L'esperienza umana e religiosa di frate Francesco, nella concretezza della società civile ed ecclesiastica e delle vicende degli inizi del secolo XIII, quali si possono ricavare innanzitutto dai suoi "scritti" e da fonti e documenti che le trasmettono in modo attendibile: queste pagine ci offrono un ritratto semplice e insieme estremamente puntuale e documentato, quale solo poteva venire da uno dei maggiori studiosi di Francesco e del francescanesimo. Non mancano riferimenti alle sorprendenti strumentalizzazioni politico-ideologiche che intorno alla figura di san Francesco d'Assisi si sono consumate, ieri come oggi.
Un uomo ricco ma inappagato, un uomo "in cerca". Della realizzazione di sé, del senso della vita, di una strada da condividere. I piaceri, le gioie, il mondo non bastano. Saranno la rinuncia, il cammino, l'ascolto a condurlo verso la meta. Come Siddharta nell'India antica, così nell'Italia medievale Francesco, il giullare di Dio: protagonista di questa biografia scritta da un giovane Hesse, quasi una fiaba piena di poesia, ispirazione, e dello spirito più puro del poverello di Assisi.
Un vecchio lupo rifiutato dal branco si aggira affamato nel bosco, si avvicina a case e fattorie e compie razzie di bestiame. Gli uomini lo temono, lo odiano, ma non riescono a catturarlo. Allora chiedono aiuto a un frate, che si dice abbia il dono di capire la lingua degli animali. Francesco promette di parlare al lupo e si avventura con un gruppo di fratelli alla sua ricerca. Ma quando cala la notte e si ode l'ululato del lupo, i frati fuggono intimoriti, lasciando Francesco da solo. Anche lui ha paura, ma ha fatto una promessa agli uomini e continua a camminare nel fitto del bosco, a piedi nudi nella neve. Il lupo è sulle sue tracce, cacciatore di una preda sempre più vicina. Quando Francesco si ferma spossato e si addormenta su un letto di sassi, il lupo si avvicina, lo annusa e sente un odore nuovissimo, diverso da quello di tutti gli altri uomini, un odore magico. Quale? È una sorpresa. Dalla massima esperta italiana di San Francesco, una lettura originale e poetica di un episodio della vita del santo, accompagnata da immagini all'acquerello. I bambini apprezzeranno le avventure, gli adulti leggeranno una fiaba semplice e toccante. Età di lettura: da 7 anni.
"Ti amo", dice ogni innamorato alla sua amata. "Tu sei amore", dice san Francesco al suo Signore nei giorni in cui sul monte della Verna riceve il sigillo delle stimmate. Questo libro parla dell'amore, in particolare di quello tra l'uomo e la donna, che è l'archetipo di ogni altro amore umano. L'autore, partendo dalla prospettiva antropologica e biblica, tenta di analizzare l'amore dall'angolazione specifica della spiritualità francescana. San Francesco è stato definito "l'araldo dell'amore". Si è innamorato, si è appassionato alla vita, ha sognato e ha sofferto pene d'amore, ha parlato d'amore. Al centro del suo "discorso amoroso" tuttavia c'è più la vita che le parole. La sua regola è il Vangelo che si riassume nella legge dell'amore: per questo ancora oggi ci affascina.
"Signora", "santa" e "altissima", la povertà francescana è stata spesso fonte di conflitti interminabili dovuti al modo di interpretarla. Cos'è infatti la povertà? Perché per Francesco è così importante e dirimente? In cosa, per lui, differisce dalla povertà praticata dagli eremiti e dai cenobiti? Soprattutto qual è il suo rapporto con il Cristo, il messia inauguratore dei tempi nuovi? Confrontandosi con tali interrogativi, Carmine Di Sante propone una chiave di lettura della povertà francescana che ne individua il senso nella categoria della disappropriazione, istitutiva di una "economia" la cui legge è quella del dono e della giustizia. Nella radicalità di questa ermeneutica si comprende perché la povertà francescana dischiude una nuova forma dell'umano un nuovo modo di abitare il mondo - che mai come oggi appare attuale, come possibile via per uscire dalla crisi della civiltà in atto, alla ricerca di un umanesimo e di un'antropologia alternativi alla volontà di potenza e di dominio.
