II volume affronta la storia della costruzione della piazza del Campidoglio dalle sue origini nel XIV secolo al rifacimento della pavimentazione di A. Munoz nel 1938. La piazza è sempre stata il simbolo delle libertà cittadine e nel 1538 si decise di dare forma architettonica alle idealità del Popolo Romano. L'artista scelto dal Papa e dal popolo per la riqualificazione dei palazzi fu Michelangelo, che affrontò il tema della piazza civica con il consueto impegno civile, sebbene gli esiti siano in parte lontani dalle sue intenzioni originarie. Il testo è accompagnato da una serie di ricostruzioni grafiche che restituiscono i molti progetti per la piazza e per i palazzi che si susseguono, in una lotta per il prestigio personale e familiare che ha sempre un riflesso nell'allestimento del complesso. L'analisi, inoltre, delle scelte politiche, delle presenze sul cantiere, della sua organizzazione, della successione degli interventi e delle tecniche scelte viene fatta su base documentaria. Una esaustiva appendice completa gli apparati del libro.
Il volume censisce, esaminandone la storia e le dinamiche del culto, tutti i santuari cristiani nel Lazio, dalla tarda antichità all'epoca contemporanea.
Per tutto il Medioevo non esistette una sola città paragonabile a Roma per la quantità e la qualità dei monumenti posseduti e per il numero di visitatori che vi giungevano, desiderosi di visitare i centri più importanti della cristianità ma anche attratti dal fascino delle antiche vestigia pagane. L'esigenza di indicazioni per muoversi nella città portò alla compilazione delle prime guide per i pellegrini, da cui scaturì nel XII secolo un originale prodotto letterario, i Mirabilia urbis Romae, che ebbe innumerevoli versioni nei tre secoli successivi. In questa tradizione spicca per originalità la Narrazione delle meraviglie della città di Roma, compilata tra il XII e il XIII secolo da un erudito inglese, maestro Gregorio. Formatosi culturalmente nello studio dei classici, l'autore è completamente assorbito dalla contemplazione dell'antica Roma - al punto di trascurare la città cristiana e descrive con vera passione artistica i monumenti pagani. Fin da primo impatto ci comunica il fascino subìto, quando dall'altura di Monte Mario gli si presenta una città dove "così numerose sono le torri da sembrare spighe di grano, tante le costruzioni dei palazzi, che a nessun uomo riuscì mai di contarle". Di questa opera singolare il libro fornisce il testo originale latino e la traduzione italiana a fronte, preceduti da un ampio studio introduttivo.
Che cosa hanno in comune le rovine del Palatino e le sedie impagliate di una latteria d'epoca? E cosa unisce il sapore unico della pajata al profumo conturbante dei roseti in piena fioritura? L'eternità della capitale è il filo rosso che si srotola passo dopo passo, colle dopo colle, secolo dopo secolo abbracciando i mille volti della città, i suoi monumenti più noti, ma anche i luoghi segreti e gli angoli in cui una storia imponente svela tutti i suoi anni. I centouno itinerari che in questo libro tentano di raccontare Roma invitano ad attraversare la Città Eterna passando dai capolavori di Caravaggio alle periferie raccontate da Pier Paolo Pasolini; dalla contemplazione delle architetture barocche alla degustazione dei piatti più antichi della tradizione; dalle testimonianze dell'epoca imperiale ai suoi mercati più colorati e rappresentativi. È una Roma, questa, da scovare nel grande e nel piccolo, fra i fasti di una nobiltà antichissima così come nella memoria e fra le vie appartenute al suo popolo sovrano.
Com'era la vita quotidiana nella Roma Imperiale? Quali volti si incontravano nelle vie o sulle gradinate del Colosseo? Quali atmosfere si respiravano nelle case, nei palazzi? Alberto Angela conduce il lettore nella folla delle strade, all'interno delle case o nel Colosseo durante i combattimenti tra gladiatori. A descrizioni dettagliate di luoghi e stili di vita, si alternano infatti narrazioni in "presa diretta" quasi fosse una telecamera a proseguire il racconto, con il suo bagaglio di immagini, rumori, per scoprire e indagare tutte le curiosità e i piccoli grandi dettagli della vita degli antichi romani.
