"...i comandamenti non ci sono stati dati per rovinarci la vita, per complicarcela, o peggio per "castrarla" ma per aiutarci a trovare quella felicità che tutti desideriamo e cerchiamo. A ben pensarci essa si gioca tutta sulle relazioni. Il tema di fondo dei comandamenti sono infatti le tre relazioni fondanti la nostra esistenza: quella con Dio (trattata nei primiere), quella con noi stessi e con gli altri (trattata negli ultimi sette)".
In un mondo sempre più arroventato da una febbre violenta, la meditazione nata in Oriente sembra essere la via più efficace per promuovere quei valori della calma, dell'armonia, della non-aggressività ora più che mai necessari. La sua pratica si sta infatti sempre più diffondendo anche nel nostro paese. Questo volume illustra le principali tecniche della meditazione orientale secondo l'insegnamento delle grandi scuole del passato - dal taoismo allo zen - o dei maestri del presente, come Ramakrishna o Krishnamurti, senza dimenticare un accenno anche allo sciamanismo o ai metodi meditativi di cristianesimo, ebraismo e Islam: vie diverse che giungono alla stessa meta. All'interno di queste tradizioni spirituali e religiose, che differiscono per fattori storici e culturali ma che racchiudono un nucleo comune, Claudio Lamparelli va alla ricerca di un metodo per raggiungere la serenità dell'animo.
L'autore ci accompagna con degli esercizi spirituali da fare a casa, ritagliandosi ogni giorno, per 40 giorni, 30 minuti di tempo tutto per sé con il cellulare spento per poter vivere una fede rinnovata e incarnata nella quotidianità della vita, con la gioia del Vangelo nel cuore. Con quadernino per gli appunti
Si conclude con questo terzo volume la raccolta di testi scelti dei Padri della Chiesa Occidentale, una testimonianza di vita e di preghiera da parte di personaggi che tuttora sanno parlare al mondo contemporaneo. In questa raccolta compaiono autori più conosciuti, come Guglielmo di St-Thierry, san Bernardo di Chiaravalle, Aelredo di Rievaulx, Pietro di Celle, accanto a figure meno note ma non meno intense per spiritualità e profondità di fede. Sono pagine da leggere e gustare nel silenzio. Soprattutto sono pagine da mettere in pratica il più possibile, ciascuno nella propria condizione. Perché il fine ultimo di queste riflessioni affidate alla parola scritta è incarnarsi nell'esistenza di ciascuno, fino a trasformarla in una vita realmente nuova.
«Vorrei un angelo che segua ognuno di voi, in ogni istante, una presenza fedele e attenta, una carezza di eterno nel dolore delle vostre stanze, nella solitudine delle vostre notti, nel rumore delle vostre vite, dei vostri uffici, delle vostre aule, delle vostre macchine. Vi donerei la voce dell'anima, canto e silenzio: che magnifico dono sarebbe! L'abbraccio di un angelo per ognuno di voi, unico prezioso, infinito...» Don Mimmo. Presentazione di Mons. Bregantini.
Tra le parole più evocative della tradizione biblica, ma anche di numerose proposte culturali e ideologiche, la fraternità ha oggi un posto rilevante. Essa infatti, con le declinazioni linguistiche che si sono succedute, è stata utilizzata in modo sempre più insistente fino all'enciclica Fratelli tutti (2020), che ne ha fatto il suo tema dominante, richiamata nel sottotitolo accanto all' "amicizia sociale". Inserendosi nel dibattito apertosi intorno all'enciclica, gli autori, mettendo a frutto gli interessi maturati nei loro rispettivi ambiti di competenza, intendono delineare un percorso per ricostruire il profilo proprio, a livello teologico, della categoria fraternità. Non è infatti possibile che la riflessione sulla fraternità riguardi il pur necessario livello morale e sociale. La fraternità è un tema teologico che ha diritto ad essere svolto in teologia fondamentale, sistematica e pastorale, perché emergano tutte le sue intrinseche potenzialità teorico-pratiche. Questa linea di sviluppo è l'orizzonte di ispirazione di questo libro che prova a sperimentare un itinerario che conduce ad immaginare percorsi esperienziali in cui attivare le potenzialità insiste nella prospettiva della fraternità.
Noi custodiamo dentro di noi un grande tesoro, “tesoro racchiuso.
pero, in un vaso di creta’, che manifesta tutta la fragilità della nostra natura. Nella misura in cui, questa abbandona la crisalide della caducità e finitudine, propria della creatura umana e si apre all’azione di Dio, scoprirà ricchezze inesprimibili.