La storia di Francesco d'Assisi rappresenta uno dei punti chiave dell'intera vicenda bimillenaria del cristianesimo. Né quel punto di forza si esaurisce nella sua vicenda biografica, giacché il suo straordinario percorso di vita si salda profondamente con la vicenda storica dell'ordine da lui fondato. Non poche questioni si pongono se si analizzano le caratteristiche e le prospettive reali dell'esperienza religiosa di Francesco e dei suoi primi compagni mettendole a confronto coi termini in cui furono variamente tradotte e tramandate nella pratica e nella memoria storica della Chiesa nei secoli successivi. Non è un caso che la figura di Francesco, canonizzato a pochi anni dalla sua morte, sia divenuta riferimento per una straordinaria varietà di movimenti e prospettive, spesso in aperta contraddizione con quanto i suoi scritti autentici propongono e suggeriscono. Sta in questo intrico di problemi l'aspetto centrale di quella lunga e ancora attualissima "questione francescana" che è resa ancora più intrigante dalla recente scelta del cardinale Bergoglio di adottare, come vescovo di Roma, per la prima volta il nome di Francesco: perché al Francesco storico, largamente conoscibile nei suoi aspetti di fondo, si sommano e si aggiungono i tanti Francesco che la tradizione ha costruito, e che continuano a proporre molteplici, differenti modelli di esperienza religiosa.
Il fascino immutato delle esperienze umane e spirituali di Francesco e Etty Hillesum. Due personalità tanto distanti per tempo, luogo e cultura, quanto autentiche, forti e libere.
Questo libro è nato dall'incontro con il Santo, nel dicembre 2002, quando un folto gruppo di giovani studenti delle scuole medie inferiori è andato a visitare la città di Assisi, in occasione di un gesto solenne, la promessa, che intende essere un approfondimento e uno sviluppo della vita cristiana generata dal Battesimo, mediante il dono totale di sé a Colui che ci ama e ci sceglie come vessilli nel mondo. È questa l'esperienza che hanno vissuto i cavalieri, accettando di mettere la loro opera a servizio della Chiesa, in un tempo in cui l'ideale ha fatto grande l'uomo e la sua epoca: il Medioevo. Francesco è stato un grande uomo, perché è stato un uomo vero: nell'incontro con Gesù il desiderio del suo cuore si è compiuto e non solo quello di essere un giullare o un cavaliere, ma persino quello dell'amore alla donna, a Chiara, a cui era legato da un'amicizia che è stata trampolino di lancio verso il mondo intero, senza limiti di spazio e di tempo. Se oggi siamo quello che siamo e abbiamo quello che abbiamo è perché qualcuno ha detto di sì all'antico e sempre nuovo annuncio dell' Angelo, che ogni giorno investe la nostra vita e ci apre gli occhi su tutta la realtà abitata da Colui che la crea per noi.
Cosa faremmo, oggi, se Francesco d'Assisi bussasse alla nostra porta? Probabilmente non lo lasceremmo entrare, così come non capiremmo la sua scelta di seguire l'esempio di Cristo deviando dallo status quo, dall'accumulo del possesso, dalla protesta sterile. Il "no" che la nostra società oppone a san Francesco e a Gesù, mentre continua tuttavia a venerarne le immagini svuotate di significato, è il segno di una coscienza condivisa che inaridisce, di una mancanza di coraggio, anche solo per immaginare una realtà diversa. In queste pagine, scritte all'inizio degli anni Ottanta, la visione e l'attitudine di Bo rispetto al presente emergono nella loro interezza. Ce il critico militante, attento al valore della cultura come forza di cambiamento individuale e sociale, convinto che la letteratura debba essere "una guida e non un rifugio". E c'è il credente che avverte chiara la crisi della religione nel confronto con la modernità, ma non cessa di pensare che "il Cristianesimo è stato e resta la più bella delle tentazioni, la più pura idea dell'uomo, ciò che vorremmo attuare e non ci riesce perché ci manca l'obbedienza, l'amore per gli altri che annulla l'amore per noi stessi, il perdono".
Atti del X Convegno storico di Greccio: Greccio, 4-5 maggio 2012. La Cina fu per secoli la terra più lontana, irrangiungibile. Furono proprio i francescani, con l'impeto della propria epopea missionaria in Cina, a offrire all'Europa cristiana una migliore conoscenza dell'Asia e delle sue civiltà. Il libro aiuta a delineare le principali vicende, le azioni più memorabili, la persistenza di condizioni storiche, culturali e religiose che rendono ancora oggi l'Asia, e la Cina in particolare, un esempio di alterità irriducibile.
Crescere nelle virtù, cioè intraprendere un percorso di crescita umana e cristiana, è affascinante ma molto difficile da realizzare. Meglio affidarci a un maestro - Francesco di Assisi - che nel corso della sua esistenza ha cercato con tutte le forze di vivere una profonda esperienza di vita "virtuosa", seguendo la parola e l'esempio di Gesù Cristo. Il suo componimento noto come "Saluto alle Virtù" - la cui analisi e commento sono il tema portante di queste pagine -, si propone di indicare ad ogni uomo un autentico itinerario verso la gioia.
San Francesco testimonia un grande amore per gli angeli. Questa pubblicazione raccoglie i brani più belli e significativi, tratti dalle Fonti francescane, che testimoniano come la vita di Francesco sia sempre stata segnata dagli Spiriti celesti.