Castel Sant'Angelo ha la particolarità di essere l'unico monumento dell'impero romano che ha continuato nei secoli a essere teatro di avvenimenti importanti per la storia di Roma e del Papato. La sua principale caratteristica infatti è quella che per più di diciannove secoli - dal Mausoleo di Adriano all'attuale Castel Sant'Angelo - questo complesso monumentale è sempre stato testimone di eventi storici. Nato come luogo di culto e di silenzio, vicino e contrapposto alla basilica di San Pietro, principale riferimento della spiritualità della Chiesa di Roma, Castel Sant'Angelo è stato l'epicentro della lotta per il dominio della città. Dei monumenti di Roma, è anche tra quelli più frequentemente illustrati, sia nella pittura sia nelle stampe, fornendo una ricca e animata documentazione storica di alcuni aspetti della vita romana in quella zona. Il volume, che illustra una collezione di quasi duecento stampe raffiguranti Castel Sant'Angelo, corredate da schede tecniche, offre una ricostruzione dei diversi contesti ambientali e dei mutamenti architettonici che permette di apprezzarne maggiormente la sua rappresentazione grafica e di mettere in evidenza quegli aspetti di storia e di vita che emergono proprio da questa ricca documentazione grafica.
Questo libro illustrato racconta la storia e descrive l'arte del santuario di Santo Spirito in Sassia a Roma. Oltre dieci anni fa questa chiesa, annessa all'omonimo ospedale (costruito nel 1198, primo ospedale d'Europa), è divenuta Centro specializzato per la pastorale degli infermi, ed espressione della spiritualità della Divina Misericordia promossa da Santa Faustina Kowalska. A questo proposito Giovanni Paolo II definì «molto significativo ed opportuno che proprio qui, accanto all'antichissimo ospedale, si preghi e si operi con costante sollecitune per la salute del corpo e dello spirito».
L'astronomia a Roma c'è sempre stata, ma un po' nascosta: era nei palazzi, nelle chiese o, meglio, sopra le chiese, specole disseminate lungo un percorso che ormai conoscono in pochi. I romani hanno assistito, incuriositi e impauriti, al rogo di Giordano Bruno in un angolo di piazza Farnese a loro familiare, ma probabilmente non capirono bene di quale colpa fosse accusato. Non pensarono certo che si trattasse di un filosofo e di uno scienziato che aveva cercato di immaginare in che modo era fatto il mondo. Chi era questo Galileo, di cui si celebrava il processo a S. Maria sopra Minerva? Era un uomo che voleva cambiare la prospettiva del mondo e che, per questo, era stato ammonito da Roberto Bellarmino. E chi era questo gesuita, Secchi, che nel 1870 costringeva gli italiani a privare Roma del suo Osservatorio Astronomico, visto che il Direttore non riconosceva lo Stato italiano? Come è possibile che dopo la visita di Hitler a Mussolini alla vigilia della Guerra, la Germania decise di regalare all'Italia un Osservatorio Astronomico completo? Forse, è a causa di questa storia che i luoghi dell'astronomia a Roma si trovano disseminati lungo un percorso nel quale ancora oggi si possono ritrovare i segni di Osservatori Astronomici che sono stati attivi e che, per la loro natura, restano nascosti e misteriosi.
Palazzo Farnese è uno degli edifici più emblematici del Rinascimento e uno dei palazzi più celebri di Roma. Intimamente legato alla figura di papa Paolo III Farnese, edificato e decorato per esaltare la gloria della famiglia, il palazzo riunisce i più grandi artisti del Cinquecento e rappresenta, quindi, una tappa irrinunciabile della storia dell'arte. È stato costruito tra il 1513 e il 1589 da quattro dei più illustri architetti, Antonio da Sangallo il giovane, Michelangelo, Vignola e Guglielmo della Porta. La decorazione interna è opera dei più grandi pittori italiani, Daniele da Volterra, Salviati, Zuccari, e infine il Carracci, che ha donato a Roma alcuni dei suoi affreschi più belli, in particolare la celebre Galleria. Palazzo Farnese è sede dell'Ambasciata di Francia dal 1874 e dell'Ecole Française di Roma dal 1875.