interdisciplinare della pastorale giovanile, sia nel rispetto della sua metodologia particolare, che consiste nell’:analisi della prassi e nella ricostruzione ermeneutica dell’:educazione alla fede. I 10 capitoli del testo sono distribuiti in quattro parti: 1/ Premessa: Giovani e pastorale giovanile: 2/ Situazione: Onesti con la realtà:: 3/ Interpretazione: Lo stile di vita di Gesù: di Nazaret: 4/ Azione: Educazione e vocazione, libertà: e autenticità:.
Questo profilo di san Carlo Borromeo, a firma dello storico della Chiesa Alberto Torresani, restituisce la figura di un santo che conciliava l'intensa vita di preghiera con un grande spirito di azione e governo. Carlo Borromeo (1538-1584), cardinale a 22 anni, segretario di Stato del papa Pio IV, diresse da Roma la conclusione del Concilio di Trento. Tornò a Milano come arcivescovo e riformò la grande diocesi ambrosiana di cui fu, di fatto, il rifondatore. La sua canonizzazione fu molto rapida, solamente ventisei anni dopo la morte.
Questo libro intende riflettere sulle sfide principali che ai nostri giorni deve affrontare un ministro ordinato, e in particolare un Vescovo, nel governo pastorale della comunità a lui affidata.
Come il cristianesimo sta cambiando forma in Europa? Per comprendere le trasformazioni in corso è necessario anzitutto porsi in ascolto di alcune esperienze di rilievo paradigmatico nello scenario europeo. Come le realtà ecclesiali interpretano le mutazioni in atto, in rapporto alla realtà sociale e culturale dei rispettivi territori? Il dato sociologico della crisi dell'appartenenza e della rilevanza simbolica mette in questione l'identità missionaria della comunità ecclesiale. La teologia offre il suo contributo al discernimento di rappresentazioni e progettazioni che la comunità cristiana è chiamata profeticamente a realizzare. Il libro raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale del febbraio 2022.
Questo volume ha l'intenzione esplicita di intervenire nel dibattito ecclesiale e sinodale sul tema dell'accesso della donna al ministero ordinato e di affrontare in modo sistematico la tradizione teologica sul sesso femminile come impedimento all'ordinazione. Tre sono le questioni-chiave oggetto di altrettanti capitoli: l'apparire della tematica dell'ordinazione delle donne dopo il Concilio Vaticano II e la soluzione assunta a partire dal 1976 con la Dichiarazione Inter insigniores circa l'ammissione delle donne al sacerdozio ministeriale; la domanda di ordinazione diaconale delle donne messa a tema nel recente Sinodo (2023-2024); il lavoro teologico necessario per scavare all'interno dei cortocircuiti magisteriali in rapporto alle motivazioni della "riserva maschile" relativa al ministero ordinato. Il percorso qui tracciato può aprire lo spazio per elaborare una nuova vocazione universale al ministero ordinato che non faccia della differenza di sesso il perno dell'ecclesiologia.
Don Paolo è dal 2007 l'arcivescovo cattolico di Mosca. Una diocesi vastissima e composita che comprende al suo interno anche un caleidoscopio di nazionalità, fra cui la comunità armena, quella coreana, quella vietnamita, e via dicendo. Dentro il perimetro della Russia, tutto è di più: più chilometri da percorrere, più lingue, più incroci di culture e vissuti. Più bellezza da condividere ma anche, a volte, più timore nel testimoniare ciò che si crede. Perché quando si è minoranza si è più fragili. Quando si è minoranza l'identità viene sollecitata ogni giorno e ogni giorno sei chiamato a verificarne la consistenza, che è Cristo stesso. Mediante questo libro mons. Pezzi, si racconta a Riccardo Maccioni, per la prima volta dal principio. Intrecciando in queste pagine al vissuto personale, umano e missionario, fatti e valutazioni sull'attualità e il futuro della Chiesa, della Russia e con esse, necessariamente, del mondo intero.
Con i contributi di: Massimo Borghesi, Giulia Paola Di Nicola, Pier Davide Guenzi, Francisco Mele, Philippe Portier, Verónica Roldán, Monica Simeoni. Il libro si propone di comprendere, da differenti punti di vista e con studiosi di diverse nazionalità, le origini teologiche, filosofiche e sociologiche di Francesco, nel suo percorso di formazione. I saggi proposti cercano di approfondire, andando alle fonti, il pensiero e il Magistero di Bergoglio. Il suo Pontificato appare sempre più illuminato dalle premesse del Concilio Vaticano II, identificato come faro per le problematiche spirituali e sociali contemporanee, dall'immigrazione alle molte diseguaglianze presenti e discriminanti in ogni società. L'obbiettivo, nel comprendere i gesti e la filigrana degli insegnamenti di Francesco, è quello di inserire, nella trama delle sue riflessioni, collegamenti e relazioni con concetti chiave, sociologici e teologici, caratteristici dei suoi primi dieci anni di Pontificato. Prefazione di Enzo Pace.
Nel decimo anniversario dell'inizio del pontificato di Papa Francesco, l'autore ripercorre, nella forma di dialogo-intervista, il cammino straordinario e complesso del Santo Padre, attraverso l'analisi dei suoi più significativi documenti, cercando di coglierne l'essenza lasciataci come prezioso patrimonio. "Il dopo di noi, l'utilità di quello che facciamo, quello che resta con noi, è ciò che conta, proprio perché, nonostante la nostra tentazione di possesso, lo doniamo: insomma è eredità. Ecco perché affrontiamo seriamente la domanda dell'eredità di Papa Francesco, perché non solo ci insegna a vivere quello che ci ha affidato in questi anni, ma anche a capirne il valore, la prospettiva, l'opportunità da non perdere. Papa Francesco non si stanca con il suo magistero e il suo esempio di indicare il tempo come l'orizzonte nel quale pensare le nostre scelte di oggi, liberandole dall'utilitarismo e dal protagonismo che tanto le condizionano" (dalla Prefazione del Card. Matteo Zuppi).