"Noi italiani non facciamo niente in maniera normale" scrive Beppe Severgnini. "Facciamo tutto da italiani, e questo non è necessariamente un difetto". Anche quando partiamo, ci portiamo dietro le nostre qualità e le nostre squisite leggerezze. Se in Italia ci diamo un contegno, varcata la frontiera viene fuori di tutto: l'incoscienza e la generosità, l'intuito e il pressapochismo, la rustica astuzia che porta al furto sistematico dei bottiglini di shampoo dalle stanze d'albergo.
Molto si parla, e si è parlato, del corpo negli ultimi decenni. Ma era rimasto sinora destinato a una circolazione esoterica questo breve trattato di Hans Bellmer, il pittore che seppe immettere nel surrealismo una carica demoniaca che traeva le sue origini dal primo Romanticismo tedesco. Fin dagli anni Trenta, quando inventò la sua perversa Bambola, Bellmer fu un teorico e uno sperimentatore estremo del corpo. La presenza anatomica del sesso, i rudimenti di una metafisica del voyeur, la capacità delle membra di trasformarsi in una serie di doppi allucinatori: sono temi e tracce di questo scritto che a sua volta si sdoppia in una serie di disegni, quasi a mostrarci la violenta scossa a tutta la nostra percezione che le teorie esposte dall'autore comportano.
E' possibile oggi essere illuministi? Con Eugenio Scalfari ne discutono Carlo Bernardini, Norberto Bobbio, Giancarlo Bosetti, Ralf Dahrendorf, Umberto Eco, Roberto Esposito, Umberto Galimberti, Sergio Givone, Sebastiano Maffettone, Sergio Moravia, Gianni Vattimo, Lucio Villari, Franco Volpi.
In un'ottica antroposofica, le avventure del personaggio collodiano possono essere lette come un passaggio dal corpo astrale all'anima senziente e poi all'anima cosciente per arrivare, dopo la totale purificazione dall'astrale, al sé spirituale: un movimento verso la libertà attraverso la coscienza dell'io.
Enea Silvio Piccolomini (successivamente Papa Pio II), Paolo dal Pozzo Toscanelli, Guarino Veronese, Filippo Beroaldo il Vecchio, il Poliziano, Girolamo Savonarola, Giovanni Pico della Mirandola. Sette grandi umanisti che illuminarono il loro tempo, il Rinascimento. La riscoperta delle "lettere antiche", un papa che scegliendo il suo nome si ispira a Virgilio, un poeta raffinatissimo nella Firenze dei Medici che canta le gesta degli esponenti della signoria e scrive indimenticabili poesie, un genio considerato tale anche dai suoi contemporanei per la sua cultura poliedrica, un frate domenicano che fustigò il suo tempo, giudicandolo corrotto, e che concluse sul rogo la sua avventura terrena.
"Un giorno o l'altro bisognerà liberarsi di tanta correttezza politica, di tanto perbenismo intellettuale, e osare dire come uno la pensa veramente. No, gli uomini non sono tutti uguali; sì, le razze esistono, e si dividono in inferiori e superiori. E superiore a tutte è l'africana". Il libro presenta i reportages dei lunghi soggiorni in Africa dell'inviato speciale Pietro Veronese.
Dalla "swinging London" degli anni Cinquanta e Sessanta - la città effervescente della minigonna, dei giovani arrabbiati, dei Beatles e dei Rolling Stones - fino alla "cool Britannia" di Lady Diana e di Tony Blair, passando per il lungo "regno" di Margaret Thatcher. Bertinetti propone un viaggio nella società e nella cultura inglese dal 1956 ad oggi, atttraverso i protagonisti e gli eventi di un periodo che ha segnato la storia europea.
Il volume raccoglie un'ampia scelta della produzione saggistica di Magris tra il 1974 e il 1998. E' un itinerario che percorre territori ben conosciuti, ma attraversa anche zone nuove e inesplorate. I grandi scrittori hanno un ruolo centrale, ma ci sono anche libri di viaggio e d'avventura. Non mancano, infine, alcune riflessioni sull'attualità, su problemi di rilevanza morale e politica, su situazioni quotidiane affrontate con passione e ironia.
Calvino non amava parlare di sé direttamente, ma attraverso lo schermo delle immagini. Silvio Perrella ha interrogato alcune di queste immagini e le ha connesse tra loro. E ha scoperto che in molte di esse si nascondono dei veri e propri autoritratti. Il suo libro segue quindi la parabola che porta, dal "Sentiero dei nidi di ragno" alla "Giornata di uno scrutatore", dalla trilogia araldica a "Palomar", il giovane e iperattivo Calvino a diventare il malinconico sosia di se stesso. E' questa la storia di una metamorfosi oscura e affascinante che si intreccia con l'evoluzione della letteratura italiana e internazionale. E che non nasconde una radicale disillusione nei confronti della politica come mezzo per cambiare in meglio la vita degli uomini.