Heinz Kohut (1913-1981) è stato uno dei più importanti pensatori psicoanalitici del ventesimo secolo. I suoi scritti hanno sostanzialmente aperto la via a un nuovo approccio psicologico, la psicologia del Sé, fondato su un'elaborazione creativa dell'opera di Freud e degli psicologi dell'Io. La sua opera delinea un nuovo modo di accostarsi ai dati dell'osservazione clinica, chiarisce il carattere empatico dell'indagine psicoanalitica e modifica sensibilmente la teoria psicoanalitica classica. Ma Kohut è stato anche un eminente pensatore che si è trovato ad affrontare alcuni problemi fondamentali che oltrepassano i confini strettamente psicoanalitici. Per Kohut è arbitrario separare lo studio terapeutico e scientifico dell'uomo da quello umanistico. La struttura generale di questo volume è concepita per presentare in tutta la loro ricchezza le riflessioni di Kohut sulla psicologia del Sé e le scienze umane. I temi del libro toccano creativamente alcuni concetti teorici centrali nel contesto di un discorso umanistico: l'eroe, il capo, il tragico, il coraggio, la storia, il potere, il narcisismo, la creatività. Il libro si conclude con le ultime interviste rilasciate da Kohut prima della sua morte, direttamente legate al materiale inserito nelle prime due parti del volume.
Il solo trattato sistematico sull'uso dell'analisi transazionale nei gruppi. Si tratta di un testo insostituibile, sia per la facilità espositiva e la scioltezza con cui Berne anzitutto spiega ciò che intende per terapia di gruppo, sia per la cura con la quale specifica e definisce ogni passo del processo terapeutico, soffermandosi su particolari in apparenza ininfluenti ma in realtà fondamentali quali la scelta, il numero dei partecipanti al gruppo o la disposizione dei posti a sedere. Vitali per qualsiasi approccio terapeutico sono poi le considerazioni sugli obiettivi terapeutici, sulla figura del terapeuta e dei suoi eventuali assistenti o aiutanti, sulla supervisione, sull'atteggiamento del terapeuta e naturalmente sul gruppo, sulle dinamiche interne al gruppo stesso e sul suo rapporto col terapeuta. Tutto questo materiale viene costantemente discusso alla luce di altre esperienze e teorie relative alla terapia con i gruppi, come quelle di Moreno, Bion, Foulkes, Perls e altri. Esauriente e articolato, costruito come un manuale pratico ma attento anche al punto di vista teorico, questo libro sarà utilissimo all'analista transazionale o al terapeuta di gruppo di qualsivoglia formazione, ma anche a tutti coloro che hanno a che fare con i gruppi in altri campi o settori, come nell'industria, nella scuola, nel lavoro sociale, eccetera.
Questo libro vuole costituire un'introduzione prevalentemente clinica e pratica alle più recenti aree di ricerca nel campo della programmazione neurolinguistica. Le tecniche sono presentate da Bandler nel vivo della loro applicazione, durante vari seminari in cui la vera forza propulsiva dell'apprendimento sta nella dimostrazione pratica, immediata, di come la tecnica raggiunge i risultati per i quali è stata inventata, piuttosto che nella derivazione sul piano teorico. In particolare, la PNL ha già da vari anni individuato tre modalità principali secondo cui opera l'attività rappresentativa dei dati nel cervello umano. Bandler ha cominciato a esplorare quelle che chiama le 'submodalità', cioè differenti modalità secondarie che caratterizzano la rappresentazione all'interno di una data modalità principale. L'autore si è spinto molto avanti nella ricerca di come utilizzare le submodalità per produrre cambiamenti sostanziali nel suo comportamento. Scopo dichiarato, in conformità con la sottostante filosofia rigorosamente pragmatista che informa tutta la PNL, è quello di trovare metodi, non tanto più efficaci, quanto più rapidi per ottenere il cambiamento desiderato dalla persona che si sottopone a terapia. E in questa direzione Bandler raggiunge, nel trattamento di certune patologie, dei tempi operativi talmente ridotti che si può parlare di progressi tecnici definitivi.
Questo testo è, insieme a L'arte di amare, la più fortunata opera di Fromm. La ormai proverbiale distinzione che propone, tra una vita fondata sull'avere (ossia sull'egoismo e sull'avidità) e una vita fondata sull'essere (ossia sull'amore e la gioia di condividere) ha sedotto intere generazioni di lettori.
Testo completo dei seminari tenuti da Wilfred R. Bion a Roma. I Seminari qui presentati si svolsero in due serie, la prima, che consiste in quattro lezioni, sotto gli auspici della Società Psicoanalitica Italiana, la seconda, di cinque lezioni, fu organizzata dal Gruppo di Ricerche di Via Pollaiolo.
Questo libro affronta un tema originale: la psicodinamica della gravidanza, parto e puerperio. La dott.ssa Raquel Soifer, medico e psicoanalista argentina, è specializzata nei problemi della psicoprofilassi ostetrica, oltre che della psichiatria e psicoanalisi infantile.
Come dice lo stesso Erickson nella sua prefazione, "questo libro non costituisce certo una descrizione completa delle mie metodologie, tuttavia spiega il mio modo di lavorare molto meglio di quanto io stesso non riuscirei a fare". In questo volume Bandler e Grinder intendono presentare al lettore, in maniera facilmente accessibile e graduale, alcuni degli schemi tipici del comportamento tenuto da Erickson quando opera con l'ipnosi, un modello esplicito che gli dia modo di servirsi di queste capacità nel suo stesso lavoro. L'opera comprende tre fasi o livelli di modellamento. La Parte I contiene alcuni articoli di Erickson, esempi stimolanti del suo lavoro personale, con un commento parallelo in cui si individuano gli schemi del suo comportamento. Nella Parte II questi schemi vengono ripartiti nei loro raggruppamenti naturali, allo scopo di dare al lettore un criterio generale sia per comprendere l'opera di Erickson, sia per organizzare la sua esperienza personale dell'ipnosi. La Parte III è un'esposizione esplicita, effettuata per gradi, degli schemi individuati nella I e nella II Parte, e si propone di fare acquisire al lettore la capacità di costruire ciascuno schema attraverso la comprensione delle sue caratteristiche formali, nella convinzione che egli potrà avvantaggiarsi, a beneficio del proprio lavoro personale, degli schemi di comportamento di Erickson.