Slanciandosi nell'amplesso del Suo Mistero, essa, rinata a nuova vita, per mezzo dei doni dello Spirito Santo, fruirà, nel centro della propria anima, di incanti inenarrabili di esaltazione: pregustazioni di vita eterna.
Silvia Tripaglia è nata a Imperia nel 1942. Laureata in filosofia, ha esercitato la professione di insegnante per circa venti anni, di cui sette in qualità di insegnante di religione, avendo conseguito il Diploma Accademico Magistero in Scienze Religiose. Con le Edizioni Segno ha già pubblicato “Gesù uomo-Dio nella veste di un laico”, “Giustizia e perdono”, “Il senso della Fede, l'uomo davanti a Dio’, “Il testimone’, “Il vino nuovo”, “Aspettando il futuro, “Affinché siano uno’, “Il sogno” e “La Grazia”.
Quattrocento anni fa un frate agostiniano, venuto dalle Marche in Maremma, terminava la sua vita nei pressi di un paesino a pochi chilometri da Grosseto, di fronte alla collina dell'antica città etrusca di Roselle...
“Con la presente testimonianza voglio rendere un servizio al Cammino neocatecumenale, non denigrarlo”, afferma l’autore, che continua: “Ho amato ed apprezzato per molti aspetti questa realtà, anche se ne siamo usciti insieme a mia moglie dopo 22 anni, entrambi profondamente distrutti nella persona. La mia intenzione è solo quella di unire la mia voce a quella di tantissimi altri, tra cui sacerdoti e vescovi più credibili ed autorevoli di me, allo scopo di contribuire a far luce sui numerosi e spesso nascosti aspetti negativi del Cammino, che ha bisogno di rinnovarsi in alcuni contenuti dottrinali e nei metodi formativi che mortificano la persona; che deve uscire da una gestione autarchica, verticistica e autoritaria, tanto da configurarsi a tutti gli effetti come una ‘chiesa nella Chiesa’”.
Chi sono gli angeli? Come riconoscere la loro presenza e come collaborare al loro consiglio?
A queste e ad altre domande cercheremo di rispondere in questo libro, con particolare riguardo all’aspetto terapeutico, come guida, come luce e come forza per superare le difficoltà della vita. Gli angeli sono i messaggeri di Dio e hanno la funzione di comunicare agli uomini la sua volontà. La comunicazione degli angeli non si limita alla sola trasmissione di un messaggio o di un’idea, ma diventa incoraggiamento e stimolo che aiuta e soccorre l’uomo nell’uniformarsi alla volontà di Dio.
In queste pagine faremo la conoscenza delle innumerevoli schiere celesti che svolgono le complesse e articolate dinamiche divine. Alcuni angeli combattono con noi, altri donano forza e coraggio, altri ancora rivelano i misteri di Dio, alcuni purificano col fuoco, poi ci sono gli angeli sterminatori, quelli che demoliscono e che distruggono, infine ci sono angeli che annunciano le grandi opere di Dio e altri che guidano verso la guarigione.
La lettura di questo libro potrebbe, come si dice, urtare la vostra sensibilità perché vi si tratta, senza veli, di umiltà, argomento quanto mai ostico alle orecchie di molti. Santa Caterina da Siena che, oltre ad essere Dottore della Chiesa, definisce semplicemente orgoglio il mondo, quel mondo di cui Cristo dice che non bisogna meravigliarsi che abbia in odio i suoi discepoli. Una seconda avvertenza la dedicherei a chi scartasse questa lettura ritenendola non consona alla sua età. Perché se vecchiaia è per definizione il tempo più prossimo alla morte, non rimane nessuno che possa disinteressarsene. Per loro l'avvertenza viene da s. Bernardo: l'ultimo giorno viene. Per i vecchi è già sulla soglia, per i giovani è comunque in agguato. E ancora: temo per voi che la vita vi dia l'impressione di essere lunga e perciò vi procuri, invece di consolazione, tristezza. Quanto segue potrebbe inoltre essere scambiato per mera autobiografia, ma non lo è. L'autore si dichiara convinto con Pablo d'Ors che quando succede nelle nostre teste e nei nostri cuori ha lo stesso grado di verità di quanto succede davanti ai nostri occhi e tra le nostre mani. La fantasia non è meno vera della storia. Va da sé, infine, che l'insistere su di una determinata virtù da parte di chiunque ne rivela sempre il difetto principale. Ma questa avvertenza riguarda l'autore, non il lettore